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Autore: takichan    03/03/2007    1 recensioni
Bastava che Aoi mi guardasse per leggere come un libro aperto i miei pensieri, e viceversa. Guardarlo per me era come guardare attraverso un bicchiere di vetro trasparente pieno di acqua.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci giunti alla fine! Non posso dire di essere soddisfatta di questa fanfiction. Mi spiego: non sono in grado (o comunque non ancora) di caratterizzare come vorrei i personaggi dal punto di vista psicologico, anche se ho ricevuto diversi commenti nei quali si apprezzava il modo in cui descrivo i pensieri dei personaggi (grazie mille >w<) e, soprattutto, la trama non è delle più originali. Ma! Mi prenderò del tempo per pensarci. Ringrazierò tutti coloro che hanno commentato con una nuova fanfiction migliore! Grazie mille.

(inoltre ci tenevo a far notare che il fandom del pairing AoixUruha si allarga sempre più e la cosa mi rende immensamente felice! Okay! Fanfiction!)

Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere e della sessualità di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Chapter10

Pov Uruha<3

Ero incredibilmente curioso di capire cosa avesse da dirmi, eppure anche dopo cena Aoi non sembrava intenzionato a toccare l'argomento.

Continuava invece a ripetermi che non mi voleva lasciare un attimo, ed infatti per poco non rischiavo di essere accompagnato in bagno, se solo non gliel'avessi vietato.

Non che mi infastidisse la sua vicinanza, anzi. Però la trovavo abbastanza rischiosa: abbracciarsi, okay, per noi era normale. Baciarsi, no di certo, ed io avevo rischiato di farlo un paio di volte, riuscendo fortunatamente a fermarmi prima che lui si accorgesse di qualcosa.

Così, uscito dal bagno, tornai in sala dove stavamo guardando la tv, e mi chiesi con un sorriso se avesse anche intenzione di dormire con me.

Qualche volta l'avevamo fatto, ma era stato molto, molto tempo prima ed era successo per caso.

Mi sedetti di nuovo di fianco a lui che voltò di poco il capo e, guardandomi, iniziò a parlare piano.

"Ora è abbastanza tardi, ma ti prego di ascoltarmi un attimo, Uru..."

Annuii sorpreso, mentre la sua mano piacevolmente calda mi sfiorava il viso.

"...non so se dopo di questo sarai ancora disposto a farmi rimanere qui...non credo che nemmeno tu riusciresti ad essere tanto tollerante, però te lo voglio dire, ora... So che ti sei divertito oggi e non tel'ho detto prima per non rovinarti la giornata, ma in effetti è così difficile capire cosa provi tu, se ci comportiamo in questo modo e non capisco se tu scherzi o sei serio..."

"Aoi...stai ricominciando a parlare a sproposito, non capisco niente..."

Rise, dovevo aver parlato con un tono troppo sofferente per risultare credibile.

Lo ero davvero perchè, ancora una volta, non riuscivo a capire cosa volesse dirmi, e non ero ancora abituato, dopo mesi, ad una sensazione così insolita.

Lui mi sorrise tirandomi leggermente una guancia.

"Volevo dire che è da quando ci conosciamo che ci comportiamo in modo abbastanza intimo. E...ecco, se i sentimenti di uno di noi due cabiassero, diventassero qualcosa di più profondo, l'altro non se ne accorgerebbe, no? Non immediatamente, almeno"

Lo osservai un momento, intimidito da quel discorso.

E questa volta riuscii ad addentrarmi nei suoi pensieri, rimamendone totalmente sconvolto. Anche lui era spaventato, e tremava. La mia mente lavorava febbrilmente: non parlava di me. Parlava di se stesso.

"...no, suppongo che non se ne accorgerebbe, a meno che il primo non decida di parlargli. Ah, ma non è facile...vero? Forse era necessario l'allontanamento, perchè entrambi recuperassero un pò di coraggio...?" suggerii.

Lui abbassò lo sguardo ed allontanò la mano dal mio volto.

"Esatto...non è facile, no, per niente. E io mi chiedevo...ecco... Urupon, come reagirebbe l'altro? Cioè...potrebbe anche non aspettarselo, no? Potrebbe pensare di essere stato ingannato...perchè io non ero sincero con te..."

"Vuoi sapere come reagirei io?" chiesi piano.

Avevamo iniziato a parlare in prima persona senza quasi rendercene conto, ma la cosa un pò mi tranquillizzava.

Fino a quell'istante avevo temuto che stesse parlando di un'altra persona.

Lui annuì e chiuse gli occhi, mordicchiandosi le unghie. Provvidi immediatamente a farlo smettere e lo fissai negli occhi.

"Dovevi anche prendere in considerazione un'altra ipotesi, ovvero: se l'altro fosse cosìtanto innamorato di te da non rendersene conto, e se poi improvvisamente sentisse che tu non ti fidi più di lui, e se poi questo causasse un vuoto enorme fra voi che però serve a farlo rendere conto di..."

Mi interruppi, Cazzo, non ora...

"...scusami, ho perso il filo del discorso...ci ho messo troppi "se"..."

Risi piano e trattenni il suo braccio con entrambe le mani, appoggiando il capo alla sua spalla.

"Elimina i se, Uru...questa sera siamo logorroici, eppure non ho messo niente di strano, nessuna polverina magica nel cibo..."

Cercai di recuperare un pò di serietà e mi schiarii la voce.

"Okay. Niente se e niente omini misteriosi. Tu mi piaci, non so esattamente da quanto. So solo che è successo. E, davvero, potevamo dircelo dall'inizio e avrei speso molto meno in sigarette"

"Urupoon...Almeno ora, perchè non provi a staccarti dal mondo materiale? Cazzo sto per dichiararmi e tu mi dici delle sigarette. Che incoraggiamento...! Io sono già in estasi da un pò..."

"Scusami tesoro. Parla. E comunque mi chiedevo quando ti deciderai a baciarmi, sai nei manga succede sempre prima di dire "ti amo" al coprotagonista"

"...Urupon...tu non mi prendi sul serio...guarda che sono in difficoltà"

"Allora baciami, insomma...lo capisco che tu non voglia dirmelo subito, del resto dopo così tanto, siamo stati amici per anni e immagino sia difficile all'improvviso -che poi non è nemmeno una cosa improvvisa per quanto tu s..."

Mi interruppe appoggiando due dita sulle mie labbra "Ma quanto parli, questa sera, tesoro" sussurrò con un mezzo sorriso. Era vero, per sfogare la tensione parlavo. Mi sarei messo a strillare, ma sarebbe stato poi abbastanza difficile spiegargli che lo facevo solo per gioia.

"Penso che tu abbia bisogno di riposare un pò, Uru. Vai a letto"

Ero così felice che l'avrei quasi preso in parola, se solo non mi fosse suonato cosìstrano. "Con te?"

"...scherzavo...Oh, visto che ora sei il mio ragazzo, perchè l'ho appena deciso, dato che tu non hai polso, posso anche fare la doccia con te?"

"...io sono attaccato al mondo materiale...tu al sesso...potremo mai sopportarci?"

"Lo abbiamo fatto per anni. Non c'è quasi differenza ora. Solo che posso baciarti. E, beh, magari quando sarai più grande, penseremo al resto"

"QUANDO SARAI PIU' GRANDE?"

Rise abbracciandomi.

Quanto mi incantava la sua risata, era meglio di una canzone.

E, sì, avevo provato a comporre una canzone che mi ricordasse la sua risata, ma era inutile anche provarci.

"Uruchan, ti amo" mormorò pianissimo.

Stavo per esclamare un Finalmente! ma cercai di trattenermi, per non turbarlo più di quanto non lo fosse già. Anche se prendere in giro Aoi era una delle cose che mi riuscivano meglio.

"Non...non diciamolo a nessuno. Lasciamo che se ne accorgano, se mai qualcuno noterà differenze da prima"

"Okay Aoichan"

"...Aoichan...?"

"E' carino, non ti piace?"

"Oh, sì, molto"

"Quindi, Aoichan...toglieresti quella mano dal mio culo...?"

"...crudele"

  
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