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Autore: f_naluST    20/08/2012    8 recensioni
L'oscurità s'impadronì del suo cuore, la sua mente venne offuscata, la sua anima aveva abbandonato il suo corpo.
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Leggende tramandate nel tempo, invogliano i nostri giovani maghi ad addentrarsi tra le mura fredde e spietate della città di Bardeon, la città delle anime perdute.
Si ritroveranno ad affrontare il destino della Luce, una Luce pura che spezzerà le catene dell'oscurità. Una Luce riflessa nelle fiamme dell'amore... e dell'odio.
Ambientata dopo il Time-Skip.
[Pairing: NaLu -principalmente- , Gruvia e GaLe]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Natsu e Lucy -accompagnati come sempre da Happy- si diressero verso la città di Onibus[1] per svolgere l'incarico scelto poche ore prima.
 
«Mpghf...»
«Eh?»
«Mpghf..!»
«Natsu, come pensi che possa capirti?»
«Dice "Quanto manca?". Aye!»
«Come lo sai?»
«Natsu non dice praticamente altro quando è su un mezzo. Aye!»
«Oh... beh, credo manchi ancora mezz'ora all'arrivo.»
«Mpthrsf!»
«E adesso che ha detto?» 
«Sta per vomitare.»
«Oh.... EEEEEH?!»
«mmmh...»
«NON CI PENSARE NEMMENO!»
La bionda fermò l'amico, intento a buttarsi dal treno in piena corsa, tirandolo di fianco a sé. 
«Non essere stupido! Siamo quasi arrivati, devi resistere ancora qualche minuto!»
«Mphughg!»
«Arrangiati allora!»
«L'hai capito?»
«N-no...»
«Natsuuuu! Lucy è un peper-»
Prima ancora di poter terminare la frase, venne scaraventato dall'altra parte del vagone con un pugno ben assestato della ragazza.
Natsu, invece, continuava a stare male. Il suo viso aveva assunto il solito verde pallido, sbavava ed era diventato dislessico. 
«Oh, che cosa devo fare con te?» sbuffò lei, poi lo prese per le spalle e gli fece poggiare la testa sulle sue gambe. Cominciò a toccargli i capelli con fare curioso, pian piano cominciò a carezzarli.
«Devi resistere ancora un pò, va bene? Te l'ho detto, siamo quasi arrivati.» lo disse dolcemente, più di quanto non volesse. 
Lui annuì lentamente e cominciò a rilassarsi, leggermente arrossito e confuso, si addormentò, cullato dalle carezze di Lucy, che sorrise teneramente a quella visione di lui così disteso.
«Lui ti ppppppppiace!» esordì il micio, apparso da chissà dove, mentre si massaggiava la parte colpita.
«Ne vuoi ancora?!» lo minacciò lei, cercando di urlare quel poco per non svegliare il sofferente di cinetosi. 
In risposta, ricevette solo una risata mal soffocata, che s'interruppe con l'occhiataccia che gli aveva lanciato subito dopo. 
 
«Stazione di Onibus. I passeggeri sono pregati di non dimenticare i propri effetti personali sul vagone, grazie.»
 
Sentendo quella voce e la sensazione che il treno stesse perdendo velocità, Natsu balzò sopra il sedile e scattò subito fuori per non rimanerci bloccato sopra.
Non si era nemmeno accorto di aver dato una testata a Lucy, che uscì maledicendo il momento esatto in cui l'aveva fatto stendere.
«Oh...scusa!» ridacchiò lui.
«Sì, sì. Andiamo, forza.» rispose fredda lei.
Così, s'incamminarono verso quella che doveva essere l'abitazione del cliente. 
«Certo che sei noiosa, ti ho già chiesto scusa!» le disse seccato, lei ancora teneva il broncio per ciò che era successo poco prima.
«Stai zitto. E comunque, siamo arriva..aa...»
«Mh? Che c'è?»
Sollevò l'indice puntandolo verso l'edificio.
«S-sarebbe questa?»
«Questa cosa?» 
«La casa del cliente! Vivrebbe in questa catapecchia?!» 
«Ma che t'importa di dove vive?» chiese rassegnato lui delle sue attenzioni ai particolari che -personalmente- riteneva superflui.
«M'importa! Può pagare 180.000 jewels e non può permettersi una casa migliore?!»
Effettivamente, quella casa dava tutta l'idea di un edificio prossimo ad essere abbattutto, o una qualche forma di casa infestata dai fantasmi, quelle che sono solite vedersi nei film.
«A me piace! Aye!»
«Sta a sentire, tu...»
Venne interrotta dal cigolare della porta che, apparentemente, sembrava si fosse aperta da sola. 
La bionda perse minimo dieci anni di vita, nascondendosi dietro le spalle del suo compagno, che sembrava indifferente, quasi fosse normale che le porte si aprissero di loro spontanea volontà.
«Siete arrivati, dunque!» 
Sentita quella voce, si affacciò dalla schiena di Natsu per vedere chi avesse parlato. 
Notò, infatti, che scendendo con lo sguardo, avrebbe visto un uomo che, dire fosse "basso" era un eufemismo, con in mano uno strano bastone probabilmente usato per aprire la porta.
«Uhm.. s-sì! Siamo i maghi di Fairy Tail!» spiegò poi. 
«Bene, seguitemi.»
Entrarono, oltrepassarono un lungo salone, seguito poi da una cucina, mal ridotta come l'esterno della casa, e uscirono nuovamente, sfociando in un giardino. 
L'ometto incrociò le braccia dietro la schiena, appena qualche passo più avanti di loro.
Rimasero fermi due minuti buoni, aspettando che dicesse qualcosa. 
«INSOMMA! CHE COSA DOBBIAMO FARE?!» ma sappiamo bene che un certo ragazzo non è il tipo che sa pazientare!
«N-Natsu!» cercò di calmarlo la bionda. 
Innervosito, il signore lo bastonò in testa, a seguirlo anche Lucy, che non si aspettava di essere coinvolta.
«Stolto ragazzo! L'hai almeno letto l'annuncio della richiesta?!»
«Certo che l'ho letto! Voglio infatti sapere dov'è quel mostro!»
«M-mostro?!» chiese la maga degli spiriti, a suo rischio e pericolo.
«Ah.. non te l'ho detto? Dobbiamo eliminare un mostro che disturba l'abitazione!» rispose lui con fare innocente, quando si capiva perfettamente che aveva evitato di proposito di mettere al corrente la compagna del "particolare". 
«NO, NON ME L'HAI DETTO.»
«Oh... beh, adesso lo sai!» rise strafottente. 
«Mi chiedo cosa mi trattenga dallo...!» 
Un boato interruppe Lucy, che sgranò gli occhi a quel suono metallico. 
«Dev'essere arrivato.» ghignò Natsu, sbattendo il pugno sul palmo della mano, avvolgendolo tra le fiamme. 
«B-bene, lo lascio a voi, allora!» detto questo, l'ometto si dileguò all'interno della catapecchia.
Si guardarono intorno, ma di quell'essere non vi era traccia. 
«Ma quanto ci mette ad arrivare!»
«Io preferirei che non arrivasse mai e basta!»
«Vado a dare una controllata. Aye!» 
L'exceed si alzò in volo, scrutando il paesaggio desolato intorno a loro, non vedendo nulla.
«Cosa vedi, Happy?» urlò la bionda per farsi sentire.
«Niente.» rispose secco lui.
«N-niente?»
«Aye...»
«Ma prima-»
L'ennesimo boato, l'ennesimo pugno a vuoto del Dragon Slayer. 
«DOVE ACCIDENTI E'?!» gridò in faccia a colei che gli sostava accanto.
«E IO COME FACCIO A SAPERLO?!»
Quel rumore si faceva sempre più intenso, sempre più vicino.
«Che stia utilizzando qualche incantesimo dell'invisibilità?»
«Si sarà intrufolato nel bagno di Lucy[2]. Aye!»
«Stai zitto, non ne ho più di quella roba!»
Un cenno del mago di fuoco interruppe la discussione sul nascere.
«Sento un odore diverso.»
«Sarà il mostro?»
Si guardarono intorno.
Pian piano, sentivano dei passi avvicinarsi, non c'era alcun dubbio: si stava dirigendo verso di loro.
Era sempre più vicino, potevano percepire un affanno bestiale giungere alle loro orecchie.
«Lucy, stai in guardia.» l'avvertì l'amico, accennando un ghigno, eccitato per l'imminente scontro. 
Uno scontro che, sospirò di sollievo la bionda, non avvenne.
Qualcosa li aveva raggiunti, sì. 
Un essere amorfo, di statura appena più elevata del cliente, apparentemente burbero e decisamente intrattabile, si lamentò ai due maghi.
«Che cosa ci fate ancora qui?! Avevo detto a quel vecchio rimbambito di andarsene dalla mia foresta!»
Un gocciolone comparve sulla testa dei tre, che non sapevano se rimanere sconcertati o scioccati da ciò che gli si era parato difronte. 
«F-fammi capire...» cercò di dire Natsu, manifestando un tick nervoso all'occhio.
«Sarebbe questo...» proseguì Lucy.
«Il pericoloso mostro?!» concluse Happy. 
Il diretto interessato dell'argomento si spazientì ulteriormente.
«E' inutile ingaggiare maghi da strapazzo! Io non me ne andrò di q-»
Smise di sbraitare quando si sentì mancare la terra sotto i piedi. Era stato preso -con non poca grazia- per la piccola maglia e sollevato dal più sconvolto -nonché deluso- del gruppo.
«Quindi io mi sarei eccitato per questo coso?!»
«Ehi, bello! A chi hai dato del "coso"?!»
«A te! Inutile mostriciattolo deforme!»
«Prova a ripeterlo, testa a punta!»
«Come mi hai chiamato, sgorbio?!»
«Ma che razza di colore hanno i tuoi capelli?!»
«Sono naturali, non li ho scelti io!»
«E tu con questi capelli rosa, vorresti sfidarmi?!»
«Perché, l'esito dello scontro dipende dal colore dei capelli?» disse Lucy ad Happy, che si trovavano distanti dai due litiganti.
«Aye.»
«Sembra il Gray degli gnomi, guarda come si sta riscaldando Natsu.»
«E' deluso perché non può combattere, Aye.»
«Tanta fatica per niente...»
«NON E' "NIENTE"!» urlò il cliente, sbucato fuori da un cespuglio. Lucy e Happy si abbracciarono, tremando, per lo spavento.
«Uh?» 
«Dovete liberarvi assolutamente di quel cosetto!»
«Proprio tu mi chiami cosetto, quando sei persino più basso di me?!» effettivamente, non poteva proprio parlare, alto poco più di cinquanta centimentri com'era.
«Sta zitto, maledetto strimpellatore di pentole!»
«Strimpellatore...» disse Natsu.
«Di pentole...?» proseguì -di nuovo- Lucy.
«Aye!»
«A-aspetta un momento!» si avvicinarono ai due piccoletti.
«Ci state forse dicendo che quel suono metallico era causato da questo microbo-»
«Gli ha trovato un nuovo nome?» bisbigliò la bionda.
«CHE SBATTEVA DELLE PENTOLE?!»
«Stavo cucinando, che c'è di strano?»
Caddero tutti a terra. 
C'è persino qualcuno più strano dei membri di Fairy Tail! si ritrovò a pensare la maga degli Spiriti Stellari.
«Andiamocene!» disse poi Natsu.
«A-aspetta, e la ricompensa??» 
«Lasciamo perdere, non ne vale la pena!»
«Ma io ho un affitto da pagare!» rispose lei supplichevole. La guardò per un attimo, poi si rassegnò.
«E va bene, va bene.» 
Si avvicinò all'esserino -che sembrava fosse sul punto di morderlo- e con noncuranza...
«Karyuu no Kagitsume.» lo scaraventò via, sicuramente molto lontano da lì. 
«Un pò più d'entusiasmo?» chiese ironica Lucy.
«Te l'ho detto che era deluso.»
«Fino a questo punto?»
«Aye.»
Avrebbero voluto dirgli "almeno abbiamo finito in fretta!" ma avrebbero infierito ulteriormente, ricordandogli che sarebbe dovuto risalire, prima del previsto, di nuovo sul treno.
Presero la ricompensa e si dileguarono, incamminandosi verso la città.
 
Il ragazzo cominciò a lamentarsi, perché s'immaginava chissà quale nemico avrebbe dovuto affrontare, visti i 180.000 jewels che il richiedente era disposto a dargli.
Il brontolare di tre stomaci affamati li paralizzò di colpo.
«Forse è il caso di andare a mangiare...» disse Lucy, amareggiata che anche il suo senso di appetito stesse crescendo a dismisura, almeno un decimo di quello di Natsu.
 
Si fermarono al primo ristorante e ordinarono. Natsu prese otto volte quello che Lucy aveva chiesto al cameriere, decisamente traumatizzato dalla quantità di cibo che riuscisse a far entrare in quella bocca trangugia-pietanze.
«Proprio non riesci a limitarti?» gli chiese Lucy, esasperata.
«Non ho combattuto, almeno dammi la soddisfazione di mangiare come si deve!» rispose prontamente lui, sputacchiando parte di quello che stava masticando sul volto della sua compagna.
«Mi chiedo, comunque...»
«Mh?»
«180.000 jewels per mandar via quell'esserino?»
«Si vede che i soldi non gli mancano. Aye!»
«Forse non hai visto in che condizioni era ridotta casa sua.»
«Eh?»
«Lascia stare, Happy...»
 
A due tavoli di distanza da loro, quattro uomini discutevano animatamente di un disastro che sarebbe avvenuto in una città là vicino.
«E' successo di nuovo!» disse uno di loro.
«Ancora?? Di questo passo la città sarà completamente disabitata!»
Lucy li osservava con la coda dell'occhio, Natsu mangiò più lentamente per ascoltare, Happy era troppo preso dal suo pesce.
«Ho sentito che questa volta ne hanno presi una ventina!»
«Una strage dopo l'altra...»
«Tutti quei bambini...»
«Perché non abbandonano la città?» chiese uno che sembrò il più giovane. 
«Sei impazzito?!» gli gridarono contro gli altri.
«Se dovessero anche solo pensare ad una cosa del genere, verrebbero fatti a pezzi senza pietà!»
La ragazza rabbrividì al suono di quelle parole, Natsu e Happy smisero di mangiare.
«N-non ne avevo idea...»
«Beh, del resto sei ancora molto giovane.»
«Già... è così che viene governata la città di Bardeon.»
 
Bardeon.
Alla pronuncia di quel nome, Lucy sgranò gli occhi. 
Bardeon... ripetè. 
Improvvisamente, la vista le sembrò calare, non riusciva a vedere nulla. Poi, udì un grido. Un grido disperato, di chi stava venendo privato delle proprie interiora. 
Sentì un dolore lancinante al petto, il cuore le prese a martellare quasi volesse sfondarlo, cominciò a tremare, alla vista di immagini che le scorrevano nella mente.
Una città veniva assaltata e dominata da un popolo barbaro, la città di Bardeon. Padri che proteggevano le famiglie, venivano uccisi senza pietà.
Giovani che si opponevano di prostrarsi al loro nuovo sovrano, venivano rinchiusi fino a che la morte fosse giunta a prenderli.
E ragazze, che mai si sarebbe concesse al desiderio di quello stesso sovrano, venivano private... della loro anima.
Avvertì la stessa sensazione di quella mattina. 
La sua, di anima, sentiva come se gliela stessero strappando via, riducendola in brandelli e divorandola con aria famelica. 
La bramava, bramava la sua anima, e se la sarebbe presa. 
Si sentì percuotere.
«Lucy!» riuscì a sentire. Natsu la stava chiamando. La sua immagine cominciò a diventare nitida, era difronte a lei, preoccupato, se non terrorizzato da ciò che stava succedendo alla sua compagna.
«Natsu...» ebbe appena il tempo di proferire, quando si sentì mancare, accasciandosi tra le braccia del Dragon Slayer.
«Che ti è successo?? Rispondimi, Lucy!»
«S-sto bene... io ho...» 
Rivide quelle immagini scorrere alla velocità della luce, la figura di una ragazza priva della vita, le si piantò davanti gli occhi.
Strinse la manica della giacca di Natsu, che continuava a non capire cosa le fosse successo e, a quanto pare, continuava a succederle.
 
«B-Ba...» 
«Come?»
«B-Bard...Bardeon...» fu l'ultima cosa che pronunciò, prima di perdere i sensi. 
«Lucy? Ehi, Lucy, svegliati! LUCY!»
 


Si diceva, nelle antiche leggende, che ad una ragazza sarebbe stato concesso il dono della conoscenza. Avrebbe salvato le anime aggrappate ai rami della morte, l'oscurità avrebbe cessato di esistere e la luce gli avrebbe ridato la vita.
Quella ragazza aveva un compito, seppure lei non ne fosse ancora a conoscenza. E avrebbe dovuto intraprendere un cammino... 
 
...senza ritorno.



 
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Bene, bene, bene. 
L'inizio, non so cosa sia. °-° 
Cioè, davvero. Dovevo descrivere la missione, ma non immaginavo mi sarebbe venuta fuori questa... specie di gag. xD
L'accenno NaLu si sente, si è sentito e si sentirà. E' più forte di me, it's 
inevitable. u_ù
Tornando al capitolo in sé. 
Non dirò NIENTE. Muahahahah! >:D 
A parte:

[1]: Onibus, vabbé, lo sapete. E' la città in cui hanno combattuto Natsu e gli altri contro Eligoar e tutta Eisenwald. A seguire, hanno anche preso un incarico in quella città (episodio: NEXT GENERATION), manovrati da Mr.grazie mille. LOL
[2]: Mi riferivo a quella specie d'intruglio che Lucy aveva preparato prima dei sette anni e che dopo questi, probabilmente perché scaduto, faceva diventare invisibile chi ne venisse impregnato.
Ah! Bardeon è uno schifo di nome che ho inventato, "ispirata" da Hargeon. Lo so, lo so. Ho una pessima fantasia. ç_ç
L'ho detto nelle info della storia e anche nel capitolo precente:
NON SO QUANDO E OGNI QUANTO AGGIORNERO',
ma fino a che non avrà inizio la scuola (ç_ç) avrò tutto il tempo per riflettere ed evocare l'ispirazione. è.é

Beh, basta sproloquiare!
Spero siate un minimo curiosi di sapere chi/che cosa ha causato a Lucy quelle sensazioni e... 
A VOI LA LINEA!
Grazie a chi recensirà, darà un valora a questa storia tra preferite/seguite/ricordate, e a chi si limiterà come lettore di questo mio angolo di follia.:3 
Grazie a chi sopporta i miei vaneggiamenti qui sotto. xD

Ci vediamo al prossimo capitolo :D



Ps. Come sempre, chiedo scusa per eventuali errori di battitura o altro. >.>'






 
  
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