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Autore: _Evil    20/08/2012    2 recensioni
Quand'è che una persona qualsiasi diventa un assassino? Quando decide di uccidere? Quando inizia ad elaborare l'omicidio? Quando designa la sua vittima? O soltanto quando finalmente uccide?
Un diciassettenne tenta di fare un esperimento per liberarsi della sua umanità e capire fino a che punto la mente può entrare in armonia con il Tutto e studiarlo non più da essere umano come individuo, ma come specie.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 Ottobre 2012
 
Ho 17 anni e voglio uccidere una persona.
Non c'è nulla che non va in me, non ho un tragico passato alle spalle come quello di un convenzionale serial killer. Inoltre non ho bisogno di commettere più di un omicidio: per me non avrebbe senso.
Basta uccidere una volta a sangue freddo per essere una persona nuova. Perché ciò che io voglio davvero uccidere... 
 
Nessuno dovrà saperlo. La polizia mi sarebbe soltanto di intralcio, quindi dovrà essere un lavoro pulito ed impeccabile. Ma non voglio che sembri un incidente: le persone devono sapere che qualcuno è stato ucciso. Essendo un liceale, avrei difficoltà a procurarmi un'arma da fuoco. Le armi bianche sono invece troppo rischiose e richiedono la violenza per essere utilizzate. Nel mio omicidio non ci sarà nessuna traccia di violenza.
Ieri sono arrivato alla conclusione che è il veleno ciò di cui ho bisogno. Morte per avvelenamento.
Oggi se ne sente parlare poco, e la cosa non mi stupisce. L'uomo uccide, ma lo fa sempre per rabbia e per soldi. Un raptus spinge ad afferrare un coltello o una pistola piuttosto che del veleno. Inoltre tutti sanno come usare una pistola, ma pochi hanno le conoscenze adatte su dosi letali, concentrati letali e persino come procurarsi il veleno giusto. Un proiettile in testa è una garanzia, ma se col veleno sbagli qualcosa darai il tempo alla vittima di raggiungere l'ospedale dove le verrà somministrato un antidoto. 
Per questo motivo ho passato gli ultimi giorni a navigare su Internet. La mia attenzione è stata inizialmente catturata da un classico: il cianuro. Le pillole di cianuro di potassio uccidono quasi all'istante. Ne utilizzò una anche Hitler per suicidarsi. Probabilmente uno dei metodi meno dolorosi per andarsene da questo mondo. Il problema è che non saprei come convincere qualcuno ad ingerire una pillola di cianuro di potassio, funzionerebbe soltanto con qualche anziano abituato ad assumere farmaci. Io invece ho già deciso chi uccidere: un mio compagno di classe.
Non voglio essere arrestato, certo, ma per assicurarmi di rimanere freddo anche dopo l'assassinio c'è bisogno di qualcuno che sospetti di me, qualcuno che mi interroghi. Se passerò tranquillamente l'interrogatorio della polizia, avrò avuto successo.
Escluse le pillole, ho cominciato a pensare ad altri derivati del cianuro, come l'acido cianidrico. Ve n'è una piccola quantità nei noccioli della frutta e nelle mandorle amare. Oppure potrei semplicemente comprare l'olio di mandorle amare, utilizzato per molte ricette. Ho letto che con due chucchiaini si dice addio a questo mondo per sempre. 
C'è solo un problema: è amaro. Per uccidere qualcuno a scuola dovrei avvelenare la sua bottiglietta, dove i famigerati cucchiaini verrebbero diluiti. Non so quanti sorsi occorrerebbero per un effetto letale, ma la vittima non andrebbe oltre il primo sorso per via del sapore. A meno che non si tratti di acqua minerale.
Una volta ne parlarono spesso in televisione: criminali che iniettavano detersivo nelle bottiglie di acqua minerale al supermercato. Delle persone morirono per aver bevuto quell'acqua. Probabilmente hanno bevuto più di un sorso: per quel che mi riguarda, ogni volta che bevo acqua minerale mi sarebbe impossibile capire se sia avvelenata o no, per quanto fa schifo. Chissà se nella mia classe c'è qualcuno a cui piace?
Per qualche istante sono rimasto affascinato dalla versione liquida del gas nervino utilizzato nei campi di sterminio nazisti, ma alla fine ho deciso per il detersivo. Sono un sadico? Un pazzo? Può darsi. Non nascondo il fatto che tutto questo mi eccita, ma so quello che sto facendo. Sarà il mio primo ed ultimo omicidio.
Perché ciò che io voglio davvero uccidere...
E' la mia umanità.
  
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