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Autore: Scarlett Carson    20/08/2012    1 recensioni
I nostri eroi tornano insieme a scuola ma c'è qualcosa che deve ancora essere messo a posto per poter vivere tranquilli, è il turno di Kaito disfarsi dell'unica cosa che lo lega ancora a Kid.
spero vi piaccia. :)
Ringrzio anche tutti quelli che hanno recensito la mia prima fic ;) grazie Mille ;)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga The power of Love'
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Capitolo 11. C'è chi trama nell'ombra.

 

Da settimane un uomo, inseguiva un gruppetto di ragazzi. Non aveva scelta il suo capo gli aveva commissionato quel lavoro e se lo portava a termine veniva ben pagato, tanto quanto gli bastava per sparire prima che si potesse capire chi fosse o per chi stava lavorando.

Spiava quei ragazzi in ogni momento a scuola. Cercando di perderli singolarmente.

Quel giorno stava spiando una ragazza castana e occhi blu snella e, apparentemente, senza forme.

Il cellulare squillò e la solita voce si fece sentire con la stessa frequenza di tutti i giorni. Voleva sapere chi spiava e se scopriva qualcosa di interessante.

“Allora che mi dici della persona di oggi?” disse dritto al punto.

L'uomo non avrebbe mai saputo dire chi fosse, non lo aveva mai visto, ma gli andava bene così, bastava che lo pagasse e uscisse da quella storia pulito.

“La ragazza castana con gli occhi blu snella e senza forme” disse per distinguerla dalle altre, che aveva spiato.

“bene, qualcosa di strano che hai notato?”

“la ragazza sembra possedere un gioiello interessante ma lo nasconde sempre sotto la maglia e non capisco di che si tratta. Poche volte lo ha tirato fuori ma lo teneva tra le mani e non vedevo nulla.”

“Capisco. Continua a spiarla, voglio che ora ti concentri solo su di lei. Pedinala se sarà necessario, spiala dagli spogliatoi per vedere il ciondolo. Sono curioso di sapere che nasconde.”

“Agli ordini, capo.” disse solo e si preparò per seguirla ovunque andasse.

 

La seguì fino a casa e da li, cercò di spiarla da una finestra. Sembrava fosse sola la maggior parte del tempo. Mangiava, faceva i compiti e non accennava a fare nulla che gli sembrasse tirare fuori quel ciondolo che tanto aveva incuriosito il suo capo.

Aveva iniziato a pedinare quei ragazzi dall'inizio dell'anno scolastico per conto di chi non sapeva, gli passava le informazioni documentate da un pc, e gli mandava via mail tutto quello che scopriva. E l'uomo misterioso, da quella mail gli dava ordini. Da poco si sentivano anche per telefono.

Erano sei i ragazzi da guardare, degli altri cinque avevano già tutto. Ma di quell'ultima nulla e il suo capo non voleva farsi sfuggire nulla.

Finalmente la ragazza fece qualcosa che la obbligò a far uscire allo scoperto il misterioso ciondolo: lo tolse e lo posò sul comodino della sua stanza per fare una doccia. Allora riusci a vederlo bene col suo binocolo: era una gemma piccola quanto una noce, ma dall'aspetto sembrava autentica e preziosa. Chiamò subito il capo: “Mi scusi se la interrompo, ma ho visto il ciondolo e non potrà credere a quello che ho appena visto!”

“dimmi tutto, ti ascolto”

“sembra una gemma davvero preziosa e rara, non ne ho mai vista una di quella forma e splendore poi!” disse quasi rapito da quel gioiello, voleva sapere assolutamente che gemma era e se il suo capo sapeva qualcosa.

“Cosa? Dimmi che forma ha?” disse la voce come stupita dalla rivelazione.

“ha la forma di una stella a sette punte, ed è piccola quanto una noce e splende di luce propria. E al suo interno c'è uno strano riflesso rosso, ma è debole.”

“non c'è dubbio deve essere la pietra che cerco! Finalmente! Ottimo lavoro, tienimi informato sulla ragazza, e sugli avvenimenti a scuola.”

“ho sentito che ci dovrebbe essere una specie di ballo nella loro scuola, credo sia il 24 dicembre”

“perfetto, la fortuna è dalla mia parte, ora posso definire un piano perfetto per prendere la gemma. Tu devi solo informarmi sulle abitudini della ragazza e se qualcuno sa del suo prezioso tesoro”

“va bene capo, posso solo dirle che in pubblico non la espone mai. Indagherò sul resto”

“Capisco, perfetto, anche la sua padrona sembra perfetta” disse solo e riagganciò subito.

L'uomo non capendo le intenzioni del suo capo, decise di allontanarsi dall'abitazione per continuare a pedinare la ragazza.

Scoprì che lavorava in un maid caffè e ogni tanto gli altri cinque andavano in quello stesso locale ma la ragazza non faceva mai accennò a mostrare la pietra in pubblico. La teneva sempre stretta a se, nessuno sembrava sapere nulla.

Al tramonto tornava a casa, per un pezzo accompagnata e poi sola, questo facilitò l'uomo nel pedinamento.

La sera la vide con un uomo con un volto conosciuto e decise di fare attenzione a ciò che faceva e dove si appostava. Li vedeva mangiare, guardare la tv, e poi lei in camera sua e lui di sotto a ronfare.

La continuava a spiare dalla finestra della sua stanza, vedeva che era sempre alla finestra come se aspettasse qualcosa ma che non arrivava mai e rassegnata entrava nella stanza spegnava la luce e andava a letto.

“cosa può avere una ragazzina così di tanto speciale per possedere quella gemma e tutti i suoi amici per avere tutte queste attenzioni dal capo. Chissà se me lo dirà anche a me, ma ne dubito. Spero che finito il lavoro mi ricompensi come deve.”

Decise che non c'era più nulla da spiare e torno alla base, che si trovava di fronte al college della città. Finora quei ragazzi li aveva spiati da scuola, solo quella ragazzina lo aveva fatto scomodare.

Sperava solo che non si rivelasse un buco nell'acqua tutte quelle settimane a spiare e ora gli toccava pure pedinarne una, roba da non credere!

 

Intanto nel buio del suo ufficio, di un altissimo grattacielo, un uomo coperto dal buio della notte, rideva contento:

“Finalmente ti ho trovato, Pandora! Presto sarai mia e le tue lacrime mi daranno ciò che voglio, e tu perirai e con te i tuoi amici. Tutto a suo tempo.” e nel buio, la malvagità celata nella sua risata, la si poteva udire. Le sei fotografie di altrettanti sei ragazzi proiettati dalla luce di un pc, l'unica fonte di luce, illuminavano lo sguardo dell'uomo che in quel momento era concentrato su un'unica foto: quello della sua Pandora.

  
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