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Autore: hannover    21/08/2012    0 recensioni
"E' sabato sera ed è tardi, sei fuori dal coprifuoco e i tuoi genitori hanno già fatto squillare il tuo cellulare due volte, Sakura Haruno, ma tu non l'hai sentito e bevi con i tuoi amici. Per giustificarti pensi che non lo facevi dal tuo compleanno, risalente ormai a quasi tre mesi fa, quindi è lecito che tu stia bevendo, perchè qualcuno dovrebbe biasimarti?"
il primo tentativo, leggete e recensite!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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ff E' sabato sera ed è tardi, sei fuori dal coprifuoco e i tuoi genitori hanno già fatto squillare il tuo cellulare due volte, Sakura Haruno, ma tu non l'hai sentito e bevi con i tuoi amici. Per giustificarti pensi che non lo facevi dal tuo compleanno, risalente ormai a quasi tre mesi fa, quindi è lecito che tu stia bevendo, perchè qualcuno dovrebbe biasimarti? 
Finisci però in un vuoto d'aria, o magari è solo il tuo cervello che si è riacceso per un attimo, e il rumore della tua suoneria ti arriva distrattamente alle orecchie: è allora che cadi nel panico. Sai che in estate non ti chiama mai nessuno, suoneria vuol dire che sei in ritardo e qualcuno ti crede morta o è solo molto arrabbiato.
Cerchi le tue mani, le trovi avvinghiate attorno ad un bicchiere pieno di ghiaccio che sa ancora di quel drink pazzesco scoperto da poco.. ah già, al tuo compleanno appunto. "E che compleanno squallido: tutta la sera passata in quel bar sperando di incontrare quegli occhi", pensi, quelli di Sasuke Uchiha che tanto non ti avrebbe guardata.
Ti ricordi comunque quello che dovevi fare, usi le mani finalmente consapevoli per afferrare il tuo smartphone del tutto ereditato da papà e che non sai usare, ti allontani il più possibile dalla calca, cercando aria pulita e libera dall'inquinamento alcolico dei fiati e acustico della musica, "una muscia pessima" sussurri mentre barcolli sui tacchi troppo alti che porti di rado. Ammetti però che l'alcool ti rende più disinvolta, cancella la tua viscerale inibizione.
Rispondi al telefono, fai la voce allegra di una che si sta divertendo proprio un sacco e con la tua strepitosa abilità retorica chiedi a tua madre di concedereti ancora mezz'ora: hai un passaggio, non c'è bisogno che ti aspetti in piedi, può andare a dormire, sai che ne ha bisogno; in ogni caso sai anche che non lo farà: entrerai facendo rumore dalla porta di casa e la troverai mezza morta di stanchezza sul divano, seduta davanti ad un film che sta finendo e che lei non ha guardato, perchè le basta fermarsi un attimo per addormentarsi. Mamma è già troppo persa per discutere, ti dice di fare la brava, di stare attenta, che ti prepara il cancello aperto così che tu non debba suonare. Le ricordi che hai le chiavi di casa, ma tanto lei non ti ascolta già più, aggiungere altro sarebbe inutile. Inoltre tu non hai affatto un passaggio, quindi non c'è tempo da perdere.
Ti rituffi in mezzo alla calca pensando a chi potrebbe essere dotato di un mezzo di trasporto qualsiasi, ma non ti viene in mente proprio nessuno. Rassegnata corri al bancone e incontri il sorriso della proprietaria del locale, quella che ti ha consigliato quel drink pazzesco: ordini una vodka, perchè quella ragazza ha uno strano potere e guardandola non puoi non bere ancora qualcosa, la saluti bevendo il liquido trasparente tutto d'un fiato. Senti la testa dirti "ciao ciao" e le mani diventare appendici di plastica, ma sorridi un sacco e ti dirigi risoluta verso il tuo tavolo, perchè tu l'alcool lo reggi bene, o per lo meno questo è quello che dici sempre.
Ti infili tra le sedie, sbatti una mano sul piano di legno e affermi che devi proprio scappare, sei sorda ad ogni protesta e , salutati i ragazzi, fai un occhiolino al tuo braccio destro, la ragazza che nessuno avrebbe mai pensato potesse diventare tua amica, Tenten, sempre con quei capelli raccolti che a dirla tutta le donano. Ti scopri però a considerare che se ci fosse lei sarebbe tutta un'altra cosa, perchè nessuno vale quanto la tua attuale ossessione numero uno, Ino, lei che per anni è stata tua rivale in amore e che adesso stai ritrovando, siete ritornate vicine, come un tempo, come da bambine. Sai che separate non potrete mai essere completamente felici, mai.
Mentre lo pensi hai già camminato sui tuoi tacchi fino alla curva. Superatola, sapendo che nessuno dal locale può più vederti, ti accasci sul marciapiede ed estrai dalla fantastica borsa super-capiente le tue fedeli scarpe da ginnastica, che ti salvano da una tendinite imminente ed inevitabile. Ora il tuo passo è più sicuro e hai venti minuti per coprire la strada che da sobria percorri in quaranta. Sfida accettata.
Cammini un po' ciondolante, e ti scopri a ridere di te ricordando la cadenza della tua vecchia compagna del liceo: è buffo che tu, molto ubriaca, cammini come lei quando è al massimo della sua forma.
Cammini, ciondoli e pensi a lei, pensi che probabilmente si sta divertendo a qualche festa fantastica, magari invece è con uno dei suoi tanti pretendenti, oppure piange lagnandosi per l'ennesima volta per una storia finita male che probabilmente ti racconterà appena vi incontrerete, ma di sicuro in questo istante non pensa a te. Ti imponi di non scriverle, ma sei debole e quando sei ubriaca le scrivi sempre, quindi ecco partire l'ennesimo SMS che rimarrà inesorabilmente senza risposta: il tuo credito è arrabbiato con te, il tuo ego vede nero. Non sopporti che Ino sia sempre senza credito, è intollerabile. Decidi che non le parlerai mai più, come ogni volta, ma tanto domani la cercherai ancora, come ogni volta, perchè lei ha questo potere strafigo su di te. Pensi addirittura che la baceresti, poi ridi a voce alta e fissi l'asfalto. Adesso basta, tornerai a lei domani. O magari tra dieci minuti.
Nel frattempo non sei neanche ad un quarto del tragitto, per la strada non c'è un'anima e, guarda un po', sette lampioni su dieci sono fulminati, l'ottavo lampeggia in modo lugubre. Quasi quasi sei pronta a veder spuntare uno zombie, una delle paure infantili mai superate.
Ti maledici per non aver chiesto a mamma di venire a prenderti e senti una macchina che si avvicina. Puoi dissimulare quanto ti va, ma hai una paura da vomito e preghi persino in latino che la macchina non si fermi. Naturalmente si ferma e tu tiri giù tutti i santi del paradiso mentre accelleri il passo; poi pensi che non stia bene essere scortesi, quindi chiedi loro scusa, non si sa mai. Quasi ti metti a correre, fiduciosa che le tue scarpe saranno tanto veloci da scongiurare qualunque inseguitore: chiunque sia di certo desisterà solo perchè tu hai accellerato il passo. "Sei davvero una sciocca, Sakura, lo sei, ti acchiapperà, se vuole farlo".
Un finestrino si abbassa al tuo fianco, senti una canzone che conosci, poi una voce, ti chiama per nome, ha un timbro meravigliosamente famigliare, ti abbassi e guardi dentro la macchina. E' Sasuke. E' sabato sera ed è tardi, e lui è qui per salvarti la pelle. Ti chiede se vuoi un passaggio, accetti senza battere ciglio.
Improvvisamente il timore che il trucco sugli occhi sia sbavato o che il fondotinta non sia più steso bene ti preoccupa, ma rassegnata consideri che il tuo stato generale è ben peggiore e l'ombretto non potrebbe migliorarlo.
Torni all'idea che lui sia la tua salvezza e chiedi se si ricorda dove abiti. Affermativo, lo sa. Domandi a te stessa se abbia mai allungato un po' la strada per passare davanti a casa tua nella speranza di vederti in giardino, con il tuo cane magari. Ricordi poi di non avere un cane. Lo segni nella tua testa nella lista degli argomenti sui quali riflettere e discutere con i tuoi genitori, perchè in effetti vorresti un cane.
Chiedi al bel ragazzo seduto alla tua sinistra se va tutto bene, se sta passando bene le vacanze, non ascolti affatto la sua risposta ma guardandolo pensi che è proprio il tuo tipo. Ridacchi considerando che sei davvero ottimista, che è troppo bello per te, davvero troppo.
Non hai idea di cosa abbiate parlato, ma ti ritrovi davanti a casa con cinque minuti di anticipo. Lo ringrazi tanto, aggiungi che è stato molto gentile a disturbarsi per te. "Meno male che si è disturbato per me", pensi. Cerchi la maniglia per aprire la portiera, è sempre molto difficile da trovare su un modello di macchina che non conosci, quando sei in buono stato cominci a cercarla appena salita in auto, ma nello stato in cui sei una figura misera non te la toglie nessuno, bellezza. Lui ti salva, si sporge verso di te e ti libera dall'imbarazzo lasciandoti investire dall'aria della sera, ossigenata e rigenerante per la tua testa che sta per scoppiare, perchè parlandoci chiaro tu reggi davvero male l'alcool.
Mentre poggi il primo piede a terra ti chiama per nome: "Ehy, bello il mio nome nella sua bocca" pensi "o nella sua gola". Ti si para davanti agli occhi un' immagine da censurare e tu la osservi persa nel vuoto, chiedendoti da dove possa essere nata tale perversione in una ragazza come te. Sembri una scema, Sakura Haruno.
Lo guardi e lui ti chiede di uscire una sera di questa settimana, di andare da qualche parte tu e lui, insieme. Distogli lo sguardo, sorridi: sei impegnata da tempo con quel ragazzo così carino e gentile conosciuto per caso, non se lo merita affatto, sai che devi rispondere no. Torni a fissarlo e la tua risposta è: ", volentieri, ti lascio il mio numero così mi chiami". Lui sorride e ti dà un bacio su una guancia, tu lo saluti e scendi dall'auto aggrappandoti al cancello.
Fissi il citofono e il tuo pensiero va a Ino: la baci, puoi farlo perchè lei è tua.
Scendendo le scale consideri che sarebbe forte averli tutti e due insieme.

  
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