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Autore: GiuliaFray    21/08/2012    3 recensioni
Ho scritto questa storia alcuni mesi fa per una mia carissima amica, appassionata come la sottoscritta del personaggio Cam di questa saga. Inizio col pubblicare il prologo. Spero di poter fare il resto anche con gli altri capitoli!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Terzo


La grande questione nella vita è il dolore che causiamo agli altri,

e la metafisica più ingegnosa non giustifica l'uomo

che ha lacerato il cuore che l'amava.

Frederic Beigbeder

 

Si svegliò in una stanza familiare. Il soffitto era alto e bianco, le pareti circostanti di un flebile verde acqua, la porta chiusa della camera era decorata da un poster degli Smiths, un cassettone addossato a un muro era aperto disordinatamente, c'era una sedia sepolta da vestiti neri e semplici accanto al letto morbido e comodo su cui Sara era sdraiata. Riconobbe la stanza prima ancora di registrare qualsiasi altro particolare. Si trovava nella stanza di Cam. A casa, finalmente.

Dalla finestra aperta entrava la luce accecante del sole, un venticello leggero e accogliente. Si sentì stringere la mano e si voltò. Accanto a lei c'era Cam, che le sorrideva in modo teso. Lei si sentì subito meglio, perché non c'era cosa che la facesse sentire meglio se non la vicinanza del suo angelo. Sara ricambiò la stretta di mano e si tirò su a sedere. Prese il viso del ragazzo tra le mani e premette le labbra contro le sue con delicatezza. Cam rispose al bacio dapprima con tenerezza poi con maggior convinzione, assaporandosi ogni centimetro delle sue labbra. Fece scendere la sua mano sulla vita di Sara, accarezzandogliela con amore. La strinse a sé e lei sentì il suo corpo infiammarsi di desiderio.

Qualcuno si schiarì la voce. Sara sobbalzò allontanandosi dall'amato come se l'avesse toccata con un pezzo di legno bruciante. Sentì Cam ridere sommessamente e una voce ruppe il silenzio. -Non c'è bisogno di riscaldarvi ogni volta che vi vedete.- Roland, il miglior amico di Cam. Sara si volse verso di lui, sentendosi le guance in fiamme.

Che figura.

I due ragazzi proruppero in una risata profonda, provocando un imbarazzo totale in Sara. Lei si voltò spazientita verso Cam. -Sei tu che mi hai stuzzicata.-

-Ma tu hai cominciato. Io ho semplicemente seguito il mio istinto.-

Avrebbero potuto continuare così per ore e Roland, conoscendoli, li interruppe sul nascere. -Okay, ho capito. E' colpa di entrambi, ma può capitare.-

Cam smise di ridere e assunse quel suo atteggiamento da sfacciato. -Vero, Ro?-

Ora toccò a Roland arrossire. Chinò la testa sul capo con sguardo vacuo, come se fosse in preda a terribili ricordi.

Ricordi.

Ma cosa era successo a Sara? Sapeva come era finito l'episodio della lotta tra Ian e Cam, con Ian sparito attraverso un Annunziatore aperto chissà come all'improvviso e un Cam sanguinante messo in salvo da Sara. Sara scosse la testa, cercando di non pensare più a quel terribile evento.

Sentì l'allegra risata di Cam risuonarle nelle orecchie e subito si sentì meglio. -Ti stai forse ricordando di quando tu ed Abbie vi siete rotolati sul mio divano, in casa mia?-

Anche Sara cominciò a sogghignare, coprendosi con una mano la bocca per non suscitare troppa vergogna nel povero Roland, in piedi appoggiato al muro con le braccia incrociate e uno sguardo d'odio puro indirizzato a Cam. Sara tirò una gomitata al ragazzo il quale abbandonò ogni traccia di ilarità e le sorrise dolcemente. Dopotutto, non voleva così male a Ro.

Qualcuno bussò piano alla porta. -Avanti- tuonò Cam.

La porta si aprì con insicurezza e da dietro spuntò una ragazza graziosa, con le guance lievemente arrossate e una massa di capelli neri corti raccolti in una piccola coda di cavallo.

Lucinda, pensò Sara. Riconosceva il bagliore della sua anima, nonostante in alcune vite passate lei avesse avuto un aspetto molto diverso da quello che possedeva in quel momento, quello di un'adolescente timida ma determinata, pronta ad affrontare qualsiasi cosa pur di amare Daniel in eterno.

-Ehm, posso entrare?- chiese debolmente.

Indossava una maglietta grigia troppo larga per lei, evidentemente appartenente a Daniel o a Cam, e un paio di jeans bisognosi di un bel lavaggio.

-Sei già dentro, inutile chiederlo.-

Cam, il solito scocciatore. Luce arrossì con violenza, entrando ugualmente nella stanza.

-Cam- sussurrò Sara, abbastanza piano perché solo lui potesse sentirla.

-Che c'è?- mimò lui con le labbra, con un'espressione snervante da vittima sacrificale. Sara alzò gli occhi al cielo poi si alzò per raggiungere Luce in mezzo alla stanza.

-Ciao- le disse il più gentilmente possibile. -Io sono Sara, piacere di conoscerti.-

Sfoderò un sorriso abbagliante, che Luce ricambiò. -Il piacere è anche mio. Sei un... angelo?- Evidentemente era ancora difficile per lei parlare in termini angelici. Sara le lanciò un'occhiata comprensiva. -Sì, proprio così.- Ci fu un momento di silenzio imbarazzante, durante il quale Sara si scervellò per trovare qualcosa da dire a Luce giusto per farla sentire a proprio agio. Ma, d'altronde, che cosa si poteva dire a una ragazza destinata a morire allo scadere dei diciassette anni per amore? Nelle altre vite non avevano avuto molti contatti, quindi non la conosceva molto bene, ma c'è sempre una prima volta per fare nuove amicizie, no?

Fu Cam a salvarla: la raggiunse silenziosamente da dietro e le posò le mani sulle spalle.

-Vi conoscerete meglio in un altro momento, ora dobbiamo parlare di una faccenda... importante.- Sara si girò verso di lui, allarmata In rare occasioni la voce di Cam era così preoccupata, demoralizzata. Lui le passò una mano tra i capelli. Non c'era traccia di spensieratezza sul suo volto mozzafiato. -E' successo qualcosa?-

-Sì, ho paura di sì.-

Okay, era giunto il momento di preoccuparsi davvero. Sara si irrigidì sotto la sua presa e a denti stretti disse: -Cosa? Cam, dimmelo. Non farmi stare in ansia.- Una mano titubante strinse la sua. Era Luce, che la guardava con un'espressione di compatimento. Sara si voltò verso Roland, ma anche il suo viso scuro non prometteva nulla di buono. -E' possibile che sia l'unica a non sapere niente?- si rabbuiò. Cam la spinse di nuovo verso il letto e Sara fu costretta a lasciare la mano di Luce. Si sedette accanto a lei, stringendole forte le mani. Chiuse gli occhi, come se la vista di lei gli facesse male, e cominciò. -Ciò che è successo ieri non deve più ripetersi. Hai rischiato la vita...-

Sara lo interruppe. -Abbiamo rischiato la vita.- Cam, imperterrito, continuò, come se lei non avesse parlato: -Ebbene, non voglio più che accada una cosa del genere. Mai, mai più. Quindi, io, Daniel, Ro e Alan partiremo questa sera stessa per un giro di perlustrazione.-

Il cuore di Sara si fermò per un attimo. Giro di perlustrazione? Quella sera stessa? Fece un respiro profondo. Per Cam “giro di perlustrazione” aveva sempre significato “stellesaette, sangue, morti, ferite, rischiare la vita, ridere davanti alla paura, odiare il nemico, eccetera”.

-E con questo cosa mi dai a intendere?- Finalmente Cam aprì gli occhi, improvvisamente esaltati, forse a ricordo di un'escursione organizzata in passato con Alan, suo fratello e migliore amico.

-Ti do a intendere che darò la caccia una volta per tutte a Ian e compagnia bella.- Un sorriso storto gli distese le labbra. Voleva uccidere Ian, per questo aveva chiamato a sé gli altri in modo che gli coprissero le spalle, ma alla fine avrebbe agito da solo, come sempre. Era in quei momenti che Sara si rendeva conto quanto Cam fosse diverso dagli angeli che stavano con il Trono. La vendetta era il suo vero amore, la sete di sangue era ciò che gli scorreva nelle vene, sempre pronto a battersi e far valere il suo onore. -Cam, non puoi.- replicò Sara con voce tremolante. -Io... è pericoloso! Hai visto quanti uomini ha al suo servizio? Voi sarete a malapena in quattro!- La sua voce era ormai salita di un'ottava.

-Sara, fidati di me. Non ci accadrà nulla. Io e i miei chiameremo anche gli Schierati. Vedrai, sarà un gioco da ragazzi.- Le strizzò un occhio, ma questo non servì affatto a tranquillizzare Sara.

-Io e i miei chiameremo anche gli Schierati!- tuonò, cercando di imitare la voce profonda di Cam e scattando in piedi per la tensione. -Ma come ti salta in mente organizzare tutto senza chiedere il mio permesso?- Cam rise di disapprovazione: -Il tuo permesso?-

-Ian vuole me, nessuno di voi. Dunque, devo essere io quella a decidere riguardo a ciò che si attua in mia difesa!- strillò Sara, istericamente.

-Tu? Se fosse per te saremmo qui a girarci i pollici! Non pensi mai a te stessa! Se non ci fossi io... non voglio neppure pensarci.- Anche Cam si era alzato in piedi, stagliandosi di fronte a lei in tutta la sua imponenza. Il suo tono di voce era così minaccioso che lei rabbrividì e indietreggiò. Inciampò in un ammasso di magliette buttate disordinatamente per terra per finire tra le braccia di qualcuno. Alzò il volto e si trovò a faccia a faccia con Alan. I suoi occhi blu scintillarono quando incontrarono i suoi, i capelli neri sembravano brillare come in un sogno. Le labbra di Alan erano a pochi centimetri dalle sue e Sara sentì uno strano formicolio alla pancia. Il suo istinto era quello di baciare il viso di Alan sospeso sopra il suo ma il volto di Cam le sfrecciò nella mente, come un'allucinazione. Accadeva sempre così quando incontrava altri ragazzi che la attiravano con magnetismo. Si raddrizzò goffamente, borbottando un “grazie” detto controvoglia. Cam li guardava infuriato. Le sue pupille si erano dilatate enormemente e una vena del collo gli pulsava visibilmente. Sara pensò che si sarebbe scagliato contro Alan e i due sarebbero scoppiati in una rissa, ma ne aveva abbastanza di ragazzi che lottavano per lei, così disse, rivolta a Luce rimasta in disparte osservando la scena imbarazzante: -Luce, questo è Alan, fratello di Roland e Cam.-

-Non dimenticare che lo sono anche per te, cioccolatino.- Le rivolse un sorriso ammiccante che non sfuggì a Cam. -Alan, giuro che se non la pianti ti sbatto fuori da casa mia a calci nel culo.- Lo disse con tutta tranquillità, stranamente. Alan lo ignorò e porse una mano a Luce per presentarsi. Lui conosceva i punti deboli di Cam come conosceva i suoi, per questo non faceva altro che stuzzicarlo corteggiando Sara a quel modo. Alan per lei era sempre stato un amico, non di più, ma Cam non voleva proprio capirlo. Lui si allontanò per raggiungere la finestra e appoggiare la testa sul vetro. Sara si impietosì. Dopotutto Cam era per lei la persona più importante, quindi gli si avvicinò e gli posò una mano sulla schiena. Accostò il viso a quello di Cam e gli strofinò il naso sul collo. -Tesoro, sai che Alan ama scherzare.- Lui non reagì. Sara passò al piano successivo. Gli tracciò una striscia di baci sulla pelle marmorea, sulla mascella, sulla guancia. Cam si rilassò e staccò la fronte dal vetro. La guardò dritta negli occhi e le disse: -Perché non ci provi con Alan quando io non ci sono? Mi devi per forza far infuriare a quel modo?-

La situazione era peggiore di quanto Sara avesse pensato. -Io non ho nessuna intenzione di provarci con Alan. Io amo te, Cam, nessun altro.-

-Ma non lo dimostri.-

Sara andò su tutte le furie. Le aveva proprio fatto perdere la pazienza.

-Come puoi dire una cosa del genere a me? Io che ti sono sempre stata vicina nonostante tu sappia essere la persona più snervante che ci sia a questo mondo. Io che mi sono sacrificata per te in svariate occasioni e in ogni singola volta non me ne sono mai pentita. Io che ti amo, che ti adoro per ogni cosa che fai. Io che non riuscirei a staccarmi da te per più di mezza giornata. Io che morirei per te, che mi ucciderei lentamente piuttosto che vederti cadere davanti ai miei occhi. Tu, Cameron Briel, osi dirmi che non ti amo?-

Si fermò perché non aveva più fiato in gola ma avrebbe potuto continuare ancora per molto. Sara si accorse solo in quel momento che Roland, Alan e Luce li stavano fissando con occhi sbarrati. Ma non le importava. Cam l'aveva fatta arrabbiare, molto più di quanto lei avesse fatto arrabbiare lui e meritava ciò che un ragazzo sicuro di sé, vanitoso ed egocentrico merita: una sana, legittima sfuriata. Anche Cam sembrò accorgersene solo ora perché si guardo intorno con aria sorpresa. -Non ho detto questo.-

-E allora cosa? Ti prego, illuminami perché sono troppo stupida per capirlo.-

Anche Cam sembrava infuriato ma si limitò a guardarla senza dire niente. Costruiva quel suo stupido muro di silenzio quando lei non riusciva a capire qualcosa di fondamentale e voleva che riflettesse per arrivarci. Solitamente amava quel suo lato di lui perché le permetteva di controllarsi da sola e conoscere sé stessa, ma ora era proprio adirata e non desiderava altro che assestargli uno schiaffo in faccia. Le mani già le fremevano per l'impazienza. -Ragazzi, raffreddate i vostri spiriti bollenti.-

Roland si pose in mezzo a loro posando una mano sulla spalla di Cam e una su quella di Sara. Gli occhi dei due però non si lasciarono nemmeno per un istante.

-Non siamo qui per litigare, dico bene, Cam?-

-Proprio così- rispose l'affascinante interpellato, senza smettere di fissare Sara che aveva incrociato le braccia per affrontare lo sguardo verde di Cam.

Alan lasciò la postazione accanto a Luce e sussurrò qualcosa nell'orecchio di Cam che Sara non riuscì a sentire. Lui gli rispose sempre nello stesso tono inudibile e le loro fronti si sfiorarono. Come poteva Sara essere gelosa persino del contatto che Alan poteva assaporare in quel momento? Sapeva di essere gelosa di Cam in modo ossessivo ma non aveva mai pensato di poter raggiungere quel livello. Cam scostò Roland e si mise davanti a lei.

-Dobbiamo andare.- Sara non disse nulla. l'avrebbe dovuto -anzi voluto- abbracciare, baciare, accarezzare, dirgli quanto le sarebbe mancato, quanta nostalgia avrebbe provato al pensiero di lui disperso in chissà quale luogo, che avrebbe preferito rischiare la sua vita piuttosto che sapere quanto lui osasse la sua. Ma Cam l'aveva ferita nel profondo nel cuore, aveva dubitato del suo amore eterno e incondizionato provocandole un'offesa difficilmente rimarginabile.

Così, animata da questi pensieri, non si mosse di un dito quando lui la fissò con quei suoi occhi imploranti, quando lui si chinò su di lei per mormorarle: -Ti amo, non dimenticartelo. Ora dimmelo anche tu, ti prego.- Ritirò la mano con la scusa di scostarsi i capelli dalla fronte quando lui se la avvicinò alle labbra e, cosa che lo scalfì di più, voltò il capo dalla parte opposta quando cercò di baciarla. Era sicura di avergli fatto del male, ma voleva vendicarsi di ciò che le aveva fatto. Non rispose ai saluti di Alan e Roland, men che meno a quelli di Cam.

Quando la porta della stanza si richiuse con un tonfo sordo alle sue spalle si ritrovò a piangere sommessamente, subito pentita delle parole aspre che aveva rivolto al suo amato. Non esisteva nulla di più doloroso che vedere i suoi occhi riempirsi di lacrime che minacciavano di fuoriuscire come un fiume in piena durante un'alluvione.

Si rese conto della presenza di Lucinda quando le passò una mano attorno alle spalle.

-Ti capisco, ma non ti preoccupare. Passerà presto, Sara.-

Si appoggiò a lei e si trascinò sul letto morbido del suo angelo preferito dove si abbandonò a un pianto da stile adolescente con il cuore infranto. Luce le accarezzava i capelli ogni tanto e Sara capì subito che sarebbero diventate amiche. Dopotutto, anche lei, da quanto aveva sentito, aveva ceduto alle lusinghe di Cam, lo aveva baciato -o forse era stato Cam a baciare lei. Decisamente meglio non pensarci punto e basta.- , il suo cuore era volato a lui. Anche Luce era innamorata di un ragazzo altrettanto meraviglioso dal quale aveva subito torti, causa di sofferenze inaudite e indimenticabili. Il flusso di pensieri fu interrotto da un'ondata di stanchezza che la attraversò e la fece addormentare. Si abbandonò ad un sonno profondo durante il quale sognò per la milionesima volta il suo angelo dagli occhi verdi. Sperò di non risvegliarsi mai più ma anche questa volta non funzionò.

Angolo Autrice: eccomi qui con un nuovo capitolo! Innanzitutto, ringrazio molto le persone che seguono e commentano i miei testi, e chiedo alle persone che leggono i miei capitoli di lasciare una recensione, giusto per sapere che cosa ne pensate! Un bacio a tutti voi!
  
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