Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Robix    05/03/2007    8 recensioni
L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
RINGRAZIAMENTI:
^__^ A volte ritornano!!
Nuovo chap che spero sia di vostro gradimento.
Finalmente il duello tra Blaise e Zacarias finisce, ma non so se ve lo immaginavate proprio così.
Siamo agli sgoccioli. Abbiate fede prima del 2010 finirò. Grossi baci a tutti coloro che leggono e che commentano. Buona lettura e buona notte Rob ^__^

Capitolo 44°: Il duello – III Parte

“NO!” urlò Blaise benché ansimante a causa delle acute fitte di dolore provenienti dalla spalla ferita.
“Conosci le regole tesoro, ha interferito” replicò secco Sinclair sadicamente soddisfatto.
“E’ tra me e te Zacarias, lascia fuori Harry”
“Perché dovrei? Cosa ci guadagno? Posso avervi entrambi!”
“SCORDATI CHE AVRAI LUI” urlò Potter fuori di sé dalla rabbia.
“Dici? Non mi sembra che stia vincendo”
“No caro, quello sei tu!” sibilò il grifone deciso “Raccontatela quanto vuoi, ma sei tu quello in difficoltà, Blaise ti sta dando filo da torcere”
“Mi fai tenerezza Potter, credi davvero che possa battermi senza usare la magia oscura? Sveglia, sino ad adesso ci siamo solo scaldati un po’”
“BLAISE PUO’ VINCERE E TU LO SAI!” urlò Harry “Cos’è hai bisogno di ricattarlo minacciando di morte i suoi amici per assicurarti la vittoria? Non riesci proprio a combattere lealmente” sibilò il cercatore con una luce assassina negli occhi.
“Non sono minacce Potter o forse non ti è ancora ben chiaro il quadro della situazione?” fu la risposta glaciale del moro “Vediamo se riesco a spiegarmi una volta per tutte. Qui non è in discussione se qualcuno morirà, è solo il quando il punto da chiarire” aggiunse sorridente.
“Sei un illuso” ribattè Harry facendo chiaramente intuire che nessuno dei presenti, specialmente Blaise essendo direttamente coinvolto nel duello, avrebbe mai permesso che una cosa del genere accadesse.
“E’ mera utopia che riesca a sconfiggermi senza usare la magia oscura, anche se devo ammettere che questo suo tentativo sia lodevole, benché pateticamente inutile!” replicò Sinclair intuendo il pensiero dell’altro.
“Non sarei così sicuro se fossi in te! Sei solo un arrog…”
“Potter senza offesa ma sono stufo di perdere tempo con te e con l’ostinatezza di Blaise” disse interrompendolo secco “Non capisco perché dobbiate obbligarmi a dimostrarvi che fino ad adesso l’unico che non ha mentito sono io… ma se è questo che volete, non avete che da chiedere” aggiunse con un tono di voce che da monotono e pacato era andato man mano aumentando il timbro e la durezza sino a fargli gridare “GUARDA BENE POTTER, PERCHE’ TRA POCO VEDRAI IL TUO RAGAZZO USARE VOLONTARIAMENTE UN INCANTESIMO DI AVANZATA MAGIA OSCURA E NON POTRAI FAR NULLA PER IMPEDIRGLIELO” e detto questo con un colpo di bacchetta repentino sollevò sia Draco che Hermione a quattro metri di altezza e scagliò loro contro la peggiore delle maledizioni senza perdono.
La reazione di Harry fu fulminea spostò gli amici dalla traettoria dell’incantesimo salvandoli appena in tempo.
“COSÌ NON VALE POTTER” tuonò Sinclair mentre Blaise recuperava la propria bacchetta da terra.
“Non ti permetterò di far loro del male” replicò il grifone.
“Encomiabile da parte tua ma ho altri progetti per la serata”
“Dovrai cambiarli!”
“Tu dici? Non credo!” fu la risposta di Zacarias che a sua volta domandò “A chi tieni di più Potter, alla bella ed intelligente Hermione Granger, al suo geloso fidanzato o al tuo bel ragazzo? Perché purtroppo, non potendoli salavare tutti e tre, uno di loro ora morirà” e senza null’aggiungere facendo un cenno con la testa i gemelli Rungis, recuperati i sensi, lanciarono un Avada Kedavra su Hermione e Draco mentre lui faceva lo stesso su Blaise.
Ancora una volta Harry lanciò l’incantesimo usato poco prima per impedire alle maledizioni di schiantarsi sugli amici mentre Blaise, senza tante buone maniere, schiantava per la seconda volta i gemeli Rungis. Pauline e Stephane furono scaraventati contro la parete alle lore spalle, svennero e persero le bacchette che scivolarono ad un paio di metri da loro.
Zacarias però sembrava stranamente felice e poco ci volle ai due moretti intuire perché. Hermione e Draco giacevano a terra, immobili.
“No” balbettò Blaise avvicinandosi e chinandosi sui due giovani mentre Harry disarmava con un colpo repentino il loro nemico il quale, euforico e soddisfatto, non la smetteva di sorridere malignamente.
“No” ripetè realizzando con orrore quanto accaduto poco prima in una frazione di secondo.
“Blaise cosa…” sussurrò Harry in panico.
“No mio Dio, no” singhiozzò il serpeverde mentre una lacrima solcava tristemente il suo viso nel veder concretizzarsi un incubo. Il suo migliore amico, convinto che nessuno sarebbe riuscito ad impedire ai fasci verdi di colpirli, aveva fatto scudo alla bella grifondoro con il proprio corpo. Così facendo era riuscito a schivare la maledizione riservata a se stesso, benché spostandosi aveva neutralizzato i controincantesimi lanciati da Harry, ma era stato colpito da quella indirizzata a lei.
“Blaise” ripetè Potter avvicinandosi notando che pian piano Hermione stava riaprendo gli occhi mentre Draco giaceva poco distante in una posizione innaturale e purtroppo ad occhi sbarrati.
“Signore no ti prego, fa che…” ma la preghiera del bel cercatore s’interruppe quando l’urlo del suo ragazzo gli fece intuire quale gesto di immenso amore avesse compiuto il biondino.
“NOOOO” gridò Zabini abbracciando l’amico che giaceva inerme tra le sue braccia.
“SI NON NO, ECCO COSA DEVI GRIDARE” urlò a sua volta Zacarias “PUOI SALVARLO SE VUOI, HAI ANCORA UN MINUTO, DOPO SARA’ TROPPO TARDI”
Blaise tacque e strinse Draco a sé ancora più forte.
“AVANTI ZABINI, FALLO!” gli intimò Zacarias.
Il moretto scosse lievemente la testa.
“AVANTI O LO PERDERAI PER SEMPRE” urlò l’altro deciso.
Blaise, depositò Draco a terra con una dolcezza infinita, come se avesse timore di rompere qualcosa. Addolorato gli accarezzò amorevolmente il viso di alabastro mentre una lacrima, sfuggita dalle sue ciglia, vi cadde sopra inumidendolo. Tremante sollevò lo sguardo e senza dire una sola parola si rialzò stringendo talmente forte la propria bacchetta da farsi divenire le nocche perlacee.
“AVANTI BLAISE, SO CHE LO CONOSCI, RIPORTA IN VITA DRACO, RECITA QUEL MALEDETTO INCANTESIMO OSCURO” lo istigò Sinclair che aveva raggiunto il suo scopo, far capitolare il suo bel ex ragazzo.
“AVANTI, BASTA POCO, DIMOSTRAMI LA TUA GRANDEZZA” rincarò perfido mentre Blaise, di nuovo trasformato, sollevò piano la propria bacchetta in direzione dell’amico.
“ORA O SARA’ TROPPO TARDI” tuonò Zacarias proprio mentre il moro serpeverde, benché i suoi occhi color pece tradivano la sua vera volontà e sembravano voler implorare perdono, recitava l’incantesimo che avrebbe riportato in vita il suo migliore amico.
Harry recuperò Hermione la quale, ripresasi, era scoppiata a piangere una volta compreso quanto accaduto. La strinse forte a sé riuscendo a calmare i singulti isterici che la scuotevano proprio nel medesimo istante in cui, l’incantesimo oscuro lanciato dal suo ragazzo, colpì Malfoy.
Draco vorticò all’interno di un fascio argentato per un paio di minuti, come se fosse stato risucchiato da un tornado. Il suo corpo tremò e si contorse vistosamente, tanto che Hermione temette di vederlo spezzasi in due. Non vi era nulla di umano in quei movimenti, ed anche i suoni gutturali provenienti dalla bocca del bel biondino, erano quanto di più lontano dal sembrare reali. Harry conosceva perfettamente l’incantesimo recitato da Blaise e ben conscio di quale sovrumano sforzo fisico richiedesse, chiuse gli occhi per un istante e mormorò “Resisti amore mio”
“Ma quanto dura?” domandò la bella caposcuola preoccupata neanche gli avesse letto nel pensiero.
“Poco” le rispose Harry indicando i due serpeverde.
Solo quando Blaise cessò la recita dell’antica litania che accompagnava la sua rinascita, Draco potè finalmente toccare nuovamente terra. Tutto sembrava essere come prima, ma all’improvviso il biondino inspirò profondamente facendo sussultare Hermione la quale, si portò una mano alla bocca e ricominciò a piangere disperata tra le braccia del suo migliore amico.
“Ottimo lavoro” esclamò Sinclair applaudendo mentre Zabini si accasciava a terra per l’immane sforzo sostenuto “Ora si che ti riconosco”
“Amore” mormorò Harry vedendo che a fatica si rialzava e si accertava che l’amico stesse bene.
“Blaise che cosa..?” balbettò Draco capendo all’istante cosa fosse accaduto “Mi dispiace” sussurrò vedendo il viso dell’amico rigato di lacrime.
“Non importa, l’importante è che tu stia bene. Solo questo conta” gli rispose stremato dallo sforzo.
“Io ho visto la maledizione, ho avuto paura per Hermione, perdonami” sussurrò comprendendo cosa era stato obbligato a fare per salvarlo.
“E’ ok Draco, è tutto ok” cercò di rassicurarlo benché le sue mani stessero ancora tremando.
“No, non lo è” balbettò ricordandosi del patto oscuro che Harry aveva siglato con il moro “Mi dispiace Blaise, è tutta colpa mia, hai perso il duello”
“No, Zacarias è disarmato posso tranquillamente batterlo con la magia tradizionale e poi l’incantesimo oscuro non l’ho usato per sconfiggere lui, ma per salvare te. Non vale ai fini del duello” gli sorrise dolcemente.
“Blaise, è Harry.. perdonami” singhiozzò affranto.
“Non capisco” disse l’amico voltandosi a guardare il suo ragazzo che premuroso stava consolando un’Hermione in pieni crisi isterica.
“Te lo spiego io se vuoi!” asserì maligno Zacarias facendo un passo nella sua direzione “Effettivamente il duello l’hai vinto, sono disarmato e tu non hai sfruttato la magia oscura per battermi però vedi, il tuo ragazzo era talmente sicuro che non avresti usato incantesimi oscuri che ha siglato un patto con il sottoscritto l’altra sera”
“Quale patto?” chiese Blaise impallidendo.
“O niente di speciale, se per caso avessi usato anche un solo incantesimo oscuro lui si sarebbe sottoposto a qualche tortura davanti ai tuoi occhi, purtroppo non sopravvivendo alla cosa. Com’è noto a tutti i presenti l’incantesimo l’hai usato e poco importava che fosse o meno relativo al duello, pertanto se permetti vorrei riscuotere il premio del patto oscuro da me conseguito” sorrise cattivo Sinclair.
“Menti” sibilò il serpeverde.
“Chiediglielo se non mi credi” rispose facendo spallucce.
Zabini si voltò di scatto a guardare Harry che con suo sommo orrore non negò.
“No, non te lo permetterò” esclamò puntando la bacchetta contro Zacarias che eufrorico aggiunse “Non mi deludere proprio adesso Blaise, sai meglio di me che chi non rispetta un patto oscuro, paga con la propria vita tale ribellione. Non vorrai togliermi il divertimento di torturarlo un po’ prima di ucciderlo?”
Il moro scosse la testa in panico, non sapeva che fare, perdere Draco lo aveva annientato ma la sola idea di perdere Harry, gli toglieva fiato ai polmoni. Era inconcepibile. Disperato disse “Ti prego Zacarias, sciogli il patto”
“Scherzi?” rise sadicamente.
“Per favore, hai vinto, mi hai visto usare la magia oscura, ma ti scongiuro non..”
“Cosa? Non uccidere il tuo ragazzo? Non desidero altro da quando ti ho visto insieme a lui. Spiacente tesoro, ma non mi perderei quest’occasione nemmeno se fosse Voldemort in persona a chiedermelo”
“Dimmi cosa vuoi?”
“Niente, ho già quello che volevo”
“Dimmelo Zacarias” tuonò Blaise scoraggiato.
“D’accordo vediamo… tu, la Granger e Draco verrete con me e forse io potrei pensare di graziare il signor Potter”
“Scordatelo” urlò Harry intervenendo.
“Prendi me, verrò solo io con te”
“NO” gridò Harry di nuovo venendo bellamente ignorato.
“Vorresti sacrificare tutto ciò in cui credi e torneresti davvero con me per salvare lui?”
Zabini annuì. Sinclair finse di pensarci poi secco replicò “No mi dispiace, credo che il libro delle ombre e il tuo ragazzo siano un buon bottino di guerra. Sarò ampiamente ricompensato per l‘operato svolto e sinceramente tu sei stato un po’ una delusione, non riuscirei più a farmi la puttana di Potter”
“Come osi lurido bastardo?” ringhiò Harry sfoderando la bacchetta e puntandola dritta al cuore del giovane il quale, mantenendo un sorriso perfido nel vederlo accusare un dolore lancinante al petto, spiegò “Ovviamente non sai che una volta siglato un patto oscuro, non puoi attaccare la persona con cui l’hai siglato. Il dolore cesserà solo se abbasserai la tua bacchetta” sibilò euforico.
Il grifone non si mosse e gemette di dolore. Zacarias sorrise maligno ed aggiunse “Dimenticavo, se accidentalmente dovesse partire un incantesimo, patiresti le stesse pene che hai inflitto a me, decuplicate però”
“Harry abbassala ti scongiuro” sussurrò Blaise in panico che potesse attaccare il rivale “Ti prego ascoltalo, dice la verità” mormorò e solo quando il moro l’abbassò, lentamente si lasciò scivolare a terra iniziando a piangere silenziosamente.
“Blaise è tutto ok” sussurrò Harry abbracciandolo “Non temere andrà bene”
“Non è servito a niente” singhiozzò.
“Sono molto orgoglioso di come ti sei battuto. Hai dimostrato di essere un grande mago”
“Perché non me l’hai detto?” balbettò.
“Non volevo che rinunciassi a batterti nel pieno dei tuoi poteri. Se avessi saputo, ti saresti trattenuto ed io non volevo. Mi fidavo di te, sapevo che avresti usato un incantesimo oscuro, solo se obbligato a farlo”
“Harry, come farai?” mugugnò continuando a piangere sulla spalla del grifone “Non voglio perderti”
“Non mi perderai, te lo prometto”
“Si invece” singhiozzò più forte “So cosa accade in quella maledetta sala delle torture. L’ho provato sulla mia pelle, quei bastardi ti uccideranno”
“Non c’è riuscito Voldemort, non ci riusciranno loro” gli disse cercando di confortarlo.
“Harry mi dispiace, è tutta colpa mia”
“Non dire sciocchezze” rispose stringendolo forte a sé.
“Potter non ho tutta la giornata, saresti così cortese da salutare per l’ultima volta i tuoi amici. Dovremmo proprio andare” asserì Zacarias recuperando la propria bacchetta e risvegliando i gemelli Rungis i quali, benchè un po’ ammaccati, gli si avvicinarono.
“Harry” singhiozzò Hermione abbracciata al biondino il quale, ancora provato da quanto vissuto poco prima, non riusciva nemmeno ad alzarsi da terra.
“Porta Herm e Draco in infermeria e fatti visitare quella spalla, hai una brutta ferita” sussurrò a Blaise baciandolo dolcemente sulle labbra.
“La bacchetta” intimò Zacarias al grifone porgendo la mano per farsela consegnare.
Potter lo fissò duro, fece per estrarla dai jeans ma Blaise lo bloccò stringendogli il braccio balbettando un disperato “No amore”
“Non preoccuparti, andrà bene” ripetè il moretto strizzandogli l’occhio consegnando la propria bacchetta a Sinclair.
“Patetica questa tua positività, vedremo se la manterrai anche più tardi” sibilò cattivo il giovane incantando una passaporta ed intimando agli amici e al grifone di toccarla al suo tre.
“Zacarias non farlo” ripetè Zabini venendo allontanato da Harry a fatica sino dai compagni “Ti prego” sussurrò con gli occhi colmi di lacrime.
“Addio Blaise, stammi bene” replicò insensibile l’altro urlando poco dopo “TRE!”
“Harry” gridò Hermione poco prima che la mano dell’amico afferrasse l’oggetto incantato.
“NO LASCIATEMI, VOGLIO ANDARE” furono le ultime parole urlate da Blaise che Harry udì prima di venire risucchiato nel quartier generale dei mangiamorte. Il moro ringraziò mentalmente gli amici. A fatica Hermione e Draco erano riusciti a trattenerlo impedendogli così di cadere nell’ennesima trappola di Zacarias, avere entrambi i ragazzi e il libro delle ombre.
Nel medesimo istante in cui Potter sparì la porta della stanza delle necessità si spalancò. Silente, Piton e la McGranitt entrarono prestando il primo soccorso ai tre giovani accasciati al suolo.
“Cosa ti è successo?” domandò Severus a Draco vedendolo preoccupantemente pallido.
“Mors tempora” rispose il ragazzo scosso dai brividi.
“Mio Dio” fu il commento di Piton che immediatamente si smaterializzò con il serpeverde in braccio in infermeria.
“Vieni mia cara, fatti visitare” disse Minerva aiutando Hermione ad alzarsi. Nel complesso era quella che aveva riportato meno ferite, ma era completamente sotto shock. Prima Draco, poi Harry, non c’era da stupirsi che la bella grifondoro fosse sconvolta “Vieni con me” ripetè la professoressa avvolgendola in una coperta “Andiamo da Madama Chips”
“Harry” balbettò la giovane voltandosi a guardare prima la donna, poi Blaise ancora tremante e accucciato a terra “L’ha portato via” aggiunse ricominciando a piangere disperata.
La docente l’abbracciò dolcemente e su ordine di Silente sparì.
“Blaise” sussurrò il preside chinandosi sul ragazzo immobile e con lo sguardo pietrificato a terra “Harry starà bene, non temere”
Il giovane scosse la testa e tra i singhiozzi sempre più forti iniziò a dondolare avanti ed indietro.
“Vieni ragazzo!” intimò premurosamente l’uomo stringendo il serpeverde a sé aiutandolo ad alzarsi.
“E’ colpa mia” singultò “Ho usato la magia oscura” ammise affranto guardando Silente per la prima volta negli occhi “Harry pagherà con la vita per colpa mia” ripetè fuori di sé per l’angoscia.
“Non potevi fare altrimenti” cercò di confortarlo il preside “Harry avrebbe fatto lo stesso se fosse stato al tuo posto”
“No, lui no” mugugnò il giovane “Lui è migliore di me. Lui è più potente”
“Sei sconvolto com’è giusto che sia, ma ti assicuro che hai fatto la cosa giusta” rincarò Silente.
“Giusta per chi?” pianse il moretto.
“Per tutti”
“Non sono riuscito a fermarlo” balbettò sempre più affranto “Mi sono battuto con tutte le mie forze e non sono riuscito ad impedirgli di fare altro male. Prima Draco, ora lui” aggiunse prendendosi la testa fra le mani.
“Vieni con me ragazzo, c’è una cosa che voglio mostrarti”
“Signore è senza bacchetta, lo tortureranno e se dovesse morire, io..” disse angosciato oltre ogni immaginazione, mentre nuove lacrime solcavano il suo bel viso.
“Non accadrà, credimi, ma ora devi farti visitare questa spalla” e detto questo il preside recitò l’incantesimo che materializzò entrambi in infermeria.

Sinclair, i gemelli Rungis ed Harry apparirono in un fastoso salone gremito di persone. Un mormorio preoccupato li travolse quando molti dei presenti riconobbero il grifone. All’unisono una ventina di bacchette furono estratte velocemente e puntate contro il loro nemico numero uno.
“Ops si sono accorti di te” sibilò perfido Zacarias senza però sortire l’effetto sperato. Il moro sembrava tutto fuorché allarmato. Aveva riconosciuto parecchie persone ancora latitanti dopo la caduta di Voldemort e altre che avevano spergiurato sulla loro stessa vita e su quella delle loro famiglie di non avere nulla a che fare con i mangiamorte ed il loro oscuro signore.
“Potter” tuonò Astor Zabini avvicinandosi al giovane “Che onore” sibilò sarcastico.
Harry non replicò, si limitò a sostenenere lo sguardo di sfida che l’uomo gli stava riservando.
“A cosa dobbiamo una visita tanto inaspettata, quanto gradita?”
“Ho solo rispettato un patto” fu la risposta del moro. Astor capì e voltandosi verso Zacarias, applaudendo disse “Mi complimento giovane Sinclair, sei riuscito a siglare un patto oscuro con Harry Potter. E di grazia racconta, su cosa?”
“Suo figlio” rispose per l’altro il cercatore che si guadagnò uno sguardo furente da parte del giovane aspirante mangiamorte ed uno incuriosito da parte di Astor Zabini.
“Le sorprese sembrano non finire” asserì questi sprezzante in attesa che gli venissero raccontati i particolari.
“Blaise è stato obbligato a duellare, io sostenevo che poteva battersi senza usare la magia oscura”
“Impossibile se era sua intenzione vincere quel duello”
“Sarebbe stato più che fattibile se qualcuno di nostra conoscenza, temendo di venire nettamente sconfitto, non avesse usato una maledizione senza perdono per obbligarlo a rompere il patto”
“In amore e in guerra tutto è lecito Potter” esclamò Zabini sorridendo maligno il quale, strizzando l’occhio a Morgan Sinclair, aggiunse “Non stento ad immaginare chi sia stata la fortunata cavia”
“Il fortunato vorrà dire?”
Lo sguardo sorpreso di più di un mangiamorte, in particolare quello dei due uomini che si erano avvicinati, fece intuire ad Harry che per rispetto a Lucius Malfoy l’uccisione di Draco non era stata autorizzata, magari la sua tortura, ma di certo non la sua morte.
“Non dirmi che ha salvato te Potter?” Chiese Zabini poco convinto.
Quella domanda fu bellamente ignorata.
Scuotendo la testa lentamente, come quando una mamma rimprovera il suo bimbo piccolo dopo una marachella, il moretto rispose facendo a sua volta una domanda retorica “Che direbbe il vostro caro amico Malfoy se sapesse che gli avete ucciso il figlio?”
L’affermazione scatenò un brusio assordante e il giovane, pungente, rincarò la dose “Sono quasi certo che non apprezzerebbe un affronto tale. Credo che lo urterebbe parecchio sapere che quelli che si spacciano per suoi amici, quando capita, vanno in giro ad ammazzargli il figlio”
“Menti” esclamò Sinclair Senior al quale l’accusa appena fatta non era affatto piaciuta.
“Perché dovrei? Se lo faccia raccontare da lui se non mi crede” intimò Harry indicando uno Zacarias sempre più nervoso “E’ lui che ha scagliato l’avada kedavra per obbligare Blaise ad usare il controincantesimo oscuro in grado di salvarlo”
Più di un mangiamorte si voltò a fissare l’erede di casa Sinclair il quale, seccato, non faceva certo mistero di quanto non sopportasse il loro ospite.
“Dice il vero?” domandò ombroso l’uomo voltandosi verso il figlio.
“Secondo te?” chiese il giovane cercando di mascherare la sua ansia.
“Spero per te che tu non abbia fatto una cosa tanto stupida come violare i miei ordini?” sibilò il mangiamorte.
“A chi vuoi credere a me o a Potter?”
L’uomo fece per ribattere ma venne interrotto dall’amico alla sua destra il quale, facendogli cenno che avrebbero avuto tutto il tempo per indagare sulla cosa più tardi, esclamò “Non ora Morgan, se non sbaglio abbiamo un libro da recuperare”
Sinclair squadrò il figlio con tale freddezza e cattiveria che per un istante Harry credette lo avrebbe polverizzato seduta stante. Senza alcun dubbio il messaggio intrinseco legato a quell’occhiata glaciale “Dopo ne riparliamo perché fesso non mi fai” era egregiamente passato, specialmente a Zacarias che a disagio si sforzò di non distogliere il contatto visivo. L’uomo non disse nulla, accantonando momentaneamente il desiderio impellente di punirlo, fece un profondo respiro e dopo aver annuito all’amico, porse la mano per farsi consegnare l’ambito libro dal figlio.
Il ragazzo recitò un incantesimo d’apparizione e tra le sue mani comparve il prezioso volume. Lesto lo diede al padre che senza il benchè minimo gesto di ringraziamento si voltò verso un Zabini più che compiaciuto e sorridendo disse “Finalmente Astor” l’altro fece un cenno d’approvazione con la testa e ricambiò il sorriso.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Robix