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Autore: Pamel    21/08/2012    10 recensioni
Lui si era dimenticato di me,
Lui ormai era una star facente parte della band più famosa del momento, gli One Direction,
per Lui ero stata solamente un passatempo nell’attesa di diventare famoso, un divertimento nella noiosa Holmes Chapel.
Ero la patetica Jules, una semplicissima ragazza col cuore spezzato.
Un viaggio improvviso nella caotica Londra, un piano segreto di una sorella un po' pazza e di una migliore amica fedele porteranno la protagonista fra le braccia del bellissimo Zayn Malik, che, inconsapevole di chi sia realmente Jules, si ritroverà ad amare l'ex ragazza abbandonata di Harry Styles.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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HarryDichiaraJulesJules Pov


-Allora Jules proprio non ci vuoi dire cosa hai combinato stanotte?- starnazzò Sarah saltellando per tutta la camera

-Sarah, fatti i cazzi tuoi- risposi di pessimo umore

Mia sorella si incupì ma non mi rispose e mi domandai se non si fosse offesa.
Non le rispondevo mai male e non essendo abituata poteva prendersela

- Ragazze, andiamo a fare colazione? Sto morendo di fame- propose Alicia spezzando il silenzio

Annuii rendendomi conto solo in quel momento di quanto fossi affamata

-Io sto qua, non ho fame e poi aspetto una telefonata da parte di Allie e Lesley- disse Nicole controllando freneticamente il cellulare

Scesi in sala da pranzo accompagnata da Sarah e Alicia ed in silenzio iniziai a riflettere su ciò che avevo fatto.
I sensi di colpa si infrangevano come onde sugli scogli nel mio cervello, provocandomi una serie di sensazioni sgradevoli e facendomi attorcigliare lo stomaco e le budelle.
Avevo tradito Zayn, stavo da schifo; Zayn, quel ragazzo che mi aveva portato a Primrose Hill, quello che mi aveva consolata quando mi ero sentita tradita dalle mie amiche... lui per me aveva fatto così tanto, e invece di mostrare un po' di gratitudine l'avevo tradito con Harry, che non si meritava nulla.
Mi accorsi dello sguardo preoccupato e incuriosito di Leesh e mi ridestai dai miei pensieri, esibendo uno dei miei più falsi sorrisi.
Ci accomodammo al tavolo della moderna sala da pranzo e posai le mani sulla tovaglia salmone, tamburellando le unghie laccate nel tentativo di distrarmi dal silenzio e dalle occhiate di Sarah e di Alicia.
Dopo poco arrivò il cameriere, un tipo carino sui venticinque anni. Ordinai bacon, toast, uova strappazzate e succo d'arancia, la tipica colazione inglese.
Vidi mia sorella concentrarsi sul cameriere e, dopo che se ne fu andato fischiò e si passò la lingua sulle labbra

-Carino- mormorò seguendolo con lo sguardo

-Cosa Sarah?- domandò distratta Alicia

-Il cameriere- rispose nascondendo un bigliettino col numero sotto una mancia da cinque sterline

-Sarah!- protestai -Avrà minimo dieci anni in più di te, togli immediatamente quel numero, devo ricordarti che hai solo quindici anni?-

-Oh, piantala! Tu sparisci un'intera notte, lasciando il tuo ragazzo come un babbeo e andando a spassartela con Styles e io non posso guardare il cameriere?- sbottò riavvivandosi la chioma rossa

Avvampai all'istante e, mentre stavo per ribattere, vidi Nicole ansimante e preoccupata correre verso il nostro tavolo

-Sarah, vieni è urgente- disse non tentando nemmeno di mascherare l'agitazione

Vidi mia sorella allibita e spaesata alzarsi e raggiungerla e uscirono dalla sala da pranzo a passo spedito

-Beh, e adesso che hanno quelle due?- chiese Alicia sospettosa

Scrollai le spalle, in quel momento i casini di mia sorella erano l'ultimo dei miei pensieri.
Distrattamente presi in mano la banconota da cinque sterline, ma velocemente la rimisi sul tavolo vedendo che arrivava il cameriere con la nostra colazione

-Prego signorine- educatamente ci servì la colazione e poi i suoi occhi caddero sulla banconota, dalla quale ora spuntava visibilmente il numero.
Il suo stato d'animo passò dallo stupore allo scetticismo e, dopo averci augurato una buona colazione, si dileguò

-Che figuraccia, adesso penserà che siamo state o io o te- rise Alicia

La sua risata mi contagiò, finchè non mi girai e incontrai due meravigliosi occhi verdi che mi scrutavano squarciandomi dentro.
Impaurita, mi diressi verso l'ascensore al lato opposto della sala, ma sentii una presa forte sul mio braccio.
Mi girai ferita, umiliata e arrabbiata e mi trovai il suo viso a cinque centimetri di distanza

-Jules...-

Rimasi a fissarlo immobile mentre sentivo le gambe tremare

-sei tu- disse con quella sua voce stupenda e profonda, guardandomi meravigliato

-Già..- risposi fredda cercando di sostenere il suo sguardo

-Ho bisogno di parlarti.. Dio devo dirti così tante cose, ancora non riesco a credere che... usciamo da qui-

Il suo tono era dolce e vellutato, identico a quello che usava quando stavamo insieme due anni prima, come se non fosse successo nulla.

Annuii e lo seguii uscendo dalla sala, cercando di mantenere un'espressione indifferente, mentre il mio cuore batteva impazzito e nella mia mente di affacciavano duemila domande...aveva scoperto chi ero...cosa ci faceva qui?
La sua mano teneva ancora il mio polso, e fissavo quei ricci ondeggiare ad ogni passo.
Mi condusse in un corridoio deserto e, vedendo che sembrava troppo occupato ad osservarmi per parlare, iniziai ad urlare

-Che cosa vuoi da me Styles? Ieri è stato tutto un errore, uno schifoso fottutissimo errore, mi maledisco per essere stata così debole. Io ti disprezzo.
Tu mi hai usata solamente, tu sei scomparso, SCOMPARSO.
Dopo tutte quelle promesse, quegli anni di amicizia e quell'anno stupendo...tu dicevi di amarmi ma dov'eri tu quando io stavo male?
Dove cazzo eri Harry? Quando tutta la Holmes Chapel Comprehensive School mi sfotteva? Dov'eri quando Gretchen mi ha cantato un pezzo della tua stupida canzone per umiliarmi? Quando non mangiavo, non dormivo e continuavo a piangere? Eri con le tue puttane, ecco dov'eri-

Strinsi i pugni e lo guardai, nei suoi occhi smeraldini vidi dei lampi di sofferenza...non guardarmi così, pensai affranta

-Io ti amo Jules, ti amo come due anni fa, io sono stato stupido, mi dispiace, ma non è stato un errore ieri sera... tu non hai idea di come sto ora, sapendo che sei stata con Zayn.
Non merito il tuo perdono, lo so- sussurrò con la voce rotta dai singhiozzi

-Credi davvero di poter risolvere tutto con un mi dispiace? Ti rendi conto di come sono stata? Non hai nemmeno avuto il coraggio di mollarmi, sei sparito nel nulla e per quanto riguarda Zayn, beh ti sta bene, viste le innumerevoli ragazze che hai avuto tu-

-Io ti ho sempre pensata...quando stavo con le altre, pensavo a te...con gli occhi vedevo loro, ma con il cuore vedevo te, cercavo somiglianze di te in tutte le ragazze che ho frequentato, loro sono niente per me, niente...tu invece sei tutto.
Sei sempre stata debole, credevo che una relazione a distanza di avrebbe distrutta...quando mi sono reso conto del mio errore ormai era troppo tardi per rimediare, speravo che tu fossi felice anche se il solo pensiero di te con un altro mi spezzava il cuore.
Sai quante volte mi sono maledetto per quello che ho fatto? Sai quante volte Louis ha dovuto consolarmi per come stavo? Non è stato facile nemmeno per me. Io voglio solo te, non capisci che farei qualsiasi cosa per te? Chiedimi di rinunciare alla carriera, lo farei se solo tu me lo chiedessi, io per te darei la vita. Tu sei la mia vita- mi disse

Il suo volto esprimeva solo sincerità e pentimento, ma non l'avrei perdonato, non potevo

-Ah così mi ami?Strano modo di dimostrarlo- singhiozzai

-Io ti amo Julsy. Non dico che non è colpa mia, sono perfettamente consapevole delle mie colpe ma dammi una seconda possibilità, mi farò perdonare-

Rimasi in silenzio a fissarlo, sentendomi tutto d'un tratto impotente

-O forse non mi ami più...- aggiunse -Se è così, cambia tutto...dimmi che non mi ami e sparirò per sempre-

Il solo pensiero sembrava provocargli una sofferenza atroce e, abbassando lo sguardo per la vergogna, sospirai prendendomi la testa fra le mani

-Sai benissimo che non è così- mormorai

Le sue dita accarezzarono il mio viso e iniziò ad asciugarmi le lacrime con dei dolcissimi baci; appoggiò le sue labbra sulle mie e il mio corpo fu scosso da sensazioni che solo lui era in grado di regalarmi.
Le sue labbra scesero sul mio collo, baciandolo gentilmente fino ad arrivare alla clavicola

-Harry, ci vedono- sospirai

-Non stiamo facendo nulla di male- rispose soffiando il suo fiato caldo sulla mia pelle

-Harry!-

-Ok, ok è solo che, mi sei mancata-

-Io ho bisogno di un paio di giorni per riflettere, capisci? Sono molto confusa e...insomma dopo due anni non puoi pretendere che sia tutto come prima- dissi

-Tranquilla amore, ti capisco perfettamente. Ti aspetterò per quanto tempo vorrai-

Sussultai...mi aveva chiamata amore

-Quandò sarò pronta te lo farò sapere, ti chiamerò-

-Ok. Ecco il numero-

Tirò fuori dalla tasca un biglietto e me lo porse, poi mi attirò a se e mi sfiorò lievemente le labbra

-A presto spero, ti amo-

Vidi la sua figura allontanarsi, e con un groppo in gola corsi velocemente in camera dove Sarah e Alicia mi attendevano

-Allora?- mi chiese Sarah appena spalancai la porta

-Mi ha detto che mi ama... gli ho risposto che devo pensarci, poi si vedrà- risposi

-Oh lo sapevo che tornavate insieme, ma attenta sorellina, non perdonarlo facilmente- esclamò Sarah

Alicia non disse nulla, mi venne vicino e mi abbracciò forte, affondai il viso nei suoi capelli profumati e per poco non mi rimisi a piangere

-Leesh, che faccio con Zayn?Non voglio ferirlo-

-Oh Jules, se fossi in te non mi preoccuperei per lui. Credimi non ne vale affatto la pena-

La durezza nelle parole della mia migliore amica mi inquietò

-Ieri è andato via con una bionda, una certa Perrie Edwards- proseguì Sarah -Una pessima bionda, con una ricrescita oscena-

All'improvviso mi sentii sollevata ed arrabbiata allo stesso tempo;
sollevata perchè anche lui mi aveva tradito, quindi in fin dei conti non ero importante per lui e arrabbiata perchè si era permesso di criticare Harry quando lui era anche peggio.
Confusa andai alla toilette, avevo bisogno di un bagno caldo e rilassante per schiarirmi le idee.
Quando entrai vidi però una scena raccapricciante e terribile: Nicole, l'allegra e simpaticissima Niky adorata e apprezzata da tutti era in ginocchio sul pavimento, con i gomiti appoggiati al water e la testa fra le mani.
Era avvolta solamente da un asciugamano, stava piangendo, l'eyeliner le colava dagli occhi e le labbra solitamente sorridenti erano piegate da una smorfia

-Niky, che cazzo è successo?- balbettai inorridita e spaventata

-La serratura è andara a fanculo, avevo chiuso a chiave- sospirò

Lentamente richiusi la porta dietro di me, mentre sentivo Alicia e Sarah discutere animatamente sulla Louis Vuitton migliore in circolazione

-Nicole, che è successo? Problemi con Matt?- azzardai avvicinandomi

-Con Matt è finita da un pezzo-

- Mi dispiace-  dissi cercando di prenderle una mano ma si ritrasse come se avesse appena preso una scossa

-Non dirlo, non sai nemmeno per cosa- rise amara e il suo volto assunse un'espressione che non avevo mai visto

-Mi dispiace vederti così e basta, potrebbe essere pure un motivo futilissimo, ma se stai così vuol dire che ti fa male- ribadii

-Fammi un piacere, non dire nulla a Sarah di come mi hai vista adesso, sarebbe inutile e dannoso-

-O-ok, ma posso stare qui con te?- chiesi

Nicole annuì e mi sedetti sul pavimento in parte a lei.
Non capivo davvero più nulla, mi sentivo frastornata, il mio cuore invocava il perdono per Harry, la mia mente razionale mi diceva di aspettare e vedere se il suo amore era davvero autentico.
Per una buona volta diedi ascolto alla mente e decisi che per quella giornata non avrei più pensato a ciò che mi stava accadendo, avrei iniziato a valutare bene la situazione il giorno seguente; avevo bisogno di passare del tempo con Harry, solo così avrei capito se mi amava davvero.
Mi girai verso Nicole e vidi che stava ancora piangendo, la preoccupazione per la mia nuova amica crebbe sempre di più

-Nicole?-

-Usciamo? Si staranno chiedendo cosa stiamo combinando qua dentro- domandò con voce incrinata

Si alzò, si lavò il viso accuratamente e si spazzolò i capelli color mogano; io la fissavo e mi chiedevo chi mai potesse aver fatto del male ad una ragazza così bella e preziosa




Nicole Pov


Nascosta all'inizio del corridoio insieme a Sarah vidi Harry che si dichiarava a Jules; i suoi occhi esprimevano solamente amore e ammirazione e per poco non credetti di star male per tutta quella dolcezza.
Un dolore acuto mi lacerò il petto e mi fece quasi inginocchiare

-Sarah io vado a farmi una doccia- dissi portandomi una mano al petto

-Ok, ti raggiungo fra due minuti- rispose intenta a spiare Jules e Harry

Iniziai a piangere appena sorpassai il corridoio, e abbassando gli occhi salii in fretta in camera.
Sbattei la porta dietro di me e mi diressi in bagno, dove chiusi la porta a chiave; l'immagine di Harry e Jules continuava a torturarmi mentre il mio respiro affannoso e irregolare si trasformava in gemiti soffocati.
Mi strappai i vestiti di dosso e mi gettai sotto il getto d'acqua gelida, le lacrime si mischiarono alle gocce d'acqua che mi scendevano sul corpo.
Volevo purificarmi, volevo togliermi di dosso quella cotta malsana sicuramente non ricambiata per cui avevo lasciato Matt, il mio ex-ragazzo, con un misero messaggio.
Non avevo mai amato Matt, ma mi piaceva, stavamo bene insieme...era perfetto per me, simpatico, casual e romantico al punto giusto.
Io invidiavo segretamente Jules, lei stava per riavere il suo amore; Harry la amava, era chiaro come il sole e lei ricambiava a pieno i suoi sentimenti.
Dopo due anni si erano ritrovati, sicuramente lei l'avrebbe perdonato e avrebbero finito per fare coppia fissa... perchè non potevo avere anche io un lieto fine come il suo? La sua sofferenza era stata enorme, ma alla fine avrebbe avuto il ragazzo che amava al suo fianco.
Anche Alicia aveva trovato Niall, e anche se si conoscevano da poco si stavano innamorando, lei poteva dire di amarlo, potevano stare insieme; lui era single e provava per lei molto interesse.
Io invece ero condannata all'infelicità per uno stupido colpo di fulmine, non avrei mai potuto vivere la mia favola, per un tipo come me non c'era lieto fine...tutti mi consideravano forte, la ragazza eccentrica e pazza ma non sapevano che ero fragilissima, non sapevano che bastava un nulla per ferirmi.
Nessuno in realtà sapeva com'era la mia vera personalità, Sarah era l'unica che la conosceva in parte, ma non arrivava fino in fondo a comprendere l'essenza della mia anima, essenza che ormai era impregnata di Lui.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi con un asciugamano, le mie gambe cedettero e rimasi in ginocchio sul pavimento

-Perchè a me?- sussurrai angosciata

I suoi occhi mi avevano stregata e il suo sorriso conquistata, lui aveva portato via tutta la mia razionalità... ma ero solo una povera illusa, sapevo perfettamente che non avrei mai potuto baciarlo, non avrei mai potuto sussurrargli "ti amo" sotto le stelle, non avrei mai potuto bearmi delle sue parole sussurrate delicatamente al mio orecchio.
Questo perchè il suo cuore apparteneva già ad un'altra ragazza; una bellissima ragazza, dolce, fottutamente perfetta e deliziosa. Semplicemente adorabile.
Io invece cos'ero? Una bambinetta in confronto a lui, immatura e infantile.
Lei era raffinata, io non lo ero per niente, lei era una donna, io una ragazzina di quindici anni, lei aveva il suo amore, io non avevo nulla.
Il party di Jessie era stato una tortura; dovetti sopportare di vederli baciarsi e scambiarsi tenere effusioni sotto i miei occhi e dovetti anche fingere di divertirmi.
Mi presi la testa fra le mani e mi appoggiai all'asse del water, desiderando ardentemente essere un'altra persona, con una vita felice, una persona amata e apprezzata da tutti.
Ad un tratto sentii la porta aprirsi e alzai piano la testa.
Con la vista appannata dal pianto riconobbi la chioma biondo grano di Jules fare capolino dalla porta, e la vidi scrutarmi stupita

-Niky, che cazzo è successo?- balbettò

-La serratura è andara a fanculo, avevo chiuso a chiave- sospirai cercando di ricompormi

-Nicole, che è successo? Problemi con Matt?- mi chiese avvicinandosi cautamente

-Con Matt è finita da un pezzo-  risposi secca

- Mi dispiace- 

Avvicinò la sua mano ma mi ritrassi, come bruciata dal suo tocco

-Non dirlo, non sai nemmeno per cosa- risi facendo una smorfia

-Mi dispiace vederti così e basta, potrebbe essere pure un motivo futilissimo, ma se stai così vuol dire che ti fa male-

-Fammi un piacere, non dire nulla a Sarah di come mi hai vista adesso, sarebbe inutile e dannoso- pregai sperando che mi desse retta.
Sarah non sapeva nulla ed era meglio così, odiavo far preoccupare la mia migliore amica

-O-ok, ma posso stare qui con te?- domandò tremante

Annuii e si sedette accanto a me. Ignorandola ricominciai a piangere ripensando al dolore che stavo provando e che probabilmente mi avrebbe afflitto ancora a lungo

-Nicole?-
 
La voce di Jules mi rimbombò nelle orecchie e la sentii estranea

-Usciamo? Si staranno chiedendo cosa stiamo combinando qua dentro- dissi alzandomi e rivestendomi

Mi pettinai i capelli e, cercando di assumere un aspetto presentabile, uscii dal bagno con Jules.
Alicia e Sarah stavano litigando per qualche sciocco motivo a me sconosciuto.
Cercando di farmi ignorare, scivolai lentamente fuori dalla porta, mimando un "Ci vediamo dopo" a una preoccupatissima Jules.
Uscii da quel maledetto albergo, che avevo iniziato seriamente ad odiare; quella vacanza si era rivelata una tortura, ma in fin dei conti ero contenta per la biondina ed Harry...sembravano così innamorati.
Io, per esempio, non avrei mai potuto fare colpo su qualcuno.
Io non ero il tipo di ragazza che abitava le fantasie dei ragazzi, io ero quella simpatica, ma non la più bella della festa, non la reginetta.
Invidiai Gretchen, lei aveva fascino, carattere, era intrigante;
lei l'avrebbe saputo conquistare, lui non l'avrebbe considerata una ragazzina se si fosse fatta avanti, come invece avrebbe considerato me.
Mi rigirai nervosamente una ciocca di capelli fra le dita e ne osservai attentamente il colore.
Non era mogano normale, era mogano rosso intenso, color rubino... chi porterebbe mai i capelli di quel colore? Mi sentii un clown del circo, una stregaccia e per poco non mi strappai la ciocca.
Ero ridicola in confronto a Sarah, che aveva dei bellissimi capelli rosso rame naturali.
Mi trascinai per le grigie vie di Londra, delusa e depressa, mentre la mia anima stava morendo, tutto ciò che io ero si stava lentamente distruggendo.
Trovai finalmente ciò che cercavo; un parrucchiere.
Entrai aprendo la porta di vetro e mi ritrovai davanti ad uno centro bellissimo; le pareti color ciclamino erano decorate con mensole di cristallo sulle quali vi erano appoggiati prodotti di ogni genere e colore, le poltroncine riservate alle clienti erano rosa shocking e le parrucchiere vestite di nero erano impegnate a tagliare, tingere e lavare i capelli delle numerose clienti

-Salve, posso esserle utile?- mi chiese una ragazza giovane avvicinandosi.

-Quanto costa taglio, piega e colorazione... considerando che dovete togliermi il rosso?-

-Mmmm cento sterline o forse qualcosa in più, dipende dalla resistenza del colore che ha adesso - rispose assumendo un aria pensierosa

-Ok- annuii distrattamente

-Allora, signorina la posso far accomodare o preferisce pensarci un attimo?- proseguì la parrucchiera sorridendomi

-Mi dica pure dove posso accomodarmi-

Passai il resto della mattinata a farmi acconciare i capelli e quando la parrucchiera finì quasi non mi riconobbi allo specchio.
I miei vivaci, lunghissimi e liscissimi capelli rosso rubino si erano trasformati in soffici boccoli castano chiaro con molti riflessi biondo dorati.
I capelli che una volta scendevano libertini fino ai fianchi ora sorpassavano di poco le spalle e il ciuffo strafottente che portavo da sempre era mutato in una sofisticata frangia laterale.

-Sei soddisfatta?- mi chiese Cindy, la parrucchiera

-Si molto, grazie- risposi riproducendo un falso sorriso -Quanto ti devo?-

-Facciamo centoventi sterline, considerando la fatica che ho fatto per toglierti quel maledetto rosso- disse sorridendo

Pagai Cindy e, dopo averla ringraziata, mi incamminai ottimista, ignorando il mio stomaco che brontolava reclamando il pranzo.
La mia mente era occupata ad elaborare un modo per cambiare il mio stile e per trovarne uno nuovo più sofisticato ed adulto.
Volevo cambiarmi, cambiare tutto ciò che ero stata; forse per ribellione o per il dolore della mia cotta non ricambiata, o forse per la consapevolezza che quella che definivo "cotta" non era solamente una banale infatuazione.
Mi comprai dei vestiti che la vecchia Nicole avrebbe odiato: vestiti raffinati e sensuali, niente in confronto agli straccetti volgarissimi, colorati e provocanti che ero abituata ad indossare.
Finii tutti i soldi che i miei genitori mi avevano dato per la vacanza e in più tutti i miei risparmi, ma ero incredibilmente soddisfatta.
Dato che mi trovavo ad Harrods, mi intrufolai in uno dei bagni pubblici che, constatai,era deserto.
Mi sciaquai il viso togliendo lo spesso strato di eyeliner ed ombretto nero sugli occhi. Lavai via anche il rossetto fucsia e il fard rosa sulle guance.
Tirai fuori i nuovi cosmetici appena comprati ed applicai un po' di ombretto perlaceo sulle palpebre.
Stesi sulle labbra un rossetto nude e sulle guance un velo di terra.
Mi tolsi la mia gonna a balze rosa fragola, la maglia larga verde acqua e le zeppe giallo fluorescente ed indossai ciò che avevo appena comprato.
Tra i vari vestiti nelle numerosissime borsine di carta optai per una gonna nera a tubino corta e a vita alta con un top bianco senza spallini che formava un tuttuno con la gonna.
Accompagnai il tutto con un cappotto bianco lungo fino a metà coscia e stivaletti neri in camoscio.
Il risultato era ottimo e mi chiesi se le mie amiche mi avrebbero riconosciuto.
Uscii dal bagno e controllai l'ora: le quattro e tre quarti...ero stata via un po' troppo.
Iniziai a camminare a passo spedito per arrivare il più presto possibile all'albergo e, quando ormai mi mancavano solamente pochi isolati, mi imbattei in Lui.
Ovviamente era in compagnia della sua bellissima e perfettissima ragazza e si stavano baciando teneramente.
Nonostante fossero un po' camuffati per evitare le fans e i paparazzi li riconobbi subito.
Cacciai un grido disperato, ricordandomi subito dopo di essere in un luogo pubblico.
Immediatamente i loro occhi guizzarono sulla mia figura, ma io mi affrettai a girarmi per nullificare la possibilità seppur minima dopo il mio cambiamento che mi riconoscessero.
Raggiunsi in fretta l'hotel e salii velocemente le scale, preparandomi alle scenate a cui probabilmente mi avrebbero sottoposto le mie amiche.



CIAO BELLEEEEEEEEE!!!

SCUSATE, SCUSATEMI SONO IMPERDONABILE! Un ritardo assurdo!
Per un po' mi è mancata l'ispirazione e poi sono partita per L.A.!!
Sono appena tornata, è stato fantastico! Spero che il capitolo vi piaccia! Baci a tutte e grazieeee per le 9 recensioni (ce la fate a lasciarmene 10??) VI PREEEEEEEEEGo, VI SUPPLICOOOOO okok la finisco

Ciao Ciao






















  
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