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Autore: _Almach_    22/08/2012    10 recensioni
Il Giappone si trova diviso in quattro terre, ognuna governata da un elemento. Quando un giorno, la pace del Sol Levante viene disturbata da una forza malefica che vuole dominare il paese e i suoi abitanti.
Primo tentativo di fic con Oc, siate clementi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta che Miya Takana se ne fu andata i ragazzi a piccoli gruppi, a secondo del loro elemento, cominciarono a salire le scale che li avrebbero portati nelle loro camere. C’era chi si voltava indietro per scrutare i propri compagni di stanza e c’era chi invece guardava solamente avanti senza curarsi degli sguardi puntanti addosso. Infine eccole la, le stanze, ed erano abbastanza vicine per poter uscire e parlare in qualsiasi momento con i membri del proprio gruppo. Quindi i ragazzi entrarono augurandosi di trovarsi tutti e quattordici l’indomani per iniziare quello che doveva essere l’allenamento. Ogni stanza era formata da quattro letti che formavano un forma a croce per la posizione in cui erano messi.

Nella prima stanza a quattro: Le ragazze si erano sistemate senza discutere nei loro letti anche perché con Rika in camera non si poteva mai sapere cosa potesse combinare se solo una di loro avrebbe provato a discutere con lei per quanto riguarda la collocazione per la notte. Quindi Rika si era sistemata vicino alla finesta, Yukari vicino alla porta, Amber ed Eri ai due letti opposti vicino alle parete laterali. La ragazza del paese del Vento si sedette sul letto stringendo la sua collana per infondergli più coraggio, gesto che venne notato da Amber che si avvicinò a lei.

“Tu sei Yukari giusto? Va tutto bene? Sei stata in assoluto silenzio dopo quella discussione.”

“Si sono Yukari, tu devi essere una delle rappresentanti del paese della Terra.”

“Esatto mi chiamo Amber. Posso farti una domanda indiscreta? Ho notato che stringi la tua collana con un aria molto preoccupata posso chiederti perché?”

“Vedi mia madre è l’esponente più importante del mio paese, prima lo era mio padre al quale ero molto legata. Questa collana me l’ha lasciata lui prima di morire, come avrai notato c’è il simbolo del mio elemento come ciondolo, la stringo ogni volta che sono preoccupata di qualche cosa perché è come se mio padre fosse accanto a me a trasmettermi il coraggio che mi manca. Essendo destinata a essere la prossima esponente porto un enorme peso sulle spalle e per questo ho paura di fallire.”

Senza volerlo anche Rika ed Eri avevano ascoltato la storia di Yukari essendo la stanza non molto grande non potevano fare diversamente, però la ragazza del Fuoco ascoltando la storia lo stesso non cambiò opinione su tutto il paese dell’Aria e quindi si sdraiò sul letto per cercare di dormire, non gli interessava ascoltare altro. Amber invece ricominciò a parlare.

“Ti ho fatto parlare di una cosa spiacevole mi spiace.”

“Ma no tranquilla non ti devi scusare. Tu piuttosto mi sembri una ragazza che ha vissuto cose peggiori rispetto a me.”

“Si hai ragione. Quando ero piccola i miei genitori mi hanno abbandonata in un orfanotrofio e da allora nessuno mi ha mai adottata. Ancora adesso abito li e non capisco come mai una come me è stata scelta per un compito così importante.”

“Mi dispiace ti ho fatto parlare di una cosa dolorosa.”

“In effetti non mi piace parlarne ma in te ho visto qualcosa che mi ha spinto a farlo.”

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Intanto nella seconda stanza la situazione era tale e quale a quella della prima ma soltanto che le quattro ragazze cominciarono a ignorarsi senza proferire nemmeno una parola. Claudia se ne stava per conto suo in quanto non gli piaceva parlare, tantomeno con persone che non aveva mai visto e quindi stava sdraiata sul suo letto in attesa di prendere sonno.
Anche Dakota se ne stava per conto però voleva tanto provare a parlare con qualcuna di loro per provare a conoscerla meglio ma le altre non sembravano interessante.
Emily stava osservando da un po’ di tempo lo strano cappello di Hana, e alle fine si mise a ridere sadicamente cosa che non sfuggì alle orecchie della giovane del paese della Terra.

“Si può sapere che cosa hai tanto da ridere?”

“Il tuo cappello è qualcosa di assolutamente ridicolo, vedi bella che il carnevale è finito da un pezzo.”

Hana quindi si alzò in piedi e i suoi occhi dorati divennero rossi dalla rabbia, chiunque aveva provato oppure pensato a insultare il suo cappello era finito nel peggiore dei modi. Si avvicinò quindi alla Black prendendola dal colletto della maglietta gesto che fece ridere ancora di più la rappresentante del Fuoco.

“Tutto qui? Non sai fare di meglio? Come immaginavo sei più ridicola del tuo cappello.”

Hana dopo quell’insulto non voleva rispondere a parole ma con i fatti, caricò un pugno che voleva dirigere contro la bocca di quell’antipatica di Emily, pugno che però venne fermato da Dakota che si era messa in mezzo alle due.

“Finitela tutte e due. Ma non vi vergognate? Dovremmo formare una squadra noi e non litigare così. Smettetela subito prima di venire sgridate dall’allenatrice domani.”

Le ragazze non parlarono e ognuna andò nei propri letti mentre Dakota non sapeva più che cosa fare, e si chiedeva che tipo di sfortuna l’aveva avvolta per farla finire in camera con due ragazze con due caratteri del genere.

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Nella terza stanza invece la situazione era migliore. Stranamente erano capitate nella stessa stanza che amavano la stessa cosa: la musica! E’ stato facile quindi cominciare un discorso senza scannarsi, perfino Hikaru dell’elemento fuoco si è dimostrata più buona rispetto alle sue compagne del fuoco e questo era un punto a suo favore.

“Sai Diana da quando ti ho visto mi sono chiesta il motivo per cui sei costretta a portare questa strana maschera a forma di corvo.” Disse Hikaru

“La mia maschera è una maledizione che il popolo dell’Aria mi ha inflitto quando ero piccola. Mia madre apparteva al popolo dell’Acqua mentre mio padre a quello del Vento. Alla mia nascità ci fu una specie di conflitto per decidere a quale paese dovessi appartenere. Vinse il popolo di mia madre, ma quello di mio padre mi lanciò una maledizione per la quale non posso usare tecniche legate all’elemento acqua.”

“Sai anche io ho una storia simile alla tua” Disse Kahori per poi continuare “Quando avevo cinque anni i miei genitori morirono in un incendio e io venni adottata successivamente da una famiglia del paese del Fuoco. Lì stavo per essere picchiata dalla mia sorella adotivva gelosa perché ero più bella di lei e così un mio caro amico mi riportò al villaggio della Terra.”

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Nell’ultima stanza invece non è che c’era molto da dire. Zael si stava sdraiato sul suo letto facendo finta di dormire, in realtà con la coda nell’occhio stava osservando le due compagne di stanza. In qualità di freddo calcolatore enigmatico preferiva osservare, anche senza farsi vedere, chi poteva tornargli utile ai fini della salvezza del suo paese, prima di fidarsi e di aprirsi con loro doveva vedere se erano affidabili. Riley e Erika se ne stavano per conto loro, Riley perché con gli estranei si comportava da peste e non voleva essere presa di mira da Zael, mentre Erika era troppo timida per aprirsi a qualcuno e quindi se ne stava sdraiata in attesa che venisse il giorno dell’allenamento.

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Il giorno dopo i ragazzi si ritrovarono tutti insieme nel grande cortile che c’era fuori dalla casa aspettando la loro allenatrice che comparse esattamente come il giorno prima, cioè avvolta in una candida luce bianca. Guardò i ragazzi uno a uno, qualcuno normalmente, altri con delusione.

“Ragazzi vi ho tenuti d’occhio per tutta la notte. Ma se devo essere sincera alcuni di voi mi hanno delusa, non voglio fare nomi ma cercate di comportarvi come una vera squadra altrimenti sarò costretta a prendere provvedimenti severi. Dobbiamo iniziare l’allenamento ma prima ho due cose da dirvi. Il nome della vostra squadra sarà Guardians of Elements il nome più adatto per il ruolo che ricoprite, ho scelto anche il capitano, che sarà Yukari Isawa l’ho osservata a lungo e penso di aver fatto la scelta migliore.”

Tutti si misero a guardare la Isawa, la quale era addirittura arrossita, alcuni con orgoglio altri con disprezzo. Rika in particolare che odiava quella ragazza si trattenne da non picchiare sia lei che l’allenatrice.

“E penso sia giunto il momento di darvi anche le vostre divise.”

La Tanaka con uno schiocco di dita fece comparire addosso ai ragazzi le loro divise. Si trattava di un pantaloncino nero, con una maglietta bianca con colletto nero. Al centro della maglietta c’era uno scudo diviso in quattro e in ogni spazio c’era disegnato il simbolo di ogni elemento. Miya successivamente fece apparire anche un campo da calcio per poi dire.

“Bene andate su quel campo e iniziamo l’allenamento, una volta la vi spiegherò cosa dovrete fare.”

I ragazzi andarono sul campo appena creato senza discutere, l’allenamento stava per iniziare si sarebbero dimostrati all’altezza del compito oppure l’odio che molti di loro provavano poteva risultare un ostacolo?








Angolo Autrice: Ragazzi ci credete che è stato difficile scrivere questo capitolo? Ma grazie ad alcune di voi (Emy e Maug) sono riuscita in qualche modo a uscire da questo capitolo rompicapo. Alla fine le stanze hanno preso il sopravvento e dell'allenamento ho scritto poco e niente, spero comunque che vi sia piaciuto. E' difficile dare spazio a tutti gli Oc e spero che Zael, Channy e Fede non ce l'abbiano con me per non aver calcolato molto i loro Oc ma non sapevo proprio cosa inventarmi. Allora io comincio a portarmi avanti e vi dico che Domenica parto e starò via tre settimane e penso che fino ad allora riuscirò a scrivere uno o due capitoli. Cmq vi prometto che in Germania cercherò di portarmi avanti con i capitoli pubblicarli in qualche modo, o nel peggiore dei casi mi ritroverò molti capitolo da pubblicare al mio ritorno, perchè ho intenzione di scrivere un pò. Detto questo mi dileguo e mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto.
   
 
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