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Autore: Devon    23/08/2012    2 recensioni
Siamo nel 2010, poco dopo l'uscita di "Nightmare", quando i ragazzi fanno conoscenza con una strana tredicenne che somiglia spaventosamente al loro amico defunto.
Boh, non lo so, è una strana idea uscita fuori durante uno dei miei viaggi mentali. Non so cosa ne verrà fuori, una cagata probabilmente. Ma correrò il rischio, un bacio a tutte :3
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel pomeriggio, uno dei tanti, decisi di trattenermi davanti a casa di Blue più del dovuto.
La accompagnai, la salutai con un bacio e finsi di allontanarmi mentre lei entrava in casa. Poi, quando fui sicuro di non essere visto, mi riposizionai dov'ero prima con la macchina.
Il camper aveva un aspetto un po' malandato, non avrei mai detto che fosse ancora funzionante. Se era così malmesso all'esterno, chissà all'interno...
Scacciai via il pensiero e mi avvicinai un po' di più.
Quando fui a pochi metri dal camper sentii una voce maschile sbraitare:
-Allora le cinghiate di ieri non ti sono bastate, ragazzina?
-Vai al diavolo! Non sei mio padre, tu.
Eh!
Certo che non era suo padre. Suo padre non l'avrebbe mai presa a cinghiate.
-Infatti. Tuo padre era un tossicodipendente buono a nulla. Ha fatto proprio bene a tirare le cuoia. Un drogato in meno.
BRUTTO FIGLIO DI...
-Almeno lui ce l'aveva, una vita. - replicò lei, facendomi sorridere -Tu non vali neanche la metà di quanto valeva il mio papà.
Ma neanche un decimo.
Mi appoggiai con la schiena contro il camper e cercai di sbirciare dalla finestra.
-Lucretia, ti prego.
Un donna giovanissima era andata a posizionarsi tra il suo compagno e sua figlia.
-Si vede proprio che non ha mai preso schiaffi da piccola - borbottò l'uomo, avvicinandosi con la cintura in mano.
No. Non lo farà.
Metti giù quella cazzo di cintura, bastardo.
Brian, non ti intromettere in faccende che non ti riguardano.
Ah, dovrei lasciare che quel bastardo le faccia del male? è la figlia di Jimmy, non posso permettere che qualcuno la faccia soffrire. E poi staremmo ancora qui a discuterne se si trattasse di McKenna?
E va bene, se sei disposto a prenderti le botte al posto suo...

-Brent, basta - gli intimò la madre di Blue nel tentativo di rabbonirlo, ma lui in risposta le afferrò un polso e glielo strinse con forza.
-Non ti impicciare - ruggì, stringendo il cinto tra le dita dell'altra mano. La donna si lasciò sfuggire un gemito.
Adesso io entro.
NO. Non è il momento. Stai lì buono.

-Sai una cosa? - intervenne Blue, avvicinandosi e sfidando Brent con lo sguardo -Non me ne frega più niente. Vuoi picchiarmi? Fai pure. Coraggio.
Sta scherzando, vero?
No, non direi.
Basta, io entro.
Devi proprio?
Secondo te?
Potresti chiamare i ragazzi e raccontargli tutto, invece.
Sì, forse hai ragione.

Poi sfondai la porta del camper con un calcio. Non ci diedi troppo peso. Quel luogo era ugualmente inabitabile, con o senza porta.
La donna e Brent mi fissarono sbalorditi e un po' straniti. Dopotutto uno sconosciuto aveva appena fatto irruzione nel loro camper.
Brent mi sembrò anche un po' seccato. A Blue invece brillavano gli occhi. Quegli occhi mi trasmettevano ammirazione e riconoscenza, ma mi intimavano anche di stare attento.
-Ma che cazzo...? - imprecò Brent, avvicinandosi e puntandomi con il cinto -tu chi saresti?
-Sono Brian, un amico di Blue - mi presentai -tu invece sei Brent, compagno della madre di Blue, nonché un grandissimo stronzo.
-Un grandissimo stronzo? - ripeté lui, aggrottando la fronte.
-Esatto - annuii -un gradino dopo il testa di cazzo.* Dovresti considerarti fortunato.
Blue si morse un labbro per nascondere una risata imminente.
-Devo forse prendere a cinghiate anche te? - minacciò, avvicinandosi.
-Non ci credi nemmeno tu - accennai una risata -ma perché ti comporti così?
-Fuori di qui, metallaro di merda.
Ohohoh. Senti che paroloni.
Blue strinse i pugni.
-Sul serio - continuai ignorandolo -perché picchi e maltratti tua figlia? Pensi che in questo modo ti rispetterebbe di più? Ti odierebbe e basta. Già ti odia. E sinceramente non la biasimo neanche un po'.
Lui si limitò a sghignazzare.
-Udite udite, è arrivato l'uomo vissuto! - esclamò -a chi vuoi dare lezioni di vita, ragazzino? Ma ti sei visto? Sei patetico.
Mi squadrò dall'alto in basso. Il mio sguardo seguì il suo.
Indossavo la solita giacca di pelle sopra una maglia nera, jeans neri e strappati e le Nike ai piedi.
Non trovavo che ci fosse niente di patetico nel mio abbigliamento, quindi feci una smorfia.
-Credo che tu, che a quarant'anni inoltrati non hai ancora concluso un cavolo di niente, che tratti la tua compagna come una schiava - mi voltai e la vidi abbassare lo sguardo -e hai bisogno di usare la violenza per ottenere rispetto, sia molto più patetico di me - sospirai -Almeno io ho una famiglia, ho i miei amici, ho la musica e tutt'ora suono in una band. Tu che cos'hai? Sei un completo fallito.
In quella lui si zittì.
Non credi di aver esagerato un po'? Voglio dire, l'hai distrutto.
E non è ciò che volevo?
Sì, ma non sai come potrebbe reagire.
Non reagirà.
Come fai a dirlo?
Me ne sto andando.

-E ora, se non vi dispiace - dissi, andando verso Blue e mettendole un braccio intorno alle spalle -vostra figlia la prendo io.
-Tu non prendi nessuno! - sbottò Brent.
-No? Sicuro? - inarcai un sopracciglio e mi diressi verso l'uscita con Blue al mio fianco.


*: è una frase presa dal film "100 ragazze" :3










   
 
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