Film > Biancaneve e il Cacciatore
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Autore: barboncina85    23/08/2012    4 recensioni
come continuare una storia perfetta?
io ci ho provato, spetta a voi giudicare!!
"Come puoi esserne sicura?" la sua espressione sembrava afflitta ma per nulla sorpresa.
"In questi mesi ho svolto il mio compito, ho ridato luce al regno di mio padre. Ora, voglio dare luce al mio cuore"
"Non sai neanche dov'è!"
aveva ragione, ma se la foresta oscura non mi ha presa, l'impresa non era impossibile.
"Vero, ma so dove cercare!"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Quell’arco, lo riconoscerei tra mille.
L’arco di William, ma non era William, assolutamente no.
Rimasi a pensare per pochi secondi il tempo di rendermi conto dell’unica persona al quale William possa dare il suo arco.
«Neve» sussurrai più per rendermi conto della veridicità della cosa.
Cominciai a correre nella sua direzione, non può essere più veloce di me.
I rami mi sferzavano le gambe e le braccia, il sotto bosco cercava di fermarmi, ma il bisogno di rivedere quel viso, quegli occhi … quelle labbra.
«Neve!» gridai pur non vedendola, speravo mi sentisse, speravo si fermasse e continuai a correre finché non la vidi, i suoi capelli, il suo modo cosi goffo di correre, rallentai a quella visione, rallentai fino a fermarmi.
«Neve … arriverà il giorno che sarò alla tua altezza». 
 
«E quindi?» mi chiese Duard
«Niente, cerca il modo di consegnare il cervo a palazzo». 
Ero ritornato nel rifugio delle fate insieme ai nani, non ho un posto oltre a questo, dove mi sento realmente a casa. La prima volta che la guardai con occhi nuovi fu proprio qui.
«La rosa?» mi domandò, sapevo che era il gesto di un folle ma sapere che in qualche modo lei possa avvertire la mia presenza, anche se indiretta mi rincuorava.
«Le altre dove le tiene?» non l’avevo ancora chiesto, non sapevo che fine facessero, so che per “aiutarmi” come lo intendono loro hanno trovato questo stratagemma, sanno come entrare a palazzo, sanno come intrufolarsi senza farsi vedere e Miul sa che la regina, madre di Biancaneve, adorava le rose rosse.
«Sono tutte sistemate in un vaso accanto al suo letto, persino quelle che stanno appassendo, sono dodici oramai, quando ti deciderai?».
«A cosa?»
«A tornare da lei»
«Non ne sono all’altezza, lo sapete»
«Al cuore non si comanda amico mio, e quando alche lei aprirà gli occhi, forse, sarà lei a cercarti».
«Quel giorno lo accoglierò come l’aria nei polmoni».
Bevemmo finche l’idromele non finì e il fuoco si affievolì, vidi due di loro che si allontanavano furtivamente, e non vi badai, chiusi gli occhi accogliendo il sonno e sperando di essere con lei almeno nel mondo dei sogni.
 
«Sveglia, cacciatore!» quella voce, probabilmente un sogno.
«Svegliati!»
Aprii di scatto gli occhi e Ravenna mi sovrastava con i suoi capelli fluenti, mi sollevai in fretta cercando l’elsa della mia ascia che non trovai come non trovai niente intorno a me se non bianco, lunghe distese di bianco, bianco come il suo vestito, bianco come la sua pelle.
«Tu, tu sei morta» non riuscivo a credere ai miei occhi, stavo di sicuro sognando.
«Sì, il mio corpo è morto, la tua Neve mi ha ucciso ricordi?».
«Non la nominare!» cercai di colpirla con un pugno ma la mia mano le trapasso il corpo come se fosse fumo.
«Non ti scaldare cacciatore, sei nel mio mondo, se ne vuoi uscire devi fare ciò che ti ordino» sentivo la sua voce ma la sua immagine era sparita con la nuvola di fumo che avevo colpito.
Mi senti delle mani poggiarsi sulle spalle e mi voltai ritrovandola a pochi centimetri dal mio viso.
«Hai un cuore forte cacciatore – mi poggiò la mano sul petto, mi scansai a quel tocco gelido – non batte più per te, te ne sei accorto?» continuo.
«Si» mi trovai a sussurrare, il mio cuore oramai apparteneva a lei.
«Hai un compito cacciatore, trovami un cuore, fammi tornare alla vita e riavrai la tua anima» la sua immagine scomparve con le sue parole e rimasi solo in quella distesa di bianco. Mi voltai più e più volte alla ricerca di Ravenna, non mi poteva lasciare li, dove lo trovavo un cuore li. E poi lo volevo davvero trovare un cuore, riportarla alla vita, significava ricominciare una lotta continua.
«Maledizione! – mi trovai a gridare – Ravenna? Come lo trovo un cuore qui?» stiamo al suo gioco, non glielo concedo, ma devo ritornare almeno.
«Svegliati cacciatore!» la voce era mutata, sembrava Bith.
Con un calcio in pieno stomaco mi ridestai.
«Bith, con più delicatezza magari» mi ritrovai a tossire.
«E tu svegliati quando ti chiamo cosi non ti devo prendere a calci».
Mi sollevai trovandomi ancora nel rifugio delle fate, era un sogno! Sorrisi, speravo di sognare lei e ho sognato quel mostro. Ma una morsa al petto mi fece mancare l’aria e annebbiare i sensi, sentii distintamente delle dita che mi contraevano il cuore e prima di perdere nuovamente i sensi la sentii «Trovami un cuore o mi prenderò il tuo!».
La morsa si dissolse e il sogno divenne realtà, o le trovavo un cuore o ci rimettevo il mio, ma il mio a quanto pare era toppo compromesso per i suoi gusti, l’aveva detto, avevo un cuore forte, ma non mi apparteneva.
«Tutto bene cacciatore?» mi domando Miul.
Presi due profondi respiri e mi sollevai reggendomi una mano al petto «Sì, tutto bene».
Dovevo trovarle un cuore, ma quale?

*SI NASCONDE DIETRO LA TASTIERA*
NON MI PICCHIATE!
  
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