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Autore: DalilaRPEW    23/08/2012    1 recensioni
Ad un tratto, mentre portavo il bicchiere alla bocca, lessi la scritta sul mio polso, incisa nella pelle quanto lo era nell' anima: 'I can't change'. Ed era vero, dannatamente vero. Non potevo cambiare, e nemmeno avrei voluto farlo, a dirla tutta. Assurdamente, quello che ero mi impediva di mostrare come ero. La fama, la notorietà, le migliaia di fan... Dicevano che avrei perso tutto se mi fossi rivelato al mondo per come ero.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sai che risate Sai che risate...
"Tu nemmeno te ne accorgi,
come un fesso,
vorrei farti innamorare..."




Non ci volevo andare a quella festa. In quel periodo ero sempre scoglionato e non riuscivo ad essere di compagnia neanche un po', ma era il compleanno di Niall e il minimo che io potessi fare era andare alla sua festa.
Non sapevo cosa mi prendeva, non ero più l'Harry che mi piaceva essere, non riuscivo più a "giocare" con le ragazze come ero solito fare, non avevo nemmeno voglia di buttarmi in pista e ballare come un deficiente per ore e ore solo per il gusto di farlo.
Chiesi al barman un mojto, sperando che l'alcool mi sciogliesse un po' di più e mi facesse pensare molto di meno. Afferrai il bicchiere che il ragazzo di fronte a me mi stava porgendo sorridente, mentre, un po' troppo su di giri,  si agitava malamente a ritmo di musica.
"Mi sa che questo qui beve più cocktail di quanti ne prepara!" mi ritrovai assurdamente a pensare. Ad un tratto, mentre portavo il bicchiere alla bocca, lessi la scritta sul mio polso, incisa nella pelle quanto lo era nell' anima: 'I can't change'. Ed era vero, dannatamente vero. Non potevo cambiare, e nemmeno avrei voluto farlo, a dirla tutta. Assurdamente, quello che ero mi impediva di mostrare come ero. La fama, la notorietà, le migliaia di fan... Dicevano che avrei perso tutto se mi fossi rivelato al mondo per come ero.
Sbuffai, e mii appoggiai con le spalle al muro, troppo svogliato e abbattuto per lanciarmi a ballare con gli altri. Cercai i ragazzi tra quella miriade di gente, e riuscii a scorgere i capelli biondi di Niall che stava ballando con una ragazza molto carina. "Chissà se stasera riuscirà a concludere qualcosa con quella..." pensai, e mi scappò un sorriso quando pensai a un Niall infervorato il giorno successivo a un sera in cui non era riuscito a combinare niente con una ragazza.
Spostai un po' lo sguardo e beccai Zayn e Liam che, vicini,  ballavano come due deficienti al centro esatto della pista, tra le occhiate un po' scandalizzate e un po' divertite delle ragazze intorno a loro. A quel punto non potei proprio fare a meno di farmi scappare una breve ma fragorosa risata, di fronte a quella scena.
Non feci nemmeno in tempo a chiedermi come mai Liam non fosse con Danielle, che subito me la ritrovai accanto.

"Harry - mi fece - non vieni a ballare?"
"No, Danielle, non credo proprio che mi vada stasera, in verità..."
"Mmm... D'accordo. Peccato, potevi unirti ai tuoi due compari nella loro splendida performance!"
Risi. "Vorrà dirre che sarà per un'altra volta..."
"Come vuoi. Però su col morale, d'accordo?"
"Ci proviamo." sorrisi, ero sicuro che fossero stati quei due strampalati di Liam e Zayn a mandarla in missione da me per scoprire cosa non andasse. In verità credevo che sapessero bene cosa avevo, non perchè io l'avessi mai detto a qualcuno, avevo troppa paura, ma perchè probabilmente l'avevano capito da loro, dato che per periodi interi eravamo a contatto ventiquattro ore su ventiquattro.
Posai nuovamente lo sguardo sulla folla ed eccolo lì, improvvisamente lo individuai. Era tutto intento a ballare con Eleonor, ovviamente; e mentre li osservavo la solita valanga di dubbi e domande esplose nella mia mente in men che non si dica.
"Perchè fai così, Louis? Non riesco più a capire che cosa ti passa per la testa, e neanche che cosa passa per la mia, veramente. Mi sento morire ogni volta che ti vedo con lei, ogni volta che penso a tutto quello che lei può avere ed io no; mi sento morire in questo momento, mentre ti guardo dirle qualcosa all'orecchio per poi scoppiare entrambi in una sonora risata. State ridendo, eh? Mi sento così bene quando ridi. E' per questo che a volte provo a farti ridere, quando di solito è il contrario, di solito sei tu a far ridere me, di solito sei tu il 'comico' fra noi due. Ma se poi ridi vuol dire che qualcosa la so fare, e sono contento. Ogni qualvolta ti vedo ridere anche con gli occhi oltre che con l'espressione, credo che tutto vada a posto, che tutto vada bene così com'è, penso che addirittura io vada bene così come sono. Senza veli, senza vergogne, senza paure.
Ma forse non basta, non sempre almeno. Non voglio dirtelo, Loius. Ho troppa paura di dirti esattamente come stanno le cose. E se poi perdessi tutto? No, non se ne parla, c'è una posta troppo alta in gioco.
Chissà, magari è più giusto così. Magari è più giusto che questo amore rimanga cos'ì come è nato: silenzioso, in sordina, taboo. In fondo è esattamente questo che è: un taboo. Un qualcosa di indicibile e innominabile ma comunque innegabilmente esistente e presente."
"Harry, tutto a posto?" eccolo lì, era Louis. Si era avviciato a me per vedere cosa mi era successo.
"Sì sì, Louis, non preoccuparti. E' solo che oggi mi sento un po' così..." gli sorrisi, forse un po' troppo forzatamente.
"Va bene... Ma sai che qualunque cosa succeda puoi parlarmene, vero? Sarei sempre e comunque dalla tua parte."
"Certo che lo so, Louis. Grazie di tutto, davvero."
"Figurati, Harry - mi sorrise - Io ora però mi fiondo a far baldoria insieme a Liam e Zayn, anche perchè da quel che vedo sta per aggiungersi anche Niall!" rise di gusto. E in quel momento capii che alla fin fine andava bene anche così, Louis era il mio migliore amico e anche con questo stato delle cose nessuno mai avrebbe avuto quello che avevo io, nessuno mai avrebbe vissuto Louis nel modo in cui lo vivevo io. E a me andava bene così.
"Sai che ti dico, Louis? Vengo anch'io! Sono stato appoggiato a questa parete anche troppo, e direi che si può mantenere in piedi anche da sola."
Louis si allargò in un enorme sorriso e disse: "Così mi piaci, Harry! Tanto lo sai, probabilmente noi due, insieme a quegli altri tre, siamo solo dei casinisti, ma se non fossimo così casinisti, probabilmente non saremmo noi!"



N.d.A.
Ok, non so esattemente cosa sia questa cosa che è uscita fuori. Ero partita con l'intento di scrivere tutt'altro, ma non so come mai è uscita questa mezza schifezza. Vabbè, in realtà non mi dispiace troppo, però non mi convince molto il repentino cambiamento d'idea di Harry; però mi disapiaceva troppo lasciarlo lì a soffrire mentre guardava Louis ed Eleonor che se la ridevano allegremente... Cos'altro? Ah sì, penso l'abbiate capito tutti, è largamente ispirata alla canzone 'Il comico' di Cesare Cremonini, c'ho anche ficcato una frase della canzone in mezzo.
Boh, vabbè, diciamo che spero solo che non vi faccia troppo schifo e comunque mi farebbe tanto piacere se mi diceste cosa ne pensate. Ciao ciao! :)

Dalila
  
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