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Autore: Mina7Z    23/08/2012    17 recensioni
“Era rimasta lì ad aspettarlo. Imbambolata e assorta nei suoi pensieri come non le capitava d tempo. E anche molto indispettita per quell’uscita mattutina nella quale proprio non l’aveva voluta coinvolgere. L’aveva provocato, sfidato, poi quasi supplicato di portarla con lui, divorata dalla curiosità di scoprire dove si stesse recando Andrè a quell’ora del mattino”.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In nomine patris 

 

Perché l’amore

 

 
.....Oscar....
Aveva sussurrato il suo nome talmente piano che la voce era uscita dalle sue labbra, incurvate in un sorriso,  come un soffio lieve.
Chiuse gli occhi e subito  li riaprì. Non era un sogno, era davvero  il suo meraviglioso  angelo biondo.
Rimase immobile dinnanzi alla porta, con il cuore in gola e il timore che qualunque lieve rumore potesse infrangere quella magia.
Chiuse piano la porta dietro di sé, ancora incerto se proseguire fino a lei, addormentata sul suo piccolo letto di quella camera che per tanti anni era stata sua, oppure rimanere immobile e riempirsi  la memoria di quella incredibile visione.
Il  corpo ricoperto solo da una camicia da notte bianca, le lunghe  gambe scoperte da un sonno agitato, adagiate su di un fianco.
Si decise ad avvicinarsi di più,  fino ad accostarsi a lei e poi si chinò sulle ginocchia per seguire con lo sguardo  i contorni del suo corpo illuminato dalla luna.
Non aveva mai visto niente di più bello in vita sua.
Cercò di trattenere il respiro perché gli sembrava che ogni piccolo sussulto del suo cuore potesse svegliarla dal suo sonno incantato, implorando il tempo di fermare il suo scorrere crudele.
Finchè vide i suoi occhi dischiudersi.


Andrè…..
Oscar….
Andrè….sei tornato…
Fa freddo, Oscar, il camino è spento.
Non importa….
Ti ammalerai…
Non importa…sei  qui …
Io..…ero venuto a prendere una cosa che ho dimenticato…so che non avrei dovuto tornare a palazzo….mi dispiace….
Non importa, Andrè….
E tu….. perché sei qui, Oscar...
Non riuscivo a dormire….
Anch’io, sai, stanotte non riuscivo a dormire…
Sono stata da Madeleine…tu non abiti da lei….
No….non abito da lei..
Te ne sei andato…
Si….
E perché?
Perché non posso chiedere al mio cuore di amarla…non è possibile..
Non è possibile?
No. Il mio cuore ama un’altra donna.
...Si?
Si.
E com’è?
Bella.
Bella?
Bellissima.   E’ la donna più bella che abbia mai visto.
Davvero?
Davvero. E’ come un fiocco di neve, sai?
Un fiocco di neve?
Si, è bianca….
Bianca?
E leggiadra e candida e generosa. Ed è indomita, sai?
Indomita?
Testona, a volte…irragionevole...
Si?
E anche un po’ curiosa…
Curiosa…
Si, molto curiosa….troppo…..
Troppo….
E anche un po’ precipitosa…ma io…
Tu cosa…..
Io la amo più di ogni altra cosa….
Tu la ami?
Più del sole e del mare. Più della luna e del cielo.
Davvero?
Davvero. Lei è il mio piccolo fiocco di neve. Io lo stringo forte e lei si insinua dentro di me…sempre più nel profondo….mi penetra   e  sento il suo calore, il suo profumo….
Dentro di te..
Lei è  come il sangue nelle vene….è come l’aria che respiro…
....Andrè….
E’ sempre stato così e sarà così per sempre…
Per sempre?
Per sempre,  ti amerò per sempre…Oscar.
 
 

 
Perché l’amore rende tutto più bello.
Adesso lo sapeva anche lei.

Un bacio donato, un altro  bacio rubato, sull’incavo del collo e poi più giù, fino al torace, fino a sentire i battiti  impazziti del  suo cuore.
E poi risalire  adagio per ritrovare la sua bocca morbida, baciare il suo sorriso.
I corpi nudi sulle lenzuola fredde.
Il  tocco di lui.
Il desiderio.
L’abbandono.
I fremiti.
I sussulti.
Il timore, poi un piccolo dolore, e il fuoco che invade le carni mentre le mani percorrono, le unghie graffiano.
E i gemiti di lui, di lei, gli occhi aperti a cercarsi, a leggere l’estasi, l’amore.
Il piacere che scorre sulla pelle, che si scioglie nelle viscere, che scalda  e poi raggela e poi trascina di nuovo lontano.
Sentirlo dentro, sentirlo muovere piano, in  lei.
E la mente che vola, libera di sognare, di dimenticare.
Sussurrare il suo nome, una, cento, mille volte, perché lui sappia  che é vero, perché lui sappia  che anche per lei è amore.

Si, anche lei ora lo sapeva.   

   
 
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