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Autore: Come What Klaine    23/08/2012    6 recensioni
Storia scritta a quattro mani :)
Dalla storia:
" Succede ogni volta che ti penso, ogni volta che ti vedo, ogni volta che ti ho accanto, ogni volta che ti accarezzo, che ti stringo.. ". Darren era davvero un bravo attore, ma stavolta non stava fingendo. Sentiva tutto quello che sentiva Blaine. E quelle parole erano così naturali da dire, così sentite.
" .. Ogni volta che ti bacio " concluse, mettendo una mano dietro la nuca di Chris per avvicinarlo. Questi restò un attimo spiazzato, ma fu soltanto un momento. Poi si avvicinò e fece unire la fronte sua a quella di Darren, il quale sollevò di poco il volto, facendo sfiorare le loro labbra.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccoci qui con il quattordicesimo capitolo! Siamo riuscite a pubblicarlo oggi, anche se abbiamo avuto qualche "problemino".
Speriamo vi piaccia ^^
Buona lettura







«Forza! Andiamo» esclamò Elise, che, mano nella mano con Grant, tirò il ragazzo fino a raggiungere la fila all’ingresso, mentre gli altri la seguivano. 
Chris si mise accanto a lei, mentre Darren si mantenne dietro Chloe, come ultimo della fila. 
Chris portò lo zaino in avanti per poter prendere il portafogli per pagare l’ingresso e come lui fecero tutti gli altri. 

«Andiamo subito da Mielandia?» propose Elise, dopo aver preso il portafoglio, voltandosi a guardare la fila davanti. «Dopo il viaggio mi è venuta fame e…» si zittì. 
Chris seguì il suo sguardo e notò quello che aveva visto l’amica. Davanti a loro, a soli due posti nella fila, c’era una giovane coppia che stava coccolando il loro bimbo neonato che non poteva avere più che un anno. Anche Grant doveva averlo visto, perché si voltò verso la sua ragazza e si avvicinò ad abbracciarla. 
«Va tutto bene» sentì sussurrare Chris da parte di Grant. 
Doveva cercare di distrarre l’amica. Erano lì per questo, no? 
«Sì, direi di andare da Mielandia, ma voglio andare anche da Olivander! Brian mi ha spezzato la bacchetta» riprese a parlare, mettendo una mano sulla spalla di Elise, che si voltò verso di lui. 
«L’ho mai detto che adoro Brian?» disse lei, dopo un sospiro, staccandosi da Grant e mettendosi di spalle alla coppia con il figlio. «Così impari a comprare la bacchetta di Harry. Ora spero ne comprerai una migliore» aggiunse, senza che l’espressione triste svanisse, però, dal suo volto.

Fecero i biglietti per Island of Adventure, il parco giochi dell’Universal Studios e poi andarono dritti verso la struttura di Hogwarts che si intravedeva da lontano, superando il Marvel Super Hero, il Toon Lagoon e lo spazio per Jurassic Park, fino ad arrivare all’ingresso di Hogsmeade. Come deciso andarono prima di tutto da Mielandia, superando il negozio degli scherzi di Zonko, solo dopo aver promesso a Darren che sarebbero andati lì più tardi.

Nel negozio di dolciumi gli otto ragazzi diedero sfogo alle loro voglie, uscendone fuori con buste piene di ogni squisitezza che mangiarono camminando per strada e guardando le vetrine dei negozi. I dolci, però, fecero venire loro sete e quindi, prima di andare in qualunque altro negozio, si recarono ai Tre manici di scopa.
Osservarono il menù a lungo, ma alla fine tutti optarono per una classica Burrobirra. Mentre attendevano che le preparassero parlarono del programma della giornata. 

Darren sedeva silenzioso in un angolo e osservava in silenzio Chris, chiedendosi come avrebbe potuto trovarsi solo con lui e parlare. Ma, nonostante avessero trascorso insieme tutta la giornata, non aveva idea di come avrebbe potuto farlo. Quel luogo era così affollato che non avrebbe nemmeno potuto sperare di trovare un posto in cui sarebbero stati soli. 

«Ricordate che io devo comprare una bacchetta» stava dicendo proprio in quel momento Chris. 
«Bene» s’intromise Elise. «Andiamo da Olivander e poi potremmo andare sul Dragon Challenge» propose. 
«Sì, per me va bene» disse Chloe, entusiasta. «Dare, cosa ne dici?»

Darren distolse lo sguardo da Chris, che guardava appositamente ad un’altra parte.
«A me va bene» mormorò. «Oh, grazie» aggiunse, quando gli venne passata una Burrobirra. 
«Poi potremmo andare nel castello, l’ultima volta ci sono andato tardi e non sono riuscito a vedere niente» disse Kevin e gli altri accettarono la proposta, iniziando a bere quando tutti ebbero i bicchieri. 

Sorseggiarono la bevanda in silenzio, finché Naya non parlò.
«Io voglio vedere il vestito di Hermione del Ballo del Ceppo» disse, emozionata.
«E’ proprio in una vetrina della via principale, vicino ad Olivander» rispose prontamente Elise, che conosceva quel posto quasi a memoria. «Ci passeremo tra poco» assicurò. 

Chris aveva bevuto la bevanda quasi tutta d’un sorso e posò il boccale sul tavolino davanti a lui. Darren lo osservò e vide che sopra il labbro era rimasta della panna, che riempiva tutta la parte tra la bocca e il naso. 
Era così tenero… Quanto avrebbe voluto essere lui a toglierla con i suoi baci…
Ma cosa gli prendeva? Ah, sì, Chris. 
Chris ha bruciato i pochi neuroni che hai in testa, convenne la solita vocina dentro di lui e aveva ragione.
Sebbene fosse una dolce visione non poteva permettere che stesse ancora così.

«Ehm, Chris…» disse. 

I presenti lo guardarono, alcuni sorridendo in modo strano.
Chris dal canto suo non sapeva se voltarsi o essere indifferente, ma non voleva essere maleducato, così girò la testa per guardarlo.
«Mh?»
«Sei tutto sporco di panna» disse Darren, accennando un sorriso.

Chris si sentì avvampare. Si mise alla ricerca di un fazzoletto, che Elise gli porse prontamente, ridacchiando. Tolse i residui di panna, ancora rosso in viso.
«Ehm, grazie» sussurrò quando ebbe finito, gettando un’occhiata veloce a Darren, mentre gli altri si guardavano con aria complice. 

Quando ebbero finito lì uscirono dal locale e continuarono a camminare per la via principale di Hogsmeade. Elise condusse Naya davanti la vetrina ad ammirare il vestito del Ballo del Ceppo, senza riuscire a trattenere le lamentele perché doveva essere blu pervinca.
Si voltarono, poi, per andare dagli altri ed entrare da Olivander, quando videro che gli altri attori erano stati fermati da un gruppetto di persone che stava chiedendo loro un autografo e delle foto che i ragazzi accettarono di fare volentieri. Anche Naya andò vicino loro e rispose cordiale ai loro fan.

Quando ebbero finito, cercarono di muoversi senza farsi riconoscere ulteriormente, fino ad entrare nel negozio di bacchette, anche questo abbastanza affollato. Quando arrivò il loro turno Chris si fece avanti. Dopo aver fatto la sua richiesta al commesso questi si mise a girovagare per il negozio, prendendo varie scatole di bacchette ispirate a quelle dei personaggi e mostrandole al ragazzo. 
«Tu cosa ne dici?» domandò infine ad Elise, quando aveva scartato una decina di bacchette, ma era ancora indecisa su tre.
«Cielo, quella è quella di Harry, non la prendo nemmeno in considerazione» disse, fingendosi stizzita. «Quella di Sirius è molto elegante, in effetti» aggiunse, commentando la prima dopo quella del protagonista. «Ma quella di Hermione è sensazionale. Io prenderei quella di Hermione… Sicuro di non voler prendere quelle dei gemelli?» tentò un’ultima volta, dopo averglielo ripetuto molte volte da quando erano entrati nel negozio. 

«Sì, sono sicuro Eli» rispose pazientemente Chris. «E sì, prenderò quella di Hermione» decise, infine, dicendo l’ultima frase rivolta soprattutto al commerciante che con un sorriso prese il codice per andare a prendere la bacchetta confezionata.

«Ehm, mi scusi» lo chiamò Grant, prima che si allontanasse. «Potrebbe prendermi anche quelle di Fred e George, per favore?»
«Certo!» disse il commesso, tornando verso il bancone per segnarsi il codice di queste, mentre Elise si voltava verso il ragazzo.
«Cosa significa?» domandò. «No, Grant, non puoi farlo… E’ troppo!» iniziò a lamentarsi, ma lui la zittì con un bacio veloce.
«Voglio fare un regalo alla mia ragazza, da quando non posso?» 
«Ma…» tentò Elise.
«Niente ma, non ammetto repliche» l’interruppe Grant, dolcemente. 

Elise sbuffò e Chris accanto a lei rise. 

«Quanto ti adoro, comunque» disse, infine, la ragazza abbracciando Grant, mentre il commesso tornava. 
«Ti sfiderò a duello» mormorò Chris, all’amica, mentre ancora rideva.
«Sfida accettata» convenne Elise, facendo l’occhiolino a Chris. 

Il commesso mise le bacchette nelle buste e poi Chris e Grant pagarono e i tre uscirono dal negozio, raggiungendo gli altri che avevano preferito mettersi vicino la porta, dove la confusione era minore.

«Bene, quale hai preso?» domandò Kevin, mentre il gruppo camminava verso l’ingresso al Dragon Challenge.
«Quella di Hermione, anche se sono stato molto tentato di prendere quella di Sirius…»

«Hermione?!» s’intromise Chloe. «Che coincidenza, Darren ha quella di Ron, lo sapevi?» esclamò e Chris cercò di ignorare questo commento. 
«Ma sai che in effetti mi ricordate Ron e Hermione? Anche prima ai Tre manici di scopa, con la Burrobirra» commentò Naya. «Oh, che teneri!» disse, entusiasta.
Chris la fulminò con lo sguardo, mentre Darren fissò gli amici pieno di gratitudine. Non sapeva dove volevano arrivare, ma erano con lui. 


Quando furono arrivati al Dragon Challenge, lasciarono le loro cose in un armadietto apposito controllato, mettendosi poi in fila per salire sul gioco. Quando fu il loro turno il gruppetto si avvicinò.
C’erano quattro posti per fila e loro erano otto, quindi quattro avanti e quattro dietro. Chloe si avvicinò subito a Darren, mentre Elise si staccò da Grant per avvicinarsi a Chris e prima che i due ragazzi potessero accorgersene finirono vicini nella prima delle due file che avrebbero occupato, con Elise e Chloe ai due lati. 

«Si può sapere cosa volete fare?» bisbigliò Chris alla sua migliore amica, mentre veniva legato.
Lei alzò le spalle e non rispose a questo, dicendo invece: «Pensa a divertirti!»

Dietro Naya, Kevin, Grant e Andrew avevano preso posto e si stavano sistemando anche loro pronti all’inizio.
Iniziarono a muoversi, lentamente, ma tutti sapevano che questo sarebbe durato poco. Presero sempre più velocità e i ragazzi si sentirono spostati in tutte le direzioni, con i piedi all’aria e alcune volte anche a testa in giù. Chris prese a strillare, mentre accanto a lui Darren rideva divertito. 
Ah, quella risata!

Chris si concentrò su quel suono melodioso e riuscì a distrarsi dai bruschi movimenti del gioco. Si voltò e vide Darren sorridente che guardava davanti a lui, godendosi l’attrazione. Gli venne da sorridere, ma poi tornò a guardare avanti per l’ultimo tratto e poi l’arrivo. 
In fondo era stato divertente. Sicuramente molto più della prima volta, dato che alla fine del giro si era sentito male. Questa volta, invece, dopo che venne slegato dal posto sorrise ai suoi amici, mostrando il suo divertimento. 

«E adesso che si fa?» domandò. 
«Avevamo detto di andare a Hogwarts, no?» ricordò Andrew, mentre si avvicinavano per riprendere le loro cose. 
«Devo avere un aspetto orrendo, comunque» commentò Chris, sistemandosi il ciuffo di capelli e i vestiti che il movimento aveva messo in disordine.
«Prova a cadere dalla torre di astronomia, vediamo che aspetto avrai» recitò perfettamente Elise, scoppiando a ridere e presto si aggiunsero anche gli altri.

Dopo aver controllato di non aver perso niente il gruppo si avviò verso il grande castello che si stagliava davanti a loro. Quando arrivarono ai cancelli sormontati dai cinghiali Chris e Elise si fermarono uno accanto all’altra emozionati.
«E’ davvero un sogno che diventa realtà. E’ un’emozione ogni volta» mormorò Elise eccitata. 
«Andiamo a casa?» disse Chris, indicando il sentiero che portava all’interno e l’amica, sorridente, riprese a camminare, raggiungendo il gruppo che era andato avanti.

Seguendo le indicazioni entrarono nella Galleria dei ritratti, dove si divertirono a immaginare come si sarebbero mossi i personaggi di quei quadri, cosa avrebbero detto e quale potesse essere la loro storia. 
Quando stavano per spostarsi da lì, però, Darren non vide più la sua migliore amica.

«Dove sono andati Chloe e Andrew?» domandò.
«Non saprei» rispose Grant, guardandosi attorno. «Forse sono andati avanti».
«Adesso?» domandò Elise, cambiando totalmente discorso.
«Andiamo nella Sala Grande?» propose Kevin.

Gli altri accettarono e si spostarono insieme, arrivando nella grande sala dei banchetti. Sedettero ai tavoli delle case, videro il Cappello Parlante e si sentirono quasi realmente a Hogwarts. Quel luogo era davvero magico e tutti pensarono alle magiche avventure vissute attraverso i libri della saga. 
Poi i ragazzi passarono all’Ufficio di Silente, osservando tutti i minimi particolari, dalla teca, che conteneva le provette con i pensieri, al pensatoio, dai ritratti dei presidi al trespolo di Fanny, dalla scrivania del preside ai volumi lì esposti. Stavano ancora girovagando per la stanza, quando ricomparvero Chloe e Andrew.
«Eccovi finalmente» disse lui. «Siamo usciti per trovare un cestino e poi non vi abbiamo più trovati».
«Ora dove si va? Potremmo andare sulla Torre di Astronomia, vi prego» li supplicò.

Gli altri accettarono immediatamente e iniziarono a salire fino a raggiungere l’ultimo piano. Trovarono la porta con l’indicazione ‘Torre di Astronomia’ e si misero a salire le scale, fino a raggiungere la cima. Da lì c’era una perfetta visione del parco attorno a loro. La luce era fioca a causa di alcune nuvole che si erano posizionate davanti al sole.

«Che bello essere qui» strillò Chloe emozionata. «E come direbbe Draco ‘Credo che mi getterei dalla Torre di Astronomia’» pronunciò la battuta del piccolo Malfoy. 

Sia Chris che Darren si avvicinarono al limite, rimanendo ad osservare il panorama e non si accorsero che silenziosamente i loro amici stavano arretrando.
Naya e Kevin non erano proprio saliti, mentre Chloe e Andrew erano già tornati sulle scale e Elise e Grant li stavano raggiungendo.
«Ragazzi che ne dite di una foto…» iniziò Chris voltandosi, proprio mentre la sua migliore amica scompariva dietro la porta che era stata appena chiusa. 

Si sentì il chiavistello bloccarsi dall’interno e a questo rumore anche Darren si voltò, vedendo Chris che correva verso la porta.

«Ragazzi! Ragazzi aprite!» urlò questi. «Forza, non è divertente!» continuò, iniziando a picchiare pugni sulla volta. 
Vedendo che nessuno gli rispondeva si voltò verso Darren.

«Tu sei alleato con loro, vero?» sbottò. 

Darren scosse la testa.

«No, non avevo idea che avessero ideato tutto ciò, ma devo ringraziarli. Mi stavo scervellando per trovare un modo per rimanere solo con te e parlarti. Ora dovrai ascoltarmi, Chris…» iniziò.
«Evidentemente…» sbuffò Chris, avvicinandosi al muro e scivolando a terra fino a sedersi. 
«Ma non sei un po' curioso di sapere perché ti ho cercato l'altro giorno?» domandò Darren, spostandosi avanti all'altro e guardandolo in modo insistente. 
«Certo che sì» rispose sincero Chris. «Ma ho immaginato cosa volessi dirmi».
«Davvero? E cosa ti avrei detto, secondo te?»

Chris non spostò lo sguardo da terra. 
«Ormai Mia si è svegliata, rimarrai con lei, non è così?» domandò, desideroso di concludere quella discussione al più presto. 

Darren si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito. 
«Chris…» iniziò a dire, avvicinandosi a lui.
«Non è forse così?» chiese Chris, voltandosi a guardarlo.

Ma iniziavano a venirgli dei dubbi. Il modo in cui si comportava con lui, come si erano comportati i suoi amici, il fatto che li avessero rinchiusi lì per discutere, come si era avvicinato quando voleva parlargli, come si stava avvicinando in quel momento...

«No, non è così…» sussurrò Darren, una volta che gli fu abbastanza vicino, tenendo fissi i suoi occhi in quelli azzurri e limpidi di Chris. 

Questi deglutì.

«E com'è, allora?» chiese.

Darren prese un sospiro, afferrando con mani tremanti il ragazzo per le spalle. 

«Io... Io e Mia non stiamo più insieme» disse, senza accennare nient'altro.

Chris, inchiodato al muro da Darren, spalancò gli occhi, sbalordito dalla notizia. Una strana sensazione lo colpì, ma non riuscì a riconoscerla. Finalmente Darren non era più legato a Mia, sarebbe potuto essere suo. 
Eppure non sembrava felicità.
Si chiese cosa fosse successo tra quei due. Se era stato Darren a lasciare Mia o lei. Lui non aveva detto niente, ma era importante saperlo.

«Co... cosa è successo?»

Le mani di Darren scivolarono dalle spalle, lungo le braccia

«Dopo.. dopo la scena, quella scena, Klaine, che abbiamo girato, Mia mi ha lasciato libero. Ha capito che stavo con lei solo perché mi sentivo in colpa... Ha capito che non è lei quella che voglio…» ammise, abbassando lo sguardo. 
Prese un respiro profondo, facendo scivolare ancora le sue mani e prendendo quelle di Chris. 
«Perché io…» le parole gli morirono in gola e si maledì mentalmente per non riuscire a parlare ora che ne aveva l'occasione.

«Quindi se Mia non avesse fatto niente, tu saresti ancora con lei, giusto?» disse Chris, senza aspettare che finisse.

Non sapeva perché stava trattando male Darren, ma sentiva che doveva sfogarsi. Perché sapeva di aver ragione. Darren era troppo buono per lasciare Mia, ma non aveva mai capito che se davvero voleva Chris doveva dar più importanza a lui, anche se avesse significato superare Mia.
Chris non rispose alla stretta alle sue mani, tornando, però, in silenzio.
Darren restò un attimo sbigottito. Aprì e richiuse più volte la bocca, cercando di parlare, ma non sapeva davvero che rispondere. Non ci aveva mai pensato neanche lui. 
Visto che Darren non rispondeva, Chris decise di riprendere la parola.

«Visto? Si vede che tieni più a lei che a me» mormorò.

Si scosse di dosso Darren, facendo si che perdesse la presa sulle sue mani e si alzò in piedi, dirigendosi verso il limite della Torre, dando le spalle all'altro. Darren parve riprendersi dal suo stato di trance e lo seguì, cingendogli la vita e poggiando il suo petto alla schiena rigida di Chris. 

«Scusa, mi hai colto impreparato. Probabilmente non sarebbe durata ancora a lungo, non potevo continuare a fingere. E, Chris…» il suo tono di voce si fece più dolce. «Tu sei più importante di qualunque altra cosa e…» esitò un attimo, prima di continuare. «Ti amo, Chris» sussurrò con un filo di voce, vicino all'orecchio dell'altro.

Chris rimase immobile, mentre il suo stomaco si attorcigliava appena Darren si fu posato a lui. 

Ti amo, Chris.

Darren aveva veramente pronunciato quelle parole.
Il cuore iniziò a battergli più forte, mentre metteva una mano su una di quelle di Darren che ancora gli cingevano la vita.
Questa volta gliel'aveva detto davvero, l'aveva detto a lui e non perché stavano recitando una parte.

«Sai già quello che penso» mormorò, girandosi, in modo da trovarsi il viso di Darren di fronte. 

I suoi occhi ambrati erano colmi di una strana luce ed erano così dolci ed emozionati, che Chris capì quanto erano state dette col cuore quelle parole.
Darren chinò la testa per poggiarla sulla spalla di Chris. 

«Dimmelo, Chris. Dimmi che mi ami» bisbigliò sulla pelle del suo collo, lasciandogli un bacio.
Con la mano libera, visto che l'altra ancora stringeva quella di Darren, Chris fece alzare il volto dell'altro, portandolo all'altezza del suo. Non rispose, ma avvicinò le sue labbra a quelle di Darren, che lo accolsero con passione. Le loro lingue si intrecciarono, mentre milioni di sensazioni esplodevano dentro di loro. 
A Chris sembrava di essere in un sogno. 
Non poteva essere vero, era tutto troppo perfetto.
Morse leggermente il labbro inferiore di Darren, prima di staccarsi, posando, però, la sua fronte su quella dell'altro.

«Sì, ti amo» disse in un sussurro appena udibile.

Darren sorrise raggiante e strinse Chris fra le sue braccia, abbracciandolo forte. Cominciò a riempirlo di baci sulla guancia, sulla mandibola e sul collo. La sua pelle era perfettamente liscia e morbida. E il suo odore era inebriante.

«Cosa faremo ora?» domandò Chris e Darren si fermò, alzando la testa per guardarlo, stranito da questa domanda.

Darren si mordicchiò il labbro, cercando di nascondere un piccolo ghigno. 

«Tu che vuoi fare?» gli chiese, cercando di sembrare il più innocente possibile.
«Non intendevo questo…» mormorò Chris, senza nemmeno accennare un sorriso.
«Scusami… cercavo di sdrammatizzare» si giustificò Darren, imbarazzato. «Comunque… non lo so. So solo che voglio stare con te» rispose, abbozzando un sorriso e stringendogli una mano.

Questa volta Chris sorrise.

«Dovremo stare attenti, però» disse, tornando serio. «I giornali non aspettano che una notizia del genere e, sebbene questa volta potremmo affrontarla insieme, spero che non lo vengano a sapere. Voglio che la mia vita privata rimanga tale e non voglio che girino voci strane sulla nostra relazione» spiegò.

«Staremo attenti. Ma io non posso fare a meno di te. Non proprio adesso che ti posso finalmente avere» rispose, sfregando il suo naso contro quello di Chris. 
«Sei tremendamente adorabile, lo sai?» rise Chris, avvicinandosi per un altro bacio, questa volta più breve. «Il mio piccolo hobbit».

Darren mise su un piccolo broncio, fingendosi offeso.

«Così sei ancora più tenero» rise Chris ancora di più, liberandosi dalla stretta di Darren. «Ora è meglio cercare di farci aprire, però» disse, dirigendosi verso la porta. «Potremmo parlare più tardi. Anche se mi è parso di capire che ci hanno portato qui per... questo» e indicò attorno, «comunque non voglio perdere del tempo qui al Wizarding World, tu mi capisci, vero?»
«Sì, ti capisco. Abbiamo tutto il resto del tempo per noi» gli disse, sorridendogli. 
«Mando un messaggio a Chloe, dicendole che abbiamo chiarito. Sperando che ci credano e che ci aprano…» continuò, mentre digitava il messaggio. 

Appena lo inviò, raggiunse Chris, abbracciandolo da dietro. 

«Anche se non mi dispiacerebbe comunque restare quassù con te» mormorò, mordicchiandogli l'orecchio.

Proprio in quel momento la porta si aprì e comparvero Elise e Chloe. Chris e Darren si separarono, leggermente imbarazzati, ma almeno sicuri di essere creduti. 

«Finalmente!» esclamò Elise, sorridendo.
«Finalmente ci aprite» ribatté Chris. «Questa me la pagate».

Poi sorrise alle due ragazze.

«Grazie, comunque» aggiunse.
«E ora che si fa?» domandò Chloe, facendo l'occhiolino a Darren.
«Adesso se permettete mi avevate promesso di tornare da Zonko» rispose questi, incrociando le braccia.
«Andiamo, allora» mormorò Chris, incamminandosi verso le scale. 

«Aspetta» lo fermò Darren, prendendolo per il polso e avvicinandolo a sé. 

Prima ancora che Chris potesse chiedere qualcosa, le labbra di Darren si poggiarono sulle sue. Sorrise e ricambiò il bacio.
Non durò molto, almeno non secondo loro, mentre invece Chloe e Elise li guardavano emozionate e trattenendo il respiro, felici che i loro migliori amici avessero finalmente capito di appartenere uno all'altro. 

«Scusa. Dovevo baciarti un'ultima volta prima di tornare alla realtà» spiegò Darren, staccandosi a malincuore da lui.

Chris sorrise. Si sentiva così felice come non accadeva da giorni. Sapeva che non avrebbe potuto camminare insieme a Darren, doveva scordarsi di avvicinarsi più di tanto a lui lì fuori. Ma ormai stavano insieme e quello non contava. Avrebbero trovato il tempo da passare insieme, senza importarsi di cosa succedeva all'infuori di loro.






Come avrete letto è ambientato al Wizarding World of Harry Potter, ma nessuna di noi due c'è mai stata, così prendete quello che c'è scritto per buono, anche se non è vero. Federica ha provato a vedere la disposizione dei negozi sul sito, ma non sappiamo se sono quelli reali e non sappiamo se davvero si può salire sulla Torre di Astronomia, ma non poteva mancare xD
Siamo devote alla Torre di Astronomia <3 

Ah se Chris non risponde alle piccole "avance" di Darren, prendetevela con Federica x'D *Marianna punta il dito contro di lei perché è INTENSA! *. Ma tanto Federica si farà perdonare :')
Questa parte è stata la più bella da scrivere :) Era un botta e risposta fra me e lei xD

Comunque, speriamo vi sia piaciuto, alla prossima ^^
  
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