AKANEVSSHAN-PU
È da un po' che non ci si rivede, eh?
Scusate, ma in questi ultimi tempi la mia vita è stata molto movimentata, impedendomi di aggiornare
spero mi perdonerete!
Come sempre, mi scordo che una giornata è composta da 24 ore, e finisco col prendere più appuntamenti del tempo che ho veramente a disposizione
Dovrebbero inventare un orologio da 36 ore, almeno riesco a combinare qualcosina in più invece di girare come un'ossessa di qua e di là, senza sapere dove vado veramente!
Mattoni da 2423 pagine da studiare entro il prossimo mese, ricordati di andare a fare la spesa, c'hai un appuntamento molto importante che avevi programmato da mesi e ti ritrovi l'ultimo minuto che non sai cosa diavolo metterti, prepara il pranzo e la cena, vai alle 13 cannelle che lì c'è una cioccolateria veramente buona, vai di qua vai di là
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ODDIO!!!!!!! BASTA!!!!!!
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shan-puvsakane
lo scontro finale
Il sole non era ancora del tutto sorto quando Akane, trascinata fuori dalla cella, cercava di rimettere in ordine le idee e la calma.
Al di fuori un silenzio quasi surreale, l'anfiteatro pieno di ragazze curiose ed emozionate come se stessero assistendo ad un'esibizione circense, la differenza era solamente nel tipo di spettacolo che si apprestavano ad osservare e commentare.
Come in epoca romana, queste guerriere trovavano assai divertente il trovarsi a guardare una scena già vissuta, almeno quanto un attore a vedere un film seduto dalla parte degli spettatori.
Quando il volto della ragazza fu bagnato dal sole, strinse subito gli occhi, cercando di ripararsi da quei raggi che, -ne ebbe paura- poteva vedere almeno un'ultima volta.
Nonostante la fame, la sete, il dolore, tutto nei suoi occhi rifletteva un orgoglio e una fierezza al di fuori dell'umano, la sua fragile bellezza così pura e magnifica in quell'abito bianco come lei e rosso come il suo sangue.
Un sospiro, un pensiero, prima della battaglia.
*Ranma*
Bene Akane
A quanto pare sei riuscita ad arrivare viva almeno fino ad ora, ma stanne certa
Disse, mettendosi in posizione d'attacco, le ginocchia leggermente piegate all'infuori
"Ora non sarà così facile!
Akane usò il velo -come aveva fatto in quell'ultima settimana- come nastro per raccogliere l'abbondante sottana che le intralciava i movimenti.
Si mise anche lei in posizione da combattimento, le braccia leggermente tagliate a proteggerle i punti vitali, la gamba destra più avanti rispetto alla sinistra per ottenere un maggiore equilibrio.
Tutto in lei era concentrazione, centellinava le forze rimastele per ottenere una maggiore forza, un potere d'autocontrollo sempre maggiore.
Sapeva che la fame le stava annebbiando i sensi, ma non si sarebbe lasciata sconfiggere, questo era certo. Non si sarebbe lasciata battere da chi le aveva portato via quella piccola scintilla di pace che era riuscita a creare in quegli ultimi giorni, non da lei.
La sua aurea combattiva si moltiplicò improvvisamente, il chakra che guizzava impetuoso come un mare in piena, potente, indomabile.
Cercò di trasferirlo in tutto il corpo, addensandolo nelle braccia e nelle gambe.
I capelli neri come la notte si scuotevano velocemente, come in preda ad un forte vento
Gli occhi pieni di determinazione e fiducia in se stessa.
Gli occhi che avevano fatto innamorare, gli occhi da cui si poteva leggere tutto di lei.
Caldi e invitanti come la cioccolata fusa,
Energici ed eccitanti come il caffé,
Determinati e fieri come solo i suoi sapevano essere
Occhi di una donna che vuole vivere e sa che per farlo, dipende solo da lei.
Shan-pu fremette disorientata.
Come era possibile che il maschiaccio avesse tanta energia? Non dovrebbe nemmeno essere in grado di reggersi in piedi, eppure
È ancora lì, bella e cocciuta come solo una guerriera sa essere, in piedi, non in ginocchio.
La cinesina partì all'attacco, cercando di colpire l'avversaria con un attacco frontale tramite bonbori che andò a vuoto solo parzialmente, colpendo il braccio dell'avversaria che non riuscì a schivarlo, i riflessi rallentati dalla stanchezza.
Akane si portò l'altra mano al braccio, cercando di valutare i danni.
Non sembrava grave, la ferita era solo superficiale.
Corse verso la cinesina, colpendola con un calcio alla mano destra, rompendo un bon bori.
La sfera di legno rotolò lontano, mentre il bastone fu subito raccolto da Akane, che lo usò alla stregua di un bastone da combattimento.
Da quel momento calci, salti, piroette e pugni non si contarono più, accompagnati da OOoohhh! estasiati da una folla eccitatissima e vogliosa di sangue.
Un calcio andò a segno, catapultando Akane dall'altra parte della pista, facendole sbattere violentemente la schiena e tramortendola per un attimo.
Akane cercò di tirarsi un po' più in su con i gomiti, ma riuscì solo a procurarsi altro dolore.
Si portò una mano al fianco, meravigliata di trovarci del sangue.
Si guadò intorno e scovò la fonte della ferita.
Una scheggia del parapetto in legno si era conficcata per un attimo nei polmone di Akane, facendola cedere sulle ginocchia.
*no..* Non poteva finire così
Non poteva, perché aveva troppe cose da fare
Doveva vivere
Doveva consegnare ancora quella catenina, ripensò col fiato corto.
Quella era proprio la mattina della vigilia, in quel giorno avrebbe tanto preferito diventare rossa dalla vergogna e dire che quello era solo un pensiero, una sciocchezza che non aveva nessun significato, magari accompagnato da un'aria di sufficienza.
Ma si sbagliava.
Kami, quanto si sbagliava
All'improvviso una serie di immagine travolsero Akane, il pensiero di Ranma la fece scuotere.
Di lui che
La criticava,
che la offendeva,
che la faceva piangere,
che veniva abbracciato da altre ragazze,
che veniva baciato per errore o per una stupida legge
Di lui che
La difendeva
Che l'ascoltava
Che si faceva malmenare per lei,
Che ne era geloso,
che si imbarazzava,
che la stringeva forte a sé e, piangendo, le gridava ti amo.
*No
.no!*
No!! Akane gridò questa negazione come un rifiuto verso la sconfitta, la voglia di vivere prese il sopravvento, le paure e le ansie di non essere all'altezza svanirono come neve al sole
Si alzò in piedi barcollante ma fiduciosa, con una mano si strinse la ferita e, togliendo la fascia dalla gonna, la stinse intorno al petto, per bloccare la perdita di sangue.
Le pieghe della gonna cedettero lente e a ruota, fino a toccare la nuda terra.
Hai giocato con la mia vita, con la mia dignità
. Ma cosa accidenti speri di ottenere, eh?!
Credi davvero che il tuo adorato consorte ti butterà le braccia al collo non appena saprà la notizia che mi hai fatto fuori?!
Perché non pensi di più a trovarti un ragazzo che a far fuori tutte le fidanzate di uno che neanche conosci?
Che dici? Io conosco molto bene
Tu conosci molto bene, cosa? disse, interrompendola bruscamente Ah, certo, conosci molto bene ogni aspetto fisico di lui, dato che ogni volta che lui si trova nudo ti avvinghi come una piovra!! Ma non hai un po' di pudore, di rispetto?
Zitta!!!!! Shan-pu era furiosa, imbestialita, incattivita da una furia ceca nell'essere messa veramente in causa, di essere beffeggiata davanti tutta la sua comunità.
Non riusciva a rispondere altro, perché, lei stessa lo ammise mentalmente, quella appena descritta era proprio lei.
Non c'era niente di falso in tutto ciò
. Per questo la verità è la cosa più difficile da accettare
Perché bisogna accettarla così com'è, senza speranze, né illusioni.
Perché non si può modificare.
Lo sai
Akane si era completamente alzata in piedi, lo sguardo dritto e spavaldo avanti a sé Forse hai ragione. Forse la tua ossessione verso Ranma te lo farà avere, ma
non sarà vero amore.
L'amore non si ottiene con la forza, Shan-pu.
Lo sai? Anche io sono innamorata, e di un ragazzo
Che mi considera allo stregua di un cetriolo, che mi prende in giro per i miei modo sgraziati e per la mia vita larga
Lo riconosco, sai?
Sono un inguaribile maschiaccio.
Ma non intendo cambiare, non voglio assolutamente farmi amare per qualcuna che non sono.
Non voglio che qualcuno stia accanto a me per una stupida legge o imposizione.
Proprio per questo che non voglio costringerlo a me, proprio perché lo amo
Io voglio solo la sua felicità.
Ora sono qui.
Uccidimi, se vuoi, e spero che dopo ti sentirai più soddisfatta.
Queste parole, queste confessioni riecheggiarono come un boato in quella fredda mattina di Dicembre, rimbombando sulle pareti e ritornando di nuovo alle orecchie di quella ragazza così pura, così fragile, così dannatamente bella e -allo stesso tempo- così forte, così indomabile, ugualmente orgogliosa e tenace.
*che stupida, sono stata
* Akane lo sapeva
Questo avrebbe fatto arrabbiare Shan-pu ancora più di adesso, l'ammettere che erano uguali, infondo, quelle due guerriere, che combattevano entrambe per la stessa cosa, ma non con la stessa motivazione.
Se da parte dell'una c'era l'amore, per l'altra significava solo orgoglio, vanità e delle regole ferree da rispettare.
Magari poteva c'entrare pure l'aspetto fisico, -si disse Akane- ma anche non discutendo la bellezza di Ranma, questo non giustificava le cose.
Si strinse all'improvviso la mano al petto.
L'aria faticava ad entrare e ad uscire, impastandosi col sangue e facendola tossire.
Cedette con le ginocchia al suolo, una mano a cercare di reggersi, posta sul parapetto, l'altra a stringere quelle bende oramai insanguinate.
.no
La vista stava andandosene, i riflessi deboli e le membra doloranti, si sentì come appesa ad un filo
Si sentì improvvisamente debole, indifesa, inerme contro la fitta lama della gelosia.
Un passo. Un altro passo, sempre più vicino a lei.
Poteva sentire l'impercettibile sollevarsi della polvere ad ogni passo di Shan-pu, il suo fiato farsi più vicino, il suo gemere di rabbia più acuto.
Il sole era ormai alto, e coprì con l'ombra creata dalla controluce, il volto di Shan-pu.
Non poté capire che cosa avesse pensato o detto la sua rivale, vide solo l'alzarsi di un braccio e il brandire di un bon-bori oramai sporco di terra e di sangue farsi sempre più vicino, velocemente
Chiuse gli occhi e si lasciò sfuggire una lacrima, cadendo al suolo.
Ma proprio quando l'arma stava per scontrarsi sulla sua schiena già ferita, un'ombra, il nero
Un profumo familiare la avvolse.
Grazie
sussurrò, un sorriso carico di felicità, d'amore
prima di svenire esausta alle sue spalle, che l'avevano protetta ancora una volta.
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Eccomi di nuovo!!!
Era pure ora, direte voi, ma, ormai mi conoscete bene, la puntualità non è una delle mie doti migliori!! ^^
Spero che questo nuovo chappy vi sia piaciuto, e mi raccomando
Lasciate qualche commentino, anche piccolo piccolo, ma per favore
Lasciatemi qualcosa di scritto!!! =P
Ed ecco i ringraziamenti!! (Ho notato che tante brave persone mi hanno aggiunta ai loro preferiti
non so come ringraziare!! Ç____ç sigh sob!! Sono commossa!
^^
Giulia_88: Grazie!!! Non sai quanto faccia piacere ricevere sempre dei commenti! Per quanto riguarda Shan-pu, era proprio lì che volevo arrivare
Come avrai notato in quest'ultimo capitolo, lei non ha paura di Akane come persona ma come possibile rivale in amore! La cinesina, per quanto tenace, non può competere con l'amore, perché non può combatterlo o ottenerlo con la forza, e questo la fa rosicare assai!
Maoa: Bhé, ma se non si complicasse di più la situazione di quanto è già messa, direi che non è più il nostro Ranma Saotome, o sbaglio? ;)
Grazie alle due mitiche sorelle che recensiscono sempre!!
Akane_25: Grazie!!! =D Ma aspetta a decapitare Kobashi, perché ha ancora la sua bella parte da fare!!
Mi serve ancora per qualche capitolo, ma dopo ne potrai fare tutto ciò che vuoi! Comincia a pensare a qualche pena micidiale da farle scontare!!! XD
Akane_Tendo: Noooo! Per carità! Non voglio mica frustare te, e nemmeno la nostra povera Akane! Tutta colpa di quelle stxxnze delle cugine, che non avevano nient'altro da fare! XDDD prendetevi un café!
Ma che ne dici se ci coalizziamo contro Shan-pu? Io porto la frusta, tu i guanti di gomma così
non ci sporchiamo le mani!! =)
Pulcina: Si, anche a me, credimi
Ma mi trattengo! Però non sai quante gliene ho tirate mentre leggevo il manga!!!! ;)
Byebye
DolceMella