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Autore: Alessandra    24/08/2012    5 recensioni
Draco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne.
Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali...
Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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                                  D. come Draco, M. come Misogino   Cap. 31°




Erano passati ormai tre giorni da quando Harry e Ron avevano discusso a causa di Hermione ed ormai tutta la scuola parlava del "famoso" litigio del trio Grifondoro.
A nessuno, infatti, era sfuggito l'astio che Ron provava nei confronti dei suoi ex migliori amici, soprattutto verso Hermione.
Ovviamente, il fatto che Ron avesse ripreso a frequentare Lavanda Brown spiegava a molti il perché fosse ai ferri corti con l'amica... ma in tanti si erano chiesti cosa c'entrasse Harry in tutta quella storia e perché Ron ce l'avesse anche con lui.
- Vi dico io perché... - disse Seamus, stravaccandosi vicino al fuoco dopo pranzo - Harry ed Hermione hanno una storia e Ron li ha scoperti. Ecco perché di punto in bianco si è messo con la Brown e non parla più con nessuno dei due.
Dean e Neville lo guardarono con gli occhi fuori dalle orbite.
- Che dici ? - rispose Dean, quasi scandalizzato - Harry sta con Ginny, non la tradirebbe mai.
Seamus lo guardò, un po' dubbioso - Guarda che non sono l'unico a pensarlo, ormai tutti i Tassorosso parlano di questa storia ed a pranzo ne parlavano anche a Corvonero.
Dean si accigliò - Be', sicuramente vi sbagliate ! Anche perché, in caso contrario, avremmo trovato la Granger appesa alla torre di Astronomia con tanto di fattura Orcovolante.
A Neville andò di traverso il succo di zucca che si era portato dalla Sala Grande.
- Dici ? Non ho visto cadaveri alla torre... ancora ... - disse Seamus, divertito - Però, non ce la facevo così violenta la Weasley... ma sicuramente tu la conosci meglio di me !
Dean arrossì per la sottile frecciata sulla storia che aveva avuto con Ginny, anche se ormai era acqua passata da un pezzo.
- Cambiamo argomento che è meglio... - disse, un po' a disagio.
- Sì, è meglio! - gli fece eco Neville, scorgendo Harry scendere le scale dei dormitori ed infilarsi con un' espressione scocciata nel buco del ritratto.
Harry marciò per il corridoio e prese le scale che portavano alla biblioteca.
Aveva sentito anche lui del "pettegolezzo del giorno" e la cosa lo aveva infastidito parecchio.
Odiava i pettegolezzi in generale, figuriamoci i falsi pettegolezzi che lo riguardavano; anche se ormai ci aveva fatto l'abitudine nel finire ogni volta al centro dell'attenzione.
Entrò in biblioteca facendo finta di non notare tutti gli sguardi puntati su di lui e si diresse spedito al tavolo più lontano ed isolato.
Quando si mise seduto sentì molti bisbigli alzarsi alle sue spalle.
- Hai sentito della voce che sta girando da stamattina a colazione ? - sussurrò, passandosi una mano tra i capelli.
Hermione alzò gli occhi dalla sua pergamena per incontrare quelli dell'amico.
- In realtà sta girando dalla seconda ora... - puntualizzò lei, facendo innervosire maggiormente Harry.
- E perché a pranzo non hai detto niente ? - le chiese lui, un po' accigliato.
Hermione intinse la sua piuma nel calamaio - E cosa dovrei dire, Harry ? Lo sai come sono fatte le Tassorosso, non mi avrebbero sicuramente creduta ed il fatto che tu ora sia seduto qui con me ne sarebbe stata la prova.
Altri bisbigli si levarono alle loro spalle.
- Ma è assurdo... - sussurò Harry - Mi sarò seduto centinaia di volte vicino a te in biblioteca o in Sala Grande.
Hermione accennò un sorrisetto - Lo so, ma lo sai come funzionano certe cose... e forse, per questa volta, è meglio così. - sussurrò all'amico.
Harry la guardò un po' accigliato ed Hermione, cogliendo il suo disappunto, gli si avvicinò maggiormente per far notare all'amico l'unico lato positivo di quella faccenda.
Inutile dire che quel gesto non passò inosservato nella stanza, facendo aumentare i bisbigli e le risatine che ormai accompagnavano Harry da quella mattina.
- O pensi sia meglio che tutti parlino del fatto che Hermione Granger abbia una storia clandestina con Draco Malfoy ?
- Ti prego non dire quella parola... storia... - rispose Harry, con disgusto.
Hermione sospirò, si scordava sempre che Harry non la pensasse come Ginny a riguardo.
Era indiscusso che fosse dalla sua parte adesso, ma non era riuscito ancora ad accettare l'idea che tra lei e Malfoy non ci fossero più solo insulti e frecciatine... ma qualcos'altro.
- Ok, ok - si affrettò a correggersi - Anche perché non è certamente il termine giusto.
Harry le lanciò un'occhiata interrogativa che lei comunque ignorò, rimettendosi a scrivere il suo tema di Artimanzia.
Erano tre giorni infatti che non parlava con Malfoy e lui non l'aveva più cercata da quella sera in cui avevano parlato nello stanzino di Gazza.
Avevano avuto ben quattro ore insieme ai Serpeverde quella settimana, anche se Storia della Magia non era da contare visto che erano seduti ai lati opposti della classe.
Ma non aveva parlato con lui neanche a Pozioni, se non per scambiarsi qualche indicazione durante la preparazione di alcuni elisir.
Senza contare che dopo le lezioni e la sera, Malfoy spariva per fare chissà cosa, anzi, sapeva cosa. Giocare a Quidditch.
Mise un punto a capo con così tanto impeto che macchiò irrimediabilmente il foglio.
- Va bene Hermione... - rispose Harry, seguendo la sua mano intingere nuovamente la piuma nell'inchiostro, come se non fosse successo niente.
- Spero che i Tassorosso trovino presto una nuova "vittima" su cui spettegolare, intanto credo che cercherò di parlare ancora con Ron.
Si alzò frettolosamente e lasciò la biblioteca sentendo i bisbigli cessare non appena si fu chiuso la porta alle spalle.

- Allora, è vero ? - berciò Lavanda, mettendo minacciosa le mani sui fianchi.
Ron fece un passo indietro, finendo su di un cumulo di neve che ancora non si era sciolta nelle belle giornate di sole che c'erano state.
- Harry ed Hermione hanno una storia e tu stai con me per consolarti ?! - la sua voce stava diventando pericolosamente stridula.
- Ma no, che dici ? - disse Ron ingoiando a vuoto, sapendo bene che in quel pettegolezzo qualcosa di vero c'era.
- Harry ed Hermione poi non hanno una storia - puntualizzò, cercando di tagliare corto sul vero motivo per cui non parlava con loro.
- Ed allora perché non parli più con Harry ? - insistette Lavanda, non affatto convinta delle parole del suo ragazzo.
- Te l'ho già spiegato ho detto ad Hermione che volevo stare con te e si è arrabbiata... lo sai com'è fatta, ed Harry le ha dato ragione... è per questo che non parlo neanche con lui.
Lavanda lo scrutò pensierosa per qualche secondo, prima di sbuffare sonoramente.
- Dovrò parlare con la Abbott e chiarire la cosa allora... - annunciò scocciata - Non mi piace che giri la voce che io sia un ripiego di quella secchiona della Granger.
Ron si sentì in colpa per la bugia che aveva appena detto, ma era meglio così. E poi, quello che avevano fatto realmente i suoi amici era molto peggio.
Ancora non riusciva a capacitarsi che Harry fosse ancora amico di Hermione dopo quello che era successo.
Hermione e Malfoy...
Ogni volta che ci pensava aveva voglia di rompere qualcosa o picchiare qualcuno... e sul qualcuno aveva molte idee in proposito.
Quell'immagine di loro due che si baciavano su quelle lenzuola, lo perseguitava anche in sogno e da desto ci pensava Harry con i suoi innumerevoli tentativi di far pace con lui.
Sospirò, ignorando le chiacchiere di Lavanda su come doveva comportarsi quando sarebbero entrati in Sala Grande per la cena.
Nonostante tutto Harry gli mancava tremendamente.
Per forza di cose aveva passato quei giorni con Lavanda e Calì e si era annoiato a morte ad ascoltare tutte quelle chiacchiere sulla gita di Hosmeade o sul ballo che ci sarebbe stato di li a poco ad Hogwarts. Senza contare che non sapevano neanche giocare a scacchi magici... e stracciare quell'imbranato di Dean non era divertente quanto battere Harry.
- ... quindi mi dovrai prendere per mano quando siamo in pubblico, sì, è la cosa migliore... - finì Lavanda con fare risoluto, parlando più a se stessa che a Ron.
- Va bene... - rispose lui senza guardarla, realizzando in quel momento quanto la situazione stesse diventando scomoda.
- E dovrai far pace con Harry !
A quelle parole Ron sgranò gli occhi.
- Eh ?
- Hai capito bene - disse Lavanda con un tono che non ammetteva repliche - Alla fine non sono affari suoi con chi stai... vedrai, se ne farà una ragione del fatto che stiamo insieme e almeno queste chiacchiere fastidiose cesseranno !
Ron la fissò un po' ansioso. Si era dimenticato completamente che per Lavanda contasse molto la popolarità... ed il fatto che fosse lei stessa coinvolta in un pettegolezzo, anziché esserne l'artefice, la stava facendo impazzire... e di conseguenza avrebbe fatto impazzire anche lui.

- Ma... stai parlando del Prefetto di Grifondoro ? - chiese una ragazzina Serpeverde del secondo anno.
- La secchiona di Grifondoro, vorrai dire... - le rispose una compagna, seduta su uno dei neri sofà della Sala Comune dei Serpeverde - Sì, Hermione Granger in persona. Ho sentito due Corvonero che ne parlavano !
- Incredibile - disse un'altra ragazza seduta con loro - Fa tanto la santarellina e poi se la fa con entrambi.
- Che ti aspetti da una Mezzosangue... ?
Le tre ragazze scoppiarono a ridere.
Pansy Parkinson, seduta poco lontano, alzò incuriosita gli occhi dalla rivista che stava leggendo.
Era da un po' che ascoltava la conversazione di quelle ragazzine del secondo anno e l'aveva trovata veramente interessante.
Sorridente, chiuse la rivista e uscì dalla Sala Comune.

- Hai sentito la novità ? - disse Nott, mentre copiava da Draco il tema per la professoressa Sprite.
Draco sbuffò, cercando inutilmente di concentrarsi su alcuni incantesimi di Trasfigurazione.
- Che novità ?
Nott lo guardò con un sorriso innocente, sicuramente l'aggettivo che si accostava meno ad un Serpeverde.
- Ovviamente della faida tra Weasley e Potter per l'amore della Granger - nel dirlo sbattè le palpebre con aria sognante.
- Come non sentirla ?! - sbottò Malfoy, cercando di scacciare il pensiero di schiantarlo seduta stante - Anche i quadri ne hanno iniziato a parlare... Quei maledetti di Tassorosso non fanno altro che impicciarsi degli affari degli altri !!!
Era da almeno un'ora che si stava esercitando in una vecchia aula in disuso nei sotterranei. Ma non era riuscito a trasfigurare nulla fino a quel momento.
Il vaso era rimasto vaso come la sedia era rimasta sedia.
- Uffa, non ci riesco ! - scattò, sbattendo la bacchetta sul tavolo.
- E' perché non ti concentri ! - gli disse Theodore, arrotolando la pergamena appena compilata - Non ti applichi abbastanza,Malfoy ! - aggiunse, cercando di imitare la voce sostenuta di Hermione Granger.
- Senti chi parla ! - gli rispose Draco, riprendendosi in malo modo il suo tema - Hai appena copiato il mio tema, non sei nella posizione giusta per giudicarmi, Nott !
L'amico sorrise divertito - Hai ragione ! Ma comunque è vero che non ti concentri... guarda ! - puntò la bacchetta verso il vecchio vaso di ceramica e recitò la formula.
In meno di un secondo, questo si trasformò in una elegante lampada verde argento.
- Visto ?
Draco sbuffò nuovamente, ma non disse nulla.
- Se continuerai a pensare alla Granger, andrai male a tutti i test - continuò l'amico, guadagnandosi un'occhiata seccata da Malfoy.
- Non posso farci niente ! - sbottò lui, alzandosi nervosamente dalla sedia - Hai visto come mi ha ignorato stamattina ? E lo stesso è successo ieri mattina.
Nott ripensò alla lezione di Pozioni.
Hermione Granger aveva ignorato Malfoy come spesso aveva fatto in passato.
Fin qui niente di troppo strano. La cosa che invece lo aveva sorpreso è che l'avesse imitata anche l'amico.
- Anche tu l'hai fatto... - disse, alzando le spalle - L'hai ignorata per tutto il tempo, non l'hai provocata nemmeno una volta...e non l'hai più cercata dopo le lezioni !
Malfoy gli si avvicinò spazientito - L'ho fatto perché lei mi ha rifiutato l'altra sera! Non sono certo Weasley che le corre dietro come un cagnolino.
Theodore lo guardò, alzando un sopracciglio - E di chi è la colpa ? Chi è che non le ha voluto dire la verità ?
- Oh, piantala ! - esclamò Malfoy, prendendo le sue cose per andarsene - Ormai quello che è fatto è fatto... e poi domani ho appuntamento con lei in quella topaia della Stamberga Strillante.
Anche Nott prese la borsa ed insieme si avviarono verso la Sala Comune dei Serpeverde.
- Domani, fossi in te, mi farei perdonare ! - gli sussurrò Nott prima di entrare, beccandosi uno spintone come risposta.
Come ogni sera, o almeno, come ogni sera nell'ultima settimana, Hermione si chiuse in camera sua.
Per fortuna Lavanda e Calì rimanevano in Sala Comune fino a tardi ultimamente, almeno non era costretta a scegliere tra le petulanti chiacchiere delle sue compagne di stanza e le occhiate d'odio che Ron le lanciava non appena la incrociava in corridoio o durante le lezioni.
Inoltre, vederli sbaciucchiarsi di continuo le ricordava dei brutti momenti passati mesi prima. Ed anche se non era più gelosa non poteva negare che la cosa le desse ancora fastidio.
A maggior ragione, trattandosi di una delle creature femminili che dopo Pansy Parkinson detestava di più.
Qualcuno bussò alla porta facendola sobbalzare impercettibilmente.
- Avanti ! - disse, un po' in ansia.
Ma poi si rasserenò vedendo la testolina rossa di Ginny far capolino nella stanza.
- Posso ?
- Vieni, siamo sole ! - le disse Hermione, sedendosi sul suo letto.
Ginny chiuse la porta e la guardò con una strana faccia.
- Hermione, devo parlarti ! - disse frettolosamente.
L'amica fece un gesto eloquente con la mano - So già del pettegolezzo, ne ho anche parlato con Harry prima...
- Non si tratta di quello... - disse Ginny, scuotendo i lunghi capelli rossi - Volevo dirti che Harry e Ron hanno fatto pace !
Hermione a quelle parole sgranò gli occhi e fece un sorriso felice - Ma è meraviglioso Ginny ! Com'è successo ?
Ma l'espressione dell'amica non sembrava entusiasta.
- Perché hai quella faccia ? Non sei contenta ? - chiese, scrutandola perplessa.
Ginny sbuffò, sedendosi accanto a lei - No... cioè, non è che non sia contenta per loro. Non sono contenta per me !
Hermione aggrottò le sopracciglia - Non ti seguo...
- Sai con chi sta Ron, no ? - sussurrò Ginny, con una faccia cupa.
- Sì, come lo sa tutto il castello - rispose Hermione incrociando le braccia.
- Appunto. - sbuffò nuovamente Ginny con fare rassegnato.
- Domani Ron ha dato appuntamento ad Harry ai tre manici di scopa per un appuntamento a quattro.
A quelle parole Hermione sentì una fitta prenderle lo stomaco.
- Ma non dovevamo andare insieme al pub ? - chiese, cercando di non far trasparire il suo turbamento.
- Sì ma non preoccuparti Hermione, ci vedremo con Ron e Lavanda verso due... quindi avremo tutta la mattina per...
- Alle due ??! - esclamò Hermione, interrompendola - Ma ho appuntamento con Malfoy alle quattro ! Che farò per due ore da sola ?!
Ginny la guardò preoccupata - Mi dispiace tanto... anche Harry è piuttosto contrariato nonostante cercasse da giorni di fare pace con Ron.
Hermione rimase in silenzio e questa volta non cercò di nascondere l'espressione triste che era nata sul suo volto.
Sapeva che sarebbe successo prima o poi.
- Scusami Hermione...avrei dovuto oppormi, lo so. - disse mortificata Ginny vedendo il suo viso.
Era logico che prima o poi Ron avrebbe perdonato Harry.
Come era logico che sarebbe stata "esclusa" da molti dei momenti che avrebbe voluto condividere con i suoi amici, come bere una burrobirra durante la gita di Hosgmeade.
Sarebbe rimasta sola molto più a lungo adesso.
- Lascia perdere. Non sono arrabbiata e non è affatto colpa tua. Non preoccuparti per me, in quelle due ore andrò in biblioteca... tanto per cambiare... - le rispose Hermione, accennando un sorrisetto ironico, anche se la morsa allo stomaco non accennava a scomparire.
Dopo che Ginny se ne fu andata, scusandosi altre mille volte con lei, Hermione si avvicinò ad un vecchio quadro che aveva appeso vicino al letto. Lo aveva messo lei stessa per nascondere una crepa che si era formata nel muro con gli anni. Non tanto per nasconderla, ma per poterla usare come nascondiglio di alcuni oggetti personali.
Spostò leggermente il quadro da un lato, prendendo dalla fenditura il diario di Zabini. Lo aveva già letto tutto, ma mai come in quel momento aveva pensato di poter capire quanto avesse sofferto quell'odioso Serpeverde. Forse doveva fare qualcosa per aiutarlo oltre che fermare la sua "sete"di vendetta. Doveva sentirsi utile a qualcosa per non sentire anche lei quel dolore che si prova quando ci si sente soli.
Si mise a letto rileggendo attentamente tutti i pezzi recenti del diario, fino a quando il sonno non la costrinse a nasconderlo nuovamente nel suo nascondiglio più sicuro.

Blaise Zabini aveva imboccato il corridoio che conduceva alle scale dirette per i sotterranei, le lezioni erano appena finite ed un intero pomeriggio di ozio lo aspettava al suo rientro nella Sala Comune.
Accanto a lui camminava Malfoy, con il quale stava contrattando un'eventuale entrata nella squadra di Quidditch visti i recenti infortuni che vi erano stati nelle ultime partite. Anche se il Capitano Serpeverde non sembrava convinto e stava insistendo perché aspettasse almeno il nuovo torneo.
Attaccata al braccio di Malfoy, Pansy Parkinson camminava impettita fulminando qualsiasi essere femminile osasse posare lo sguardo sul suo ragazzo.
Nott, Tiger e Goyle li seguivano di qualche passo, distrutti dalla lezione di Trasfigurazione appena finita.
Proprio in quel momento, dalla parte opposta del corridoio, era apparsa Hermione Granger stracarica di libri da riportare in biblioteca.
Non aveva neanche visto i Serpeverde, tanto la sua visuale era coperta dai vecchi tomi di magia.
Non appena l'ignara Grifondoro si era trovata accanto a loro, Pansy lestamente le aveva messo un piede davanti alle gambe facendola rovinare a terra insieme a tutti i libri.
- Ahahah, ti sta bene Mezzosangue ... - aveva riso la ragazza.
- Devi stare attenta a dove metti i piedi ! - aveva aggiunto Tiger, sghignazzando insieme a Goyle e Malfoy.
- Oggi i tuoi amichetti non ti accompagnano ? - aveva sibilato anche Malfoy, divertito nel vederla raccogliere febbrilmente i suoi amati libri.
- Si sono già stancati della tua petulanza ?
Però, contrariamente a quanto pensato da Blaise, la Granger lo aveva snobbato rispondendogli freddamente - Non sono affari tuoi Malfoy e comunque, grazie a te, Parkinson... - la ragazza aveva poi spostato il suo sguardo sulla Serpeverde - ....uno dei libri preferiti di Madama Pince si è rovinato. Sarà felice di sapere chi l'ha fatto cadere.
- Maledetta Sangue Sporco !!! - aveva esclamato la Parkinson a quelle parole, facendo il gesto di prendere la bacchetta. Ma Zabini l'aveva fermata intravedendo la McGranitt fissarli sospettosa dalla fine del corridoio.
- Lascia perdere Pansy, sta arrivando la Megera McGranitt - aveva detto Blaise alla compagna, facendo sussultare Hermione per come aveva chiamato la sua professoressa preferita.
- Sbrighiamoci ad andarcene prima che ci punisca... ci manca solo che invii un altro gufo a casa per rovinarmi l'estate.
Velocemente i Serpeverde si erano affrettati a tagliare la corda, lasciando la Grifondoro a raccogliere i suoi libri.

Hermione aprì gli occhi di scatto.
Alcuni uccellini stavano cinguettando sul davanzale della finestra, annunciandole che già fosse mattina.
Fu felice di ritrovarsi nel suo letto e non in mezzo al corridoio intenta a raccogliere decine di libri.
Che strano sogno che aveva fatto ! Ma perché il suo incoscio le aveva fatto sognare proprio quel fatto ?
Era accaduto quasi sei mesi prima e non ci aveva più ripensato. Anche la prima volta che aveva letto il diario non ci aveva prestato particolarmente attenzione. Ma quando l'aveva riletto la sera prima si era ricordata persino quello che si erano detti.
Eppure era stata una delle tante volte che aveva incontrato Malfoy e la sua combriccola in quei mesi, ma allora perché ne era rimasta in qualche modo colpita ?
La ragazza guardò pensierosa fuori dalla finestra, dove un pallido sole accennava ad alzarsi nel cielo.
Le temperature si erano leggermente rialzate quella settimana ma sicuramente le belle giornate come quella presto sarebbero state sostituite da altre con neve e pioggia.
Quel giorno avrebbe dovuto vedere Malfoy e, per un secondo, il suo istinto la fece rannicchiare maggiormente nelle calde coperte. Forse avrebbe potuto passare nel suo letto quella giornata, senza dover vedere quel Serpeverde, né tantomeno Ron e Lavanda.
Ma nonostante quel pensiero fosse alquanto invitante, Hermione si tirò su a sedere nel letto e guardò la propria immagine riflessa nel vetro della finestra. No, non poteva rimanere in camera, non era da lei agire così. Doveva affrontare Malfoy, da brava Grifondoro, e chiarire con lui riguardo al loro rapporto. Avrebbe dovuto far buon viso anche alla storia di Ron e Lavanda ed al fatto che non avrebbe potuto stare con i suoi amici.
Doveva farlo. Scappare a nascondersi non sarebbe stata la soluzione giusta.
Si preparò facendo ben attenzione a non svegliare Lavanda e Calì. Erano appena le sette, quindi aveva un buon margine di tempo per scendere a fare colazione senza rischiare di fare incontri poco graditi. L'appuntamento che aveva con Ginny ed Harry era per le nove all'ingresso della scuola, in questo modo avrebbe avuto persino il tempo di passare in biblioteca per riportare alcuni libri presi in prestito.
Compiaciuta del suo ottimo programma mattutino, si diresse frettolosamente in Sala Grande dove, tra i tavoli imbanditi di varie cibarie e bevande, potevano contarsi al massimo sei studenti seduti a fare colazione.
Ma quando lo sguardo si posò inconsciamente al tavolo Serpeverde le si gelò il sangue.
Malfoy era l'unico Serpeverde seduto al tavolo della sua casa ed aveva gli occhi fissi nei suoi.
Sentendo il cuore aumentare freneticamente, Hermione distolse lo sguardo da lui sedendosi ed afferrando un paio di toast e la prima marmellata che si era trovata davanti.
Con la coda dell'occhio però si mise a studiare il Serpeverde che la stava continuando a fissare senza complimenti.
- Questo modo fastidioso che ha di fissare la gente mi da ai nervi ! - pensò Hermione, voltandosi per prendere la brocca di succo d'arancia.
- Parla tanto di educazione... ma poi...
Girandosi le venne spontaneo lanciare uno sguardo stizzito al Serpeverde ma... rimase basita fissare il vuoto. Malfoy non era più al suo posto.
- Buongiorno Mezzosangue !
Hermione si bloccò con la brocca ancora a mezz'aria che per poco non le sfuggì di mano.
Malfoy le sorrise, avvicinandosi al tavolo e sedendosi nel posto di fronte a lei.
-M-Malfoy ! - disse Hermione un po' a disagio - Che ci fai seduto al tavolo Grifondoro ?
Il ragazzo alzò un sopracciglio - Mi sono perso, Granger !
Hermione lo guardò male - Molto divertente.
- E'colpa tua e delle domande che fai. - le sussurrò lui di risposta, prendendole la brocca dalle mani e versando il succo in un calice.
- Come ti pare Malfoy, ma non puoi sederti qui - puntualizzò ugualmente Hermione guardandolo freddamente.
Per un secondo Hermione vide gli occhi di Draco intristirsi prima di tornare freddi ed impassibili come sempre.
- Quante storie Mezzosangue, volevo solo augurarti il buongiorno e...
Hermione aggrottò le sopracciglia - E...
Draco sorrise - E sapere se oggi mi darai buca... sai, non vorrei stare ad aspettarti in quella topaia più del dovuto.
Ma poi il sorriso scomparve, lasciando un'espressione tesa al suo posto - Se quindi hai intenzione di non venire dimmelo subito.
Hermione ingoiò a vuoto.
Malfoy aveva avuto più coraggio di lei in quel frangente. Lei non si sarebbe mai seduta al tavolo di Serpeverde per chiedergli una cosa del genere.
Lo guardò, cercando nella sua mente dei validi motivi per non andarci, ma non ne trovò nessuno.
- Non mancherò... - rispose alla fine.
Malfoy la scrutò in silenzio per qualche secondo, prima di bere il calice che aveva riempito ed alzarsi per tornare al suo tavolo.
- Ah, aspetta! - lo chiamò inaspettatamente la ragazza.
Lui rimase di spalle, mettendosi le mani in tasca - Che c'è ?
- Potremo vederci alle due invece che alle quattro ?
Ma che diamine le era venuto in mente !? Si ammonì da sola, mentre Malfoy si voltava a guardarla un po' sorpreso.
La sua bocca aveva fatto quella domanda prima che il suo cervello le ordinasse di tacere.
- Come mai vuoi anticipare, Mezzosangue ?
Hermione sospirò, tanto valeva che a quel punto gli dicesse la verità.
- Ron verrà ai tre manici di scopa verso le due e sinceramente preferirei non incontrarlo, soprattutto non in luoghi pubblici. Hai sentito anche tu del pettegolezzo su me Harry e Ron, vero ?
Malfoy la guardò con espressione scocciata - Come non sentirlo ! A volte mi sembra di studiare nella redazione della Gazzetta del Profeta e non a Hogwarts.
Hermione accennò un sorriso - Già... Per questo è meglio non farmi trovare al pub !
Alcuni studenti piuttosto insonnoliti di Corvonero entrarono in quel momento in Sala Grande, costringendo Hermione ad abbassare la voce per non attirare l'attenzione su di loro.
- Comunque pensi di poter anticipare ? - sussurrò con forza al Serpeverde.
Malfoy ci pensò su qualche secondo - Non lo so, non avevo previsto una cosa del genere e devo stare attento a non farmi vedere dagli altri Serpeverde.
- Vedrò quello che posso fare, ti avviserò se riesco a liberarmi prima.
Hermione lo guardò un po' dubbiosa - E come faresti visto che non puoi mandarmi un gufo ?
- Non preoccuparti Mezzosangue, troverò il modo.
Draco ghignò, prima di voltarsi ed andarsene al suo tavolo.
Dopo un inizio un po' incerto, la mattinata non sembrò migliorare molto per Hermione.
Non appena arrivati al Villaggio Ginny trascinò Harry ed Hermione ai "Tiri Vispi Weasley" per salutare i gemelli.
- Sei sicura che non ci sia anche Ron ? - chiese Hermione un po' titubante, mentre guardava l'entrata piena di ragazzi curiosi dalle mille diavolerie esposte negli scaffali.
Ginny le sorrise, rassicurante - Sì, stai tranquilla. Ron ha detto che sarebbe passato oggi pomeriggio da Fred e George.
Una volta dentro, un festante George Weasley venne loro incontro.
- Ehi, Ginny - disse, abbracciando la sorella - Finalmente ci siete venuti a trovare! Pensavamo che la McGranitt avesse cancellato la gira ormai...
Harry sorrise vedendo invece Fred spuntare da dietro uno scaffale di Torroni Sanguinolenti.
- Come va ragazzi ? - chiese gioviale, con ancora una scatola di Torroni in mano.
Hermione pensò al ricatto di Zabini, alla rottura con Ron, ai suoi sentimenti proibiti per Malfoy.
- Magnificamente... - rispose con un sospiro.
Fred accennò un sorrisetto impertinente - Bene Granger, speravamo che ti mancassimo almeno un pochino come vittime sacrificali delle tue manie da Prefetto Perfetto !.
Hermione alzò un sopracciglio.
- Sicuramente non mi facevate annoiare, Fred - ammise divertita, togliendogli di mano la scatola di Torroni e leggendo l'etichetta contente il prezzo.
- Comunque vedo che le cose vi vanno bene !
- Sì, infatti - rispose il ragazzo con un gran sorriso - Abbiamo dovuto anche assumere delle persone per aiutarci con i clienti !
- Ma Ron dov'è ? - chiese George, scrutandosi intorno notando solo in quel momento l'assenza del fratello minore.
Ginny guardò Harry che non mancò di intervenire.
- E' in giro con Lavanda in questo momento. E' tornato insieme a lei.
- Oh - dissero quasi in coro i gemelli, spostando i loro sguardi perplessi su Hermione.
- Non posso crederci che abbia fatto due volte lo stesso errore... - disse Fred, grattandosi la testa.
Hermione si sentì a disagio, era colpa sua stavolta se Ron stava con Lavanda.
Sperò con tutto il cuore che non le chiedessero nulla.
- Dai ragazzi, basta parlare di Ron. Fateci vedere le vostre nuove invenzioni di quest'anno!
Per fortuna Ginny era intervenuta in aiuto dell'amica.
- Certamente, seguitemi nel retro ! - rispose George sorridente, noncurante dello sguardo colmo di gratitudine che Hermione aveva lanciato alla sorella.
Malfoy, Nott, Tiger e Goyle entrarono ai tre Manici di Scopa.
- Ma Draco, potevamo andare prima a Mielandia ! - protestò Goyle, togliendosi il mantello.
- Ho voglia di una burrobirra. Ci andremo dopo a Mielandia. - rispose gelido Malfoy, scrutando il locale alla ricerca della conferma che cercava.
- Ma sono appena le dieci !
- E allora ?
Draco ghignò nel vedere nei tavoli più lontani dal bancone Blaise Zabini sedersi con Pansy Parkinson, Daphne Greengrass e sua sorella Asteria.
Nessuno di loro sembrava essersi accorto di essere seguito.
Theodore si affiancò a Draco.
- Questo si chiama "stalking", amico ! - sussurrò al suo orecchio, guardando Zabini sedersi dando loro le spalle.
Draco accennò un sorriso.
- Allora me lo farai quel favore ?
Theodore lo guardò con sguardo birichino.
- Vedremo...
Si misero seduti alla destra del bancone, in modo che Draco potesse controllare tutte le mosse di Pansy e Zabini.
- Quattro burrobirre per favore ! - chiese educatamente Nott ad una giovane cameriera che indaffarata cercava di stare dietro a quell'invasione di studenti di Hogwarts.
- Insomma dove andiamo dopo ? A Mielandia o da Zonko ? Gregory preferirebbe Mielandia in verità - chiese Tiger, non appena si furono messi comodi.
- Per me è lo stesso - rispose Draco, continuando ad osservare la schiena di Zabini.
- Io comunque rimarrò solo fino alle due.
- Eh ? - dissero all'unisono i due scagnozzi.
- Perché ? Che hai da fare ? - chiese Tiger, un po' confuso. Malfoy era sempre stato con loro durante le gite ad Hosgmeade.
- Mio padre ha ordinato un abito per me alla sartoria più famosa di Hosmeade. E vuole che lo vada a provare prima del Ballo che ci sarà a Natale. - rispose lui serafico con una falsa espressione annoiata.
- Vuoi che veniamo anche noi ? - chiese Goyle con un pizzico di ansia, sperando che lui dicesse di no.
Zonko era sicuramente un alternativa più allettante di una sartoria.
- No, non serve. Ci vedremo direttamente a cena.
Tiger e Goyle fecero un nascosto sospiro di sollievo, non chiedendosi quanto effettivamente fosse strano che Malfoy non volesse essere accompagnato come suo solito.
- George, che fa questo cappello ? - chiese Harry, afferrando uno strano copricapo verde che ricordava il cappello parlante.
- Ti faccio vedere, mettilo ! - disse George affabile, scambiandosi uno sguardo con il fratello.
Harry indossò il cappello aspettando ulteriori istruzioni quando sentì le gambe, improvvisamente molli, cedere sotto il suo peso e la vista annebbiarsi.
Fred lo prese al volo, evitandogli una brutta caduta.
- George, ha funzionato ! Effetto istantaneo! - esclamò euforico.
Ginny si precipitò accanto al ragazzo - Harry ! Che succede ? - chiese, non ottenendo risposta.
Harry era completamente incosciente mentre Fred delicatamente lo adagiava sopra ad un vecchio divano poco distante, seguito dalla sorella.
Hermione li guardò con lo sguardo di un'oca inferocita - Cosa ha funzionato ? Che diavolo gli avete fatto voi due !?
- Tranquille ragazze - rispose Fred con un sorriso angelico - Harry sta dormendo come un bambino.
Ma Hermione continuò a guardarli arcigna - Mi spiegate l'utilità di questo "coso" ? Oltre al fatto che ora abbiamo Harry ko.
I gemelli trattennero un sorriso - E' semplice Granger - Spiegò George - In questo modo puoi saltare la scuola senza vomitarti l'anima o dissanguarti dal naso, molti clienti ci hanno chiesto una soluzione molto più soft.
- Anche se tuttavia sarà più costosa delle precedenti - puntualizzò Fred.
- E come si esce da questa specie di coma ? - chiese Ginny con un filo di preoccupazione.
- Basta un po' d'acqua sul viso, altrimenti si dorme per un'ora.
- Ah, menomale - disse Ginny con un sospiro - Già pensavo di dover tornare al castello con Harry sulle spalle !
- Comunque come al solito siete stati i soliti irresponsabili a collaudare una cosa del genere su Harry ! - intervenne Hermione con le braccia sui fianchi ed un'espressione arrabbiata.
-Suvvia Granger, non fare la bacchettona come al solito - disse Fred.
-Harry non è mai stato in pericolo altrimenti non glielo avrei fatto provare ! - continuò George con aria angelica.
Hermione fece per rispondere quando vide dallo spiraglio della porta una persona famigliare entrare ai "Tiri Vispi Weasley", si avvicinò per controllare meglio e solo allora si voltò verso i tre Weasley che invece erano rimasti in silenzio a guardarla.
- Hermione, che c'è ? - chiese Ginny, con Harry ancora svenuto tra le sue braccia.
- Mi è sembrato di vedere qualcuno che conosco, torno subito. - rispose lei evasiva, sparendo dietro la porta.
Ginny sospirò prima di guardare i fratelli con le sopracciglia aggrottate - Avete detto... acqua ?
Nott si aggirò silenzioso in mezzo alla "folla" che ammirava ammaliata ogni diavoleria presente sugli scaffali.
Si sentì un po' a disagio, ma era normale, visto che era la prima volta che entrava in un negozio notoriamente "Grifondoro" che, inoltre, faceva concorrenza al suo amato Zonko.
Però dovette ammettere che alcuni oggetti fossero veramente geniali. Alla fine i gemelli Weasley, a differenza di Ron, li aveva sempre giudicati brillanti nel loro genere. Senza contare le risate che gli avevano fatto fare con i fuochi artificiali che avevano sparato sulla Umbridge, una giornata impagabile dal suo punto di vista.
Aveva appena superato le prime due corsie che si sentì afferrare per un braccio e sussurrare in un orecchio - Vieni con me.
- Per fortuna che mi hai trovato tu, Granger - sussurrò Nott con gratitudine, riconoscendo la sua "rapitrice" dai lunghi capelli castani - Ero già rassegnato a dover girare tutto il villaggio, anche se ero quasi sicuro di trovarti qui.
Hermione accennò un sorriso prima di trascinare il Serpeverde dietro gli scaffali dove i gemelli mettevano i prodotti danneggiati. Sicuramente lì avrebbero avuto un po' di privacy.
- Sei stato imprudente a venire qui, Nott - gli sussurrò Hermione guardandosi intorno - Non so se te ne sei accorto, ma sei l'unico Serpeverde nei paraggi.
Nott la guardò divertito - E allora ? Non sono certo in "vista" come Malfoy come nemico numero uno dei Grifondoro !
Hermione gli lanciò uno sguardo piuttosto scettico.
- Inoltre - continuò Nott, guardando lo scaffale più vicino - Nessuno ha badato a me quando sono entrato, erano tutti intenti a guardare queste diavolerie geniali - fece per toccare uno strano cofanetto quando Hermione, allarmata, gli tirò la manica.
- Non toccarlo ! Questi sono oggetti danneggiati che Fred e George dovranno sistemare, potrebbero essere pericolosi - si giustificò, sentendosi a disagio per la confidenza che si era presa con lui e per il fatto di aver fatto per l'ennesima volta "la voce della coscienza".
Nott scoppiò a ridere - Non cambierai mai eh, Granger ?
Hermione arrossì lievemente - Spero di no, almeno resterete in vita più a lungo - rispose sbuffando.
- Comunque perché sei venuto a cercarmi ? Hai un messaggio da parte di Malfoy ?
- Sì, esatto. - le rispose il Serpeverde tornando serio - Mi ha detto di confermarti che vi vedrete alle 14:00 alla "topaia", come volevi tu.
Hermione sentì il cuore martellare così forte da farle quasi male. Anche se dentro di sé si ammonì per la sua mancanza di polso quando si trattava di Malfoy. Dopotutto era ancora infuriata con lui per come l'aveva tratta negli ultimi giorni.
Nott la vide mordersi pensierosa un labbro, come quando in classe era in procinto di risolvere un compito.
- Non prendertela troppo, Granger - disse con nonchalance.
Hermione lo guardò interrogativa, chiedendosi intimamente se Nott avesse letto i suoi pensieri.
Il Serpeverde ghignò, ricordandole chi avesse davanti.
- I-Io non me la prendo affatto ! - rispose stizzita, non sapendo dove Nott volesse andare a parare.
- Oh sì invece. - rispose il ragazzo, guardandosi intorno - In questo vi somigliate molto... voi due...
Hermione non fece in tempo a rispondere che già Nott si era voltato cercando con gli occhi di individuare l'uscita per andarsene.
- Ora scusami ma devo tornare a pedinare Zabini. D'altronde io e Draco non abbiamo fatto altro che tenerlo d'occhio tutta la settimana - buttò lì con un sospiro rumoroso, vedendo con la coda dell'occhio la ragazza irrigidirsi con un'espressione stupita.
- Ci vediamo ! - le fece un cenno con la mano e si allontanò velocemente da lei con un sorrisetto compiaciuto, scomparendo poco dopo tra gli studenti che festanti si aggiravano per il negozio.
Hermione rimase per qualche secondo a fissare il vuoto.
- D'altronde io e Draco non abbiamo fatto altro che tenerlo d'occhio tutta la settimana -
Era vero ?
Harry aprì lentamente gli occhi vedendo davanti a sé solo una sagoma sfogata.
- Finalmente ti sei svegliato ! Pensavo che Fred e George avessero mentito riguardo all'acqua !
Il Grifondoro si tirò su, ancora insonnolito, constatando di avere i capelli ed il mantello bagnati.
- Che è successo ? - chiese, rimettendosi gli occhiali che premurosamente Ginny gli aveva messo nel taschino.
- Sei stato vittima di un esperimento dei miei fratelli, quel cappello che hai messo fa addormentare profondamente chiunque lo indossi. Mi dispiace tanto Harry, adesso sei tutto bagnato !
Harry la guardò stupito per un momento prima di sorriderle dolcemente. Quando si preoccupava per lui Ginny era adorabile.
- Non preoccuparti ! Conoscendo Fred e George poteva anche andarmi peggio - disse allegramente, facendola ridere.
- A proposito, dove sono tutti ? - chiese poi guardandosi intorno.
- Fred e George sono tornati al lavoro, mentre Hermione è sparita qualche minuto fa dicendo di aver visto qualcuno.
- Qualcuno ?
Proprio in quel momento entrò Hermione.
- Harry, stai bene ? - chiese subito l'amica, scrutandolo con attenzione.
- Sì, un po' umido, ma tutto intero - rispose lui, facendo sorridere nuovamente Ginny. - Dove eri sparita ?
Hermione abbassò lo sguardo - Ero con Nott, mi ha confermato l'appuntamento con Malfoy per le due. Almeno non passerò due ore da sola, anche se credo che dovrò comunque abituarmici...
Sia Ginny che Harry la guardarono un po' a disagio. Un breve attimo di riconoscenza per Malfoy sfiorò i pensieri di Harry.
- Ma ora che ne dite di andare a prendere una bella Burrobirra ? - propose Ginny, spezzando quel innaturale silenzio tra loro.
- Sono d'accordo! - rispose Hermione con un sorriso.
- Perché no! - disse Harry, puntando la bacchetta sul suo mantello e facendo uscire un fiotto d'aria calda che successivamente spostò sui capelli, arruffandoli più che mai.
Draco posò il boccale, ormai vuoto, sopra il vecchio tavolo. Faceva finta di ascoltare le inutili chiacchiere di Tiger e Goyle sul Quidditch, chiedendosi invece se Theodore fosse riuscito a trovare Hermione senza aver dato troppo nell'occhio.
Zabini, Pansy e le due Greengrass erano ancora seduti al tavolo a parlare, apparentemente ignari di essere osservati.
Draco strinse i pugni sotto al tavolo.
Fino a che non l'avesse saputa al sicuro (con lui) non avrebbe mai dovuto perderli di vista.
- Allora che ne dici Draco ? - chiese a sorpresa Goyle.
Malfoy si ridestò - Allora cosa ?
- Di andare subito da Mielandia visto che fra non molto dovrai andare.
Draco spostò nuovamente la testa verso il tavolo di Zabini e, con sua sorpresa, vide il gruppetto alzarsi ed andare a pagare il conto alla cassa.
- Va bene - disse subito prendendo il suo mantello dalla sedia - Forza andiamo.
Tiger provò a protestare - Aspetta, ancora non ho finito la Burrobirra !
- Neanche io ! - disse Goyle.
- Allora sbrigatevi ! - abbaiò Malfoy, mentre li osservava bere convulsamente la loro bevanda.
- Pansy voi andate avanti da Zonko, io vi raggiungo subito.
Disse Zabini una volta fuori dal pub, intravedendo tre inconfondibili sciarpe rosso-oro che si avvicinavano dalla fine della via.
- Che vuoi fare ? - chiese Pansy curiosa.
Zabini le fece l'occhiolino, facendola arrossire lievemente.
- Solo confermare una cosa...
- Non so bene perché abbia detto così... - disse Hermione a Ginny - Ma se è vero, Malfoy è solo un grandissimo idiota.
Harry seguiva le ragazze indietro di qualche passo, con l'aria tra il rassegnato e quella di chi sta sentendo una cosa che invece non vorrebbe sentire.
- La cosa però ti fa piacere ! - le fece notare Ginny, facendola arrossire.
- Ma anche arrabbiare... - puntualizzò comunque Hermione, sbuffando sonoramente.
- Comunque Hermione - si intromise Harry, dietro di lei - Non possiamo continuare a lungo questa storia. Malfoy non può programmare ancora a lungo allenamenti straordinari per tenerti Zabini lontano. Devi sbarazzarti di quel diario. Forse è meglio se lo teniamo io o Ron.
Hermione si fermò - E cosa cambierebbe ?
- Che non se la prenderà con te magari.
Lei si voltò a guardarlo - Questa storia l'ho iniziata io, è giusto che ne paghi io le conseguenze.
- Hermione, ascolta... - disse Harry pazientemente - Zabini sa che tu e Ron non siete più amici, non verrà mai a cercare il diario da lui, lo metterà in un posto sicuro.
- Oppure potremo lasciarlo nella Stanza delle Necessità ! - Suggerì Ginny - Lì non lo troverà mai, anche se sarà più difficile per noi "consultarlo".
Hermione sorrise, intenerita dalla preoccupazione dei suoi amici.
- Ci penserò su e troverò una soluzione, promesso !
I tre ragazzi ripresero a camminare, non accorgendosi di una testa corvina che faceva capolino da un vicolo vicino alla strada.
- Interessante ... - pensò Blaise compiaciuto - Molto interessante.




***

Ragazze, chiedo scusa per la mia "sparizione" in questi mesi, ma ho avuto delle situazioni importanti da risolvere (che ancora purtroppo sono "in corso"), infatti spero di non farvi aspettare così tanto per il prossimo capitolo che comunque inizierò subito.
Spero che comunque vi sia piaciuto anche se c'è poca azione, cercherò comunque di rifarmi nel prossimo ;)
Ho riletto di fretta il quindi qualora mi fosse sfuggito qualche "orrore" segnalatemelo please, così lo correggo!
Voglio ringraziare di cuore: Harry Potterish, whatashame , titty79, B r e a t h e, seven e Fly_With_Me !!
Grazie per la vostra pazienza!
 
Ale
 
ps. Un grazie speciale anche a Elisaherm! perdonami mi sono accorta tardi della tua recensione e non ti ho risposto! ^^'
   
 
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