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Autore: Devon    24/08/2012    2 recensioni
Siamo nel 2010, poco dopo l'uscita di "Nightmare", quando i ragazzi fanno conoscenza con una strana tredicenne che somiglia spaventosamente al loro amico defunto.
Boh, non lo so, è una strana idea uscita fuori durante uno dei miei viaggi mentali. Non so cosa ne verrà fuori, una cagata probabilmente. Ma correrò il rischio, un bacio a tutte :3
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non mi stai portando via sul serio, vero? - chiese, allacciandosi la cintura.
Mi strinsi nelle spalle.
-Se anche volessi non potrei, sei ancora piccolina - sospirai, infilando la chiave -la polizia ci darebbe del filo da torcere.
-Sarebbe una cosa ereditaria - commentò lei, mordendosi un labbro e facendomi sorridere.
A quanto pare un po' di cose su suo padre le sapeva.
-Dove vuoi andare di bello? - le domandai, voltandomi verso di lei che nel frattempo aveva acceso lo stereo.
-Lontano da mia madre e da Brent - rispose, senza guardarmi.
-E più nello specifico? - inarcai le sopracciglia.
Lei sembrò rifletterci su, poi incastonò i suoi occhi blu sui miei.
-Conosci qualche negozio metal? - mi chiese, sfoggiando un sorriso che mi fece sentire una stretta al cuore.
-Oh sì - mi illuminai e ricambiai il suo sorriso cercando di non sembrare un idiota.
-Sei un grande - il suo sorriso si allargò.
Sarebbe stata una serata molto interessante.


-Ti piace? - le domandai.
Dovevamo essere dentro quel negozio da almeno un'ora. Blue si era intrufolata nel reparto cd e non ne era più uscita. Quando l'avevo raggiunta teneva un disco in vinile dei Pantera tra le mani, fissandolo come un bambino fisserebbe un nuovo giocattolo. Gli occhi le brillavano. Dovetti nuovamente reprimere l'impulso di abbracciarla.
Lei annuì lentamente e sospirò, rimettendolo apposto.
Povera stella.
Mi si stringeva il cuore a vederla così, ma lei si sforzò di sorridermi e fece per allontanarsi, quando le sfiorai una spalla.
-Dove vai? - le chiesi.
-Sto andando via - fece lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Accennai un sorriso e spostai lo sguardo verso i cd.
-Prendilo, coraggio - dissi.
Blue sgranò gli occhi, evidentemente stupita.
-Sul serio? - chiese incredula, alzando lo sguardo su di me.
Che amore di ragazzina. L'avrei abbracciata fino a stritolarla se avessi potuto. Ma, ovviamente, non potevo.
-Ma sì Blue, certo! - esclamai, sorridendole -vai a prenderlo, forza.
Lei si allungò verso di me e mi gettò le braccia sottili al collo. Ricambiai dolcemente il suo abbraccio e le diedi una leggera pacca sulla schiena.
-Te lo ripeto: sei un grande, Haner - sorrise come una bambina e corse a prendere il disco.
-Ma sei sicuro? - chiese di nuovo.
-Sì, stai tranquilla - risposi, accompagnandola verso la cassa.
Mentre camminavamo però, lei si bloccò.
-Ma quello sei tu! Anzi, siete VOI! - esclamò, puntando uno dei poster.
Era una foto vecchia, del 2007.
Ma eravamo sempre gli stessi. O quasi...
Il mio sguardo saettò automaticamente su Jimmy, i cui occhi mi fissavano di rimando.
Dentro di me, il mio migliore amico era ancora vivo.
-L'hai mai conosciuto? - le parole mi sfuggirono di bocca.
Bravo, coglione.
-No - anche lei lo stava guardando -mamma è partita da Huntington ancora prima che io nascessi, quindi non ho mai avuto niente a che fare con lui. Ma so che quando hanno, diciamo, "copulato" - mimò le virgolette con le dita -aveva la stessa età di mia madre. Sicuramente lui non ha mai saputo di me. Non avevano mica previsto che sarei arrivata io. Erano ragazzini - sospirò.
-Non sei mai riuscita a metterti in contatto con lui?
-No - scosse vigorosamente la testa -anche se avrei voluto. Continuavo ad avere sue notizie solo grazie ad Internet e alle riviste. E anche se fossi riuscita a parlarci, non mi avrebbe creduto.
-Vieni qui - le sussurrai, tornando ad abbracciarla.
Sentivo che era la cosa più sensata da fare.
Lei si strinse a me e mi guardò, senza dire una parola.














   
 
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