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Autore: SheilaPhoenix    24/08/2012    1 recensioni
Questa non sarà la tipica storia d'amore che si svolge a Londra , attorno alla vita della nostra protagonista gireranno anche le vite delle sue sorelle .. Un passato triste , una storia d'amore quasi contrastata e l'amore fraterno saranno le protagoniste di questa nuova storia ..
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non volevo crederci , perché loro erano lì , in quella gabbia , a casa di Alan poi ?
<< Sorpresa eh ? >>
La voce di quell’uomo era orribile , mi allontanai da lui e da … Alan , ero delusa
<< Perché Alan ? >>
<< Io.. >>
<< Era questo , quello che volevi dire ? quando dicevi che avevi paura di farmi soffrire ? e che il nostro amore non era degno d’esistere ? >>
Stavo piangendo , allontanai quelle maledette lacrime con il dorso della mia mano  
<< No , non è vero >>
Dissi allontanandomi
< < Lasciami spiegare per favore >>
<< NO >>
Urlai spingendolo via da me , ma fu inutile Alan iniziò a parlare cercai di tapparmi le orecchie ma quelle parole erano pungenti ed entravano fin dentro la testa
<< Mio padre aveva deciso di uccidere i tuoi … Perché odiava tuo padre , un astio che durava da qualche tempo , tuo padre aveva rubato un progetto al mio , con quello si è arricchito , nonostante gli affari di famiglia fossero ottimi , ha conservato l’odio per quell’uomo e così tanti anni fa rapimmo i tuoi genitori , lasciando voi sole , non sapevamo di voi perché i ponti furono chiusi da quell’avvenimento , sapevamo solo Di Emily per questo fu lasciata al suo destino , ma un giorno scoprimmo anche di te e Taylor grazi a una foto di tua madre , ci venne in mente di fare fuori  voi tre avanti ai loro occhi per farli morire dal dolore … Io ne ero mischiato in quella operazione dovevo solo farvi avvicinare , fidare di me per portarvi qui … Ma non avevo calcolato una cosa … NON AVEVO CALCOLATO CHE MI SAREI INNAMORATO DI TE >>
Le ultime parole mi lasciarono senza fiato , smisi di piangere , Alan si era messo avanti a me
<< Non posso farle del male >>
Disse con le lacrime agli occhi
<< Bene , ucciderò anche te >>
Disse quell’uomo , mi parai avanti a lui
<< Ma come ? sei suo padre >>
Urlai , vidi che le mie sorelle iniziavano ad agitarsi , volevano che mi stessi ferma , e zitta
<< Zitta >>
Urlò l’uomo , uno sparo , un colpo solo , chiusi gli occhi , ero spaventata , ma non mi era successo nulla , Alan si trovava di fronte a me con il braccio teso.
<< ALAN >>
Lentamente il corpo di Alan scivolò a terra , le mie gambe non mi diedero la forza di avvicinarmi a lui , il padre sgranò gli occhi , forse non credeva che avrebbe mai fatto una cosa del genere , s’inginocchiò vicino al corpo del figlio
<< Figlio mio , che cos’hai fatto ? >>
Disse con le lacrime agli occhi , non riuscivo a pensare a niente , quando sentì la voce di Alan smisi di tremare
<< Non ho sparato io papà >>
Disse con quella voce che avevo imparato ad amare , mi asciugai le lacrime e chiamai la polizia , non so neanche io cosa ho detto , ma piangevo era difficile capire la mia voce
<< Si vi preg… Go , veitte subito … acnhe l’ambulanza , è ferito >>
Scossa dalle lacrime e dal mio singhiozzare riuscìì a chiamare aiuto , nel frattempo il discorso tra padre e figlio continuava , era giusto così che rimanevo in disparte
<< No , ti prego , resisti >>
 <>
<< Shh zitto non parlare >>
Disse il padre mettendo la mano fra i capelli di Alan , questi non si mosse , non rispose , il cuore mi faceva male , osservando quella scena , mentre il padre scuoteva forte il corpo inerme di Alan , mi tappai la bocca per non urlare , le lacrime mi annebbiarono gli occhi e svenni nel momento in cui la porta di casa di Alan veniva  distrutta e vi fecero irruzione i poliziotti armati .
Quando aprì gli occhi , notai che ero nella mia stanza , mi sedetti sul materasso di colpo guardandomi attorno , allora era un sogno ? Mi tolsi di dosso le coperte e cercai di camminare verso la cucina , ma la nausea me lo impedì , corsi nel bagno a vomitare un pranzo  che neanche avevo fatto , dopo essermi fatta sfuggire un gemito di disgusto dalle labbra e aver scaricato mi feci forza e mi alzai da terra , venni aiutata da mia sorella
<< Sorellina , mi chiamavi , finalmente sei sveglia >>
<< Taylor ? cosa è accaduto ? >>
lei abbassò lo sguardo
<< Dimmelo >>
Dissi con voce ferma
<< Beh , ecco Alan è …. Lui … >>
<< Dimmi , dov’è Alan >>
<< E’ in un posto migliore adesso >>
scossi il capo sconvolta
<< Quello si dice ai bambini >>
<< Sorellina >>
<< Allora non era uno di quei stupidi incubi ? era tutto vero , lui è … è morto >>
Dissi con le lacrime agli occhi , mi appoggiai forte a mia sorella , scivolammo insieme a terra , rimasi stretta a lei piangendo , forse in quelle lacrime sarò scappata da me persino la mia anima
<< Alexis ? senti non so se è il caso , ma ti ricordi di .. mamma e papà ? >>
Smisi di piangere e guardai mia sorella , annuì poco convinta
<< Loro … Sono qui >>
Disse a bassa voce , sperava di non farmi sentire ma io sentì ‘perfettamente , non capivo solo perché tutto questo stava accadendo a me , andai in cucina e vidi mia sorella appoggiata al  muro e i miei … I miei genitori che mi guardavano sorridendo , non dissi  nulla , mi guardai attorno e sedetti sulla prima sedia che trovai libera , la t.v iniziò a parlare da sola , rompendo finalmente quell’imbarazzante silenzio
‘’ A soli due giorni dalla carcerazione del signor Peter Devis accusato per l’omicidio del figlio e il rapimento per ben dieci anni del fratello maggiore , l’uomo si è tolto la vita in carcere è tutto per or.. ‘’
Emily aveva spento il televisore ed io la guardai stanca
<< Perché hai spento ? >>
<< Non sono cose da sentire a quest’ora >>
<< Sono due giorni che dormivi , ci hai fatto preoccupare >>
Sussurra quello che è il mio papà , non risposi , mi alzai di scatto facendo cadere la sedia a terra e strinsi mia sorella Taylor , anche Emily mi abbracciò  , piansi per tutto il giorno senza sosta , fino a sentirmi male .
Una settimana passata da quel giorno e per la prima volta decisi di uscire di casa , anche se col pigiama
<< Vediamo , la posta >>
Dissi prendendo una lettera gialla e delle bollette
<< Lexi ? >>
Mi girai sorpresa
<< Chazz ? >>
<< Ciao , chiederti come stai è da cretini .. Se ti va , possiamo parlare un giorno >>
Annuisco sorridendo , magari un giorno avrei bisogno di parlare con  qualcuno , ci salutiamo e io mi incuriosisco a leggere quella misteriosa busta
<< Alan >>
Sussurrai sgranando gli occhi , nella busta cera scritto ‘’ Da Alan per Alexis Devis ‘’
Le mani iniziarono a tremare e iniziai ad aprire quella misteriosa lettera , mi cadde dalla mano un ciondolo , era quello che portava sempre al collo Alan , una volta mi aveva detto che quello era un regalo della sua mamma , era un peltro rosso a forma di cuore e con incisa una lettera A che stava ad indicare l’iniziale del nome di Alan , il cuore iniziò a tremarmi
<< Ciao , se stai leggendo questa lettera , allora vuol dire che ci siamo lasciati , o peggio .. Io volevo scusarmi per averti mentita , per non averti detto la verità , ma avevo paura che tu mi odiassi , come non biasimarti del resto , Alexis tu non lo sai e vorrei non dirtelo , ma … Io sono … tuo cugino , mio padre è il fratello del tuo , era  geloso fino al midollo della fama del tuo e così lo rapì , per vendicarsi , ascoltami Alexis , io ti amo , anche se siamo cugini e del nostro amore parleranno male , lo so , però voglio che parti via con me , sono un codardo a chiederlo così , con una stupida lettera ma Alexis spero che questi arrivi in tempo e tu prenda la decisione giusta , in tal caso se scopro che la lettera non è arrivata io ti dovrò portare a mio padre , e se non accetterai dovrei portati con  la forza a casa mia , perciò scappa da me , amore sappi che ti amerò per sempre >>
La lettera finiva così , non capivo molte cose , volevo solo scappare , un camion addosso a me , il clacson che cerca di avvisarmi e poi , il buio .

  
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