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Autore: Distress_And_Coma    25/08/2012    2 recensioni
Una relazione che si è da poco formata tra Sakito e una giovane ragazza, Sara. Ma Sara non è come le altre.
"Straniera" le dicono in Giappone. Ma lei straniera non è.
E' russa, e questa è la sua storia. Che forse finirà in tragedia per una persona che lei ama molto.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finto topo d'appartamento



Vi prego di perdonarmi. La mia mente ha partorito questo "coso esilarante" (almeno per me).
Mi sono divertita un casino a scriverlo.
Spero che diverta anche voi mentre lo leggete.
XDDDD
Chiedo scusa alla piccola Kohai (nel caso le venga un'infarto da troppe risate.) Ho cercato di rendere comica questa scena.









Yomi da fuori sentiva dei passi.
"Oddio, ecco, sono i ladri di cui le ragazze hanno paura" pensò.
Dovette raccogliere tutto il coraggio che aveva in corpo (per quanto fosse intelligente, era anche un gran fifone).
Ma il pensiero della sua piccola Lena nel letto accanto a lui, della sua Lena a cui sarebbe potuta accadere una cosa terribile, gli dava coraggio.
"Devo proteggerla" si disse.
Quindi agguantò qualcosa di non ben precisato, forse un bastone (alle sue mani sembrava un bastone), e si mise di soppiatto davanti alla porta.
Questa si aprì, rivelando un'ombra minacciosa, che si stava avvicinando sempre più.
Yomi prese un profondo respiro.
"Ma che succede qui??" quella voce la riconosceva.
Era la voce assonnata di Sara.
"Sara abbassatiii!!" urlò Yomi.
Il povero sventurato che era davanti a lei si voltò come per dire "eh??", probabilmente vide Sara abbassarsi.

STOMPF!

E fu così che quell'aggeggio dal nome ancora sconosciuto che Yomi aveva in mano, si scagliò con un tonfo piuttosto doloroso sulla testa del malcapitato.
"AHA, ti ho sistemato, ladruncolo da strapazzo. Ora non terrorizzerai più le ragazze!"
Sara, che oltrepassò il corpo, accese la luce.
Sua sorella si era svegliata, e in faccia aveva un'espressione del tipo "ma che caspiterina sta succedendo?".
Quando la luce fece sparire le tenebre, Yomi, tutto felice con quell'aggeggio ancora in mano, dovette ricredersi.
Quindi quel coso aveva un nome! Era il manico della scopa!
"Eh?? Che ci fa Sakito qui??" si chiese il ragazzo, come se avesse visto la terra per la prima volta.

Niya andò a verificare se per caso a spaventare Lena fosse stato un topo, o peggio, un topo d'appartamento.
Si avvicinò con una spada katana saldamente chiusa nel fodero.
Quando la tirò fuori, scoprì che il "topo" era già steso a terra. Probabilmente nel mondo dei sogni.
"Oh, no, Sakito..." disse Sara. "Avevamo sentito un forte pianto provenire da qui, così siamo andati a vedere. Almeno non mi hai colpito..."
"Scusa, ora lo porterò in camera. Si riprenderà, vedrai." Con un po' di fatica, Yomi prese Sakito svenuto sulla sua schiena e lo portò nell'altra stanza, qualche metro più in là, con l'aiuto di Niya.

Hitsugi era accucciato sotto al suo letto.
"Allora? Hai trovato il ladro? Allora? Allora?"
Accidenti a Hitsugi, forse era il caso di tappargli la bocca col nastro.
Ruka osservò la scena dallo stipite della porta, pronto ad intervenire o a scappare quando necessario. Magari lasciando Hitsugi sotto al letto.


Il mattino dopo...

"Yomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii..."




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