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Autore: Lollizzata    25/08/2012    1 recensioni
Pandora 17 anni, colorata e frizzante, timida con le persone che non conosce. Alessandro 18 anni, castano, occhi scuri, dolce, carino, estroverso e anche stronzo. I due sono migliori amici da una vita, i loro genitori lo sono ancora adesso, ma si può passare dall'AMICIZIA all'AMORE? E dall'amore all ODIO? Bhe questo lo si puo capire solo leggendo la stroia. Pandora dovrà affrontare tappe molto difficili e ad aiutarla ci sarà la sua amica Carmen. E anche Alessandro sarà li, le starà accanto come un angelo custode. Potrà mai nascere qualcosa tra i due amici?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lacrime versate

“Bravi complimenti. Siete felici adesso?” Carmen fulminò i due e poi tutti i presenti.
“Spero vi sia piaciuta l'esibizione.” seguì qualche istante di silenzio e d'imbarazzo, poi si mise a cercare la sua migliore amica.
Mi cercò per tutta la scuola, preoccupata che le fosse capitato qualcosa, alla fine mi trovò chiusa a chiave nel bagno delle ragazze, a piangere.
“Pan, tesoro, aprimi. Sono io Carmen.”
Sentì lo schiocco della serratura e aprì la porta. Si presentò una ragazza rossa in viso e con dei occhi cosi lucidi da sembrare uno specchio.
Carmen mi abbracciò istintivamente, mi disse cose confortevoli.
“Calmati, adesso ci sono io. Shhhh....”
La povera Pandora non si era mai aspettata una scenata del genere dal suo migliore amico, non si era mai aspettato che Davide fosse un lurido verme.
“M-mi hanno delusa,tutti e due. Credevo che mi volessero bene e invece si e dimostrato tutto una cazzata. Non li voglio più vedere. Mai più, Carmen!” mi sfogai per un'eternità con la mia migliore
amica, la quale mi ripeteva che si sarebbe sistemato tutto.
Quando rincasai, mi diressi subito in camera, non avevo voglia di vedere nessuno se non il mio adorato letto nella mia adorata camera.
La camera era stupenda, l'avevo fatta in modo da rispecchiare le mie emozioni nelle situazioni belle.
In ogni parete c'era un colore diverso con delle sfumature, che rendevano tutto cosi, allegro, come un prato di fiori. Il mio letto era ad una piazza e mezzo, un quarto era occupato da buffissimi peluches, regalatomi miei dai genitori o dagli amici.
Mi buttai a peso morto sul letto, presi l'I-Pod e feci scattare la prima canzone che si trovava davanti ai miei occhi.
Stand in the Rain di Superchick...

She never slows down.
She doesn't know why but she knows that when she's all alone, feels like its all coming down
She won't turn around
The shadows are long and she fears if she cries that first tear, the tears will not stop raining down ...

 

Le parole della canzone mi flutuavano per la testa come tante piume, mi sentì cullata dalla melodia e poi caddi nel sonno.

 

Hey piccola”le disse Davide.
Ciao” gli corsi incontro e lui mi prese in braccio dandomi un bacio a fior di labbra che si trasformò in un bacio pieno di passione e di desiderio.
Sentì la sua lingua accarezzare la mia, per poi passare allo succhiarmi e mordermi del labbro superiore.
Provai un brivido di eccitazione, sentivo le gambe molli, l'adrenalina salirmi.
Le sue mani mi accarezzavano i fianchi e le mie erano lì nell'assaporare la bellezza dei suo capelli ricci e soffici, del colore del grano.
Senza accorgermene, mi ritrovai in braccio a Davide. Mi teneva stretto contro il suo petto muscoloso, mi accompagnò nello stanzino delle scope e cominciò a slacciare i bottoni della mia
camicetta con foga, io esploravo il suo petto la sua schiena da sotto la sua maglia.
Mi baciò sulle labbra, poi sulla guancia fino all'orecchio, poi andò al collo e me lo morse delicatamente che mi fece il solletico, mi bacio la spalla che si era liberata dalla camicetta.
Mi aveva lasciato una scia infuocata, che ardeva tantissimo, poi però mi accorsi che sue mani si erano posate sui bottoni dei miei jeans, per sganciarli e sfilarmeli.
Solo in quel momento mi resi conto di ciò che stavo per fare.

D-davide, aspetta, aspetta un attimo” cercai di parlare, ma lui non la smetteva di baciarmi, sentivo che era eccitato, ma non potevo permettere che perdessi la mia verginità così.
Lo respinsi con tutta la forza.

Davide non posso. Non così.”
Se vorrai farlo, fammi un fischio!” era arrabbiato, e mi dispiaceva.
Se ne andò.
Dopo due ore vedevo la gente guardarmi in un modo strano, quando passavo per i corridoi la gente mi fissava e sghignazzava.
Avevo capito che c'era qualcosa che non andava ma cosa?
Poi arrivò Carmen, con un volto cupo, mi prese a braccetto e mi portò in un'aula deserta.

Che cazzo hai fatto, Pan?” era furiosa, ma perchè?
Le feci notare che non avevo capito nulla e lei allora mi spiegò.

Gira la voce che Davide ti abbia scopata a scuola e che tu adesso tutte le volte che lo vedi vai a fare del sesso.” mi guardò con un aria preoccupata e incazzata nera.
Da quanto gira la voce?”
Lo volli sapere, come minimo, dato che ormai tutti mi davano della puttana.

Da non molto, credo da un paio di ore.”
Scoppia a piangere, avevo capito perfettamente tutto, Davide, mi ha tradito.
Mi ha sparlato alle spalle, ha parlato delle nostre cose, ha fatto si che diventassi una puttana per ogni persona che incontrassi.
Cessai di colpo di piangere, d'altronde ero una donna, uscì a passo svelto dall'aula e mi misi a cercare quella carogna per tutta la scuola. Poi notai una cosa.C'era un gurppo di ragazzi che urlava “Rissa! Rissa!” e due persone che si piacchiavano sul pavimento, appena accorsi chi erano le due persone,mi si gelò il cuore.
Alessandro e Davide.
Urlai con tutta la mia forza di cessare quella pagliacciata.
Il mio migliore amico che si picchiava con una carogna.
Non poteva essere, ero frustrata con le lacrime agli occhi, un senso di vuoto, mi sentivo abbandonata dal mio migliore amico e dal mio stronzo ragazzo.
Mi sfogai su di loro, dicendo quel che pensavo e poi scappai in bagno.
Non era possibile, lui mi aveva usata, voleva solo giocare con me. In realtà non mi amava, voleva solo del sesso e basta.
Alessandro invece si è comportato da bambino insensibile, si certo magari mi stava proteggendo ma non vedo il motivo di usare le maniere forti. Non Li sopporto.
Da oggi in poi sarò più fredda con tutti a parte con i miei e con Carmelita.


Mi svegliai da quella dormita piena di riflessioni e di ricordi, ricordi che volevo sopprimere e gelare nel cuore, il più lontano possibile.
Mi alzai e mi diressi a mangiare un po', mi lavai e feci i compiti.
Si fecero le sette e ricevetti un messaggio dalla mia amica Carmen, solo allora mi accorsi di avere 45 chiamate perse e 19 messaggi non letti.
La maggior parte delle chiamate erano di Alessandro i messaggi invece erano di Carmen che mi chiedevano come stavo etc...
Lessi solo l'ultimo.

 

  1. PANDORA DOVE DIAVOLO SEI???

  2. SE NN MI RISPONDI GIURO CHE VENGO LI A CASA E TI SFONDO IL PORTONE.

  3. LO SO CHE SEI FRUSTRATA MA ALESSANDRO SI è PREOCCUPATO MOLTO, DOPO CHE TE NE SEI ANDATA, MANDAGLI ALMENO UN MESSAGGIO IN CUI GLI DICI CHE STAI BENE
     

Carmen sapeva benissimo che stavo soffrendo ecco perchè mi bombardava di messaggi. E questo sollevò un po' il mio umore.
Le risposi che stavo bene, di non preoccuparsi e che non avrei parlato per un po' con Alessandro.
Notai che si fece tardi e andai a dormire, con le cuffie dell'I-Pod alle orecchie.
Il giorno dopo mi svegliai di cattivo umore, non avevo voglia di vedere nessuno. Mi lavai i denti mi truccai e mi vestì.
Indossai un paio di pantaloncini cortissimi in jeans chiaro e una camicetta a scacchi rossa, un paio di converse rosse consumate dalla storia dei bei momenti.
Presi l'autobus che mattutino che mi portava direttamente a scuola.
Non sopportava quel mezzo, perchè ci si stava scomodi, tutti attaccati e c'era puzzava di sudore.
Arrivata a scuola mi diressi verso la classe della prima ora in anticipo, mandai un messaggio a Carmen.


CAR, IO SONO IN CLASSE, NON HO VOGLIA DI VEDERE LA GENTE CHE MI FISSA. CI VEDIAMO A RICREAZIONE. Pan.

L'ora di Biologia passò in men che non si dica, solo che stavolta ero persa nei miei pensieri e non ascoltai la lezione, cosi feci anche a storia dell'arte e a francese. Quando suonò la campanella della ricreazione, mi diressi a passo spedito fuori all'aperto, per mangiare la barretta alla frutta. Attesi che mi raggiungesse Carmen, ma non arrivò, le mandai qualche messaggio chiedendole dove fosse, ma non ci fu segno di vita.
Passarono cinque minuti, ma niente, poi altri cinque ma non si presentò.
Pandora pensava che la sua amica fosse arrabbiata con lei, per un motivo che non capiva, ma la realtà era molto diversa.
Carmen aveva passato la ricreazione tra le braccia del suo nuovo ragazzo Francesco e si era dimenticata di Pandora. Quando lo venni a sapere mi dispiacqui molto, più per aver scoperto da altre persone che la mia amica
si fosse fidanzata, che sapere che fosse dimenticata dell'appuntamento.
Alla quarta ora ricevetti un messaggio da parte di Carla.

 

CIAO PANDORA, SCUSA SE DISTURBO, MA MI HANNO DETTO CHE C'è UNA PERSONA CHE TI VUOLE PARLARE E CHE TI STA ASPETTANDO ALLA SCALA ANTI-INCENDIO.

XOXO CARLA.

 

Non sapevo di chi si trattasse e quindi chiesi il permesso di andare in bagno perchè mi sentivo poco bene, il professore sapendo che la godevo di un buon rendimento scolastico, mi diede il permesso.
Con la curiosità che le assillava la mente, mi diressi verso il luogo indicato, arrivata li non trovai nessuno.

 

Forse avrà sbagliato o forse Carla si è solo confusa. E se questo fosse uno stupido scherzo fatto dai miei compagni? Uno scherzo per prendermi in giro per la questione di Davide. Colpa sua se adesso mi trovavo in quella situazione, la gente rideva di mie, mi prendeva per un puttana. Grazie tante Davide alias Stronzo di merda. Uffa se adesso non viene nessuno giuro che me...

 

Scusa per il ritardo” riconobbi subito quella voce, d'altronde la conosco da quando sono in fasce.

   
 
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