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Autore: danhausers    25/08/2012    12 recensioni
Esaminai di nuovo i quattro volti. Niall, il biondino dall’aria simpatica. Liam dagli occhi color cioccolato e il sorriso sempre stampato sulle labbra. Zayn con la sua pelle color cappuccino e il suo sguardo irresistibile. E Louis, con quegli occhi azzurri che farebbero innamorare chiunque. Frequentavo sempre lo stesso gruppetto. Matt, Alan, Bruno e Josh. Insieme a Guido avevano una piccola band, suonavano in un locale della città, ogni sera. Ma Harry, non sopportava Guido. Ogni volta si giustificava dicendo che mi avrebbe fatta soffrire. E pure, stavamo insieme da più di un anno.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ragazzi lei è mia sorella, Kristen», disse Harry ai suoi amici.
Esaminai di nuovo i quattro volti. Niall, il biondino dall’aria simpatica. Liam dagli occhi color cioccolato e il sorriso sempre stampato sulle labbra. Zayn con la sua pelle color cappuccino e il suo sguardo irresistibile. E Louis, con quegli occhi azzurri che farebbero innamorare chiunque.
«Che nessuno ci provi con lei», aggiunse poco dopo.
Tutti si lasciarono scappare una risata mentre io mi limitai a sorridere, abbassando la testa.
«Sono fidanzata, Harry», precisai nascondendo l’imbarazzo.
Salutai di nuovo i ragazzi e raggiunsi Guido, impegnato a parlare con i suoi amici. Due mesi in vacanza al lago, in pieno contatto con la natura. L’unico problema, erano mia madre e le sue amiche tutto il tempo con noi. Le condizioni erano queste, purtroppo.
Frequentavo sempre lo stesso gruppetto. Matt, Alan, Bruno e Josh. Insieme a Guido avevano una piccola band, suonavano in un locale della città, ogni sera. Ma Harry, non sopportava Guido. Ogni volta si giustificava dicendo che mi avrebbe fatta soffrire. E pure, stavamo insieme da più di un anno.
Guido intrecciò la mia mano alla sua e mi stampò un bacio sulle labbra, accarezzandomi la guancia. Gli sorrisi e ci incamminammo verso i genitori che ci stavano richiamando all’ordine.
«Adesso, prendete le vostre valigie e vi dirò in che casa starete. Internet e i cellulari sono ammessi un’ora, solo la domenica»
Subito si sentii sbuffare e bisbigliare qualcosa in segno di protesta ma mia madre continuò.
«Ci saranno dei turni per cucinare, lavare i piatti e, nella vostra stanza, dovrete organizzarvi da soli»
Osservai tutte le piccole case in legno circondate da grandi alberi e cespugli. Decine di metri più in la, si riusciva ad intravedere un sentiero.
«Forza, veloci e seguitemi!»
Tirai su la manica della valigia e la trascinai. La madre di Matt iniziò ad elencare i nomi stanza per stanaza.
«Louis, Liam, Niall, Harry e… Zayn, tra mezz’ora nel posto in cui siamo arrivati»
Ero l’unica ragazza quindi, sicuramente, mi sarei ritrovata in camera da sola, o peggio. Con mia madre.
Ci spostammo di qualche metro e ci fermammo davanti alla seconda piccola casa.
«Matt, Josh, Bruno, Guido e Alan, lo stesso è per voi, tra mezz’ora nello spiazzale dove sono le auto»
Ed io? Io ovviamente con mia madre. Almeno senza le sue amiche. Entrammo e, istintivamente, mi buttai sul letto sospirando rumorosamente.
«Kristen, disferesti anche la mia valigia? Io ho da fare con i turni e molte altre cose, a dopo»
Aprii l’armadio e sistemai tutti i vestiti. La stanza era molto accogliente. Pareti blu scolorite ricoperte da quadri che raffiguravano animali, un parquet.
Accanto ai due letti, decorati con incisioni di motivi floreali, c’erano due comodi con sopra delle piccole lampade. Il lampadario, invece, era semplice e bianco, bianco sporco.
Andai in bagno e sciacquai il viso. Io ed Harry eravamo uguali. Occhi verdi, capelli castano scuro, lui ricci io lisci, stessi lineamenti, entrambi con le fossette. Beh, abbiamo solo un anno di differenza, ma venivamo spesso scambiati per gemelli. Ma i nostri caratteri sono diversi. Lui è testardo e orgoglioso. Io timida al primo impatto, ma poi molto socievole. E’ raro che io mi fidi tanto di una persona, ho sempre avuto paura che questa mi tradisse. Non sono mai stata brava con le amicizie e le relazioni, preferivano sempre qualcun altro a me, lasciandomi sola, facendomi soffrire, in continuazione. Con lui… ero felice, e di sicuro non avrei rovinato tutto per le ‘’intuizioni’’ di mio fratello.
Uscii a grandi passi dalla stanza dove trovai Guido appoggiato al muretto di pietra. Automaticamente sorrisi e mi piazzai davanti a lui. Cinse i miei fianchi con le mani e avvicinò la sua bocca alla mia. Aprivo e dischiudevo le labbra velocemente, e le nostre lingue giocavano. I suoi baci erano passionali, niente a che vedere con quei baci dolci dei film. Quei baci dolci per la quale io stravedevo. Mi alzai in punta di piedi e mi aggrappai alla sua spalla, cercando ancora un po’ del sapore della sua bocca. Sorrise sulle labbra e si staccò.
Raggiungemmo gli altri e iniziammo ad ascoltare in silenzio.
«Bene, il tabellone è affianco al salone principale, appena aprite la porta trovate lì i vostri turni, andate pure a vedere»
 
Apparecchiare la tavola e lavare i piatti.
Lunedì:
Kristen e Louis.
Martedì:
Harry e Guido.
(questo sarebbe stato un bel problema)
Mercoledì:
Matt e Alan.
Giovedì:
Niall e Zayn.
Venerdì:
Liam e Kristen.
Sabato e domenica:
Giorno libero.
 
Perché avrei dovuto fare il doppio turno? Uno dei motivi per cui odiavo mia madre: sapeva che non mi sarei mai ribellata.
«Peccato non ci sia un turno con entrambi», mi disse Guido sfiorandomi l’orecchio.
Gli sorrisi e mi avvicinai ad Harry.
«Promettimi che non vi ucciderete tutti questi martedì», lo implorai.
«Mi costerà un certo sforzo ma, va bene», borbottò.
 
«Ci vediamo più tardi, aspettami davanti la mia stanza tra mezz’ora, va bene?» dissi a Guido prima di andare in cucina per dedicarmi ai lavori domestici.
Annuì e mi lasciò un bacio all’angolo della bocca. Sorrisi e varcai la soglia della porta arrivando in sala da pranzo, dove Louis era seduto.
«Ti stavo aspettando»
Alzai il viso e fissai i suoi occhi, ed in un attimo la mia testa si annebbiò. Tornai in me e distolsi lo sguardo, arrossendo.
«S-sì, iniziamo»
Perché stavo balbettando? Dovevo tornare in me. 
Presi il grembiule e lo legai intorno alla vita. Raccolsi i capelli in una coda disordinata ed aprii l’acqua del rubinetto. Aveva già sparecchiato.
«Tu lavi, io asciugo e metto nella credenza, va bene?» disse.
Annuii ed iniziammo il giro. C’era un silenzio imbarazzante. Ogni tanto canticchiava qualcosa o faceva qualche domanda inutile.
«Beh», sospirò «Pensavo fossi deficiente come tuo fratello e invece… mi sbagliavo»
Mi lasciai andare ad una risata fragorosa.
«Oh grazie, sei molto gentile!» risposi sarcastica.

   
 
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