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Autore: rawr stewart    25/08/2012    3 recensioni
Una violenza, un migliore amico e una donna da amare.
I genitori sono lontani, è rimasta solo Lucciola, un cagnolino che mi fà compagnia. -C'era confusione, tantissima. La gente gridava, forte. Non mi ci trovavo in quel posto, ma avrei fatto di tutto per gridare più forte degli altri. -
>About Kristen Stewart
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La porta. 
Chi è che stà bussando alla porta di casa alle 7 di mattina il giorno del mio compleanno?
Chi è la persona che devo mandare a fanculo di prima mattina ?
Scendo giù, apro.
< Finalmente oh, stò bussando da tre anni. Buon comple.. > 
Gli chiudo la porta in faccia. Clark.
Ma se ne andasse a quel paese oh, sul serio. 
Stavo nel più bello del mio sogno, stavo finalmente per abbracciare Kristen e questo viene e mi sveglia. 
Che urto.
Me ne torno di sopra e mi rimetto a dormire. 
Mi sveglio che sono le 9 e mezza ormai.
Faccio colazione, latte e cereali. Oggi non ci vado a scuola, oggi è il mio giorno.
Yeah fanculo, da oggi ho sedici anni ! 
Mi metto a ridere solo io come una scema e accendo la radio.
Passano canzoni a me sconosciute, ma sono belle, mi mettono energia.
Non mi stò a disperare per la questione di Clark. Non oggi. Tanto lo so che poi ci faccio pace di sicuro. 
Passa una canzone di Avril Lavigne, se non mi sbaglio si chiama 'The Best Damn Thing'. E' molto... vivace, perciò salto sul divano e mi metto a ballare a tutto più, il volume a palla. 
Non stò bene, no.
Lucciola mi guarda e mi abbaia. Sembra che mi dice ''La mia padrona non ci stà più con la mente'' . 
In effetti non ha tutti i torti. 
Finisce la canzone e squilla il cellulare. Papà. 
< Pronto? > rispondo.
< Mi apri la porta di casa che non ce la faccio con le valigie ? > stacco il cellulare e apro la porta. Trovo papà vicino alla macchina mentre entra dentro con la valigia in mano.
Posa la valigia e mi abbraccia forte. 
< Buon compleanno amore di papà > mi dice stritolandomi.
< G-grazie pà > rispondo abbracciandolo.
Nel frattempo Lucciola esce di fuori e inzia a correre per il giardinetto. 
< Ehi tu, vieni quà! > le grido sorridendo. Prendo la palla ed esco fuori con lei.
 
***
Erano le 18.30, forse le 19.
Suona il campanello.
< Rose puoi andare tu ad aprire ? > mi chiede papà dal bagno mentre si fà la barba.
Vado alla porta e apro. Automaticamente, mi spunta un sorriso a 32 denti. 
La mamma. Ci abbracciamo forte e lei mi fà nell'orecchio < Tanti auguri bambina mia >.
Ci allontaniamo e la aiuto a portare dentro la valigia. 
La saluta anche mio padre con un bacio. Ero felice di vedere che la distanza e il lavoro non avevano fatto distaccare i miei genitori. Erano ancora uniti, come se fossero appena tornati dalla luna di miele. 
 
***
Appena la mamma mise a posto le cose che aveva portato uscimmo e andammo a fare una passeggiata. Ora sono ancora con lei, verso la strada di casa. Stiamo tornando, è tardi, sono quasi le 20.15. Dobbiamo cenare, tutti insieme, come ai vecchi tempi.
Durante la camminata con mia madre, le parlai della premiere che non ero andata a vedere, di come mio padre mi aveva scoperto a dormire con Clark -l'avevo tranquillizzata sul fatto  che non era successo niente quella notte- , parlammo anche dei giorni in cui lei era dalla nonna e mi disse che mi portava i suoi saluti e auguri. L'indomani l'avrei chiamata per salutarla e ringraziarla. Mia madre disse anche che mi aveva lasciato dei soldi per il compleanno. Come sempre, il solito regalo della nonna sin da quando avevo dodici anni. 
Ora io e la mamma siamo davanti casa. Lei apre la porta. Che strano.. è tutto buio. Non è da mio padre spegnere tutte le luci. < Mamma ma cosa.. > non finisco di parlare, lei accende la luce.
Esplode un coro di  '' TANTI AUGURI ! '' provenienti da molte voci, alcune che riconosco subito: Clark, Anna, Sarah. 
Che meraviglia, sono tutti lì, per me. Rimango a bocca aperta, forse già ho qualche lacrima che mi riga il viso. Poi sorrido, a tutti loro. Un festa a sorpresa, e a quanto potevo vedere, non mancava nulla. Bicchieri, piattini, bibite, cappellini, pancakes, panini, pizzette e palloncini attacati alle pareti. < Voi avete fatto tutto questo in un'ora e poco più ? > dico meravigliata. Guardo mia madre e le sorrido. < Ovviamente tu sapevi tutto.. > 
Scoppiano abbracci e auguri di quà e di là. < Scusatemi, scusa.. Gente, ve la porto un'attimo via, devo fare una chicchierata con questa tipa. > ed è così che Clark mi prende per i fianchi e mi spinge di sopra. 
< Perchè non mi hai parlato, nè ieri nè oggi ?? > mi domanda dopo aver chiuso la porta della cameretta. 
< Perchè ti ho visto insieme a Anna ieri pomeriggio dopo che mi avevi detto una bugia e mi sono incazzata. > rispondo sedendomi sul letto.
< Amore mio, ci stavamo organizzando per la tua festa. > mi dice sorridendo.
Lo guardo meravigliata. < Davvero? Significa che non stavate insieme per limonare o cose del genere ? > 
< O mio Dio, che vai a pensare. Certo che no sciocchina. > mi dice e si mette seduto accanto a me. Mi prende il viso tra le mani e avvicina la sua fronte alla mia. 
< Amore mio, ascoltami bene. Tu sarai sempre l'unica, sappilo. Amo solo te, nessun altra. L'unica donna che amo oltre a te è mia madre. Per il resto, puoi stare tranquillissima. > mi dice e si avvicina baciandomi. 
Poi mi guarda negli occhi. Vorrei dirgli ' ti amo ' ma sono troppo timida, specialmente in questo momento. 
< Ti amo anch'io > dice sorridendomi. Ormai mi conosceva, troppo bene.
  
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