Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: _ScRiTtRiCe_    26/08/2012    1 recensioni
(L'introduzione principale è all'interno della storia)
Arches è una giovane Dea che non è a conoscenza del suo passato. In principio lei era stata creata da un mago ma venne portata nel Regno degli Dei e tutti gli altri umani vennere uccisi. Le venne cancellato il passato e le incisero un sigillo che durava diciasette anni per non farle usare il suo potere, la Creazione.
Ma cercando in vecchi libri nel Tempio trovò antichi tomi sul suo potere e iniziò a capire e ricordare il suo passato...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quarto capitolo
Le quarantotto ore nella cella passavano molto lentamente ed Arches si sentiva stanca e debole. Si era tirata via dal collo il frammento di cristallo e lo aveva lanciato in angolo della cella. La prima notte una guardia molto giovane, di nemmeno tredici anni, le aveva portato da mangiare ed era rimasta lì in ginocchio a guardarla, sorridendo. Il giorno seguente alla colazione, il ragazzino fece la stessa cosa e Arches gli parlò.
-Perché resti sempre qui a guardarmi?
-Quanti anni hai?
Arches rimase stupefatta.
-Em… quasi dieci perché?
-Io mi chiamo Ven. Piacere di conoscerti. Ho dodici anni, sono figlio di una guardia. Poichè ho l’età simile alla tua mi hanno chiesto di venire a portarti da mangiare. Le altre guardie ti disprezzano troppo, ti avrebbero fatto del male. Credimi, in realtà io ti ammiro molto. Che resti tra noi!
Arches guardò il ragazzino sorridente e le diede la forza di sorridere.
-Ti ringrazio ma…
Arches sentì dei passi, anche Ven doveva essersene accorto perché si alzò e disse con voce imponente:
-Sbrigati a finire la colazione, stupida!
Arches capì al volo e fece finta di piangere. Una guardia si avvicinò e le parlò.
-Tu, piccola peste! Oggi alle dieci di sera uscirai dalla cella. Se farai un altro passo falso… Ti succederà di peggio!
La guardia se ne andò e solo quando i suoi passi erano un suono lontano, Ven si avvicinò di nuovo.
Sospirò.
-Ci è mancato poco!
-Già… Scusa ma non ti ho detto il mio no-
-Tutti sanno di te. In realtà credono di sapere… Sanno solo il tuo nome, non ti conoscono per niente.
Arches guardò Ven. Aveva degli occhi azzurro puro e dei capelli biondi che nascondeva sotto l’elmetto. Ven arrossì e anche Arches. Abbassarono lo sguardo.
-Ti ammiro anche io… per come la pensi.
-Una Dea non dovrebbe pensarla così.
Rispose Ven facendo un inchino. Arches si alzò di scatto.
-S… scusa…
Si scusò subito Arches.
-Scusami tu… non avrei dovuto dire una cosa del genere.
Ven si passò una mano tra i capelli imbarazzato.
-Non importa.
Arches sorrise. Aveva finito di mangiare così Ven entrò nella cella e prese il piatto.
-Devo andare in bagno…
-Scusami ma… devo metterti…
-Si, lo so. Non preoccuparti.
Ven si avvicinò. Prese le candide mani di Arches e le mise con malavoglia le manette. Vide qualcosa luccicare in un angolo della cella. Andò nell’angolo e trovò un frammento di cristallo.
-Tienilo pure. A me non serve più.
-E’ quello che penso io?
-Sì, uno stupido amuleto che mi teneva unita alla Dea Madre. Tienilo come ricordo di me. Dubito che ci vedremo ancora. Sarò obbligata a stare nella mia stanza per sempre, fino a quando non morirò…
Ven si spostò con uno scatto veloce di fronte ad Arches. La fissò negli occhi. Le poggiò una mano sulla testa come fosse suo padre.
-Non pensarlo mai.
Arches apprezzò molto quel gesto d’affetto, non si conoscevano nemmeno. Ven dovette prendere Arches dalle manette e portarla fuori nel bagno.
-Sai… insomma se non me le togli…
Arches arrossì. Ven a sua volta imbarazzato le tolse le manette.
-Si scusami.
Arches sorrise. Entrò nel bagno. Si mise davanti allo specchio in frantumi. Si guardò. Era tutta nera sulle guancie e sul naso. Aveva i suoi bellissimi capelli oro tutti scompigliati. Si aggiustò al meglio e si lavò la faccia. Non ce la faceva più. Uscì e aprendo la porta Ven gli finì tra le braccia. Si era appoggiato la porta e gli era caduto addosso.
-Oddio, scusa!
Ven chiese mille volte scusa imbarazzato. Era un ragazzino molto timido. Riportò Arches nella sua cella e la rinchiuse.
-Mi dispiace vederti così.
Sussurrò Ven.
-E’ ciò che mi spetta.
Rispose Arches sorridendo.
Il sorriso di Arches illuminò i pensieri di Ven. Anche se era solo una ragazzina più piccola di lui, gli piaceva da matti.
-Ci vediamo a pranzo.
Ven si abbassò all’altezza di Arches, guardò che non ci fosse nessuno attorno e le diede un lieve bacio sulla guancia rosa, poi scappò via.
“Almeno una cosa positiva c’è… Ho fatto amicizia con qualcuno.”
Il pranzo arrivò e Arches lo passò sorridendo in compagnia di Ven, così fu anche la cena ma alle dieci Ven venne a liberare Arches lasciandola uscire. La accompagnò davanti alla porta di camera sua.
-Devi consegnare le chiavi e la Sfera…
Arches se lo aspettava. Tirò fuori dalla tasca del vestito azzurro le chiavi e prese la Sfera dal cassetto.
-Sai se la Dea Madre ha fatto qualcosa al sacerdote?
Chiese Arches porgendo a Ven le chiavi e la Sfera.
-Non gli ha fatto nulla. E’ stato due ore nella cella. Io gli ho portato da bere una volta.
Arches sospirò.
-Bè, ciao.
-Ciao…
Disse Ven deluso.
-La mia unica amica da quando sono nato…
Aggiunse. Arches gli sorrise.
-Hai scelto la persona sbagliata.
Ven alzò lo sguardo e la guardò come la prima volta che l’aveva vista, che correva nel prato con sua madre che la rincorreva. Rise silenziosamente. Arches lo capì dai suoi occhi e rise anche lei.
-Cosa c’è? Mi avevi già vista da piccola?
-Nel prato, con tua madre che ti rincorreva e io che ti guardavo dalla mia piccola stanzetta.
Ven scese le scale e tornò nei piani inferiori. Se si fosse voltato, l’avrebbe abbracciata perciò continuò ad andare dritto.
Arches entrò nella sua stanza. C’era un biglietto sulla scrivania che prima non aveva notato. Era da Kensy. Le diceva che aveva pulito la sua stanza come sempre e che le mancava tanto. Era come una seconda madre. Era stata con lei da sempre, da quando era nata. Arches strinse i pugni. Si buttò sul letto. Aveva una voglia fortissima di vedere i suoi veri genitori. Anche se la Dea Madre aveva negato la verità della leggenda, Arches pensava ancora di voler andare sulla Terra. Andò a farsi una doccia veloce e poi andò a dormire.
Ai piani inferiori nel suo scomodo e piccolo letto, Ven si rigirava il frammento di cristallo nelle mani.
“Perché ti sei messa nei guai così? Sciocca. Io ti porterò sulla Terra, amica mia.”
Ven sorrise sul buio, guardò dalla piccola finestrella, vide le stelle e immaginò l’erba verde della Terra, poi si addormentò.
_________________________________________________________
Spazio autrice: Anche se non recensisce nessuno,
e non ci sono molte visite ( -.- ) continuo a scrivere per il
piacere di farlo ma recensioni e visite mi farebbero un pò
più felice... Bè al prossimo capitolo. Ven sarà importante
nel corso della storia...
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _ScRiTtRiCe_