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Autore: Mearmind    09/03/2007    3 recensioni
Jess se n'è andato. Un'altra volta. E Rory vuole una spiegazione. Così decide di andare a cercarlo...in California!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap.5 Mai dire mai

Rory era assolutamente sconcertata. Non riusciva a credere che esistessero al mondo delle persone del genere. Non sono molte le persone che sono disposte a ospitarti a casa loro per…bè…per niente. E soprattutto a fidarsi. Rory non poteva dimenticare di quella volta che lei e sua madre erano rimaste chiuse fuori casa e Luke era andato a pescare.Lorealy aveva assolutamente bisogno di andare al bagno così avevano chiesto a Taylor se potevano entrare una attimo in casa sua. Neanche gli avessero chiesto di giocare a frisbee con i suoi piatti da collezione! Aveva prima richiesto un documento scritto, firmato da entrambe, dove assicuravano il risarcimento danni di qualunque oggetto avessero potuto rompere dal passaggio entrata-bagno!! Roba da matti!

Perciò Rory non poteva credere alla gentilezza di quella sconosciuta che con grande disinvoltura le aveva subito offerto non solo un aiuto a trovare Jess ma anche un posto dove dormire! Quella donna le era già decisamente simpatica.

Ad un tratto i pensieri di Rory vengono interrotti dalle parole della giovane donna.

“Ehi, mi ascolti?”

“Come?”

“ti avevo chiesto se eri mai venuta a Los Angeles”

“Oh…no, per me è la prima volta.”

“Ti piace come città?”

“Si, la trovo…interessante.”

“Interessante sta per orrenda, giusto?”

“Oh, no, mi piace molto,sul serio.certo, non ho avuto un benvenuto molto positivo, ma poteva capitare da qualsiasi parte perciò non ci faccio molto caso.”

“Si, bè, immagino che nella cittadina dove abiti tu nessuno si sognerebbe di fare cose di questo genere eh?

“Oh no, scherzi? A Stars Hollow tutti sanno tutto di tutti. Figurati che una volta Kirk, un nostro amico…bè, amico, diciamo conoscente, ha provato a prendere senza pagare delle uova dal negozio di Taylor, il “boss” della città, e quando Taylor se n’è accorto, ha rincorso Kirk per tutta la città, con addosso ancora il grembiule del negozio. Ad un certo punto Kirk è caduto e ha rotto tutte le sue uova ma non ha smesso di correre, tanto temeva Taylor. Bè, quando si arrabbia, Taylor può anche tirare i capelli o dare i pizzicotti.”

“un vero uomo, insomma.”

“ahaah, già! Ormai questa scena è diventata una leggenda a Stars Hollow, “Lo scippatore e lo scippato”. Ne hanno parlato anche nel telegiornale locale.”

“però, siete diventati famosi.”

“mh…in effetti la mia cittadina era sempre protagonista per qualche festa, o rimpatriata, o fiera di beneficenza o che altro…il mio ragazzo le ha sempre odiate queste cose, lo mettevano a disagio.” Le ultime parole Rory le aveva pronunciate con un velo di nostalgia e di tenerezza nella voce.

Sasha ovviamente non se lo fece sfuggire.

“Gli vuoi molto bene, eh? Si sente, da come parli di lui.”

Questa volta Rory non riuscì ad aprire bocca. Dopotutto, se il suo affetto lo si poteva tramutare in parole, con un semplice “si”, allora sarebbe stato un sentimento davvero di poco conto.

Sasha sorvolò su quel silenzio, e riprese:

“odiava le fiere, eh? Quindi deduco che non era del luogo, no?”

“come fai a saperlo?”

“di solito si amano le manifestazioni che vengono celebrate nella propria città perché danno un che di nuovo alla città, la rendono viva. Uno non ama cose del genere per due motivi: o ama la solitudine, e nessuno ama la solitudine, o non è della città, e ha sperimentato qualcosa di meglio o in ogni caso di diverso. Allora, ci ho preso?”

Rory era sbalordita.

“…sei veramente strabiliante. Mai conosciuto una persona come te, giuro!”

Sasha, per tutta risposta, sorrise.

“Te l’ho detto che sono brava a capire le persone.”

“comunque si, non era del posto. Era di New York. Ha sempre odiato Stars Hollow e non vedeva l’ora di abbandonarla.”

Però per lei era ritornato quella volta…solo per lei aveva deciso che quella cittadina non era poi tanto male con lei dentro. Solo per lei…Rory questo non se l’era mai dimenticato.

“New York? Wow! Ho sempre desiderato vedere New York! Jimmy c’è già stato, ha addirittura vissuto per un po’, quand’era giovane. Io l’ho pregato tante volte di portarmici ma lui non vuole…dice che non è una bella città…è un testone a volte!”

“Jimmy?”

“Il mio compagno.”

Rory per poco perse un battito. Anche il padre di Jess si chiamava Jimmy. Chissà se…ma no, non era possibile! Figurati se fra tutti i Jimmy che c’erano a Los Angeles lei beccava la fidanzata proprio di quel Jimmy che cercava lei! Figuriamoci!

“Ah, ecco. Siamo arrivate.”

Rory abbandonò i suoi pensieri  per alzare lo sguardo su una delle case più belle che lei avesse mai visto.

In realtà non aveva niente di speciale, che risaltasse subito all’occhio. Però aveva un non so che…di magico. Tutta la casa era circondata da un giardino stracolmo di fiori di ogni tipo. Un enorme salice piangente riversava le sue fronde proprio vicino a un balcone al primo piano. Vicino all’albero, decine e decine di fogli tenuti fermi da qualsiasi cosa: colori a olio, pennelli, matite, righe, addirittura un cane, che se ne stava comodamente spaparanzato su quello che sembrava essere un paesaggio riuscito male. Non appena le due donne aprirono il cancello di casa, una decina di cani corsero loro incontro abbaiando e saltando dappertutto.

Rory d’istinto fece un salto all’indietro, aggirandosi al cancelletto con tutte le sue forze, in modo tale da non toccare terra coi piedi.

“Oddio!”

“Oh, scusa, i miei cuccioli ti hanno spaventata?”

Chiamali cuccioli, sembrano degli alani incrociati con dei cavalli! Questo pensiero però Rory non lo disse.

“No, figurati, sono solo un po’ sorpresa. Ti piacciono gli animali?”

“moltissimo. In particolare adoro i cani” Ma và?

“te li presento: i due Labrador sono Tom e Oreste, il barboncino è Camilla, i tre Terranova sono Jerry, Maveline e Harry, il cane spaparanzato sui miei disegni è Brutus –ehi, Brutus, alzati un po’ da lì!-, l’enorme cane con le orecchie penzoloni che ti sta annusando è Roger, l’alano è Big Jim e…ma dov’è finito? Ah, eccoti qui! Il migliore di tutti! Ti presento Cassiopea, per gli amici Pea!”

Pea era uno york shire nano, che a fatica riusciva a camminare senza inciampare ogni due passi sui suoi stessi peli. Rory non potè fare a meno di pensare che Pea doveva essere di sicuro la più viziata e coccolata della covata. E che dovevi stare attento a non pestarla.

“Vieni, ti presento Jimmy. A quest’ora dovrebbe essere tornato dal lavoro.” E detto questo Sasha condusse Rory all’interno dell’abitazione. Questo era ancora più spettacolare dell’esterno. Dappertutto v’erano specchi, tende di ogni colore, e attaccati ad ogni porta degli scacciapensieri, che tintinnavano al lieve passare del vento per una determinata ala della casa.

“Jim! Ehi, Jimmy ci sei?”

“Si, Sash, sono in cucina! Non ti dico oggi quanto lavoro ho dovuto sbrigare!”

“Dopo, dopo..adesso ti devo presentare una persona. Jim, lei è Rory. Rory, questo è Jimmy, il mio compagno. Rory resterà da noi per qualche giorno, tesoro, va bene? È venuta fin qua per cercare una persona ma il signor mano lesta le ha fatto un servizietto e ora è nei guai.”

Rory era confusa. “Il signor mano lesta? Servizietto?”

“Si, noi chiamiamo così gli scippatori di borse.” Disse tranquillamente Sasha, come se fosse la cosa più normale del mondo chiamare un ladro come un maniaco.

“Oh, mi dispiace. Ma certo, puoi restare qui quanto vuoi Rory. Piacere. Io sono Jimmy. Jimmy Mariano.” e detto questo porse la mano a Rory. Lei però la lasciò sospesa a mezz’aria. Un attimo…forse non aveva capito bene. Credeva di essersi lavata le orecchie prima di uscire di casa, ma probabilmente quell’uomo in pullman le aveva creato una sorta di patina sul padiglione auricolare e ora capiva una cosa per un’altra.

“Scusa, n-non credo di avere capito bene…come ti chiami?”

“? Jimmy. Jimmy Mariano.”

D’accordo. Questa volta ci aveva sentito bene. Poteva passare alla fase successiva.

“COSA?!?!”

“Oddio, e che ho fatto?”

In quello stesso momento la porta d’ingresso si aprì e comparve, in tutta la sua bellezza, Jess.

Non avrebbe mai creduto di poter rimpiangere lo straordinario che gli avevano chiesto di fare quella sera nel negozio di libri dove lavorava. Ma mai dire mai.

 

 

 

  

  
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