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Autore: Stella cadente    26/08/2012    9 recensioni
"Li avrei visti dal vivo, per la seconda volta, al loro primo vero concerto.
Esultai di nuovo, mentre un sorriso che andava da un orecchio all’altro mi si stampava in faccia.
Ancora non lo sapevo, ma anche se in quel momento ero soltanto una normale ragazzina felicissima per l’arrivo dei suoi idoli, questa storia avrebbe preso una piega del tutto inaspettata."
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Samantha Chase ha diciassette anni, vive a New York e stravede per i One Direction, la band più alla moda del momento.
Sognatrice e sensibile, ha sempre desiderato incontrarli, dire loro quanto siano importanti per lei, parlarci.
Non sa che un concerto e delle circostanze particolari potrebbero cambiare le cose, catapultandola in una situazione del tutto nuova...
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.

Ansia da concerto

 

Sam
 

 
New York, 25 maggio 2012
 
 
Ero sdraiata sul fresco prato di Central Park, in quel caldissimo giorno di maggio inoltrato, e i raggi del sole formavano pennellate luminose sul prato verde smeraldo. Mentre la calura della primavera cadeva delicata sul mio viso, guardavo il cielo limpido e senza l’ombra di una nuvola, completamente rilassata. Il fatto che fossi riuscita a prendere i biglietti aveva alleviato un po’ la tensione degli ultimi mesi del mio senior year; i professori non facevano che ricordare a tutti del college e del fatto che dovessimo cercare di pensare al futuro. L’idea mi spaventava; avevo sempre avuto e idee abbastanza chiare su quello che volevo fare, eppure sapere che quel momento si stava avvicinando mi metteva un po’ d’ansia addosso. E come sempre, la musica mi aiutava a staccare la spina, a dimenticarmi per un momento di dover pianificare la mia vita. Corey aveva ragione, quando nell’ultimo periodo mi diceva che quel concerto mi avrebbe fatto bene. Non avevo ancora realizzato; il concerto dei One Direction, l’evento più importante di quell’anno, era ad un passo dal diventare finalmente realtà.



 

I've tried playing it cool
Girl when I'm looking at you
I can never be brave
Cause you make my heart race 



 
La voce profonda di Liam nella testa era già così reale e nitida, che sembrava che il cantante fosse stato proprio lì accanto a me. Era incredibile cosa potesse fare la mia immaginazione; quelle note continuavano a rimbombarmi nelle orecchie, erano straordinariamente vicine e vere.
 

 
Shot me out of the sky
You're my kryptonite
You keep me making me weak
Yeah, frozen and can't breathe 



Ora sentivo anche quella roca di Harry. Un senso di curiosità si destò subito dentro di me; qualcosa mi spingeva a voler guardare, ma non ci riuscivo. Avevo paura, paura che il mio sogno si infrangesse di colpo, paura che rimanessi delusa, paura che le mie aspettative si spezzassero per lasciarmi soltanto malinconia. Come quando fai un bel sogno che preferiresti fosse realtà.
Aprii gli occhi.
 
 

 
 Some things gotta get loud
Cause if not, they just don't make you see 

That I need you here with me now
Cause you've got that one thing
 
 


Con grande stupore distinsi dei visi familiari, dei visi che conoscevo bene: cinque ragazzi cantavano sorridendo, proprio sotto quell’albero di Central Park.
Fu più forte di me; sorrisi. Un sorriso felice, ma anche disperato, un imploro a non andare via; mi precipitai ad abbracciarli uno ad uno, mentre loro mi ricambiavano con affetto, con tenerezza, come se non avessero voluto farmi andare più via.
Cantammo insieme il brano, la mia voce che si fondeva con le loro formando un armonioso tutt’uno. Il mio sogno si era realizzato davvero, stavo cantando con i ragazzi, e mi stavo perdendo nei loro sguardi luminosi e dolci; quegli sguardi da me tanto desiderati e ambiti, che prima ero riuscita a vedere soltanto nelle foto. Le note della canzone abitavano l’aria, rendendola fitta e magica.
Non ne avrei più potuto fare a meno.
 
Improvvisamente, senza che io me lo aspettassi, Zayn mi avvolse in un abbraccio. Due braccia muscolose, ma allo stesso tempo delicate, mi circondarono come una protezione, un rifugio sicuro.
Sorrisi raggiante mentre lo ricambiavo, ma quando i nostri sguardi si incontrarono il mondo sembrò fermarsi. La musica era diventata ormai un vago suono ovattato, come se si sentisse da lontano.
Che stava succedendo?
Cominciò ad avvicinarsi lentamente a me, mentre io non sapevo come reagire. Perché Zayn si stava avvicinando? Era una sensazione strana, inspiegabile, come una forza che mi teneva stretta a quegli occhi magnetici, irresistibili. Rimasi immobile, mentre lui si avvicinava ancora, sempre di più. E d’un tratto, compresi ciò che, probabilmente, sarebbe accaduto da lì a poco.
Zayn stava per baciarmi.
E adesso?




– Sam... Sam... Sam! – sentii improvvisamente una voce prima lontana, poi sempre più vicina, che adesso mi stava urlando nell’orecchio.
Mi svegliai, e lentamente misi a fuoco il viso di Corey.
– Come ci vestiamo per il concerto? – propose con una scintilla maliziosa negli occhi, reclinando appena la testa. Era una domanda retorica, naturalmente: presupponeva che io avessi già in mente cosa mettermi.
– Cosa? – chiesi con la voce ancora impastata di sonno, faticando a comprendere appieno le sue parole.
Mi guardai intorno : i One Direction non erano accanto a me, sotto quell’albero di Central Park.
Era stato solo un sogno, e appena presi conoscenza di questo fatto fui invasa da un’opprimente tristezza, sentendomi allo stesso tempo turbata. Era come un granchio allo stomaco, quella sensazione di caduta che ti si annida dentro dopo un sogno bello e irreale. E io, nel mio sogno, stavo per baciare Zayn Malik.
Era solo un sogno.
Eppure sembrava tutto così nitido, reale, come se fosse successo davvero. 
– Sam, ma stavi dormendo? – chiese Corey, interrompendo il fluire libero dei miei pensieri.
Non le risposi, mentre guardavo un punto lontano, forse inesistente. Avevo sognato che i One Direction cantavano insieme a me.
Probabilmente l’ansia da concerto mi stava facendo strani scherzi.
– No, sono perfettamente sveglia – dissi alla mia amica, che mi guardava interrogativa. Non capivo perché, ma decisi di non raccontarle del sogno; forse non avrebbe capito, malgrado tutto.
– Ah, okay – rispose sorridendo, visibilmente più tranquilla.
Per fortuna aveva tagliato corto, e l’argomento era caduto senza creare situazioni imbarazzanti.
Si sdraiò sull’asciugamano accanto al mio, da cui fino a poco tempo prima si era alzata per andare a prendere qualcosa da bere; poi aprì la sua lattina di coca cola iniziando a sorseggiarla con avidità.
– Allora, tu cosa ti metterai? Io ho comprato un vestito fantastico da Macy’s, lo adoro, e sicuramente lo metterò per quella che sarà la sera più importante della mia vita; almeno, finora – disse, decisa. – E tu? – mi chiese, senza farmi rispondere.
– Beh... – tentennai – io non lo so – dissi, alzando le spalle.
– Sei un caso disperato – rise lei. – Come fai a non aver pensato a cosa metterti? Quella sera la ricorderemo per sempre, quindi dobbiamo essere bellissime. Forza, alzati e andiamo da Macy’s.
La guardai come per supplicarla di rimanere sul prato, ma lei mi ignorò; così, rassegnata, mi alzai e misi l’asciugamano in borsa. – E va bene – dissi alla fine.



 
****
 
 
Feci un’altra giravolta davanti allo specchio della mia camera, ammirando il vestito che mi ero appena presa. Color crema, corto, bellissimo. Non riuscivo a smettere di sorridere, e sentivo l’emozione del concerto vibrarmi sempre di più nel petto, ad ogni secondo che passava.
– Domani è il gran giorno eh? – disse improvvisamente Vanessa, irrompendo improvvisamente nella mia camera.
– Già... – risposi solo. – È buffo che io mi senta così emozionata anche se li ho già visti una volta – riflettei ad alta voce.
– Vorrei poter venire anch’io con voi... – sospirò lei.  Era la prima volta che vedevo Vanessa così abbattuta, e non ero abituata a questo fatto.
– Non preoccuparti, faremo video e tante foto – la rassicurai. D’un tratto ripensai al sogno di quel pomeriggio: era come se mi fosse rimasto impresso nella mente, come se fosse sfumato nella realtà, ma vivo e presente nella mia testa. Riuscivo ancora a percepire lo sguardo di Zayn nei miei occhi, i suoi movimenti lenti e reali, concreti, come mai mi era sembrato in un sogno.
– Davvero? Grazie... carino il vestito – disse, con mia grandissima sorpresa.
Vanessa non avrebbe mai detto una cosa simile; non mi capitava spesso di ricevere dei complimenti da parte sua.
– Però non lo indosserei mai – ribatté infatti, dopo qualche secondo di silenzio.
– Ora riconosco la mia sorellina – le dissi, sorridendo scherzosa. Lei mi ricambiò, poi mi rivelò, sincera:
– Sei molto bella, Sam.
Riportai lo sguardo allo specchio. Anche se davanti a Vanessa mi dimostravo solo felice, il pensiero del concerto mi rimandava a quell’insolito sogno: che cosa significava? Forse che sarebbe successa davvero una cosa simile e avrei incontrato i One Direction? Non poteva essere.
Eppure, avevo comunque la sensazione che sarebbe successo qualcosa.


 




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Hey, miei amati lettori!

Allora, inizio dicendo che sono consapevole del fatto che sia obbrobrioso, ma abbiate pazienza, il bello deve ancora venire!
Abbiate pietà per questa storia indecente u.u
Dovete scusarmi, so che questi primi capitoli sono un po' corti e noiosi, ma il fatto è che non siamo arrivati al clou della storia... spero che comunque siano di vostro gradimento lo stesso :3
With love

Stella cadente

  
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