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Autore: _Aras_    27/08/2012    5 recensioni
Dafne è in vacanza a Rodi, un’isola della Grecia, e incontra Michael, un ragazzo del posto che ogni mattina passa davanti alla sua casa correndo. Cosa succede quando lui si ferma e le parla? Cosa nascerà tra di loro in quei miseri nove giorni di vacanza che le restano?
“Smettila di essere così sarcastico.”
“Perché?”
“Perché non mi piaci così!”
“Quindi quando non sono sarcastico ti piaccio?” domandò, cogliendo al volo l’occasione.
“Oh, ma smettila!” Rise e lo spinse ancora, questa volta abbastanza forte da farlo sbilanciare e cadere di schiena.
“Che manesca!” si lamentò lui, afferrandola per un braccio e tirandola sopra di sé. Dafne si ritrovò allora a cavalcioni sui suoi fianchi, il polso destro stretto dalla sua mano.
“E ora che vorresti fare?” lo provocò lei.

SEQUEL IN CORSO: "BOLLE DI FELICITA'"
Capitoli revisionati: 1/10
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 9
Molecole di vita


GIORNO 9
Nonostante si fosse addormentato molto tardi – o molto presto, secondo i punti di vista – Michael si svegliò come sempre all’alba, ritrovandosi in una stanza che non era la sua. Ci mise un paio di secondi a capire dove si trovasse e a sorridere al ricordo della notte appena passata. Alla sua destra, Dafne stava ancora dormendo. Era rannicchiata in una posizione assurda con il lenzuolo tirato fino al collo, i capelli aggrovigliati sparsi sul cuscino e una piccola ruga che le attraversava la fronte contratta, come se il suo sonno non fosse totalmente pacifico. Aveva le labbra dischiuse e una riga nera di trucco sbavato sulla guancia. Malgrado tutto ciò, Michael la trovò stupenda. Si alzò, cercando di essere il più silenzioso possibile, e s’infilò i boxer, che durante la notte si erano asciugati. Solo in quel momento si rese conto di non avere i vestiti: erano rimasti al falò. Sperò che Allie li avesse portati in casa quando era rientrata, ma non si avventurò alla ricerca. Scivolò di nuovo sotto il lenzuolo e si ritrovò a fissare il soffitto imbiancato della stanza. Dafne sarebbe tornata a casa nel pomeriggio e lui alle dieci doveva essere in ospedale da sua madre. Il loro tempo insieme era finito. Sospirò e si risistemò sul cuscino, ma non fu abbastanza silenzioso e Dafne si mosse, inquieta, avvicinandosi inconsapevolmente a lui. La osservò sfregare il volto contro il cuscino e sorridere, ancora mezza addormentata. Distese le gambe e finì per colpire quelle di Michael: a quel contatto si bloccò e trattenne il respiro. Lui continuò a guardarla, cercando di non ridere, finché anche Dafne non aprì lentamente gli occhi e li fissò nei suoi. Sbatté le palpebre, quasi incredula, poi la sua mente fu invasa dai ricordi delle ultime ore e sorrise.
“Buongiorno,” la salutò Michael, avvicinandosi e posandole un bacio dolce e casto sulle labbra.
“Ciao,” rispose lei, la voce tremante d’emozione. “Sei sveglio da molto?” domandò, mettendosi seduta e tenendosi il lenzuolo contro il petto. Era ancora nuda.
“No, non da molto.” Dafne sospirò e si massaggiò la fronte con la mano destra, cercando le parole giuste da dire.
“Che succede?” La voce di Michael era preoccupata mentre le alzava delicatamente il viso per incontrare i suoi occhi. “E’ per stanotte?”
“No. Cioè, sì. Non fraintendermi, non è che sia… dispiaciuta o pentita di quello che è successo…”
“Però oggi partirai e non ci vedremo più,” concluse lui.
“Molto probabilmente no.”
Michael la tirò a sé e la strinse tra le braccia, Dafne si tuffò in quell’abbraccio e respirò contro il suo collo, il lenzuolo scivolò giù e nessuno sembrò accorgersene. “Mi mancherai,” sussurrò lei, lasciando un bacio umido sulla sua pelle.
“Ci terremo in contatto,” promise Michael, ben consapevole che le telefonate non sarebbero mai bastate.
“Ma non ci vedremo più.”
Lui sospirò, senza rispondere: non avrebbe potuto dire nulla per confortarla, perché non c’era nulla che potesse fare.
“È assurdo!” sbottò infine Dafne, districandosi dal suo abbraccio per guardarlo negli occhi. Era arrabbiata e frustrata, ma non sapeva con chi.
“Cosa è assurdo?”
“Ci conosciamo da appena una settimana, quindi non può essere amore. Non è nemmeno la prima volta che mi capita, cioè ci sono già state delle storielle estive durante le vacanze, ma quando era il momento di separarsi non c’erano rimpianti. Ora… con te non ce la faccio, non riesco ad andarmene e a non pensarci più,” concluse, abbassando lo sguardo sulle pieghe del lenzuolo.
“Sai che per me è lo stesso. Non avremmo dovuto stare insieme così tanto, non avremmo dovuto portarla fino a questo punto. So benissimo che la colpa è in gran parte mia, perché se non mi fossi presentato qui tutti i giorni ora non saremmo in questa situazione. Ma so anche che se potessi tornare indietro rifarei tutto, perché sono stati giorni stupendi.”
“Quindi finisce così? Sono stati momenti splendidi, siamo stati degli idioti e ora ne paghiamo le conseguenze?”
“Che alternative abbiamo? Non possiamo nemmeno sperare in una storia a distanza, non quando c’è mezza Europa tra di noi.”
Dafne annuì, consapevole del fatto che Michael aveva ragione. “Abbiamo ancora qualche ora, però,” suggerì.
Lui rise mentre la faceva stendere e si sistemava su di lei, deciso a rendere quegli ultimi momenti indimenticabili.

Dopo più di tre ore di risate, baci, coccole e carezze, era giunto il momento di separarsi.
“Mi servirebbero i miei vestiti,” disse Michael, steso sul letto mentre la osservava infilarsi una maglietta. Lei lo guardò accigliata, poi ricordò che erano rimasti sulla spiaggia quando lui l’aveva seguita in acqua.
“Vedo se li trovo da qualche parte,” rispose, uscendo dalla stanza e imbattendosi in Allie non appena arrivò in cucina.
“Toh, pensavo fossi annegata in mare ieri sera,” la salutò, ironica, mentre si versava una tazza di latte.
“Spiritosa! Per caso sai dove sono i vestiti di Michael?”
“Non glieli ho mica tolti io,” rispose Allie, inzuppando un biscotto.
“Nemmeno io se è per questo.”
“Beh, qualcosa gli hai sfilato di sicuro. Comunque, sono sul divano,” disse, indicando il salotto. “Sai che poi mi racconterai tutto, vero?”
“Non lo faccio sempre?” replicò Dafne, afferrando i vestiti e dirigendosi di nuovo verso le scale.
Quando rientrò nella sua stanza, Michael stava guardando il mare, appoggiato al davanzale.
“Recuperati,” esordì Dafne, cercando di non soffermarsi troppo su nessuna parte di quel corpo meraviglioso.
“Grazie.” Dafne lo lasciò vestirsi e disse che l’avrebbe aspettato al piano di sotto. Uscì in fretta dalla stanza e si fermò nel mezzo del corridoio, chiuse gli occhi e si appoggiò al muro. È solo una cotta momentanea, si disse. Questa volta è diverso perché lui è diverso, migliore di tutti gli altri. Passerà, sto ingigantendo il problema: una volta a casa ripenserò a questi giorni senza tristezza. Si decise a scendere, prima che Michael uscisse dalla stanza e la trovasse lì. Si sedette vicino ad Allie e ingoiò un biscotto, aspettando che lui scendesse.
"I ragazzi mi hanno chiesto di salutarti da parte loro, dato che ieri sei scomparsa prima del previsto." l'avvisò Allie, osservandola di sottecchi. Era arrivato il momento della crisi, se lo sentiva.
"Grazie," rispose lei, raddrizzandosi quando sentì dei passi scendere le scale.
"Ciao, Allie." La salutò, fermandosi dietro la sedia di Dafne e sostenendosi con le mani sullo schienale.
"Buongiorno. Hai dormito bene?"
"Allie!" la richiamò Dafne.
"Divinamente, ma ora devo andare. Sono già in ritardo," rispose lui.
"Già?" ripeté Allie, poi si alzò e lo abbracciò, salutandolo con due baci sulle guance. "Mi ha fatto piacere conoscerti."
"Anche a me, Allie. Fai buon viaggio," le augurò, staccandosi da lei. Spostò lo sguardo sull'altra ragazza che ancora non si era voltata. "Dafne," la chiamò, posandole una mano sulla spalla.
Lei si alzò e lo guardò, seria come non l'aveva mai vista prima. "Ti accompagno alla macchina," disse, avviandosi verso la porta. Michael fece un ultimo cenno di saluto ad Allie e la seguì, incerto. Fino a poco prima Dafne era dispiaciuta per la separazione ma comunque serena e sorridente, ma forse era solo merito delle infinite coccole che si erano fatti: ora era triste e taciturna. Si fermarono davanti all'auto e Michael non poté fare a meno di stringerla tra le braccia e immergere il volto tra i suoi capelli. Dafne si era attaccata a lui, il viso premuto contro il suo petto. "Probabilmente non ci vedremo più, Dafne, ma sai che io ci sarò sempre per te. Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami. E sono certo che hai una webcam, potremmo usare quella. Questo non deve essere per forza un addio."
"Magari potresti venire a trovare tua sorella quando sarà a Londra," suggerì lei, guardandolo negli occhi.
"Si potrebbe fare," rispose lui, cercando di apparire più sicuro di quanto fosse in realtà.
Dafne sorrise, non voleva che il suo ultimo ricordo di lei fosse un volto triste.
Michael sospirò. "Devo andare," disse, accarezzandole il viso. Dafne si alzò in punta di piedi e gli baciò la guancia a occhi chiusi, inspirando il suo odore. "Ti voglio bene," sussurrò al suo orecchio, stringendolo in un ultimo abbraccio.
"Te ne voglio anch'io, Dafne. Tanto."
Sciolsero la stretta e Michael salì riluttante in macchina. Dafne lo guardò allontanarsi in silenzio, sperando che un giorno sarebbe riuscita a rivederlo.

*            *            *

Note:
Ragazze! Eccoci alla fine, quasi. Questo era l'ultimo capitolo, l'ultimo giorno che Dafne e Michael hanno passato assieme.
Giovedì arriverà l'epilogo - di cui non vi lascio lo spoiler perché è molto breve - e poi sarà finita davvero.
Spero di non avervi delusa, e tremo all'idea di come prenderete l'epilogo, ma ormai è scritto e non ho intenzione di cambiarlo.
Voglio ringraziarvi per aver seguito questa storia, per avermi dato il vostro supporto e le vostre opinioni, per aver apprezzato ciò che scrivo e come lo scrivo. Grazie, davvero.

Vi lascio il banner della storia su Allie e Thomas, che in un momento di follia ho deciso di chiamare Bolle di felicità - no, non chiedetemi il significato, non lo so nemmeno io. Spero che vi andrà di seguire anche quella, quando la pubblicherò.
Un bacio, e grazie



   
 
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