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Autore: LaMusaIspiratrice162    27/08/2012    2 recensioni
Non tutti i fiori fioriscono per essere visti,alcuni sono destinati a disperdere la loro fragranza nel deserto.Finchè qualcuno non li raccoglie e ne apprezza il profumo.
(Northanger Abbey-Jane Austen)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il tavolo era stato apparecchiato con piatti di porcellanae bicchieri di cristallo. Le pietanze erano già state servite e gli invitati di questo grande pranzo di famiglia erano seduti sulle sedie stile barocco. Essere lì davanti alla Regina in persona, alla Principessa e alle guardie, mi imbarazzava un po’ e aumentava il senso di nausea che già provavo. Ingurgitavo un boccone dopo l’altro velocemente, sentendo un improvvisa sensazione di fame. Pierre, seduto accanto a me, mi lanciava occhiate preoccupate. Mise la sua mano sulla mia gamba ed io la strinsi forte. Con quella semplice operazione riuscii a tranquillizzarlo e a farlo tornare spensierato. Cominciò a parlare ai suoi familiari del lavoro, della nostra casa, di me e della sua felicità.
Ascoltavo le sue parole tranquilla e sorridente mentre mangiavo. Improvvisamente la nausea tornò a farsi sentire e con maggiore forza di prima.
-E’ un falso allarme-mi dissi- come prima-
Così mangiai un po’ di pane per togliere quel disgustoso sapore. L’arrivo dei conati però mi fece capire che quella non era una semplice sensazione e che rischiavo di vomitare lì sul tavolo.
Non sarebbe stato affatto rispettoso per gli ospiti, mi avrebbe imbarazzata moltissimo e sarebbe stato il modo peggiore di dare la notizia della mia gravidanza!
Il panico mi assalì e le mie mani cominciarono a tremare. Afferrai il polso della camicia di seta di Pierre e lo tirai forte. Lui si voltò sorpreso, ma dopo aver guardato per un istante il mio viso, non vi fu bisogno di usare le parole.
-Scusateci un attimo…-disse e mi trascinò fuori dalla sala. Corremmo in un lungo corridoio e ci fermammo davanti ad una porta di legno. La aprii ed entrai. Pierre tentò di fare lo stesso ma lo bloccai e supplicai affinché mi aspettasse fuori.
-Perché?-
-E’ terribilmente imbarazzante…non voglio che tu mi veda in questo stato!-dissi e chiusi la porta dietro di me.
Mi chinai sul water e cominciai a vomitare, mentre mio marito da fuori mi chiedeva ogni due secondi se era tutto ok.
Come poteva essere ok? E soprattutto come avrei potuto rispondere alle sue domande?
-Ah gli uomini!-pensai mentre uscivo con lui da quella stanza.
-Sì, adesso sto molto meglio-
Osservò attentamente il mio viso che prima era pallido e adesso aveva ripreso colore. Si tranquillizzò e riprese a camminare al mio fianco.
-Avresti dovuto farmi entrare, in fin dei conti sono un medico ho visto cose più disgustose. Avresti potuto sentirti male…-
Sbuffai e incrociai le braccia irritata. –Non fare il maritino premuroso… te ne prego!-
Mi diede un veloce bacio sulla guancia e mi scompigliò i capelli.
-Va bene…va bene-
Rientrati nella sala, ci sedemmo ai nostri posti come se non fosse accaduto nulla. Tuttavia gli sguardi interrogativi posati su di noi richiedevano una spiegazione.
-Tutto bene Chocola?- chiese la Regina .
-Sì-
-Nessuno corre via se sta bene.- mi corresse Houx.
Gli lanciai un’ occhiataccia.
-Chocola, perché non ce ne parli?- mi chiese Vanilla con la sua solita dolcezza.
-Lei è incinta… stiamo per avere un figlio-rispose mio marito.
I nostri cari familiari ci sommersero di felicitazioni e auguri, fino a farci arrossire. Il pranzo terminò velocemente e allo stesso modo tutta la giornata. Dopo aver passeggiato per le strade di Extramondo e i corridoi del Palazzo, arrivò la sera e con essa il momento di andare a letto.
La stanza che era stata preparata per noi era la stessa che aveva usato Pierre, quando aveva vissuto lì. La osservò a lungo pieno di orgoglio e non era difficile immaginare i suoi pensieri: l’aveva lasciato da stupido ragazzino innamorato e vi era tornato da uomo sposato.
Questo pensiero così puerile non riuscivo a comprenderlo, ma per fortuna ero capace di tollerarlo.
Ci mettemmo il pigiama e ci stendemmo nel letto. Il suo sguardo felice e fiero improvvisamente si incupì. La sua mente si era addentrata in un insieme di pensieri troppo tristi, che gli stavano rovinando la serata.
-Che hai?-gli chiesi.
-Non sembra anche a te che Vanilla sia diversa?-
-Sì è vero è cresciuta molto.-
-No non intendevo questo! Il suo comportamento è così cambiato: il suo sguardo è sempre assorto, i suoi occhi brillano, sorride sempre e queste passeggiate notturne sono così sospette!-
-Pierre, non essere così protettivo! Vanilla è cresciuta ed è cambiata…questi momenti fanno parte della vita…non essere così preoccupato.Ok?-
Annuì e spense la luce.

Ok anche questo capitolo è bruttino, ma il prossimo sarà migliore. Lo prometto! :D
  
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