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Autore: Crystal_M    27/08/2012    3 recensioni
Scorpius Malfoy, dopo aver trovato il vecchio diario personale di Rose Weasley, la sua nota avversaria, nonché cugina del suo migliore amico, si prende gioco del povera Grifondoro, fingendo di provare anche lui attrazione per lei...o forse non sta fingendo affatto?
" Scorpius sorrise. Soddisfatto? Secondo la punizione della McGranitt avrebbe dovuto passare ogni Mercoledì sera di ronda con la Rossa, per almeno due settimane…
Di sera. Ogni Mercoledì. La Rossa e il suo bel fisichetto.
Oh si, Scorpius Malfoy era decisamente soddisfatto. "

Dopo una brutta litigata, di gran lunga peggiore delle solite, però, Scorpius decide di darci un taglio con Rose, lasciandola perdere per sempre.
Allo stesso tempo, la Weasley e suo cugino Albus creano un nuovo gioco, un gioco di sfide...
" Albus, allora, affermò con un ghigno: «Rose Weasley, ti sfido a sedurre Scorpius Malfoy!» "
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 2

 

 «Allora? Hai intenzione di rimanere zitta per tutto il tempo? Non è da te, Weasley» disse Malfoy, accendendosi una sigaretta. Da quando si erano incontrati la ragazza non le aveva rivolto nemmeno una parola, ignorandolo completamente. Era bello non sentirla lamentarsi per una volta, ma Scorpius odiava essere ignorato. Anche dalla Weasley. 

 

«Non ci provare nemmeno!» esclamò Rose, strappandogliela di mano e buttandola nel vaso più vicino. «Non mi farai finire ancora più nei guai, soprattutto non per colpa del tuo dannatissimo vizio!» 

 

La Grifondoro era furente. Come aveva fatto la McGranitt a farle una cosa del genere? Avrebbe potuto spedirla a spolverare la biblioteca; avrebbe potuto vietarle la ormai prossima gita a Hogsmade; ma no. No, la professoressa che tanto pensava di amare le aveva dato la peggior punizione esistente: coprire i turni di ronda di suo cugino Albus, in compagnia di quella serpe di Malfoy. 

 

Il ragazzo la guardò con un sorriso strafottente. Adorava farla incazzare. Non essendoci niente da fare - non succedeva mai niente di che a Castello a quell'ora della notte, a parte qualche coppia sorpresa a sbaciucchiarsi qua e là, Scorpius decise di stuzzicarla ancora di più.

 

«Oh, no, Rossa, non credere di poterti permettere di rovinare la mia pausa sigaretta. E' uno dei momenti più tranquilli della giornata…solitamente» aggiunse, appellando la sigaretta e ripulendola. Poi prese l'accendino e stava per accenderla una seconda volta, quando Rose gli prese la mano e gliela bloccò contro il muro, tenendola lontana dall'altra. 

 

«Non. Ci. Provare. » disse, scandendo bene le parole. 

 

Il Serpeverde sgranò un attimo gli occhi, fissandoli in quelli color nocciola di lei, per poi essere percorso da un brivido. Al che, la ragazza lo lasciò andare, arrossendo leggermente. 

 

Malfoy gliela diede vinta e, di malavoglia, mise via la sigaretta. Passarono il resto della ronda in silenzio, dando ad entrambi la possibilità di pensare ai fatti propri in tutta tranquillità. 

 

Non capiva. Scorpius proprio non capiva. Com'era possibile che la Weasley - e non una qualsiasi, ma Rose Insopportabile Weasley! - le facesse questo effetto? Qualche mattina prima era successa la stessa cosa. A colazione, entrambi avevano allungato la mano verso una ciambella e le loro dita si erano sfiorate. Si erano poi guardati un secondo negli occhi e lui si era ritrovato a pensare quanto fossero belli. Belli? Gli occhi della Weasley? Beh, doveva ammettere che aveva proprio dei bellissimi occhi nocciola, come aveva potuto constatare anche poco prima…

 

Un brivido lo percorse al solo pensiero. Basta, doveva smetterla. Dov'era Hailey quando serviva? Mi sa che più tardi le avrebbe fatto una bella visitina, lei si che riusciva a distrarlo. 

 

E, mentre lui sorrideva compiaciuto al solo pensiero, anche Rose stava pensando a come distrarsi. 

 

O meglio, come liberarsi da quello stranissimo e fastidiosamente piacevole sospetto…

 

Ne parlerò con Albus, decise. Dopotutto non è solo il suo migliore amico…

 

Ed ecco che, anche un semplice aggettivo possessivo riusciva a farle vedere due bellissimi e profondissimi occhi azzurro grigi. La perseguitavano dal primo anno e lui sapeva benissimo quanto lei li adorasse. Glielo diceva sempre…beh, almeno quando ancora non si odiavano. Quando ancora erano amici, quando lo sfiorarsi di mani li faceva sorridere, non rabbrividire…

 

Rose scosse la testa. Non doveva pensarci. E' di Malfoy che si parla, per tutti i Draghi! 

 

Giunti davanti al ritratto della signora Grassa, a fine ronda, si fermarono. 

 

«Beh, Weasley, che onore averti avuta come compagna di ronda. Ci si vede alla prossima» disse Scorpius, in tono sarcastico. 

 

«Non vedo l'ora, Malfoy. Ora puoi anche andare, anche perché non ho intenzione di farti sentire la parola d'ordine per la mia Sala Comune» rispose lei in tono stizzito. 

 

Quando il ragazzo iniziò ad allontanarsi, lei gli diede le spalle. Accese una sigaretta e, nel farlo, non poté evitarsi un ultimo piacere. 

 

«Ah, e, un'ultima cosa?» la chiamò. 

 

Rose si voltò, sgranando leggermente gli occhi alla vista della sigaretta. 

 

«Buonanotte, Weasley.» disse, buttando fuori il fumo con uno sguardo alla e-ora-cosa-fai? 

 

Stringendo i pugni ed alzando gli occhi al cielo, la Grifondoro si voltò semplicemente, sussurrò la parola d'ordine ed entrò. Non prima, però, di avergli rivolto un rabbioso «Buonanotte, Malfoy.» 

 

Buttando fuori un altro po' di fumo, il ragazzo riprese a camminare verso i Sotterranei, sorridendo compiaciuto. Adorava farla incazzare. 

 

*
 

«Allora, com'è andata la prima tanto temuta ronda con Rose?» chiese Albus non appena Malfoy entrò in camera. Era seduto sul letto a leggere una rivista sportiva mentre Josh, l'altro suo compagno di stanza nonché portiere della squadra di Quidditch, dormiva tranquillo. 

 

Lui alzò gli occhi al cielo. Dannazione. Ora sarebbe stato costretto a parlarne…cosa che non lo avrebbe certo distratto. 

 

«Palloso come mi immaginavo. Ha anche provato a farmi buttare la sigaretta! "Non voglio essere messa in punizione di qua, tutta colpa tua di la"…» rispose allora facendo una perfetta imitazione in farsetto della ragazza. L'amico scoppiò a ridere. 

 

Purtroppo, però, pur tra le risate riuscì a cogliere il leggero nervosismo mal mascherato che era apparso sul viso di Scorpius al riportare l'accaduto.

 

«La sai imitare alla perfezione» disse, ricevendo un inchino del biondo come risposta. «Però» continuò poi, «non mi stai dicendo tutto. Allora, racconta!» 

 

Scorpius si sedette sul letto con un tonfo, incredulo. Ma come faceva Potter a capire sempre tutto? 

 

«Ma niente, semplicemente dopo avermi buttato via la sigaretta, io l'ho appellata per farla un po' incazzare e quando ho fatto per riaccenderla…» fece una pausa. Come avrebbe potuto descrivere ciò che era successo? Non lo sapeva nemmeno lui e tantomeno aveva voglia di pensarci! «Quando ho fatto per riaccenderla quella piccola secchioncella mi ha bloccato le mani al muro e mi ha costretto a metterla via» ha terminato, scuotendo la testa.

 

Albus aveva uno sguardo tra l'ammirato e il divertito. «Però…nemmeno uscite insieme e già ti fai mettere i piedi in testa così? Ti credevo più virile, Malfoy»

 

Questo alzò gli occhi dal pavimento e lo fissò incredulo. «Cos'hai detto scusa?» sussurrò.

 

«Dai, come se non fosse ovvio che vi andiate dietro spudoratamente» ha risposto l'altro come se non fosse nulla, come se fosse una cosa ovvia. 


Lui e Rose insieme…il bel fisico ce l'aveva, ammettiamolo. E poi ultimamente aveva iniziato a sistemarsi un po' di più, riusciva addirittura a domare quella chioma selvaggia. Mmh, selvaggia. Chissà che…


«Cazzo no!» esclamò il biondo, scattando in piedi. Albus si girò di scatto e lo guardò con fare interrogativo e Josh si rigirò nel letto. Lui allora scosse la testa e iniziò ad incamminarsi verso la porta d'accesso alla Sala Comune vera e propria. «Senti, io faccio un salto da Hailey, cercherò di non svegliarti quando torno» e chiuse la porta dietro di sé. 
 

*
 

«Per Merlino. Malfoy?» disse la piccola Lily Potter non appena la cugina entrò sbattendo la porta. Non che fosse piccola davvero, ormai era già al 5 anno. Ma per Rose sarebbe sempre rimasta la sua cuginetta. In realtà, quasi la considerava come la sorella che non aveva mai avuto e sapeva che per lei era lo stesso. 

 

La Weasley annuì con vigore. Non aveva davvero voglia di parlarne, non ora che aveva tutto questo casino in testa. E soprattutto non con Lily, ferma sostenitrice del suo amore incompreso con il Serpeverde. Come poteva anche solo pensarlo? 

 

«Dai, come se ti fosse dispiaciuto passare del tempo da sola con lui…» disse infatti, regalandole un sorrisino scherzoso. 

 

Rose la guardò di sottecchi, sentendosi andare le orecchie in fiamme, cosa che Lily non mancò di notare.

 

«Cosa vedono i miei occhi…raccontami subito! Ogni dettaglio!» 

 

L'altra la guardò esasperata e stava per dirle poco educatamente di farsi gli affaracci suoi per una buona volta, quando la porta della stanza si aprì ed entrò Bridget Luckey, la loro compagna di stanza. 

 

Minuta, ma con un bellissimo fisico, bionda, occhi grandi e azzurri, Bridget era tanto stupenda quanto inconsapevole della sua bellezza. Americana di nascita, nella sua vecchia scuola babbana in California aveva detto di essere una "cheerleader", una di quelle ragazze con i pompon che saltellano e cantano alle partite di football, uno sport molto famoso per i non-maghi d'America, a quanto diceva lei. 

 

Comunque, non appena entrata si lasciò cadere sul letto a pancia in su, con occhi sognanti. «Quel ragazzo non mi stancherà mai!» sospirò, felice.

 

Si riferiva a Mike Macmillan, il capitano e battitore della squadra di Tassorosso, nonché suo ragazzo da un paio di mesi. Lei aveva sempre avuto una cotta stratosferica per lui, il quale finalmente le aveva dato una possibilità e, a quanto pare, sembravano affiatati. 

 

«Non sapete cos'è successo stasera! Dopo che mi è venuto a prendere qui davanti…» iniziò a raccontare la bionda, facendo sospirare di sollievo Rose che, guardando Lily, alzò le spalle a mo' di scusa. 

 

Non la passi liscia le fece Lily con il labiale. 

 

Oh, questo purtroppo lo so, pensò Rose, entrando in bagno, grata di essere scampata al terzo grado della cugina e impaziente di parlare con Albus il giorno seguente. 

  
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