Cuore falso per farti vedere. Cuore nero per farti ascoltare. Spine dure per farti ammirare e appoggiati alle scogliere per farti capire.
Cuore nero
Le stesse amare e sofferte parole che dissi alle orchidee screziate, le rivolsi anche ai fiori raccolti sul ciglio di un fosso accanto alla vecchia ferrovia.
Prima le disprezzasti, cavaliere senza pietà, poi imparasti che sarebbe stato meglio accontentarsi di quello che il paese offriva prima di ritornare alle rose perfette.
Ma l’orchidea trovò di meglio.
Trovò qualcuno che la sapesse cogliere senza strappare le radici come feci tu e fu felice, ma non disdegnasti l’idea di rivolgere altrui le attenzioni che rivolsi a lei.
E nonostante questo lei doleva pur non volendo più esser collocata in altro luogo. Le si indurirono i petali e si congelarono le foglie.
E mentre moriva di freddo, tu continuasti a parlare ai fiori. Cuore nero.