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Autore: Saphira96    27/08/2012    4 recensioni
I ragazzi hanno viaggiato nel futuro per cambiarlo. Li attendendono dolore, sofferenza, ingiustizie e morti. Ma li attendono anche delle dolorose separazioni. Separazioni che hanno visto protagonisti dei genitori e la propria bambina. I ragazzi hanno cambiato ciò che li aspettava e sono tornati nella loro epoca, ma Jazmin ha paura che quando nascerà la sua piccola Alai le verrà portata ugualmente via. La donna dimentica, però, che Alai vuol dire Allegria. Come sarà la gravidanza e la crescita della piccola in un futuro diverso? In un futuro in cui regna la Pace, l'Amore e l'Allegria?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jazmin, Tacho, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dicembre 2020


Era una calda giornata estiva e Tacho si affrettava a svolgere le ultime ore di lavoro prima di iniziare i giorni di ferie. < Ehy sono rimaste un altro paio di foto. Devi essere disinvolta Paz! > annuncio. Tacho lavorava insieme alla moglie e ai suoi amici-fratelli in una società di servizi fotografici. Ma si occupavano anche di realizzare video musicali, telefilm - aveva insistito Rama, iniziando a basarsi sulle storie che creava Valeria. E Kika l'aveva appoggiato - insomma, si occupavano di lanciare nuovi talenti. Quel giorno si stavano occupando del servizio fotografico per la nuova linea di moda creata da Melody in collaborazione con Tefi, e avevano deciso di prendere Paz - che somigliava sempre di più a Cielo, la madre - e Hope come protagoniste della campagna giovanile. < Hope sii più rilassata! > urlò Mar che si occupava insieme a Jazmin e Melody del trucco delle modelle. Tacho sorrise alla vista di sua moglie insieme al gruppo di amiche sorridenti, era una fortuna lavorare con lei. Così la pensavano tutti i ragazzi. < Tefi, sarebbe bello se scattassi queste foto! > richiamo ironicamente Tacho la ragazza che era intenta a indirizzare le luci. Tefi rise e prese a scattare mentre le due sorelle si muovevano in pose diverse. < Ci siamo riusciti Nacho ha appena finito di montare le scene e...le ultime foto e siamo in ferie ragazzi! > annunciò entrando Rama. Gli impiegati esultarono e motivati da quella notizia passarono in allegria gli ultimi momenti di lavoro. Era dicembre e i ragazzi avevano sognato quelle vacanze da tempo. Finalmente Tacho avrebbe passato del tempo da solo con la moglie e la piccola Alai che ormai aveva compiuto due anni. Ricordava come fosse il giorno prima la volta in cui parlò, disse 'mamma' aveva appena 10 mesi e successivamente chiamò anche lui.

Quel giorno era rientrato stanco dal lavoro, avevano avuto una dura giornata di riprese. Jazmin era tornata un po’ prima, aveva preso Alai dalla Casa Magica - dove stava per tutto il giorno insieme gli altri bambini - e stava preparando la cena. Tacho aveva abbracciato e coccolato Alai e tentava inutilmente di mettere la parola papa in ogni frase che le rivolgeva. Quando Jazmin li chiamo ridendo a tavola, Tacho andò a lavarsi le mani. Ma per un gioco del destino scelse di andare nel bagno che condividevano lui e Jazmin, e dal quale vi si accedeva dalla loro camera da letto; Tacho lo utilizzava solo alla mattina e alla sera, ma durante il giorno utilizzava quello normale. L'uomo entrando nella stanza che condivideva, appunto, con la moglie si accorse che la chitarra era a terra, e che non si trovava nel solito piedistallo. Furioso la raccolse e con quella in mano si reco in cucina, < amore ho detto che era pronto, magari suonerai qualcosa dopo cena > disse Jazmin vedendolo arrivare.
< No, non ho intenzione di suonare .. o almeno non stasera > annunciò < Hai toccato tu la mia chitarra? > chiese aggiungendo.
< No, per quanto possa impegnarmi sai che non so suonarla > rispose perplessa la donna.
< Mi spieghi allora cosa ci faceva a terra? > domando l'uomo sempre più irritato.
< Non lo so, prima Alai era li dentro ma poi l'ho chiamata ed e venuta subito > confessò
Tacho portò lo sguardo verso la figlia che sorrideva ingenuamente, e poi lo riportò verso la chitarra. < Alai ha toccato la mia chitarra?! > domando più a se stesso che alla moglie. < A quanto pare... > ironizzò la donna.
Tacho la guardò severamente e alzando il tono della voce disse: < Alai ha toccato la mia chitarra e tu ridi? > . Jazmin si alzò dalla tavola e rispose urlando quanto il marito: < e cosa devo fare piangere? Tacho e solo una chitarra. Solo una stupida chitarra! Te la stai prendendo con tua figlia di soli dieci mesi > poi si sedette nuovamente al tavolo e sorrise alla figlia spaventata dal tono di voce troppo alto.
< Ah beh si giustifichiamola, e piccola! E viziata Jazmin > poi poggiò con cura la chitarra al tavolo e si sedette. Per tutta la durata della cena non parlarono, era da quando erano sposati che non avevano una discussione a quei livelli. Alla fine della cena ognuno mise nella lavastoviglie i piatti utilizzati e Tacho si offrì di portare quelli di Alai. La bambina continuava a guardarli innocentemente e quando Jazmin o Tacho le rivolgevano uno sguardo lei sorrideva, ma non riceveva lo stesso entusiasmo di sempre. Tacho sapeva che avrebbe dovuto rompere lui il silenzio, perché Jazmin era talmente orgogliosa che sarebbe stata capace di non parlargli a vita. Cosi cercava invano le parole per iniziare a scusarsi, era stato uno stupido ma teneva molto alla sua chitarra. < Tieni d'occhio Alai mentre io mi vado a fare una doccia > disse freddamente Jazmin, per la prima aveva rotto il silenzio dopo una discussione. < Amore scusa, non volevo e solo che tu lo sai quando... > disse Tacho approfittando della situazione.
< ...quando tieni alla tua chitarra > continuò Jazmin interrompendolo, < lo so, e pensavo che forse hai un po’ ragione.. > confesso ad un tratto, < Alai e un po’ viziata. > ammise.
Tacho sorrise e andò a prendere Alai che giocava sul tappetto, la alzò e disse < già e viziata, e la mia principessa dopotutto! > poi andò verso la moglie e la baciò < voglio che lei abbia quello che noi non abbiamo avuto! > ammise. Una lacrima rigò il suo viso e Jazmin fece altrettanto.
Alai li osservò e sussurro < papà > .


< Papà? > stava dicendo Paz al telefono poi si allontano con la sorella al seguito. Era una grande emozione sentirsi chiamare papà, ogni volta che sua figlia lo chiamava.

Due ore dopo Tacho era a casa sua e aiutava Jazmin a preparare le valigie per il mare, il giorno dopo sarebbero andati in vacanza. Avevano preso un appartamento grande, tanto grande, da ospitare tutti gli altri compreso Nico, Cielo, Malvina e Justina. Erano mesi che aspettavano quei giorni ‘rilassanti’.
< Amore hai trovato il mio costume, quello verde? > urlò Tacho dallo sgabuzzino. < Si e in valigia! Piuttosto controlla se ti piacciono quelli che ti ho comprato ieri > gridò di rimando.

< Ma come fai a fare tutte queste cose? Ieri sei stata tutto il giorno con me al lavoro > domandò ironicamente Tacho.
< Dimentichi che sono la moglie dell'Angelo Rosso > disse la donna affacciando la testa nella stanza. Tacho le si avvicino e le diede un bacio, < mamma. Papà! > li chiamò una voce angelica. Alai li fissava con un salvagente a mutandina messo per cappello. < Cosi nuoto a mare > disse semplicemente, i due genitori scoppiarono a ridere e poi pazientemente le spiegarono come si utilizza un salvagente, lo aveva usato l'anno prima ed era troppo piccola per ricordarlo. Dopo aver appreso come si utilizzava insisté per tenerlo tutta la sera ed era talmente eccitata che non faceva altro che programmare cosa avrebbe il giorno dopo in spiaggia con gli altri bambini. Dopo essersi stancata di progettare si addormentò, e Tacho e Jazmin ne approfittarono per passare un po’ di tempo insieme.

Per i prossimi giorni non ne avrebbero avuto l'occasione.


Autrice ~ Saphira96
  
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