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Autore: Marticci    27/08/2012    2 recensioni
Cosa succede se la proposta di realizzare il tuo sogno ti si porge all'improvviso? Questa è la storia di Phoebe. Realizzerà il suo sogno?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Come? Ma se all’inizio mi odiava!»
Martina si portò una mano alla fronte e mi portò a sedere.
«All’inizio si, ma stando quei due giorni con te è successo l’opposto ma non voleva ammetterlo! Dopo, non solo ti ha difesa ma ha trovato anche la scusa per ricominciare da capo»
Rimasi a fissarla imbambolata a bocca aperta. Cosa stava dicendo? Era impossibile!!
«Phoebe, entra!», mi chiamò Niall.
«Devo andare!»
«Pensa a quel che ti ho detto», mi urlò mentre andai via.
Mi misi a sedere e mi fecero indossare le cuffie.
«Ed ecco a voi, Phoebe!! Ciao, parliamo in italiano o in inglese?»
«Come preferisci, Rosario!»
«Bene, iniziamo con una domanda che si chiedono tutti: cosa hai fatto per ritrovarti a cantare con i One Direction?»
«Come sapete, Zayn non può cantare per via di questo mal di gola. Non sapevo assolutamente che loro fossero clienti di mia madre e soprattutto chi fossero loro. Avendo poco tempo per trovare un sostituto, mia madre ha fatto ascoltare a Paul una mia cover e successivamente ho fatto un provino. Diciamo che è stata fortuna!»
«Non chiamiamola così, sappiamo comunque che sei anche molto brava!»
«Lo dicono in molti, ma io non mi ritengo bravissima»
«Modesta la ragazza!»
Mi fece un altro paio di domande e concludemmo l’intervista. Usciti fuori, c’era Martina che distribuì ai ragazzi delle felpe blu con scritto sopra “ITALIA”, fece delle foto con loro e dopo anche con me.
«Mi dispiace per la felpa, quando le ho prese non ti conoscevo ancora»
«Non ti preoccupare, chiedermi un autografo è stato il regalo più grande!», dissi e l’abbracciai.
Prima di lasciarmi andare, mi lasciò un biglietto in mano.
Saliti in macchina, lo aprii e c’era scritto “Ricorda!”
Andammo in hotel a riposarci e verso le otto raggiungemmo il palco. Il concerto andò benissimo e ci ritirammo.
Verso le undici e mezza, i ragazzi videro delle ragazze che aspettavano giù all’hotel e visto che erano in poche, decisero di scendere a salutarle.
«Vieni con noi?», mi chiese Liam.
Presi il cappotto e scendemmo. Andarono verso le ragazze, ma loro vennero verso di me.
«Phoebe, ti prego un autografo…una foto…firma qui…» 
Mi guardarono chiedendo spiegazioni, ma non sapevo nulla. 
Saliti sopra, ne parlammo.
«Le ragazze erano qui per Phoebe?!?», chiese Louis.
«Grande, ragazza!», disse Liam dandomi il pugno.
«Anche lei deve avere i suoi momenti di fama, visto che solo questi saranno!», disse Harry mettendomi un braccio attorno alle spalle e io gli diedi uno schiaffo.
«Zitto, Harreh!»
Scoppiammo a ridere e dopo un po’ andammo nelle nostre stanze a dormire.
Il giorno dopo, ci svegliammo prestissimo, perché il viaggio in aereo sarebbe stato più lungo e il concerto si sarebbe tenuto nel pomeriggio.
In aereo, stetti rilassata con le cuffie nelle orecchie, quando mi arrivò una pallina di carta in testa. Mi chinai a raccoglierla, mi girai dietro ed Harry mi fece cenno di aprirla. “Stasera, vediamoci giù all’hotel, ti devo parlare!”, letta, gli feci l’ok.
Per tutto il viaggio, pensai di cosa volesse parlarmi.
Arrivati a Madrid, non avemmo neanche il tempo di raggiungere l’hotel, che ci portarono al luogo dove si sarebbe tenuto il concerto.
Durante le prove, mangiammo dei panini e ci riposammo poco prima del concerto. Andò tutto normale, come al solito e andammo in hotel. Niall e Liam, rimasero a riposare, mentre Zayn e Louis si prepararono per una festa.
Harry era assente e capii che era giù ad aspettarmi. Mi sistemai e scesi, ma quando uscii fuori, vidi Harry impegnato in una conversazione con una bionda. Di questo doveva parlarmi, eh?
Senza chiedere spiegazioni, andai via. Perché mi comportavo così?
Non ero la sua fidanzata! Camminavo, camminavo, senza fermarmi mai. Le lacrime, uscirono fuori da sole. Mi ero data false speranze.
Dopo un po’, mi accorsi di essermi persa. Tornai indietro per cercare la strada per ritornare all’hotel, ma fu un tentativo inutile.
Non c’era nessuno a cui chiedere indicazioni e le strade erano illuminate da quel poco di luce che emettevano i lampioni.
Quando svoltai un angolo, vidi lontano e in penombra, un uomo.
Stavo per raggiungerlo, ma notai il suo aspetto e pensai di stargli alla larga. Era pieno di tatuaggi, con piercing su tutta la faccia. Dopo cinque minuti di cammino, mi accorsi che mi stava seguendo. Cercai di non entrare nel panico e di mantenere la calma. Camminai dritta per la mia strada, ma un altro uomo me la sbarrò ed era più brutto del primo.
«Guarda chi abbiamo! Una bella signorina!»
«Cosa volete da me?»
«Dammi tutti i soldi che hai!»
«Non ho nulla!»
Con cautela, cercai di prendere il cellulare che avevo nella tasca del jeans.
«Non ti azzardare, sai!», disse il primo bloccandomi la mano, stritolandomi il polso.
L’altro mi prese da dietro, con un coltello sotto la gola.
«Avanti, bambina, qualche spicciolo ce lo dovrai pure avere!»
In quel momento, da quelle parti stava passando una macchina della polizia in perlustrazione.
Con coraggio, schiacciai un piede a quello dietro e diedi una ginocchiata nella parti basse all’altro, e iniziai a correre.
«Aiuto!»
Quello con il coltello, riuscì a riacciuffarmi e improvvisamente vidi tutto nero.

Salve a tutti! Siamo arrivati anche alla fine di questo capitolo... cosa sarà successo a Phoebe?? Lo scopriremo molto presto ;)
Ringrazio ancora una volta tutti i visitatori, chi sta seguendo la storia e chi la seguirà. Un bacio, al prossimo capitolooo ^^

                                                                                                                Marti.
  
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