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Autore: LadyVampire92    27/08/2012    3 recensioni
Cosa stava per dire? La sua mente doveva avere qualcosa di sbagliato perché non poteva essere stato sul punto di dire proprio quello. “Io ti amo”. Ma non era possibile vero? Lui, Draco Malfoy, non poteva davvero essere innamorato… o si? E proprio di quella ragazza poi. Era inconcepibile.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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16. REALTA'



<< Sono Brian Carter, suo fratello >>
<< Quello che non le parla da anni? >> chiese sarcastico Draco << come mai hai deciso di farti vivo proprio ora? Vuoi darle il colpo di grazia? Lo sai che sta male tutte le volte che pensa a te? Con che coraggio vieni qui e fai il fratello preoccupato? >> era arrabbiato con se stesso, arrabbiato per non averla capita, arrabbiato perché come uno stupido ci aveva messo tanto a rendersi conto che l’amava – perché era così , finalmente l’aveva ammesso – e perché non era stato in grado di proteggerla. Per questo se la prese con l’unico che l’aveva fatta soffrire più di quanto avesse fatto lui stesso. Ma con sua sorpresa l’unica reazione di Brian fu un lampo di tristezza negli occhi.
<< Mi ricordo di te, eri con lei a Hogsmeade, credo di avervi spaventati quella volta, mi dispiace >> disse.
<< Hai spaventato lei >> rispose Draco, acido.
Gli altri assistevano alla discussione in silenzio.
<< Volevo solo vederla >> disse << non hai idea… >> si interruppe << ora ditemi quello che è successo >> chiese nuovamente.
Gli raccontarono tutto dall’inizio, con dovizia di particolari, e alla fine Brian sospirò. Sembrava stanco.
<< Ora capisco >> disse piano << Ma le cose non sono andate proprio così, o meglio, ci sono dettagli che non conoscete >> e iniziò a raccontare la storia della famiglia Carter. La vera storia.
<< I miei genitori si conobbero a Hogwarts, e si sposarono subito dopo il diploma. Mio padre venne disconosciuto dalla sua famiglia per aver sposato una mezzosangue, infatti ne io ne Rose abbiamo mai conosciuto i nostri nonni paterni. Poco dopo nacqui io. Nove anni dopo, quando mia madre aspettava Rose ebbe un incidente. I medici le consigliarono di rinunciare alla gravidanza ma mia madre scelse di rischiare e mia sorella nacque perfettamente in salute. Mia madre era libera di decidere della sua vita, e l’ha fatto.
Ricordo che era così felice quando tutti le dicevano che Rose le assomigliava! Ricordo anche la prima volta che vidi la mia sorellina, era così dolce che non potei fare a meno di volerle bene dal primo istante. Le condizioni di mia madre non migliorarono, ma neanche peggiorarono, almeno fino a che non arrivarono i gemelli. Ancora una volta rifiutò di rinunciare ai suoi figli, ma non resistette alla fatica e morì. Da quel giorno mio padre non fu più lo stesso.
Una notte tornò a casa ubriaco. Te lo ricordi Severus? L’hai riportato tu a casa. Ricordo che mi svegliai per il rumore che faceva, anche se tu cercavi di calmarlo. “Vorrei che non fosse mai nata” disse “ogni giorno la guardo in faccia e penso che Lizzie non avrebbe dovuto farla nascere, non sopporto di vederla in faccia!” so che mio padre non pensava quello disse, ma questo non toglie che abbia detto delle cose orribili.
Un attimo dopo Rose entrò in camera mia, in lacrime. Veniva sempre da me quando faceva brutti sogni, e anche quella volta sperai che fosse per quello, un semplice incubo, ma sapevo che non era così, sapevo che aveva sentito. La presi in braccio e la portai in cucina a prendere un bicchiere d’acqua, per calmarla e li c’era mio padre. La vide piangere. “Che cos’ha?” mi chiese. Cercò di avvicinarsi per prenderla in braccio ma l’allontanai da lui. “Prova a indovinare” risposi.
Volevo che sapesse che aveva sentito, volevo che si sentisse in colpa per averla ferita. Non credo che lei lo abbia mai perdonato davvero per quelle parole, neanche quando lo trovammo appeso a una trave del soffitto. Da quel momento fui io ad occuparmi dei miei fratelli. Avevo finito Hogwarts e iniziai a lavorare. Rose mi aiutava curando i bambini. Aveva solo otto anni ma se la cavava bene, e la nonna faceva quello che poteva per aiutarci.
Un giorno tornai a casa stanco. Non ricordo nemmeno il motivo. Emily e Michael erano agitati perché volevano andare al fiume a giocare e io mi innervosii; chiesi a Rose di portarceli, così avrei potuto dormire un po’. Glielo chiesi anche se sapevo che non stava molto bene: vedevo chiaramente che aveva la febbre, nonostante non mi avesse detto nulla, ma in quel momento non me ne preoccupai.
Mi svegliai qualche ora dopo e notai che non erano tornati a casa. Decisi di andare a vedere e trovai Rose svenuta, a meno di un metro dall’argine del fiume, ma non c’era traccia dei miei fratelli. Chiamai aiuto e qualche ora dopo li ritrovarono ad un paio di kilometri di distanza, annegati.
Nessuno sa quello che sia veramente accaduto, neanche Rose. Ma io credo che sia svenuta a causa della febbre e che uno dei gemelli sia caduto nel fiume accidentalmente e l’altro per soccorrerlo gli sia andato dietro. Avevano quattro anni e mezzo. Avevo fallito. Non ero riuscito a prendermi cura di loro. Ero talmente arrabbiato con me stesso che me la presi con mia sorella. Non so perché ero così furioso invece che addolorato, ma forse era perché mi rendevo conto che avrei potuto perdere anche lei: solo un metro più avanti e anche lei sarebbe… potevo vivere sopportando la perdita dei gemelli, nonostante il dolore atroce, ma perdere Rose, credo che mi avrebbe ucciso. Ero arrabbiato con lei perché aveva rischiato di morire.
Quando rinvenne le tirai uno schiaffo tanto forte da buttarla a terra, proprio alla persona che amavo più di tutte in questo mondo! Mi sentii ancora peggio, perché sapevo che non era colpa sua, ma mia.
Nonostante questo le dissi delle cose orribili che non pensavo affatto. Le rinfacciai tutto quanto, solo perché non sopportavo il senso di colpa. Me ne pentii immediatamente. Mi ero comportato esattamente come mio padre e ne fui disgustato. Sapevo di averla ferita profondamente ed ebbi paura di poterlo fare di nuovo, così decisi di mandarla dai miei nonni e di tagliare i rapporti con lei. Pensai che fosse la decisione migliore per Rose, ma in realtà avevo paura: non osavo chiedere a lei il perdono che io stesso non riuscivo a concedermi.
Seguii la sua crescita a distanza, grazie alle lettere e alle foto clandestine che mia nonna mi inviava regolarmente con l’aiuto di Horus. Quel giorno a Hogsmeade… volevo solo vederla per un attimo. Avevo cominciato a pensare che non sarebbe venuta, ma proprio quando stavo per rinunciare eccola lì, insieme ad un ragazzo. Mia nonna mi aveva parlato di te e del ballo >> spiegò rivolto a Malfoy << ma devo ammettere di averti invidiato, perché tu potevi parlarle, starle vicino, ma io no. Appena ho capito di averla spaventata mi sono smaterializzato. Avevo visto mia sorella, ma quella non era la vera Rose. Sapevo della sua abitudine a “nascondersi” per dissimulare la sua somiglianza con mia madre, ma vederla di persona era un’altra cosa; mi sentii male al ricordo di quanta felicità quella somiglianza procurasse a mia madre, e ancora peggio pensando che era anche colpa mia se era arrivata a questo punto.
E ora eccomi qui, a rivivere l’incubo di perdere l’unica persona che io abbia mai amato veramente >> concluse, e da quel momento calò un silenzio assorto.
Passò almeno un’altra ora.
Brian convinse Hermione, Ginny, Harry e Ron ad andare a dormire, con la promessa che li avrebbe avvertiti se fosse successo qualcosa, e Blaise si congedò su invito di Draco, anche se riluttante a lasciare solo l’amico in balia dei propri pensieri. Prima di andarsene, però, il ragazzo gli riferì in privato la conversazione che aveva avuto con Mayrose alla guferia e alla fine del racconto gli disse una cosa che da un po’ di tempo a quella parte gli frullava nella testa.
<< Draco, io ho sempre pensato che tu avessi bisogno di qualcosa o qualcuno per cui valesse la pena di lottare per capire che quella che stai vivendo è la tua vita, e devi viverla come vuoi tu, non come vuole tuo padre e credo che finalmente tu abbia trovato la persona giusta. Te lo dico in qualità di amico perché l’unica cosa che voglio è vederti felice: non lasciarti scappare quella ragazza perché lo rimpiangerai per tutta la vita >> concluse Blaise, salutandolo con una pacca sulla spalla.

Fred e George non ne volevano sapere di andarsene, ma alla fine cedettero alle pressioni degli amici e anche loro si allontanarono dall’infermeria, un po’ contrariati.
<< È pazzesco >> disse ad un tratto Fred, fermandosi all’improvviso in mezzo ad un corridoio.
<< Cosa? >> chiese Ginny, un po’ assonnata.
<< Che in tutti questi anni nessuno di noi si sia mai reso conto di niente. Lei c’è sempre stata quando qualcuno ha avuto bisogno e noi invece… non abbiamo fatto niente! >>
<< Non dire questo… non potevamo immaginare che… >> cercò di calmarlo Hermione.
<< Noi no, ma Malfoy ha potuto >> si intromise George, prendendo la posizione del gemello << nonostante si frequentassero da pochissimo è stato l’unico che ha capito cosa fosse successo, mentre noi siamo stati impotenti. Lui è l’unico che la conosce veramente, questa è la verità >> concluse e sul gruppo calò il silenzio.
<< Non credo che Rose sposerà mai uno di noi fratello >> esclamò Fred scoppiando a ridere subito dopo, alleggerendo l’atmosfera.
<< Credo proprio che questa volta abbiamo perso, Fred >> sorrise George.
<< Già, quel Malfoy è fottutamente fortunato >> fu la risposta.





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Buondì!
Finalmente il misterioso fratello è saltato fuori dal cilindro magico! Era ora! Mi congratulo con me stessa per averlo fatto così figo XD
La vera storia non differisce di molto da quella di Pansy, ma comprende dei dettagli che mettono tutta la situazione sotto una luce un po’ meno lugubre.
Ora vi saluto tra uno starnuto e l’altro (ho scoperto che il mio raffreddore è in realtà allergia, il che è ancora peggio!) e vi dico:

Al prossimo capitolo!

La vostra amichevole LadyVampire92 di quartiere
  
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