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Autore: Erika_Crespi    27/08/2012    0 recensioni
Prologo
Mi chiamo Alexia, ho 17 anni, e i miei si sono separati. Per scappare da mio padre mia mamma ha deciso di trasferirsi a Londra e io le sono andata dietro. Tutto questo è successo circa due anni fa. Da lì la mia vita è cambiata. Ho dovuto riiniziarla da capo, ma per fortuna ho incontrato due amiche, Christy e Brianna, che mi hanno aiutato con questa nuova vita. Brianna tutto ad un tratto si è innamorata di una band a noi sconosciuta, chiamata… One Direction. E chissà per quale motivo, ma dal giorno che lei ha nominato questa ‘band’ nella mia nuova vita si è aperto un altro capitolo, una nuova avventura...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
- Ehi?! Mi hai sentito? Stai bene?
Mi resi conto che ero lì ferma impalata a fissarlo. ‘Che riccioli che ha..’ pensai ma poi mi ridestai e gli dissi:
- Oh si scusa ero solo sovrappensiero.
- E ho notato… non si corre nei corridoi.. tua mamma non te l’ha insegnato?
“Ecco ci manca che si mette pure a fare lo spiritoso, questo qui.” Ma mantenni la calma.
- Si certo. Ma volevo fare in fretta e allora non ho nemmeno pensato dove mettevo i piedi. E scusa se ti sono piombata addosso..
- Oh non ti preoccupare. Ma, non ci siamo ancora presentati? Io sono Harry
- Oh, ehm , io Alexia..
- Bel nome per una che va a sbattere contro la gente in un supermercato!
- Ahah spiritoso! Comunque grazie…
- È strano che però, c’è , che tu non mi sia saltata addosso urlando..
- E perché avrei dovuto? Ho capito che sei un bel ragazzo.. ma non sono così.. ehm ‘espansiva’..
- Non sai veramente chi sono?
- So che sei il tizio contro cui sono andata a sbattere in un supermercato..
- Oh ok.. vabbè dimenticati quello che ti ho detto..
- Ehm ok.. Se ti ricordi io dovrei essere quella di fretta quindi… Ciaoooo!
Presi le mie cose e senza neanche aspettare il suo saluto me ne andai. Mi diressi verso il reparto frigo. Presi le uova, e poi incuriosita da una rivista mi avvicinai e la presi, mettendo in conto che l’avrei letta la sera stessa davanti a una tazza di tè. Andai alle casse e, sorpresa delle sorprese, mi ritrovai dietro a quell’Harry .
- Oh, guarda chi si rivede! Allora è proprio destino che ci dovevamo incontrare oggi!
- Ehm già! Proprio così..
In quel momento arrivò il suo turno di pagare. Cordiale salutò la cassiera, e questa fece una faccia stupita, lui tranquillo si mise un dito sulla bocca come segno di fare silenzio, e la cassiera cambiò subito espressione. Pagò e prima di andare prese un fazzoletto e lo firmò. “Ma che diavolo sta facendo? Si mette a firmare i fazzoletti? E poi per quale motivo! Bah la gente qui è strana”. Immersa in questi pensieri arrivò il mio turno.. pagai, salutai la cassiera e solo allora mi accorsi che mi aveva aspettato. Insieme ci dirigemmo verso l’uscita.
- Non eri tenuto ad aspettarmi ma grazie!
- Oh si invece lo ero perc…
Non riuscì a finire la frase perché fu interrotto da un suono di clacson. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo, seduto in una decappottabile azzurra, indossava una maglietta a righe e dei pantaloni con le bretelle e mi sorrideva come un deficiente.. Io sorrisi a mia volta per non far l’antipatica, e lui a quel punto disse:
- Hazza per prendere due cose ci hai messo venti minuti. Sono stato qui a cuocere al sole..
- Scusa Tommo.. sono stato trattenuto da qualcuno..- disse indicandomi- Ok, mi sa che ora devo proprio scappare, se il destino vorrà ci incontreremo. Spero proprio che sia così. Ciao Alexia-
Salì in macchina e partirono a tutta birra, li salutai ma non ero certa che mi avessero sentito. Seguii con lo sguardo la macchina che pian piano scomparve dalla mia visuale. Ma io rimasi lì ancora qualche minuto a fissare il punto in cui era scomparsa… Immersa nei miei pensieri mi incamminai verso casa.. “Che strana coppia. Oggi è stata veramente una giornata strana. Non vedo l’ora di passare una serata tranquilla in casa, magari a leggere quella rivista che preso”.

Ma in realtà non fu così. Arrivai a casa e trovai un messaggio in segreteria. Mia mamma
“CIAO TESORO SONO LA MAMMA. HO AVUTO UN IMPREVISTO AL LAVORO E TRONERO’ PIU’ TRADI DEL SOLITO. NON TI PREOCCUPARE NON SARAI SOLA, HO INVITATO BRIANNA E CHRISTY A CENA E POI STANNO A DROMIRE QUI. BACIO A DOPO” .
Ascoltato il messaggio rimasi ne rimasi delusa, ma fui anche molto felice di passare una serata con le mie migliori amiche. Misi a posto la spesa e senza dare neanche un’occhiata alla rivista mi sdraiai sul letto.
Alle 19.30 accesi l’acqua e iniziai a cucinare. Dopo pochi minuti suonò il campanello, erano arrivate! Mi aiutarono a cucinare, e quando ci mettemmo a tavola gli raccontai la mia avventura nel supermercato. Quando finii il racconto loro iniziarono i soliti commenti ‘Eh Ale hai fatto colpo!’ o ’quando lo rivedrai??!! ’ o ‘vi siete baciati?’ Per chissà quanto mi riempirono di domande ma per fortuna riuscii a chiarire che tra me e quello non era successo niente. Quando finimmo di sparecchiare andammo in taverna, e sorpresa delle sorprese Brianna tirò fuori Ipod e casse e disse:
- Ve lo detto che vi avrei fatto ascoltare il loro primo singolo.. un attimo e vi ricrederete di quello che avete detto!
- Oddio Bri! Pensavamo che te ne fossi dimenticata! No ti prego! Tanto cambierai idea fra 5 o 6 giorni!- disse Christy
- Dai Chri, quanto ci costa ascoltare un brano? Così la facciamo contenta.- intervenni io
Brianna in pochi minuti trovo la canzone e nella taverna si diffusero le note.. e poco dopo si aggiunsero le parole, una voce calda e profonda che diceva:
You're insecure, Don't know what for
You're turning heads when you walk through the do-o-or
Don't need make up, To cover up
Mi ritrovai a tenere il tempo col il piede. In fondo non erano male. Quando la canzone terminò con un
That's what makes you beautiful
Bri ci chiese come la pensavamo e ovviamente quando io le dissi che non erano male lei esplose in una marea di gridolini e di esclamazioni. Ma la cosa per fortuna finì lì. Certo. Ci parlò ancora di questi 5, dicendoci alcune curiosità, tipo che uno adorava le carote, uno amava i gatti e girava per casa nudo, uno continuava a mangiare, uno si amava da solo e l’ultimo quello più assurdo che aveva paura dei cucchiai. Ma non ci disse i loro nomi ne ce li descrisse.
Passammo una serata tra chiacchere e risate e arrivò presto, troppo presto, l’ora di dormire. Io come al solito non riuscii ad addormentarmi, sentii pure mia madre rientrare in casa, ma feci finta di dormire e non andai a salutarla…
Cambiai posizione, decisa a prendere sonno, e mi ritrovai a pensare a quel pomeriggio, a quella piccola avventura che avevo vissuto nel supermercato.
E pensando ai quei suoi occhi verdi e quei suoi fantastici ricci mi addormentai mentre un piccolo sorriso si formava sul mio viso.
  
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