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Autore: Cap_Kela    11/03/2007    9 recensioni
Quando una ragazza del XXI sec. riapre i suoi occhi smeraldo si ritrova, insieme al suo fratellino, nel XVII sec. in un piccolo porto nei pressi di Tortuga...
"Benvenuta ai Caraibi Tesoro!"
=In ristrutturazione =P
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'UNTITLED'
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Nota delle autrici:

Salve a tutti! Chiedo scusa ma questa settimana è stata un inferno e ho avuto pochissimo tempo per portare a termine questo capitolo, nonostante avevo detto che l’avremmo pubblicato entro il fine settimana.

Ultimamente mi sono anche accorta di prolungarmi molto nello scrivere infatti questo capitolo è davvero lungo, ci si mette più di un quarto d’ora per leggerlo tutto, ma è abbastanza movimentato e spero che comunque non vi annoi, in questo caso basta dirlo! ;)

Temo che anche il prossimo sarà così a meno che non lo dividiamo in 2 parti…

Volevo segnalare che nel mio account (Dj Kela) ho messo un avviso che può essere moooolto interessante per i fans che attendono il terzo film dei pirati dei Caraibi! ^^

Il 19 marzo finalmente avremo il trailer, era ora!!! =D

Sono felice del fatto che ci è stata anche una nuova fan uscita allo scoperto (lol) Alezca! =D Ringrazio come sempre tanto tanto tanto tutte le lettrici che si sono appassionate della nostra ff e ce lo dimostrano ogni volta! ^^

Questo che state per leggere è la continuazione del capitolo precedente e circa a metà c’è un riferimento al capitolo 13!

Auguro a tutti una buona lettura e questa volta prometto di aggiornare presto!! =P

Un bacione grande

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 25

Perspicace.

 

Scorto il mio fratellino nella nostra cabina, non ci impiega molto ad addormentarsi, la stanchezza e le bevande alcoliche ingerite fanno il loro effetto.

Accompagno i suoi sogni giocherellando con i suoi capelli setosi e lisci, tutto il contrario dei miei.

Sono più serena di prima, affrontare un po’ tutto questo mi ha consolata.

Nonostante ciò non ho voglia di dormire comunque…

Da qualche minuto non avverto più alcuno schiamazzo, la ciurma deve averne avuto abbastanza di festeggiare per l’avvenuta del tesoro e si sarà rifugiata in coperta.

Sono rimasta in disparte tutto il giorno, ora mi sento in prigione a rimanere qui!

E’ la mia ultima notte a bordo, mi sembra un peccato sprecarla a fissare fuori dalla finestra, non credo sia già notte inoltrata!

Forse dopo il trambusto della festicciola ci sarà da riordinare il locale e non credo che qualcuno lo farà…

Decisa a trovare in qualche modo una distrazione, mi vesto velocemente ed esco dalla cabina facendo in modo da non svegliare il mio fratellino che russa rumorosamente.

Mentre cammino furtiva nel corridoio avverto un ticchettio costante all’esterno, il Capitano non ha fatto ritorno nella sua cabina, non ho sentito alcun movimento.

Apro la porta che mi permette di accedere al ponte e… lo trovo quasi del tutto allagato!

Il suono che percepivo era provocato della pioggia che ora batte insistente sulle assi scure della Black Pearl.

Dal minaccioso cielo nuvoloso di questa sera si presagiva già brutto tempo.

Tutto intorno a me è desolato e silenzioso, meglio così posso agire indisturbata!

Mi dirigo cautamente verso la sala dove fino a poco fa era raggruppata la ciurma.

Anche se non proviene alcuna illuminazione dall’interno, giro la maniglia in modo sicuro, ma questa non si apre.

Provo con più insistenza, non vuole degnarsi di aprirsi mannaggia!

…: "Hai intenzione di sfondarla?"

Mi giro di scatto spaventata verso la voce e l’alone di luce che mi ha destato dai miei pensieri.

IO: "N-o" rispondo balbettando dato che non ho la minima idea di chi mi ha rivolto la domanda.

JIMMY: "Cosa ci fa una così impaurita creatura qui al buio e sotto la pioggia?"chiede ancora una figura dai contorni poco chiari dato che la luce non è molta, ma che riconosco nitidamente trattandosi di un pirata a me conosciuto.

IO: "Non credo che questo possa ricavare interesse" rispondo con freddezza.

La stazza di quest’uomo mi intimorisce, mi sorpassa di molti centimetri come altezza, molto più di Jack.

Ma c’è in lui, nel suo sguardo qualcosa che… stimola la memoria!

Per questo motivo lo trovo famigliare, ma non so in cosa, non ho mai avuto l’occasione di scrutarlo da vicino.

Ora tramite la luce proveniente dalla fiaccola che ha in mano riesco a vedere i suoi capelli ricci sbucare da sotto la fascia blu e gli occhi risaltare dal buio nella notte nera.

Sono verdi come il fondo di una bottiglia, all’incirca simili ai miei, anche i tratti del viso non mi sono del tutto nuovi…

Santo cielo! Ora capisco!!

Quest’uomo assomiglia in modo impressionante a mio padre.

JIMMY: "Hai perso la lingua?!" sollecita leggermente irritato.

Credo sia meglio non dargli retta e proseguire per la mia strada, ogni risposta peggiora la mia situazione e non voglio ritrovarmi come qualche ora fa con quel maiale di Diego!!

Cerco di sorpassarlo e andarmene ma con un’abile mossa si posiziona innanzi a me sbarrandomi completamente la strada.

JIMMY: "Vorresti già scappare?!"

SI!!!

IO: "Preferirei andarmene di qui!" rispondo sdegnata.

JIMMY: "Se vuoi ti posso mostrare un bel posticino.." afferma dissuasivo.

IO: "No grazie!" affermo con tono che non ammette repliche.

Provo di nuovo a fuggire, ma mi vedo di nuovo sbarrata la strada.

JIMMY: "Vorresti vedere il dormitorio? Sai, là potremmo divertirci anche insieme a tutti gli altri, non è affatto giusto che me la spassi solamente io!"

Che cosa?? O.o ma che schifo!!!

Non ho mai donato il mio corpo a un uomo, e non succederà di certo che questo avvenga con una marmaglia di pervertiti assatanati come quelli che riposano il quella sottospecie di scantinato!!

IO: "Non credo che anche tutti insieme potreste mai soddisfarmi… semplicemente perché l’unica cosa che provo nei vostri confronti è RIBREZZO!"

Jimmy scoppia in una sonora risata, si porta una mano in volto cercando di reprimerla.

Ride adesso??

JIMMY: "Ben detto…ottima risposta! Hai fegato ragazza!"

Come??

IO: "..i-in che senso..??" dico spaesata.

JIMMY: "Volevo solamente metterti alla prova, non dicevo sul serio! [oh che sollievo!] Ora posso affermare con sicurezza che sei la degna donna del Capitano!"

La cosa scusa??

Inevitabilmente arrossisco, cerco di controbattere in qualsiasi modo ma dalle mie labbra escono solamente dei monosillabi.

JIMMY: "Non ti preoccupare bocciolo, Jimmy è uno sveglio e sa mantenere certi segreti… comunque per quale motivo sei ancora in giro a quest’ora? Se cerchi il Capitano è al timone!"

Caspita anche mio padre, le poche volte in cui lo vedevo, mi chiamava bocciolo…!

IO cercando di riprendendomi all’istante: "Ecco…NO…non cercavo il Capitano! So dove trovarlo in caso ne avessi bisogno.."

JIMMY: "Ad esempio nella cabina accanto alla tua?!" dice ironico.

IO: "Come fai a saperlo??"domando sbalordita.

JIMMY: "In passato a bordo di questa nave ci sono stati degli episodi che ora inducono il Capitano ad essere più prudente!

Trova più conveniente non fidarsi più delle persone che vi salgono a bordo e ha tutto il mio appoggio in questo! Infatti 2 giorni dopo dell’arrivo di te e tuo figlio.."

IO: "NON E’ MIO FIGLIO!!! Non penserai forse che io sia così vecchia spero!" sbotto adirata, possibile che tutti pensino questa cosa?!? GRRR

JIMMY: "No, no! Per carità! Avrai all’incirca ventiqu… ventuno anni…?" azzarda dubbioso.

IO: "Quanti hai detto?? [possibile che sembro così grande??] bhe non importa, prosegui!"

JIMMY: "Dicevo… il Capitano mi ha assegnato il compito di perquisire di nascosto la vostra cabina, una piccola precauzione per non avere sorprese. Fa così da qualche tempo, tranquilla! Non è riferito solo a voi!!"

IO: "Capisco… Io e Dylan non abbiamo nulla da nascondere, non possediamo nulla qui, non ho idea delle grandi sorprese che hai trovato!!" rispondo un po’ innervosita da questo, ammetto di esserci rimasta un po’ male.

Per questi luoghi girano i malviventi con cui abbia mai avuto a che fare e Jack si mette a dubitare persino di me e il mio fratellino, assurdo!

JIMMY: "Infatti ho rassicurato immediatamente il Capitano, non ho trovato nulla di irregolare, non infrangete nessuna regola!"

"Ci mancherebbe altro!!!" penso solo tra me e me incrociando le braccia sul petto.

IO con tono più calmo: "Comunque questa sera non riuscivo a prendere sonno e ho pensato di venire a dare una mano per ripulire un po’ il disastro causato dai festeggiamenti…ma la porta è chiusa!"

JIMMY: "Esatto, il Capitano si è occupato di richiuderla immediatamente dopo che il locale si è sgomberato, lo fa sempre! Non hai mai assistito fino alla fine a un festeggiamento come questo, vero?"

Scuoto la testa in senso di negazione.

Il pirata si fa un attimo pensieroso e poi afferma: "Se vuoi un lavoretto ci sarebbe, potresti riparare le falle del tetto della stiva. Dall’attacco della Blue Stone è assai malridotto!"

Meglio che niente, almeno ho qualcosa da fare, magari infondo sarà divertente!

IO: "Va bene, mi puoi condurre tu?"

JIMMY: "Sarà un piacere, seguimi…per di qua!" dice mostrandomi una via con il braccio.

Con un lieve sforzo apre una porta e già dalla soglia posso intravedere rivoli d’acqua sgorgare dal tetto.

JIMMY porta il braccio dove tiene in mano la fiaccola, all’interno della stanza, per illuminarla e darmi una piccola visuale: "Vedi la falla [dice indicando il soffitto] quella è la più grande, va riparata prima delle altre!"

Sorpasso Jimmy sulla soglia della porta e facendo un passo all’interno posso osservare meglio la situazione.

La stanza è intralciata da casse di legno abbandonate un po’ ovunque, le provviste di cibo invece sono sistemate abbastanza decentemente su dei scaffali appoggiati alla parete più lunga.

Dalla parete laterale sporgono scaffali colmi di cera proveniente da candele consumate e poi abbandonate.

Accanto alla porta d’entrata si trova una sedia un tempo elegante e raffinata ora ridotta in un brutto stato che si abbina al legno rigato e vissuto di uno scrittoio anch’esso decisamente tenuto in pessimo stato.

Il mio sguardo si posa sulla parete destra che coincide con un lato della nave: una spaccatura della fiancata è stata ricostruita frettolosamente e in malo modo, ma che diamine può essere successo??

Oh, ora ricordo!!

Mentre stavo "saldando il mio conto in sospeso" con il Capitano siamo stati interrotti da un rumore molto forte!

I resti della nave attaccata dalla Blue stone!

La furia delle onde deve aver sbattuto un resto del relitto con così tanta furia da aver squarciato la parete di legno.

Osservo ancora i rivoli di pioggia sgorgare dal soffito e vengo colta da un dubbio: "Sbaglio o è troppo in alto?!"

JIMMY: "Ottima osservazione! Sulla parete centrale c’è una scala, puoi usare quella… Nell’angolo di destra ci sono dei catini con cui puoi raccogliere l’acqua che fuoriesce dall’alto se ti è utile. Ora sono spiacente ma devo proprio andare! Domani mi tocca il primo turno, e se il Capitano mi vede addormentato… poi sono guai!!"

IO: "Si ma…"

JIMMY: "Ah giusto, dimenticavo! Il tetto lo devi riparare con i chiodi, le travi che trovi sul pavimento e se non ti bastano… allora usa il legno dei barili." Conclude agitando a destra e a sinistra la fiaccola per illuminare gli oggetti a cui si riferisce.

Infatti mi stavo proprio chiedendo come avrei fatto a riparare il disastro che regna qui dentro!!

IO: "D’accordo" affermo poco convinta di tutto questo, appare più difficile di quanto immaginavo e poi quella fiamma che mi dimena sotto il naso è inquietante!! 0__0

JIMMY: "Buon lavoro!" conclude prima di scomparire dietro la porta che poco fa aveva aperto lasciandosi scivolare dalle mani la lanterna accesa che atterra in un contenitore di ferro e si spegne lasciandomi lentamente senza luce.

Prontamente afferro una candela ancora in buone condizioni staccandola con forza dalle sue ‘radici di cera’ insidiate sulla mensola che sporge dalla parete.

Porto la miccia vicino ai resti della fiamma che sta per spegnersi, prende fuoco, meno male!

Voleva lasciarmi al buio quello!

IO: "Bene, coraggio Jennyfer, vediamo di completare questo lavoraccio!"

Mi dirigo dopo esseri fatta coraggio dove mi ha indicato Jimmy e afferro la scala per i due lati.

È molto vecchia e sembra mal ridotta, però abbastanza robusta per sostenermi.

La adagio sotto la falla, e cerco il necessario per riparare il soffitto.

Trovo travi, chiodi, fasce di metallo e un martello, se così lo posso chiamare questo pezzo di legno mangiucchiato con un ferro pesante attaccato all’estremità...

Riprendo la candela che ho adagiato su un piattino per raccogliere la cera colante e la posiziono su uno scaffale adiacente alla scaletta.

Controllo un’ultima volta che la scaletta in legno sia salda, per poi salirci sopra prudentemente.

Appena raggiungo l’ultimo piolo che poi mi permette di raggiungere una tavola dove posiziono tutti gli attrezzi, perdo per qualche istante l’equilibrio.

Vado un po’ in panico, faccio forza sui polpacci e riesco a riportare il busto in avanti anche appoggiandomi a una trave che attraversa il soffitto.

Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna questa trave è ben saldata alle altre e sostiene benissimo il mio peso.

Con più prudenza mi posiziono meglio in cima alla scaletta e rimboccandomi le maniche larghe della camicia inizio con la riparazione.

Sono un po’ impedita, molte travi appena le attacco cadono al suolo, ma con molta pazienza continuo imperterrita.

Non ho mai fatto una cosa del genere in vita mia, a questi lavoretti hanno sempre provveduto gli aiutanti domestici di casa mia! Io ho avuto la possibilità di osservarli però, loro lo facevano sembrare così semplice…

Riesco a ricoprire le aperture più grandi, anche se non in modo impeccabile, ma almeno riesco a non schiacciarmi qualche dito e non entra più acqua!!!

Mentre sto per fissare le ultime assi mi accordo di essere rimasta a corto di chiodi.

Forse ne ho usati un po’ troppi eh!

Osservo incerta il mio lavoro non proprio ben fatto, se avessi usato dei cerotti per fissare queste assi ne avrei usati di meno, che pasticciona che sono!!

E adesso come faccio per i chiodi però? Jimmy è andato a dormire, di certo non mi avventuro nei dormitori a quest’ora da sola, con i pervertiti che ci sono lì!!

Non mi rimane che lasciare il lavoro a metà… no, non è corretto… però potrei chiedere aiuto a Jack!
Se non sbaglio, Jimmy ha detto che si trovava al timone, forse c’è ancora!

Appoggio la candela in un posto asciutto e mi dirigo decisa verso la porta che collega la stiva al ponte.

La pioggia non ha smesso di cadere dal cielo, e tutt’ora bagna ininterrottamente l’esterno della nave.

Sento il leggero scorrere della pioggia sul mio viso e inzuppare i miei abiti.

Cammino toccando il corrimano del parapetto, togliendovi il velo di pioggia fermatasi sopra.

Mi sporgo per guardare meglio il mare che, increspato dalla pioggia, sembra infuriato.

Che cos’è, neanche tu vuoi che me ne vada via?

L’acqua crea uno strano movimento che si infrange contro lo scafo della Black Pearl.

Rimango un po’ a fissare quel manto blu, ma quasi ormai fradicia mi rassegno a raggiungere il Capitano.

Salgo le scale e raggiungo il piano rialzato del timone, subito sulla sinistra appare la figura di Jack.

Sono vestita con abiti scuri, se non fosse per la mia pelle chiara che fa contrasto apparirei un’ombra che si aggira tra i pontili di questa nave.

Mi sento un po’ stupida a venire a chiedergli una manciata di chiodi a quest’ora di notte, ma se ho intenzione di portare a termine il lavoro che ho iniziato mi sembra l’unica cosa da fare!

Quando Jack si accorge della mia presenza alle sue spalle si gira e scruta meglio le tenebre strabuzzando gli occhi.

JACK: "Oh! Sei tu tesoro, tra la pioggia e il buio non riuscivo a scorgerti.." ora che mi riconosce rimette dondolante entrambe le mani sul timone e torna a fissare di fronte a se.

La sua voce ha un tono strano, deve aver esagerato nel bere anche lui questa sera!

IO: "Come procede la rotta Capitano?" domando incuriosita vedendolo preso.

JACK: "Si può dire a gonfie vele come tu stessa puoi notare, la mia bussola dice che Isla Oculta è vicina la raggiungeremo tra poche ore. Tu invece?A cosa devo l’onore di una tua visita dolcezza?" domanda distogliendo a volte lo sguardo per guardarmi in viso.

Mi avvicino ancora un po’ intimidita dalla mia assurda richiesta che sto per fare e rispondo: "Stavo riparando le falle nella stiva, ma ho finito i chiodi. Mi chiedevo se potessi indicarmi dove posso trovarli"

Jack straluna gli occhi e mi guarda storto piegando la testa verso destra: "Chi mai ti ha dato l’ordine di fare questo??" domanda stranito.

Se ora rispondo Jimmy magari se la prenderà con lui, è stato gentile con me infondo, non mi và di metterlo nei pasticci…

IO: "N-nessuno in particolare, è solo che non avevo altro da fare e non riuscivo a prender sonno, così…"

JACK: "Così potevi venire da me e trovavo io qualcosa da farti fare!" ribatte superiore riportando lo sguardo verso l’orizzonte scuro.

Si immagino proprio eh…

Sollevo un sopracciglio e incrocio le braccia sul petto: "Preferisco non venire a conoscenza delle sue intenzioni Capitano!!"

Jack si gira di scatto verso di me, abbassa lo sguardo e il tono di voce facendola diventare calda e provocante: "Perché pensi sempre male delle mie intenzioni?" domanda malizioso.

IO completamente disarmata e allo stesso tempo stregata dal suo comportamento: "Perché… dette con il tono che usi tu…"

JACK: "Bene!" conclude allontanandosi e tornando serio con il busto dritto.

"Ti dimostro che non è sempre come pensi tu bambina viziata!!"

IO: "Come mi hai chiamato???" sbotto irritata inseguendolo dato che ha completamente abbandonato il timone e scende dondolando sulle sue stesse gambe la gradinata.

JACK: "Vorresti dei chiodi per fissare le assi al soffitto, giusto?" ribadisce ignorando la mia precedente affermazione.

IO: "Si.." rispondo esasperata con tono offeso.

Mi dice di seguirlo, ma per tutto il tragitto rimango ad una certa distanza da lui.

Non so bene neanche io il motivo, ma in me si installa una sensazione di disagio.

Ritornano della mia mente le parole di Jimmy, e un rossore imporpora le mie guance seguito da un sorrisino che si allarga sul mio viso.

Mi chiedo come può esserli saltata in mente un’idea del genere!

Forse ha visto che consegnavo a Jack il dipinto, e ha tirato a sbagliate conclusioni.

Io la donna del Capitano… mha, figuriamoci!!

Non riusciamo ad andare d’accordo per più di 10 minuti, ne ho appena avuta la dimostrazione ora!

Non riusciremmo a sopportarci a lungo…

Tornando seria non so neanche io cosa provo nei suoi confronti, sono così confusa adesso… Metà di me pensa a rimanere e l’altra è come se fosse già nel futuro.

Io mi trovo bene qui, sto bene anche quando sono con Jack… ma sicuramente tutto ciò non sarà ricambiato con dei sentimenti simili verso di me.

Sono l’oggetto delle sue burle, mi usa un po’ per divertirsi, mi protegge solo per dovere perché qui le donne sono tutte sottomesse e deboli, non consce la società del ventunesimo secolo dove invece sono autonome, mi considera uguale alle altre, nulla più…

Scommetto che è un atteggiamento che assume con tutte, non solo con me.

Trovo che sarebbe una delusione troppo grande confessargli ciò che provo, e poi essere rifiutata o derisa.

Immersa nelle mie riflessioni cammino a testa bassa e non mi accorgo che il Capitano si è fermato di colpo dinanzi a una porta.

Inevitabilmente me ne accorgo troppo tardi e mi scontro con lui.

IO: "Scusa…scusa… scusa. Non volevo, davvero!"

JACK mi guarda un po’ accigliato e dice: "Tranquilla, scuse accettate!" afferma portano le braccia in alto in segno di resa.

Tengo nuovamente gli occhi bassi, non voglio che sappia che sto a disagio.

Rimango sola sul ponte per qualche secondo, Jack si è avventurato nella stanza buia spero alla ricerca di quello che gli ho chiesto.

Dannazione, devo stare più attenta! Già mi sento strana, in più se mi caccio in situazioni più imbarazzanti non so proprio come reagire.

"Ecco qui!"

Il Capitano riappare davanti a me dal buio con voce squillante e con una cassetta dall’apparenza molto pesante facendomi quasi lanciare un urlo dallo spavento.

JACK: "Mannaggia, fossi in te mi darei una calmata tesoro, hai i nervi a fior di pelle questa notte!!" afferma scrutandomi accigliato e con tono di rimprovero.

Cosa ha detto, notte?? Oddio, in questo tempo ho perso persino la condizione dei giorni, non so più nemmeno in che periodo della giornata siamo, credevo fosse appena tardi e invece a quanto pare è già notte da un pezzo!

Strappo di mano la cassetta a Jack buttando gli occhi al cielo e proseguendo senza repliche verso la stiva.

Meno male che ora me lo levo di torno, mi fa solo diventare nervosa e agitata, finisco queste dannate riparazioni e a costo di sbattere la testa contro il muro per addormentarmi vado a dormire!!

Dopo qualche passo avverto un’altra camminata incerta dietro di me.

Mi giro di scatto con fare scontroso dato che queste sere facendo la ‘brava ragazza’ mi sono ritrovata di fronte a una marmaglia di depravati con solo cattive intenzioni.

Alle mie spalle trovo solamente il Capitano che mi segue con fare indifferente e che osserva ammirato la maestosità del suo bel galeone.

Accorgendosi che mi sono fermata a scrutarlo mi rivolge un’occhiata interrogativa che gli da un aspetto molto buffo.

Finalmente mi scrollo di dosso la negatività provocata dai mille pensieri di questa sera, gli rivolgo un sorriso che si tramuta in una risata per il suo modo di fare che trovo impossibile odiare persino quando è irritante.

Il buio non mi ha permesso di vedere del tutto la reazione di Jack alla mia risata, ho solo scorto nel cupo nero notturno il luccichio di 4 suoi denti d’oro. (si sono 4 li ho contati! Ditemi ke sn pazza: rispondo "lo so!!!" looool XD NdCapitana No non sei pazza…sei MALATA NdCapo)

La cassetta abbastanza pesante mi occupa entrambe le mani e sono costretta ad aprire la porta della stiva con una mossa dell’ anca.

Mentre mi inoltro nella stanza trattenendo la porta dal chiudersi, reggendo il suo peso contro la mia schiena, inaspettatamente la sento appoggiarsi del tutto contro la parete.

Girandomi verso destra incontro il Capitano che più vicino di quanto prevedessi regge il peso della porta solo con un braccio e sussurra seducente: "Perspicace!"

Una luce proviene dal suo fianco, si tratta di una lanterna di medie dimensioni, capace almeno di illuminare l’entrata della stanza in cui stiamo entrando.

IO: "Sono una donna che sa cavarsela anche senza l’aiuto di un uomo come te mio Capitano!" commento dirigendomi, senza rivolgergli lo sguardo, verso la scaletta che uso come strumento di lavoro con fare da saccente per provocarlo.

JACK: "A me era sembrato che a Tortuga non saresti stata in grado di sopravvivere un paio d’ore se non fossi intervenuto in tuo soccorso…" ribatte chiudendosi la porta alle spalle con fare molto calmo.

Appoggio la cassetta sulla scala, salgo qualche gradino e poi la apro: è colma fino all’orlo di chiodi di tutte le misure, anche qualcuno arrugginito se è per questo…

L’atteggiamento che adotta Jack sembra studiato apposta per essere finalizzato alle sue aspettative, è incredibile ma al tempo stesso strambo, unico e persuasivo. (dopo Potc2 mammmmmina qnt mi piace qst termine!!! Sbaaaaaaaaav NdCapitana Già soprattutto a ki lo rivolge ihihihi NdCapo-perfida)

IO: "Trovo che non sia colpa mia se le isole di questo arcipelago pullulano di briganti e assalitori!!" rispondo inquieta scendendo nuovamente dalla scaletta per recuperare qualche trave.

Il Capitano accorgendosi che ho già una fonte di luce anche se limitata datami dalla candela, spegne la lanterna per poi posizionandola vicino alla parete e si mette a curiosare sugli scaffali imbanditi di viveri.

JACK: "Trovo che non sia colpa loro ne mia se sei così attraente…" confuta espansivo appoggiandosi ad una parete tenendosi stretta una bottiglia di rhum in mano e osservando curioso la mia reazione.

Rimango a bocca aperta, inerte a guardarlo.

Allontano da me con la mano la candela in modo che non mi illumini completamente il viso e non mostri l’effetto che hanno su di me le parole che ha appena pronunciato.

Non rispondo questa volta, faccio finta di cercare di concentrarmi sulle riparazioni e schiarendomi imbarazzata la voce salgo gli ultimi 3 pioli della scaletta.

Avverto un sogghigno divertito da parte del Capitano mentre è intento ad aprire la bottiglia di rhum sottratta dalla dispensa.

Stappato il tappo dopo qualche sforzo, soddisfatto, mi guarda e inizia a sorseggiare il liquore.

IO: "Non hai bevuto abbastanza per sta sera?!" dico portandomi le mani ai fianchi esasperata cercando disperatamente un modo per sviare il discorso precedente.

JACK: "No non credo" dice un attimo pensieroso e poi concludendo con una ridicola smorfia.

Scuoto la testa in segno di rassegnazione, dentro di me rido a più non posso ma non voglio mostrarmi così, infatti cercando di stare seria posiziono nella giusta maniera un’asse di legno e prendo qualche chiodo per fissarla.

Jack si avvicina curioso nel vedere come me la cavo.

Sono già abbastanza impaurita dall’altezza in cui mi trovo, non sono brava in questo mestiere e in più ora ho il Capitano alle costole pronto a commentare sarcasticamente, perfetto! Non poteva andarmi meglio di così… Aiuto!!

La sua presenza come previsto mi mette più tensione e manco di colpire un paio di chiodi.

Il primo schizza via dalla pressione esagerata che ho esercitato con il martello e raggiunge il pavimento tintinnando ripetutamente.

Jack lo osserva scuotendo la testa da parte a parte e poi rivolgendomi uno sguardo ironico-divertito.

Jennyfer, mantieni la calma. Basta farti condizionare!!

Emetto un respiro profondo e un po’ più convinta mi rimetto all’opera, ma anche questa volta manco il cappuccio del chiodo facendolo prima smussare e poi finire verso il basso dove colpisce pungente la testa del Capitano.

Jack si porta immediatamente una mano nel punto colpito massaggiandolo per far passare il fastidio, borbotta qualcosa di impercepibile e poi alzo lo sguardo di scatto: "Ehi… mi hai quasi bucato la testa!!" sbotta imbronciato come un bambino offeso.

IO: "Ecco forse così ci entrerà qualcosa di sensato finalmente!"

JACK: "Cosa hai detto????" quasi urla incredulo e adirato.

IO: "Ho dett…JACK RIMETTI SUBITO LA SCALAAAAA!!!!"

Offeso dalla mia affermazione, senza pensarci più di tanto leva la scala da sotto i miei piedi e per non finire a terra mi aggrappo disperatamente alla trave portante del soffitto sopra la mia testa.

Porto tutte le mie forze alle braccia, ma è da tanto che non faccio palestra o sollevamento peso, ho poca resistenza!!

JACK con tono compiaciuto e di sfida: "Ripeti quello che hai detto adesso!"

IO: "Rimetti subito la scala dove si trovava!!!!"

JACK: "No… intendevo la frase prima!"

La camicia umida di pioggia che indosso inizia a scivolare sull’asse legnosa e mi sto seriamente a preoccupando della fine che sto per fare se non mi viene dato immediatamente un sostegno!!

IO: "Ti pare questo il momento di scherzare?!?!?" intervengo angosciata.

JACK: "Rimangiati quello che hai detto, e poi acconsentirò nel fare ciò che mi chiedi" Ribadisce con lo stesso tono calmo con cui ha emesso l’affermazione di prima ma contemplandomi con un sorrisino appagato.

Non vale la pena di stare qui a negoziare, mi faccio veramente male se cado da quassù e non credo che il Capitano questo è rhum è disposto a scomodarsi dalla sua comoda posizione e sacrificare il suo pregiato liquore per afferrarmi al volo in caso cadessi.

IO: "Ok, d’accordo hai vinto tu… rimangio quello che ho detto!"

JACK: "Sicura?" domanda ironico facendosi scappare una risata.

IO: "SI, MA ADESSO MUOVITI!!!" dico allo stremo delle forze.

JACK: "Brava, così si fa chérie!" risponde sollevato e soddisfatto.

Finalmente la scaletta torna all’altezza dei miei piedi e posso staccarmi da questa trave che mi sta facendo le braccia a pezzi!

Tremando raggiungo il suolo dopo essere del tutto certa di essere al sicuro mi preparo a infuriarmi con Jack.

IO: "Ma ti sembrano scherzi da fare questi?? Se fossi caduta!?!"

JACK: "Ti avrei presa io!" risponde pacificamente osservandomi con un ghigno malizioso e mantenendo invariata la sua postura dritta.

Sospiro rumorosamente esasperata e senza aggiungere altro torno a ‘scalare’ la scaletta per finire di riparare le travi squarciate.

Tento di rimanere concentrata nel mio lavoro, ma il fatto appena accaduto e non riuscire a rispondere a rima a Jack questa sera mi hanno reso nervosissima.

Io la donna di questo qui?! Ma adesso non ci penso neanche!! Poi sono io la permalosa!

Soprappensiero manco l’ennesimo chiodo, questo grazie alla forza esercitata con il colpo del martello rimbalza sul soffitto appena riparato, precipita verso il basso e centra il collo della bottiglia del Capitano.

Oh no!!! 0__0 Opssss!

Abbasso immediatamente lo sguardo e incontro quello stranito e allo stesso tempo scioccato e preoccupato di Jack che osserva disperato, sollevando all’altezza del suo viso la bottiglia, il chiodo non in buono stato che fluttua dentro il suo alcolico preferito.

IO: "Ehm… Capitano.. se vuole evitare di morire per il tetano, io getterei via quella bevanda immediatamente..!" dico con tono innocente ridotto a un sussurro.

Jack reagisce lanciandomi un’occhiata omicida: "Dannazione, non potresti fare più attenzione?! Ora sarò costretto a sprecare questa delizia!!!" borbotta adirato agitando le braccia in aria e dandomi le spalle per dirigersi dondolante nuovamente verso gli scaffali ben forniti.

Butto gli occhi al cielo, ma possibile che se la prende sempre per così poco?!?

Insopportabilmente… seducente, ecco che cos’è!

Appena mosso qualche passo in quella direzione vedo dal soffitto una trave staccarsi e ricadere verso terra a pochi centimetri dal suo volto di fronte a se.

Prendo la candela vicina a dove mi trovo e accorro immediatamente preoccupata.

Una volta raggiunto lo scruto perplessa: per qualche secondo rimane del tutto immobile, paralizzato, con gli occhi spalancati e un’espressione repressa di stupore, poi inizia a fissarmi con rimprovero per il lavoro eseguito non del tutto in modo impeccabile.

Mi allontano leggermente da lui e incrocio le braccia sul petto con fare da oltraggiata.

Ho fatto solo ciò che bisognava fare e nel miglior modo in cui conoscessi! Non poteva di certo aspettarsi che riparassi tutto perfettamente come un vero falegname!

Deve apprezzare il mio sforzo!!

Rimaniamo entrambi a scrutarci in una silenziosa battaglia di sguardi: lui non si smuove di una virgola, io cerco perlomeno di rimanere seria e di non scoppiare a ridere a causa della sua espressione buffa anche se stranamente ponderata.

Sto quasi per cedere e liberare la mia risata, quando un movimento brusco della nave ci fa oscillare vertiginosamente.

Il Capitano essendo più abituato mi afferra con prontezza evitando che io cada rovinosamente a terra.

A causa di questo la porta alle sue spalle si chiude di colpo provocando un spostamento d’aria che spegne la miccia della candela, facendo cadere l’intera stanza nell’oscurità.

Oddio… ora sono io ad essere paralizzata completamente dal terrore!!

Avverto il respiro di Jack fondersi con il mio ansimante e colmo di sgomenti.

Il mio battito aumenta fino ad impazzire, niente panico!!

Mi guardo spaesata intorno in cerca di qualche fonte di luce per orientarmi, ma scorgo solo buio pesto.

Se non fosse per l’agitazione presami dal terrore che ho per l’oscurità direi che Jack si trova esattamente a pochi centimetri dal mio viso, tutto ciò non mi dispiace!

Lasciando da parte la situazione imbarazzante in cui ci troviamo, senza volerlo e per la paura, lascio cadere a terra la candela aggrappandomi saldamente alle braccia di Jack.

IO: "Ho paura del buio!" confesso tremante.

JACK: "Hai paura di tutto tu" ribatte ironico.

IO ammonisco: "No, di tutto no!"

JACK: "Anche di me?"domanda con tono neutrale.

IO: "Sei talmente stravagante che non potrei mai provare timore nei tuoi confronti…"

JACK: "Con le tue parole ti contraddici dolcezza! Questa mattina, dopo che mi hai consegnato il dipinto, sei fuggita via da me come se mi temessi!"

Chino il capo come se fossi stata colpita nel profondo.

Non so cosa rispondergli, però ha ragione!

IO: "Non volevo essere ringraziata, tutto qui"

Pessima risposta, ma è tutto ciò che mi viene in mente…

JACK: "Voi del futuro avete dei comportamenti molto strani!" dice ridendo.

Non credo che questo sia molto rilevante facendo il paragone da epoca a epoca…

Continuare a rimanere qui in silenzio non serve a niente, perlomeno ora mi sento un po’ più sicura nel stare in una stanza così grande al buio dato che sono vicina a Jack, ma non sto tranquilla comunque.

IO: "P-potremmo usare la tua lanterna, così da non rimanere del tutto al buio, no?!" domando incerta sollevando la testa e… sfiorando il viso di Jack.

Come immaginavo era più vicino di quanto pensassi.

JACK: "Ma certo" conferma lasciandomi qualche secondo da sola nel punto in cui mi trovo, per recuperare la lanterna che ha depositato prima vicino alla parete.

In questi pochi attimi che mi sembrano durare un’eternità mi stringo nelle spalle e trattengo il respiro aspettando un cambiamento che mi riporti alla ‘normalità’ in cui mi trovavo prima.

Non penso a niente, la mia mente è vuota e ho lo stomaco chiuso per la straziante attesa.

Nel momento in cui rivedo apparire la luce rivivo per un attimo la frazione di secondo in cui io e Dylan abbiamo letto quel bigliettino dalle parole poco chiare, senza senso e poi… come per un sortilegio ci siamo ritrovati in questo posto, in un piccolo porto nei pressi di Tortuga…

"..Direi che la soluzione migliore è quella di aspettare che smetta di piovere, poi dolcezza ti concedo l’onore di portare a termine il lavoro che hai iniziato con così tanto entusiasm-.. Jennyfer mi stai ascoltando?!" chiede accigliato appendendo la lanterna alla parete in modo che illumini il più possibile la stanza.

IO tornando alla realtà: "Ehm.. cosa?"

JACK: "Adesso c’è luce, puoi star tranquilla!"dice sgranando gli occhi e indicando la lampada.

Annuisco semplicemente con la nuca, il suo sguardo si fa un po’ preoccupato per il mio atteggiamento inquieto.

Mi porge dolcemente la mano e mi invita ad accomodarmi su di un tappeto arrotolato appoggiato alle parete illuminata.

Accetto volentieri rispondendo con un sorriso.

Jack rimane in piedi davanti a me, alza la testa e scruta con gli occhi socchiusi il soffitto traboccante di rivoli piovosi che gli schizzano sul suo bel viso.

Rivolgendosi verso il pavimento si guarda confusamente intorno, poi individua un catino abbandonato disordinatamente qualche passo accanto a se.

A grandi passi, ed entusiasta di aver trovato quel che cercava, raggiunge il catino e lo spinge con i piedi fin sopra la falla dove da subito raccoglie fiotti d’acqua.

Si frega le mani con un sorrisino soddisfatto, poi con la sua solita camminata avanza e si siede in modo scomposto accanto a me.

Quando finalmente si sistema ed è in grado di rivolgermi attenzione assumo un tono provocante e avvicinandomi molto a lui sussurro: "Perspicace!"

La mia affermazione provoca una risata in entrambi.

JACK: "Tranquilla dolcezza, in questo modo non volevo assolutamente interferire con il tuo magnifico lavoro! L’attesa non sarà lunga, presto cesserà di piovere. Trovo solo necessario mettersi al riparo in caso venga giù un’altra trave!" conclude con un sorriso di scherno.

IO: "Ecco vedi che sono una frana, non sono capace di fare niente! Ora capisco perché questi lavori li incarichi ad altri e mai a me, non c’è da fidarsi se un lavoro del genere lo faccio io!" affermo sconsolata a causa anche del mio carattere permaloso.

Porto le ginocchia al petto e le stringo con un abbraccio nascondendo il volto.

JACK: "Non tutti siamo portati per certi lavori tesoro!Tu hai grandi qualità, non ti devi sminuire per queste sciocchezze!!" controbatte contrariato scrutandomi incredulo.

Sollevo leggermente il capo, con un devoto sorriso rispondo: "Ti ringrazio!"

JACK: "Mia cara… non c’è di che!" conclude mostrando poi uno dei suoi meravigliosi sorrisi che mi lasciano del tutto incantata a guardarlo.

Anche lui preso dalla stanchezza chiude gli occhi appoggiando la testa stanca alla parete dietro di sé.

IO: "..Scommetto che l’arte di consolare le donzelle è una delle tue specialità!" dico sempre senza distogliere la mia attenzione da lui.

Per un instante sorride ancora tenendo gli occhi chiusi, poi porta una mano alla nuca e la infila nel capelli armeggiando tra i suoi rumorosi gingilli e sfilandosi a fatica la bandana rossa: "Bhe diciamo che è così…" risponde sogghignando vago.

Scuoto la testa sorridendo tra me e me sconsolata.

Non avevo mai visto il Capitano senza la bandana! Sulla sua fronte appare un ciuffo di capelli neri che si scompigliano mentre passa la fascia porpora sul viso per asciugarlo dalle gocce di pioggia.

Nascondo di nuovo il viso tra le ginocchia.

JACK: "Se rimani lì dove sei ti prenderai un malanno, ci sono atri fori sopra di te, entra altra pioggia!"

IO: "Non import-.."

JACK interrompendomi: "Mettiti questo!" dice porgendomi confortante il suo cappello a tricorno.

Pensando che lo faccia per scherzo lo accetto e lo indosso subito anche se è molto largo per me e mi ricade un po’ sugli occhi.

IO: "Come mi sta?!" domando sistemandolo e mettendomi in una posa buffa con le mani adagiate sui fianchi per deriderlo.

"Sei bellissima…"risponde senza pensarci anche se non dà l’impressione di essersi reso conto di aver parlato senza riflettere, maschera tutto molto bene.

Io rimango di sasso, distolgo il mio sguardo dal suo presa dall’imbarazzo e tolgo il cappello servendomene per coprirmi il viso dato che sento di arrossire.

Dopo qualche secondo glielo restituisco a testa bassa senza fare commenti.

E’ da illusa lasciarsi ingannare da un bel complimento…

Sono quelle cose che accadono perché non riusciamo a frenare la nostra coscienza e vengono fuori senza volerlo, non diceva sul serio… almeno credo!

JACK: "Ecco un’altra tua stranezza: non ho mai conosciuto in vita mia una donna che reagisce così a un apprezzamento!" afferma beffardo quasi come se parlasse tra se e se.
Sentendomi meglio dopo questo suo intervento, dato che l’ha presa con sarcasmo, mi avvicino a lui abbracciandolo e ribadisco: "Ti assicuro che anche nel futuro non ho mai conosciuto un uomo pazzo quanto te Jack!!"

JACK: "Te l’ho detto, sono unico ed irripetibile!" afferma sussiegoso.

Scoppio a ridere mentre faccio scivolare la testa dalla sua spalla al petto e lui mi cinge con il braccio.

In realtà nonostante tutto ci sto così bene con te…

Voglio rimanere così per questa notte, la pioggia non smetterà di cadere come a me è permesso di non smettere di sognare, almeno fino a domani.

Se nel futuro non ci sarai ti cercherò in un sogno Jack, lì ti troverò di certo!

   
 
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