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Autore: kate95    27/08/2012    6 recensioni
Ogni cosa di lei lo attraeva, lo stregava, ogni pregio ed ogni suo difetto l’avevano fatto innamorare di lei.
Amava ogni singola espressione, ogni singolo gesto di lei.
Aveva sognato spesso loro due insieme, non poteva negarlo, l’aveva fatto così tante volte da aver perso il conto ormai.
L’unica cosa che gli rimaneva era la speranza che un giorno quelle sue fantasie sarebbero potute diventare realtà.
Aveva immaginato di poter restare a guardarla mentre lei dormiva, di poterla accarezzare dolcemente, di poter seguire con una mano il profilo del suo naso e scendere per arrivare alla sua bocca, al mento e proseguire lungo il collo, avrebbe voluto sentire il sapore delle sue labbra e il suo corpo vicino al suo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Martha Rodgers | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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cap
Capitolo 36-
Victoria Gates



La Gates voleva parlare con tutti loro, separatamente.
Chiamò prima Ryan ed Esposito, poi Beckett ed infine Castle. Lo scrittore sembrava decisamente il più impaurito tra i quattro e aspettava agitato il suo turno.
Quando fu Kate a venire chiamata lui rimase immobile per tutto il tempo alla scrivania della donna da dove poteva intravedere qualcosa tra le tapparelle dell'ufficio del capitano.
Vedeva le due chiacchierare animatamente mentre la sua fantasia di scrittore prendeva il sopravvento e iniziava ad elaborare stranissime e inquietanti punizioni che la Gates avrebbe potuto dar loro.
"Detective Beckett" iniziò la donna in piedi dietro la scrivania "per prima cosa voglio farle una domanda che ho posto anche ai suoi colleghi prima di lei..."
"Certo, signore" rispose attendendo che la donna continuasse.
"Chi ha avuto l'idea di continuare ad indagare anche se eravate fuori dal caso? E soprattutto chi ha pensato bene di fingervi clienti di quell'albergo?"
"L'idea é stata mia signore" disse lei "non accettavo il fatto che un criminale restasse in libertà mentre un innocente rischiava di trascorrere la sua vita in carcere senza motivo, così ho deciso di continuare per conto mio. Ho coinvolto io gli altri quindi la colpa é soltanto mia, capitano" concluse sperando di risultare convincente.
"Bene, ne prenderò atto"
Ci fu un momento di silenzio tra le due durante il quale Beckett si sentiva divorata dall'ansia.
"Devo dire che nonostante tutto avete fatto un buon lavoro" riprese la Gates poco dopo "quindi ho deciso di non punirvi, per questa volta"
Sulle labbra della detective nacque un sorriso spontaneo che fu però presto cancellato dalle parole del suo capo.
"Non gioisca troppo, Beckett" la rimproverò "la prossima volta non sarò così clemente"
"Certo"
"Dopo questo caso ho davvero capito quanto sia importante il lavoro di squadra. Non che prima non lo sapessi, ma vedervi tutti e quattro insieme, uniti e pronti a difendervi a vicenda mi ha fatto comprendere molte cose, soprattutto sull'amicizia. É bello vedere quanto teniate gli uni agli altri..."
"Beh grazie, signore. In effetti mi sento molto fortunata ad avere tre amici come loro"
"Uhm.... io direi soltanto due amici come loro" rispose il capitano.
Beckett la guardò un attimo confusa, senza sapere che cosa dire.
"Non fraintenda, Beckett" aggiunse poco dopo "non sto dicendo che Castle non possa essere un buon amico... voglio soltanto dire che non lo é per lei"
"Non capisco..." iniziò Kate titubante.
"Oh, andiamo non può continuare a nasconderlo... sono soprannominata Gates la tigre ma sono anche una donna e so distinguere perfettamente tra due semplici amici e qualcosa di più... e il signor Castle per lei é sicuramente molto di più di un semplice e bizzarro partner di lavoro" disse sorridendo.
"Ecco... io"
"Mi dica solo una cosa, detective" la interruppe "questa operazione é servita a qualcosa? É riuscita a farvi fare passi avanti?" chiese anche se conosceva già la risposta.
Kate non rispose, troppo imbarazzata e stupita per la piega che aveva assunto quel discorso.
Mai si sarebbe immaginata di parlare con la Gates della sua relazione con Rick e neanche pensava che il capitano sarebbe stato così diretto.
"Interpreterò questo silenzio come un sì" aggiunse Victoria dopo aver aspettato una risposta che non arrivava.
Beckett annuì, incapace di fare altro.
"Molto bene. Sappia però che non voglio smancerie al distretto, né effusioni e gesti di tenerezza di nessun tipo.... abbiamo una reputazione da mantenere.
Altrimenti questa volta la mando davvero a dirigere il traffico e poi sbatterò il suo scrittore fuori dal distretto prima ancora che riesca a dire la parola sindaco. Sono stata chiara?"
"Chiarissima" rispose la poliziotta senza però trattenere un sorriso.
"Ora può andare" la congedò ma poco prima che uscisse dall'ufficio la richiamò "un'ultima cosa... è davvero molto buffo"
"Che cosa?" domandò senza capire a che cosa alludesse il suo capitano.
"Prima di lei sia Ryan che Esposito si sono addossati tutta la colpa per la vostra missione segreta.  Ora sono davvero curiosa di sapere se anche il suo scrittore si prenderà tutte le responsabilità...." fece una piccola pausa per poi riprendere "per favore me lo chiami appena esce, prima che gli prenda un infarto durante l'attesa"
"Sì, signore" obbedì Kate mentre usciva dall'ufficio.
Si avvicinò alla scrivania dove l'uomo attendeva nervoso.
"Come é andata?" domandò evidentemente agitato.
"Non posso dirti nulla" rispose regalandogli però un sorriso "la Gates vuole parlare anche con te, forse é meglio non farla aspettare"
"Ok" disse lui incamminandosi.
Quando arrivò davanti alla porta si voltò per incontrare per un'ultima volta il viso della sua musa, poi prese un respiro profondo ed entrò.
"Signor Castle" lo salutò la donna, in piedi dietro la scrivania.
"Capitano"
"Si sieda" disse con voce seria.
Non era davvero arrabbiata con lui ma adorava vederlo intimorito e in un certo senso si stava prendendo una piccola rivincita su di lui.
"Allora..." iniziò "le farò una domanda che ho fatto a tutti quanti"
Lui annuì, aspettando impaziente il momento in cui avrebbe potuto fuggire da quell'ufficio.
"Chi ha avuto la brillante idea di continuare ad indagare fingendovi clienti dell'albergo?"
"Io, signore" rispose prontamente "ho convinto Beckett a continuare ad indagare e l'unico modo era fingersi clienti dell'hotel per poter seguire da vicino le mosse di Parker"
"D'accordo. Sa che dovrà pagarne le conseguenze, vero?"
"Sì, lo so" rispose lui mentre il suo sguardo sfuggiva al di là dell'ufficio.
La Gates si accorse subito che stava guardando dal vetro, oltre le tapparelle, dove s'intravedeva Beckett, seduta alla sua scrivania.
Si avvicinò alla finestra e con un colpo secco chiuse le tapparelle, oscurando la vista della sua musa allo scrittore.
Lui distolse improvvisamente lo sguardo, beccato con le mani nel sacco.
"So perfettamente che preferisce la vista della sua musa alla mia, ma cerci di restare concentrato per un istante" disse senza però accennare ad un piccolo sorriso.
"Sì, capitano"
"Molto bene" proseguì "allora come ho detto ai suoi colleghi, per questa volta non verrete puniti. In fondo hanno fatto un buon lavoro"
"Hanno?" domandò lui. Dopo tutto quello che aveva passato sperava almeno che il capitano gli riconoscesse un po' di merito.
"Beh la mia squadra comprende soltanto tre detective" rispose "e un dilettante che gioca a fare il poliziotto, anche se a volte gli riesce molto bene"
Rick sorrise a quell'affermazione per poi tornare di nuovo serio per ascoltate le parole della donna.
"Sappia che la tengo ancora d'occhio e da oggi in poi se non rispetta queste semplici regole ne pagherà le conseguenze" Mentre parlava Victoria prese un foglio piegato a metà sulla scrivania e lo porse all'uomo di fronte a sé "lo legga solo quando uscirà da qui"
"D'accordo"
"Molto bene" continuò lei sedendosi sulla sua poltrona "alla fine non sono riuscita a capire chi è stato"
"Che intende?"
"Beh... tutti voi, nessuno escluso, avete risposto allo stesso modo alla mia domanda, ovvero: sono stato io ad aver avuto l'idea sulla missione sotto copertura.
Ho sempre saputo che vi sareste protetti l'un l'altro in caso di necessità... anche se, in realtà, mi sono fatta un'idea su chi potrebbe davvero essere stato"
Lo scrittore non rispose, attendendo che la donna continuasse.
"Secondo me è stata un'idea sua" aggiunse dopo qualche attimo di silenzio.
"Mia?" domandò per essere sicuro di aver capito bene.
"Sì, sua. Peccato che non ne possa avere la certezza... nonostante tutto, quella è stata un'idea geniale! Avrei sicuramente premiato la persona che, con quella follia, ha permesso di sbattere Parker dietro alle sbarre"
"Ehm... eh... " Rick rimase senza parole.
"Vada pure, signor Castle" terminò la Gates con un sorriso compiaciuto, consapevole di aver indovinato "la sua musa la starà aspettando"
Quando lo scrittore giunse davanti alla porta dell'ufficio si sentì richiamare dal capitano: "Questa volta, ha fatto davvero un buon lavoro signor Castle"
Detto ciò uscì dall'ufficio, pronto a leggere cosa vi era scritto su quello strano foglio piegato a metà.


Quando Castle uscì, Beckett si alzò dalla scrivania e gli andò incontro per chiedergli come era andato l'incontro con la Gates, ma trovò il suo uomo tutto concentrato nella lettura di un foglio di carta.
"Che cos'è?" domandò incuriosita.
"É una lista di regole... che devo rispettare. Me l'ha data poco fa la Gates" disse sorridendo.
Sul foglio c'erano scritte a mano diverse indicazioni e semplici regole da rispettare.



Signor Castle, visti i recenti sviluppi del suo rapporto personale con la detective Beckett, le suggerisco di rispettare alla lettera queste mie indicazioni per evitare spiacevoli situazioni al 12th distretto.

1- Non si perda mai ad osservare la detective per troppo tempo mentre compila rapporti alla sua scrivania. Distoglie la concentrazione e i rapporti risultano carenti di importanti dettagli sulle indagini.

2- É ASSOLUTAMENTE vietato ogni tipo di dimostrazione "d'affetto" nei confronti della sua musa: nessun gesto di tenerezza, di alcun genere.

3- Ricordi sempre che si trova in un distretto di polizia e che abbiamo una reputazione da salvaguardare.

4- Non invadere mai gli spazi personali di Beckett, neanche in luoghi appartati del dipartimento e lontano da occhi indiscreti.

5- Se verrà colto in  flagranza di reato nemmeno il sindaco riuscirà a toglierla dai guai, questa volta.

6- Cerchi di tenere a bada le sue fantasie di scrittore e non esageri con le sue improbabili teorie su complotti della CIA e rapimenti alieni.

7- Non convinca Beckett ad agire in modo impulsivo o a fare qualcosa che, in situazioni normali, lei non farebbe.

8- Quando si ritrova da solo con Beckett nella saletta relax chiuda la porta e possibilmente abbassi le tapparelle. Tutto il dipartimento gliene sarebbe grato.

9- Questo è solo un consiglio: se vuole davvero rendersi migliore ai miei occhi, quando porta una tazza di caffè alla sua musa, pensi anche a me qualche volta. Perfino Iron Gates apprezzerebbe una tazza fumante di caffè o un buon cappuccino, ogni tanto.

10- Non esageri con le tazze di caffè per me da domani in poi, non vorrei mai che Bekcett si ingelosisse. In quel caso sarebbe peggio che avere in mezzo a piedi uno scrittore che gioca a fare il poliziotto.

Cordiali saluti,
Capitano  Victoria Gates



Sorrise richiudendo il foglio a metà e incontrando lo sguardo del capitano che lo osservava attraverso le tapparelle.



Note: Salve!!!!
Uhm.... in fondo la Gates è stata davvero brava, sta diventando pure una shipper  ù.ù
Volevo scrivere un lato di lei un pochino più dolce e romantico, non solo la fredda e dura Iron.
In ogni caso spero vi sia piaciuto! Ora scappo anche se so che stanotte non dormirò.... è stato un piacere conoscervi (potrei non sopravvivere domani xD)
Manteniamo la calma.... non mi resta che augurarvi buona visione per domani!
Godetevi il PROMO!
A presto, buona notte a tutte <3
   
 
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