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Autore: Drake_o    28/08/2012    6 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
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La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
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La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
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(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
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Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note del capitolo:
Ciao!
Vi ringrazio tutti per l'attenzione a questa storia a cui sono molto affezionata anche se so che non è un capolavoro, che è scritta in modo elementare e anche che non è una storia per tutti i gusti!  
Apprezzo molto che venga seguita, amo tutti i vostri commenti e faccio di tutto perché valga la pena leggerla fino in fondo! Grazie davvero!
Un grazie anche alle mie indispensabili e very cool beta, boann e lilit!! 
D. 
 
MUSIC : http://grooveshark.com/s/Normal+Song/4JDCcf?src=5

Due parole sulla musica:
Perfume Genius ( i cui testi sono usati spesso nelle mie due storie) è un musicista indipendente, è gay, è dolcissimo e i suoi video sono troppo belli, come del resto al sua musica e i suoi testi! Infatti faccio fatica a tagliarli quando li metto nelle storie! insomma ve lo consiglio vivamente!
 


Trad Titolo: Per quanto sia triste





 
 
 
 
Capitolo Ventitre

No Matter How sad

 
 
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Nessun ricordo
per quanto sia triste
E nessuna violenza
Per quanto sia crudele
Può oscurare il tuo cuore
O dilaniarlo.
Nessun segreto
Per quanto sia brutto
Può avvelenare la tua voce
O impedirti di essere felice
 
Prendi la mia mano
Quando hai paura.
 
 
No memory
No matter how sad
And no violence 
No matter how bad
Can darken the heart
Or tear it apart
And no secret
No matter how nasty
Can poison your voice
Or keep you from joy
Take my hand
When you are scared
 
(Perfume Genius: Normal song)
 
 
 
Dopo la prima lezione della mattina Harry e Draco si incontrarono nell'ufficio di Silente e gli portarono il cubo d'argento.
Silente ascoltò il racconto di come lo avevano trovato e studiò l’oggetto con un monocolo, girandolo e rigirandolo tra le mani.

"Sembrerebbe uno scrigno magico" disse.

"Signore, lei sa come funziona?" chiese Harry.

"In genere c'è una parola d'ordine in grado di aprirlo..." lo appoggiò sulla scrivania "Per un attimo ho temuto che potesse essere una trappola...Ma poi ho visto
l'incisione. Questo incantesimo è un antico sortilegio che insegnai personalmente alle vostre madri. Dunque sono sicuro che questo sia stato messo lì da loro,
per voi. E se è così uno di voi due deve avere quella parola d'ordine. Isadora e Lily si saranno assicurate di questo.""Ma... noi non ce l'abbiamo..." disse Draco sconsolato.

"No.. "confermò Harry.

"Pensateci bene, magari in qualche lontano ricordo." sorrise il preside.
 

 
-*-
 
 
Per tutto il tempo delle lezioni successive Harry e Draco si lanciarono occhiate furtive, pensando intensamente a quale potesse essere la parola d'ordine.
Arrivò l'ultima lezione della giornata.

Piton entrò in classe e divise subito gli studenti in coppie, mettendo Harry e Draco a lavorare insieme, per la gioia e lo stupore dei due ragazzini.

Durante la prima ora Hermione e Ron li guardarono incuriositi. In particolare Ron a cui Hermione aveva da poco rivelato la storia del segreto con il permesso di Silente. Il ragazzo aveva finalmente capito perché il suo amico tenesse tanto a Draco ma ancora, si avvertiva una sottile vena di gelosia nei suoi discorsi e il suo comportamento era ancora un po' diffidente, verso il biondo Serpeverde.

 Per un po' tutti lavorarono alla pozione in religioso silenzio, come piaceva a Piton.

Intanto Harry osservava Draco. Pensò che raramente erano stati tanto vicini a lezione e si ricordò del modo quasi ossessivo nel quale lo guardava l'anno precedente. E di quante cose aveva capito di lui in quei pochi mesi.
Improvvisamente si accorse che Draco era piuttosto irrequieto.

Era impaziente come spesso succedeva all'ultima lezione del giorno. E Harry sapeva perché.

Mentre preparavano insieme la pozione al tavolo di lavoro, notò che nonostante i suoi movimenti fossero sempre misurati ed eleganti, la tensione del suo corpo e l'espressione che ormai Harry conosceva bene facevano intuire la sua sofferenza.

"Draco?" sussurrò.

"Cosa?"

"Stai bene?"

"Sì!" Draco sembrava infastidito dalla domanda.

"Piton ti lascerà uscire, se lo chiedi"

Il biondo lo guardò accigliato "Potter... per favore!"

"Ma -" Harry alzò di poco la voce.

"Silenzio!" tuonò Piton dal fondo della stanza, facendolo sussultare.

Continuarono a lavorare ma per quanto si sforzasse, Harry non riusciva a non guardare Draco.

Quel ragazzino era proprio cocciuto. Non alzava la mano. Non chiedeva di uscire, nonostante non riuscisse ad evitare di battere ogni tanto un piede a terra o di incrociare le gambe casualmente, ma con chiara urgenza.

L'espressione preoccupata, gli occhi lucidi e il suo corpo teso nella compostezza e nel frenetico tentativo di trattenersi, facevano avvampare le guance di Harry.

Quando il biondo si infilò una mano in tasca piegando un po' un ginocchio, Harry si sentì bruciare e sicuro di essere arrossito si toccò istintivamente il viso e cercò di distogliere lo sguardo da lui.

Quando tornarono a sedersi ai banchi per finire il lavoro scritto, Harry si sentiva un po' strano. Avere Draco così vicino che si contorceva, lo confondeva anche più di quanto lo avesse fatto in passato, quando usava osservarlo da lontano. Tanto che adesso non riusciva a concentrarsi su nient'altro.

I respiri del biondo erano ormai quasi singhiozzi. Sembrava lottare con un'imminente catastrofe, i suoi zigomi erano rosati e le lacrime cominciavano a brillare nei suoi occhi.

"Draco ti prego... esci dalla classe" bisbigliò Harry voltato verso di lui.

"Basta Potter! Ormai la lezione è finita!" replicò l'altro senza togliere lo sguardo dal suo foglio.

Harry tirò verso il basso un lembo della camicia, sentendo stranamente i pantaloni diventare scomodi. L'anno precedente aveva provato le stesse cose vicino a

Draco ma adesso, forse perché era un po' più grande, cominciava a sentirsi in imbarazzo vedendo che quella situazione lo rendeva tanto euforico.

Si voltò e vide che Draco continuava a far oscillare una gamba e ad aggiustarsi sulla sedia. Lo faceva in modo discreto e poco distinguibile ma solo per chi non fosse esattamente al suo fianco, come Harry, che invece percepiva ogni suo singolo tremito.

Ad un tratto lo vide proprio disperato, inarcare la schiena stringendo i denti e premendo una mano tra le gambe.

Si sentì di nuovo avvampare e nello stesso tempo si preoccupò perché sapeva che Draco non sarebbe arrivato a quel gesto se non fosse stato proprio necessario.

Fortunatamente in quel momento Piton chiamò la fine della lezione.

Harry schizzò in piedi e prese Draco per un braccio ma il biondo si irrigidì.

"Aspetta!" disse col respiro corto. Strinse un momento gli occhi cercando di riguadagnare un po' di controllo e poggiando le mani sul banco si alzò lentamente. Poi si diresse fuori dalla classe seguito da Harry.
 
Mentre camminavano nel corridoio Harry sentiva i suoi singhiozzi ad ogni suo rigido passo, lo vide portarsi di nuovo una mano ai pantaloni e stringere forte, sempre più piegato in avanti nel tentativo di arginare la disgrazia.

Appena varcarono la porta il biondo crollò in ginocchio, strinse i denti e chiuse gli occhi.

"Draco!" Harry lo tirò su per un braccio, lo trascinò dentro un cubicolo ed entrò con lui.

"Lasciami Potter!!"

Draco aveva ormai perso la battaglia e sentiva la stoffa che stringeva tra le dita bagnarsi velocemente. Cercò di bloccare il flusso in ogni modo ma Harry si accorse di cosa stava succedendo e senza pensarci due volte decise di seguire semplicemente il suo istinto, lo spinse gentilmente contro il muro e cominciò a baciarlo.

Draco lacrimava e singhiozzava. Ma non opponeva resistenza. Si era già arreso e rimase tra le braccia di Harry, il quale prese gentilmente la mano che lui ancora stringeva al cavallo dei pantaloni e con le dita la aprì piano, allontanandola. Mentre faceva questo insinuò una gamba tra le sue ginocchia e immediatamente sentì lo scroscio sul pavimento e i suoi pantaloni bagnarsi subito sotto quelli di Draco. Continuò a baciarlo, spingendo il bacino contro il suo,mentre una pozza si allargava sotto di loro e il calore si diffondeva lungo le loro gambe.

Le due bocche erano una sull'altra, anche se Draco non assecondava il bacio e i suoi respiri spezzati si perdevano tra le labbra socchiuse di Harry.
Il moro premeva dolcemente il suo corpo contro quello del biondo, accoglieva e assorbiva con delicatezza i suoi fremiti e i suoi singhiozzi soffocati. Sentiva il sapore salato dalle lacrime e un odore, che era tutt'altro che acre ma tenue e sensuale.

Draco continuò a non opporsi e rimase fermo ad accogliere quell'abbraccio sebbene si sentisse in imbarazzo e anche un po' confuso. Stava provando una sensazione del tutto nuova.
In un momento in cui solitamente si sentiva solo, umiliato e miserabile, Harry era con lui e lo stava abbracciando, dandogli quello che di più prezioso poteva dare, condivideva con lui i pantaloni bagnati di cui avrebbe dovuto vergognarsi ma soprattutto, lo faceva come se fosse la cosa che desiderasse di più al mondo.

Harry lo abbracciò stretto appoggiando il viso al suo.

"Sei incredibile" gli disse stringendo il suo corpo che ancora tremava notevolmente. "E' tutto il giorno che non ci vai! Sono stato sempre intorno a te e non ti ho mai visto andare in bagno!"

Draco si scostò un po' da lui e guardò a terra sconsolato senza rispondere. Tirò fuori la bacchetta per ripulire.

"Aspetta!" disse Harry fermandogli la mano."Non voglio dire che mi da fastidio o che mi disgusta... lo sai che non è così... Mi chiedo solo perché lo fai..."

Draco non rispose e lanciò l'incantesimo di pulizia.

Harry lo guardò in silenzio mentre sentiva i vestiti che gli si asciugavano addosso, restituire la sensazione di pulito che gli avevano dato quando li aveva indossati quella mattina.

"Non lo so" disse piano il biondo.

Harry gli passò una mano sul viso e gli asciugò le lacrime.

"E' per tuo padre? Ti sei abituato a farlo perché lui te lo ha imposto?"

"Forse..." mormorò

"Oppure ti piace?"chiese ingenuamente Harry.

Draco lo guardò sbalordito "Come pensi che possa piacermi?"

Harry lo guardò con una certa intensità "A me piace... quando lo fai" ammise.

Draco rimase con gli occhi nei suoi.

"Se ti dico di non farlo" continuò Harry "è solo perché non voglio che tu stia male... Ma non ho niente da rimproverarti. Vorrei che questo fosse chiaro"
Draco abbassò un momento lo sguardo, poi lo alzò di nuovo sugli occhi verdi. "Ok... grazie, Harry"
 

-*-
 
 
I giorni passavano e la prima prova del Torneo Tre Maghi si avvicinava.

Harry era molto nervoso. Il nuovo professore di Difesa Dalle Arti Oscure, Malocchio Moody, che si era fatto benvolere dagli studenti di Grifondoro e aveva preso

Harry molto in simpatia, scoprì in cosa consisteva la prova e lo confidò a Harry, che per correttezza, lo rivelò anche a Cedric Diggory. Ormai mancavano pochi giorni e l'idea di dover affrontare un drago sputafuoco lo metteva un po' a disagio.
 
La neve imbiancava la foresta quella mattina. Draco era seduto sul davanzale della sua stanza nel dormitorio dei Serpeverde e guardava fuori. Era venuto a sapere dal Centauro Fiorenzo che la prima prova sarebbe stata rubare un uovo d'oro dal nido di un drago. E non vedeva l'ora di dirlo a Harry.

Draco era in pensiero per lui, il Torneo Tre Maghi era una follia. Lo avevano sospeso perché troppe volte degli studenti ci avevano rimesso la vita e non capiva come potessero aver pensato di riproporre una simile cosa, in un momento come quello peraltro.

Voldemort era in agguato e Silente stava buttando Harry nella fossa dei leoni.
Beh, in verità, un leone nella fossa dei draghi...
 
Più tardi, durante la lezione di incantesimi, Draco prese la sua piuma e pronunciò la breve formula "Plumalittera" Poi si scrisse sul palmo della mano.

Harry: dopo pranzo al lago.

Harry si sentì solleticare la mano e guardò il palmo. Draco si voltò verso di lui e vide il sorriso aprirsi sulle sue labbra mentre leggeva.

Poi Harry alzò gli occhi e annuì una volta.

Tornarono sui loro libri aspettando impazientemente la fine della lezione.

A pranzo, Draco, con il viso appoggiato ad una mano, spostava nervosamente il cibo nel piatto senza mangiare, mentre pensava alla prova del torneo.

Anche Harry era sovrappensiero.

Hermione gli appoggiò una mano sul braccio e gli sorrise "Sei preoccupato?"

"Un po', ma andrà tutto bene vedrai" cercava di rassicurarla lui.

"Harry, ho chiesto a Charlie un po' di informazioni sul comportamento dei draghi e qualche accortezza da prendere, magari ti sono d'aiuto" disse Ron
passandogli una lettera "E' scritto tutto qui."

"Grazie Ron!" Harry prese la lettera con gratitudine.

Dopo pranzo seminò i due amici e si diresse verso il lago.

Vide Draco in lontananza e si dimenticò di tutte le preoccupazioni, lo osservò un momento mentre stava in piedi davanti all'albero da cui era uscito lo scrigno e
scrutava la corteccia toccandola con un dito.

Saltellò sulla neve senza fare rumore e gli si lanciò addosso.

"Ghaa!" Draco cadde sulla neve alta con sopra Harry.

"Ma sei scemo?" gli disse.

Harry gli stampò un bacio sulle labbra e tutta la sua furia si calmò in un secondo.

"Potter placati. Ti devo parlare" disse quando Harry cercò di baciarlo di nuovo.

"Dimmi.." si alzò dalla neve porgendogli una mano.

"E' un drago, la prima prova. Dovrai rubare un uovo a un drago!" disse il biondo alzandosi da terra.

"Lo so... Anche il professor Moody lo ha scoperto"

"E sei così tranquillo?"

"Non sono affatto tranquillo." disse Harry lasciandosi scappare un sorrisetto compiaciuto alla preoccupazione negli occhi del biondo.

"Ti consiglio di usare la scopa." disse Draco incrociando le braccia.

"La scopa?"

"Sì, tu sei un cercatore. Sai volare meglio di come cammini e sei molto veloce. Non c'è modo migliore di affrontare un drago che vincerlo sul tempo."

"E tu come lo sai?"

"Basta leggere, Potter!"

"Oddio... mi sembri Hermione!"

Draco alzò le sopracciglia. "Che dire...Mezzosangue non mente!"

Harry sorrise "Allora userò la scopa."

"Aha, devi confonderlo e schivare le fiamme e mi raccomando, non perdere di vista la coda, la usano a tradimento." Draco si fermò un momento pensando a
Harry che rischiava di essere incenerito o spalmato sulla roccia.

"E poi... Usa il cervello." sospirò.

Harry lo guardò in silenzio.

"Lo so che per te è difficile, Potter, ma provaci."

Harry sorrise e lo spinse contro l'albero. Draco si lasciò spingere e si lasciò baciare quando il moro si avventò su di lui.

"Non abbassare la guardia, i draghi sono davvero imprevedibili" continuò Draco mentre lui lo stringeva.

"D'accordo. Grazie" gli sussurrò Harry nell'orecchio.
 
-*-
 
La mattina della prima prova Draco fu chiamato da Silente.

Suo padre era stato incaricato dal ministero di presenziare a tutte le prove del torneo e aveva chiesto a Silente di poter stare con il figlio in quelle occasioni.

Silente aveva acconsentito alla condizione che rimanessero in sua presenza. Quindi accompagnò di persona Draco nella tribuna degli ispettori ministeriali dove il ragazzino dovette sedersi accanto a Lucius.

"Come stai Draco?" chiese l'uomo voltandosi a guardarlo.

"Bene, grazie" rispose lui con freddezza.

Lucius lo scrutò in silenzio finché Draco non si voltò e lo guardò negli occhi.

"Come va la scuola?" chiese l'uomo

"Va bene" disse lui seccamente.

Lucius sospirò con chiaro nervosismo.

Draco si voltò verso la folla e individuò i quattro partecipanti in fila, con addosso le divise.

Adesso tutti i suoi pensieri erano per Harry. Non aveva mai avuto tanta paura come in quel momento. Improvvisamente l'idea che in un solo soffio di quel drago
potesse perdere Harry per sempre, lo terrorizzava più di Voldemort o di suo padre o dell'idea di morire lui stesso. Avrebbe preso tutti gli schiaffi che Lucius poteva dargli e tutte le torture del Signore Oscuro, se questo fosse servito ad evitare a Harry quella assurda fine.
 
-*-
 
Gli altri tre partecipanti se l'erano cavata alla grande. Anche se non con poca ansia da parte di tutto il numeroso pubblico.
Poi fu il turno di Harry.
Draco sentiva il cuore esplodere nel petto, mentre il moro entrava nella tana del drago. Dovette tenersi alla panca per non saltare in piedi e correre lì. Tenne una mano stretta sulla bacchetta. Sarebbe intervenuto se fosse successo qualcosa di imprevisto, a costo di far annullare il torneo o di essere espulso dalla scuola.

Harry chiamò la sua firebolt con l'incantesimo di appello e cominciò a sfrecciare intorno al drago con maestria e precisione come sapeva volare lui, e pochi altri nella storia del Quidditch.

Ma il drago era grande e forte e in una zampata fece perdere a Harry l'equilibrio e il ragazzino andò a strusciare contro la roccia e cadde dalla scopa.

Fortunatamente, questo avvenne quasi vicino a terra e Harry riuscì a non farsi troppo male e tornare subito sulla scopa, evitando un'altra zampata.

Continuò a volare intorno al drago cercando di avvicinarsi al nido, ma l'animale lo difendeva con tutte le forze. Andarono avanti così per qualche minuto tra le grida d'incitazione del pubblico e le parole dello speaker che strillava dentro un megafono magico.

Draco rimase col fiato sospeso, quando improvvisamente il drago alzò la coda alle spalle di Harry.

Vide l'enorme estremità della bestia piegarsi all'indietro e sapeva cosa stava per succedere.

"No..." disse piano.

Poi la coda ritornò in avanti, come una frusta, dritta verso la schiena dell'ignaro Grifondoro con tutta la violenza che poteva.

Draco schizzò in piedi e si aggrappò alla transenna "Harry!!" gridò.

Era impossibile che Harry lo sentisse, la distanza era troppa e le urla del pubblico coprivano tutto.

Ma Harry lo sentì, si voltò di scatto e schivò per un pelo la coda del drago, che per la violenza del colpo devastò una parte dell'anfiteatro di roccia allestito per il torneo, bloccando per un momento i movimenti dell'animale.
Il sospiro di sollievo collettivo del pubblico fu talmente forte che fece sventolare le bandiere in cima alle tribune.

Harry vide il drago mezzo intrappolato sotto le macerie del muro, colse l'occasione e sfrecciò verso il nido, afferrò l'uovo dorato e tornò indietro illeso, o quasi, fino alla sua postazione. 

Tutto l'anfiteatro esultò.

Draco si sentì afferrare per un braccio "Torna al tuo posto!" ordinò Lucius indignato stringendo la mano con violenza.

"Chiedo scusa" disse Draco con la voce sforzata dal dolore della stretta ferrea di suo padre. Si sentiva addosso gli occhi di tutti i funzionari ministeriali presenti, tra i quali riconobbe almeno tre Mangiamorte.

Suo padre lo guardò negli occhi. "Ricordati cosa stai facendo, Draco. Non devi fallire hai capito?!" sussurrò con rabbia coperto dalle grida del pubblico.

Draco lo guardò negli occhi. "Sì, Signore." Lucius lo spinse contro la sedia e Draco tornò al suo posto e rimase immobile, ma dentro di sé gridava di gioia mentre pensava che il suo Harry era salvo e aveva raggiunto il suo obiettivo.

Quando finalmente fu libero di andarsene, corse alla tenda dove erano già arrivati Ron, Hermione e molti altri Grifondoro a complimentarsi con Harry.
Il biondo si accostò alla stoffa della tenda in un punto nascosto vicino alla parete di roccia e ascoltò la voce di Harry che parlava con i suoi amici e con il professor Moody che era lì con loro.

Sembrava ancora affannato e un po' tremante ma era felice e pieno di energia.

Poco dopo gli studenti lo lasciarono solo, perché potesse cambiarsi e raggiungerli per i festeggiamenti.

Appena tutti se ne furono andati, Harry sentì immediatamente la presenza di Draco.

Era come se sapesse esattamente dove dirigersi mentre si avvicinava alla parete di stoffa. Ci appoggiò una mano e sentì la pressione di un'altra mano.

Draco sorrise "Complimenti Potter. Hai steso il drago." disse contro la stoffa.

Poi sentì la mano di Harry sparire e lo vide sbucare dall'ingresso della tenda che gli faceva cenno di entrare.

Si abbracciarono stretti e Harry gli sussurrò in un orecchio. "Ti ho sentito. Ho sentito che mi chiamavi tra centinaia di persone!"

Draco lo strinse di più. "Ho avuto paura come mai in vita mia" disse accigliato.

"Non dobbiamo avere paura. Finché siamo insieme nessuno ci può fare del male" disse Harry sicuro.

Draco si tirò indietro. "Come lo sai?"

"Lo so e basta" Harry si avvicinò e lo baciò sulle labbra "Lo so e... so che dobbiamo stare vicini per allontanare Voldemort, non il contrario."

"Spero che sia davvero così..." disse Draco guardandolo negli occhi.
 

 
-*-
 

Hermione entrò in camera di Harry dopo cena, bussando sulla porta aperta.

"Hey? Posso?"

"Certo" sorrise Harry.

"Allora, vediamo questo scrigno!"

"Eccolo" Harry, che aveva preso in custodia il cubo magico, glielo mostrò.

La ragazza scrutò l'oggetto tra le sue mani, affascinata. "E come dovrebbe aprirsi?"

"Secondo Silente c'è una parola d'ordine." spiegò Harry "Dice che di sicuro io e Draco la sappiamo ma è nascosta nella nostra memoria."

Hermione lo guardò seria. "Harry? Hai mai detto a Draco del quadro con l'unicorno?"

Harry sgranò gli occhi. "No!Lo avevo dimenticato!" disse, correndo a prendere il quadro sotto il letto.
 
-*-
 
Appena tutti gli altri Grifondoro furono andati a letto, Harry e Hermione presero il cubo e il quadro e si diressero in silenzio nella Stanza Delle Cose Nascoste dove si erano dati appuntamento con Draco.

"Ecco qui" Harry tolse lo straccio dal Quadro.

Draco lo guardò stupito "E proprio quello del ricordo... Lo ha dipinto mia madre" disse, passandoci sopra la mano. Poi si ricordò della scena che aveva visto e lo
voltò per scoprire cosa aveva scritto sua madre.

"Nel bene e nel male, Sempre. Lady Aloisir Veckbalnas... Ma chi-"

"Draco!" Harry gli afferrò un braccio.

Il cubo si illuminò e le sue pareti si scomposero e si aprirono, rivelando il suo interno in velluto blu, che conteneva una boccetta di vetro piena di un liquido rosso e denso, due ciocche di capelli, una rossa e una biondissima, legate da un nastro, e un biglietto piegato con scritto:
 

A Harry e Draco
Lady Aloisir Veckbalnas
 
 
 







h+d




 
Note conclusive:
 
Spero vi sia piaciuto... sennò  >_< sono pronta al lancio di ortaggi! 
D.
  
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