Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Alexiel_Slicer    28/08/2012    2 recensioni
Anno 1937 nella campagna siciliana un ragazzo decide di lavorare presso un contadino che ha 4 figlie e necessita di un aiuto. Li troverà l'amore, amore che verrà compromesso e messo a dura prova da una serie di ostacoli tra cui la seconda guerra mondiale.
(ci saranno piccole frasi in dialetto siciliano, non è niente di incomprensibile ed eccessivamente stretto, anzi credo che sia abbastanza capibile, ma se non dovesse essere così non esitate a chiedermi il significato)
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 20
-5 anni dopo-
Cinque anni erano passati dal mio arrivo in casa di Simone, cinque anni lontano dalla mia cascina e dalla mia famiglia.
Dal giorno in cui avevamo messo piede a Magdeburg e ci eravamo rifugiate, ognuna nei rispettivi posti, non avevo più rivisto le mie sorelle e mia madre. Inoltre non potevo neanche uscire di casa, per non espormi a rischi, e se capitavano delle visite improvvise fingevo di essere una lontana parente della famiglia Kaulitz, muta fin dalla nascita, così che non avrei potuto destare sospetti con il mio accento.
In quei cinque anni, anche se la mia vita trascorse tra la monotonia e la mancanza delle persone a me care, nonostante Simone fosse gentile e di buona compagnia, la storia fece il suo corso.
Il 7 dicembre 1941 fu la data in cui gli Stati Uniti, in seguito all'attacco alla base di Pearl Harbor, entrarono ufficialmente in guerra contro l'Italia, la Germania e il Giappone.
Con il loro intervento la speranza che Hitler e i suoi folli piani andassero in fumo si accrebbe.
Verso la metà del 1942 l'andamento della guerra andò in favore degli Alleati che occuparono sempre più territori costringendo le truppe tedesche a retrocedere. Quella situazione che giornalmente veniva aggiornata e riferita grazie alla radio ci faceva tirare dei respiri di sollievo. I nazisti avrebbero perso.
In quel periodo, però, Hitler diede inizio al definitivo annientamento degli ebrei creando campi di sterminio dove sei milioni di persone innocenti trovarono la morte.
Il 30 aprile 1945 questi si uccise e il 7 maggio le armate tedesche si arresero. La guerra, però, continuò a causa del Giappone che non volle arrendersi e disperato continuava ad opporre resistenza. A causa di ciò gli Stati Uniti sferrarono l'ultimo attacco che provocò un'enorme strage facendo inginocchiare la popolazione giapponese: lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki il 14 agosto 1945.
Il 2 settembre dello stesso anno il Giappone firmò l'arresa e con essa la guerra si concluse.
L'aria cominciava a farsi più fresca, mentre le giornate si accorciavano, segno che l'autunno era ormai alla porte.
Guardai attraverso i vetri della finestra della mia stanza il cielo pallido, puntinato qua e la da qualche piccola nuvola bianca che andava a dissolversi. Aprii le ante e mi affacciai lasciando che la leggera arietta mi colpisse il viso. La guerra era finita così come la mia prigionia. Adesso non ero più un'ebrea, ma Adele e basta, come lo ero sempre stata prima che questo incubo stravolgesse la mia vita.
"Adele, sei pronta? Sotto c'è già la macchina che ti aspetta..." disse, improvvisamente, la dolce voce di Simone, la cui testa bionda faceva capolino da dietro l'uscio
"Si, scendo subito" dissi correndo alla valigia, adagiata sul letto, che chiusi. Indossai un cappellino estivo e prima di uscire dalla stanza mi guardai attorno sospirando: non avrei più rivisto quel posto.
Scesi le scale. Simone stava già davanti alla porta ad attendermi. Posai la valigia sul pavimento e l'abbracciai cercando di dimostrarle tutto il mio affetto "Grazie, Simone. Grazie di tutto. Ti devo la mia vita" mormorai mentre scioglievo quell'abbraccio
"Mi mancherai, Adele. Sei stata come un figlia per me in questi cinque anni"
"E tu come una madre per me. Mi mancherai anche tu"
sorrise dolcemente "Fai buon viaggio e scrivimi qualche volta"
"Non mancherò" e dopo aver pronunciato quelle parole uscii di casa, per poi entrare nella macchina che stava davanti al vialetto, dove mi attendeva la mia famiglia. Ancora poco tempo e sarei ritornata ai miei campi di grano e ai miei papaveri.

-Qualche giorno dopo in Sicilia-
Dopo cinque anni la guerra era finalmente finita. Cinque anni passati ad aspettarla, a sperare che un giorno la vedessi ritornare da me. Cinque anni passati in quella cascina che trasudava ricordi, ricordi di noi, di quando stavamo insieme ed eravamo felici. Cinque anni trascorsi nel dubbio che fosse viva o no.
Camminavo lentamente tra la campagna diretto al campo di papaveri, quando dall'altra parte del muricciolo in pietra, sulla stradina sterrata vidi una testolina nera, un'inconfondibile testolina ornata da meravigliosi capelli neri.
La mia bocca si aprì e stropicciai gli occhi che subito spalancai, mentre il cuore mi scalpitava nel petto. Quello non poteva essere un sogno o un miraggio.
Mi avvicinai di qualche passo e tutti i miei dubbi sparirono: quella era lei, era la mia Adele. Solo lei aveva la capacità di far battere il mio cuore in quel modo.

Il cielo azzurro, la brezza tiepida, il canto delle cicali quanto mi erano mancati! Ripercorrere quella strada con le mie sorelle e mia madre mi sembrava impossibile. Tutto quello era un sogno diventato finalmente realtà. La nostra speranza in tutti quegli anni non era stata vana.
Il sole con i suoi raggi mi colpiva in pieno viso accecandomi e notai con mio dispiacere che non ero più abituata a quella luce abbagliante.
Sotto quel pensiero che mi provocò una leggera smorfia sentii due braccia intrecciarsi intorno al mio corpo e stringermi.
"Quanto mi sei mancata!" soffiò calda al mio orecchio un'incantevole voce che riconobbi subito e che mi fece diventare le gambe molli e tremanti
"Bill" mormorai impercettibilmente, mentre i miei occhi si riempivano di lacrime
"Amore mio...Adele" continuò tenendo il viso contro i miei capelli. Sentivo il suo respiro intenso infrangersi sul mio collo.
Mi girai e dopo tantissimo tempo il suo viso si impadronì di nuovo dei miei occhi. Passai una mano sulla sua guancia, ora coperta da una leggera peluria. Bill strinse la mia mano e la premette di più contro la sua pelle, mentre il suo sguardo languido e penetrante mi scioglieva.
"Ti ho aspettata per cinque anni...e adesso sei qui, davanti a me"
"Tu...tu mi hai lasciato...la lettera..." mormorai confusa
"Dimentica tutto, dimentica quella stupida lettera! E' stato solo un errore! Io non ti ho mai lasciato! Io ti amo Adele".
All'udire quelle parole gli buttai le braccia al collo "Bill...Bill! Oddio quanto ti amo! Quanto mi rendi felice! In questi anni senza di te la mia vita non ha avuto senso"
"Ogni istante passato lontano da te non si può considerare vita, ma solo agonia" mi alitò in viso posando le sue labbra sulle mie. Erano così morbide ed avevano ancora quel suo irresistibile sapore. Non era cambiato, nonostante la barba e i capelli corti non era cambiato. Era rimasto sempre lo stesso, sempre il mio Bill.
Quel bacio era intenso, appassionato e allo stesso tempo sofferto. Ci avevano tenuto divisi per sei interminabili e lunghissimi anni, privandoci delle nostre carezze, dei nostri baci e dei nostri "ti amo". Quel momento l'avevamo tanto bramato entrambi, il momento in cui le nostre bocche si sarebbero risfiorate, il momento in cui io persa tra le sue braccia sarei stata stretta contro il suo petto con le mani tra i suoi capelli, entrambi sostenuti dal muricciolo della stradina.
"Ancora non riesco a crederci" disse accarezzandomi il viso
"Credici, Bill. Per una volta il destino è stato dalla nostra parte"
"Qui non c'entra il destino. E' stato il nostro amore a guidarci sani e salvi l'uno tra le braccia dell'altra"
"E il nostro mandorlo...quando eri hai confini ogni giorno andavo a trovarlo e pregavo che non ti accadesse nulla"
"Anch'io ho fatto lo stesso e a quanto pare le nostre preghiere sono state ascoltate..."
"Ha già dato le prime mandorle, vero?"
"Si...".
Feci un'espressione dispiaciuta.
"Le ha date cinque anni fa, ma non le ho raccolte...ti ricordi quello che ci siamo detti prima che io partissi? Che avremmo raccolto le prime mandorle insieme?".
Annuii.
"Ho aspettato te per farlo...non sono le prime mandorle che da alla luce queste, però per noi saranno le prime, perchè adesso stiamo insieme".
Sorrisi e con la punta dell'indice sfiorai la sua bocca, poi mano nella mano andammo, di nuovo insieme, al nostro campo di papaveri.
Il mandorlo era ancora in fiore: i suoi rami che si estendevano fino al cielo erano ricoperti da stupendi fiorellini bianchi dalle tenui sfumature di un rosa delicato alla fine dei petali e che profumavano l'aria con il loro leggero profumo, mentre le mandorle occupavano gli spazi liberi tra un ramo e l'altro.
Ne notai una particolarmente grande e dalla perfetta forma a goccia "Voglio raccogliere questa" dissi mostrandola a Bill.
Il ragazzo la guardò e sorrise "Credo che sia perfetta e credo anche che all'interno racchiuda due noccioli" e dicendo quella frase prese la mia mano nella sua e insieme staccammo dal ramo quella mandorla.
Sul palmo della mia mano vi era il frutto e Bill la chiuse in un pugno per poi posarla sul suo petto, all'altezza del cuore "Con questo sono tuo...questo è il mio pegno d'amore"
"Manca ancora qualcosa per essere mio..."
"Se è per questo anche tu per essere mia" replicò divertito
"Quando metterai l'anello al mio dito?"
sorrise radioso "Molto, molto presto" sussurrò avvicinando il suo viso al mio e stringendomi a sè si lasciò scivolare sotto le fronde del mandorlo.
La guerra, la discendenza di sangue, la morte e la distanza non erano riuscite a separarci perchè vinte dal nostro amore che affondava le sue radici nel campo scarlatto sottoforma di albero.
A volte le mandorle hanno due noccioli all'interno, uno concavo ed uno convesso, stanno uno stretto all'altro, si adattano e combaciano perfettamente, noi Bill siamo come due noccioli di mandorla.
FINE 


Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Alexiel_Slicer