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Autore: Julia_Fred Weasley    28/08/2012    1 recensioni
Questa storia parla di me (nella storia Julia Gray) che al 6° anno va a Hogwarts insieme a suo fratello Victor, all'inizio sembra andare tutto liscio come l'olio ma all'improvviso arriverà un mistero che scombussolerà la vita dei personaggi, oltre a Julia un altro personaggio importante è Fred Weasley che aiuterà la ragazza a risolvere il mistero, ma più avanti si innamoreranno facendo sorgere così altri problemi, all'inizio si sà la storia risulta banale ma leggendola più a fondo spero che vi appassionerete :-)
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 23
Ritorno a Hogwarts







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Ci stavamo avvicinando sempre di più verso sera e mancava poco all’arrivo di Arthur Weasley, io e Fred lasciammo da sole le nostre madri, intanto per rendere meno ansiosa l’attesa stavo insegnando a Fred come usare la chitarra, stavamo in camera sua (come al solito) seduti sul letto, Fred di fronte a me teneva in mano la chitarra, con goffaggine cercava di prendere almeno una nota correttamente
- In questo modo – ripetei ridendo posizionandogli le dita sulle corde giuste
- Io lo credevo più facile – sbraitò agitando le dita che erano sulle corde, io risi
- No fermo! Rimettile dov’erano prima
- Ehi! Le dita stanno cominciando a farmi male, vuoi cruciarmi forse?! – cominciammo a ridere, a volte Fred riusciva a farmi dimenticare tutto non facendo assolutamente niente, era... così... spontaneo! Cominciavo a stare nella più totale beatitudine quando sentì la porta di casa sbattere, forse era il padre di Fred? Affermammo le nostre domande precipitandoci giù, in cucina, guardammo la Signora Weasley salutare affettuosamente il marito, il Signor Weasley ricambiò per poi rivolgere uno sguardo sbigottito a mia madre che era seduta sul divano della cucina con una coperta sulle spalle e con le mani unite in grembo, vedendo Arthur mia madre si alzò immediatamente andandogli incontro per salutarlo
- Ciao Alessandra, come mai qui? – domandò curioso Arthur
- Oh... ehm... io... - ma mia madre non riuscì a completare la frase che Arthur vedendo me e Fred ci rivolse uno sguardo di rimprovero
- E voi due?! Che ci fate qua?! Non dovreste essere a Hogwarts?!
- Si – annui – Ma avevamo qualcosa di importante da dirgli
- E' sarebbe?! – si infuriò Arthur alzando le sopracciglia.
Raccontammo al Signor Weasley tutto quello che era successo, dall’interrogatorio di Diggory fino al racconto che aveva fatto nostra madre, l’espressione gioviale che Arthur presentò poco prima scemò completamente diventando sempre più cupo e preoccupato, mio padre ancora addormentato sul divano del soggiorno fu trasportato da Fred e Arthur fino al tavolo della cucina, distendendolo su di esso, Arthur dopo aver ascoltato ogni singola parola della mia storia decise di “visitare” mio padre. Dal suo capannone, Arthur prese un fonendoscopio con espressione entusiasta sul volto
- Ho sempre voluto utilizzare quest’attrezzo – gongolò con l’oggetto all’orecchio e agitando l’estremità che gli penzolava al collo – Serve per controllare i battiti cardiaci giusto? – mi guardò cercando una risposta, io annuii – Julia, tu avevi detto che avevi sentito un ticchettio? All’interno di tuo padre – annuii di nuovo – Ok, adesso vediamo che succede – trascinò l’estremità dell’oggetto al cuore di mio padre, ci fu un’ansia e un silenzio che non erano paragonabili a nient’altro
- Tutto quello che sono riuscito a sentire era appunto un ticchettio, come avevi dedotto tu Julia
- E quindi?
- Non so che tipo di magia sia questa, ma sono certo che lui non è tuo padre – constatò soddisfatto di sé
- Come non è mio padre?! – gridai allibita
- Vedi – spiegò Arthur – Questa è magia nera molto potente, ora guarda qui – il padre di Fred si avvicinò al mio disteso sul tavolo, cominciò a sbottonargli la camicia, guardai la scena allarmata come per dire “ma che sta facendo?!”, poi agitò la bacchetta sul torso nudo di mio padre che sembrò provocargli una grande fatica, una volta finito col dorso della mano si pulì le gocce di sudore che gli imperlavano la fronte, vidi con stupore il petto di mio padre che si apriva come se fossero due porte di legno di un grande edificio, per poco non vomitai di fronte a tutti dalla sorpresa, con cautela ci avvicinammo al tavolo della cucina, la signora Molly con la mano sulla fronte era sprofondata sul divano della cucina, attenuando la caduta per lo svenimento.
- Fantastico! Ora ci dobbiamo occupare anche di lei – fece Arthur per sbollire la tensione, ma nessuno rise e con mia meraviglia neanche Fred che avendo un viso cadaverico (e forse pensai che stesse per vomitare anche lui) si mise le mani fra i capelli sorpreso, sbarrando gli occhi come un gufo
- Ma cos’è? - esclamò
- Questo – indicò il signor Weasley orgoglioso – E' un automa, praticamente sarebbe scienza Babbana e magia nera messa insieme – finì intrecciando le dita delle mani
- Ma come ho fatto a non capire che mio padre fosse un mostro per ben sedici anni?! – mi stupì alzando le sopracciglia
- Secondo me non era un automa dalla nascita signorina Gray – girò intorno al tavolo esaminando ancora il corpo di mio padre che una volta aperte le due “porte” al suo interno si rivelò un marchingegno, molto simile a quello che all’interno avevano gli orologi
- Allora adesso qualcuno ha trasformato mio padre in un orologio vivente... perché?
- Le ho appena detto che questo non è suo padre, se fosse suo padre me ne sarei accorto quando andavamo a lavoro insieme – continuò Arthur
- E allora dov’è il mio vero padre?! – feci un sorriso isterico
- Questo non lo so – ammise il signor Weasley abbassando la testa dispiaciuto – Questo rimane ancora un mistero
- Beh allora che dovremmo fare?! – allargai le braccia verso il basso, appena finì la frase sentì sbattere qualcuno sulla finestra, mi voltai e vidi Errol che scuoteva la testa ancora stordito, la signora Weasley prese la lettera che Errol aveva serrata al becco, Molly una volta presa la girò facendo risplendere lo stemma della scuola
- E' di Hogwarts – affermò porgendola ad Arthur che una volta aperta lesse ad alta voce

Cari Signori Weasley
Con vostro permesso a meno che non sono affetti di una grave malattia o di un incantesimo irreperibile vorremmo che gli allievi Gray e Weasley volessero fare la loro presenza alla scuola di stregoneria e magia di Hogwarts, altrimenti se saremo privi della loro presenza ancora a lungo saremo costretti a espellerli
Prf.sa Minerva McGranitt
Vicepreside


- Beh per prima cosa andrete a Hogwarts assolutamente – ordinò Arthur – Non abbiamo fatto tutti questi sacrifici per poi vederti espulso Fred! – continuò guardando il figlio puntandogli il dito con cui stava mantenendo la lettera, io e Fred abbassammo la testa scoraggiati
- E poi come faremo a sapere cosa succederà ai Gray? – convenne Fred
- Vi manderemo un messaggio via gufo, ma poi a te che interessa?! – Arthur Weasley fece una smorfia, finita questa strana giornata ci ritirammo al piano di sopra per preparare le valige per il giorno dopo, appena sfiorai con le dita la maniglia della mia stanza sentii Fred
- Dormi con me? – comunque alla fine ci ritrovammo sdraiati uno accanto all’altro
- Senti Gray non è... che per caso... hai fatto i compiti per le vacanze?
- Si – gli feci credere, Fred mi guardò sbigottito – Si, li ho fatti – Fred fece un sospiro sorpreso – No... scherzo... li ho copiati da Hermione
- E non è... che potresti... copiarmeli per me? – fece il broncio
- Neanche per sogno, bello! – dissi incrociando le braccia
- Vabeh li copierò anch'io da Hermione, mi inventerò qualcosa – trovò subito una soluzione – Appena arrivati domani a scuola, con un incantesimo
- Ecco, meglio! – continuammo a parlare quasi tutta la notte fino a quando non mi addormentai di botto con il mento di Fred appoggiato alla fronte e le mie
labbra che sfioravano la sua clavicola




P.S - lo so che questo capitolo è più piccolo degli altri ma spero che vi piaccia lo stesso, e ovviamente vorrei sapere cosa ne pensate :-)
  
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