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Autore: Julia_Fred Weasley    28/08/2012    1 recensioni
Questa storia parla di me (nella storia Julia Gray) che al 6° anno va a Hogwarts insieme a suo fratello Victor, all'inizio sembra andare tutto liscio come l'olio ma all'improvviso arriverà un mistero che scombussolerà la vita dei personaggi, oltre a Julia un altro personaggio importante è Fred Weasley che aiuterà la ragazza a risolvere il mistero, ma più avanti si innamoreranno facendo sorgere così altri problemi, all'inizio si sà la storia risulta banale ma leggendola più a fondo spero che vi appassionerete :-)
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 28
Stordimento e Veritaserum




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Il giorno dopo, quando mi alzai dal letto, il mal di testa era più forte che mai, sembrava che ci fosse qualcuno che tirava pugni al suo interno per chiedere di uscire, e cominciò a salirmi un senso di nausea che di istinto mi tappai la bocca con la mano sinistra, andai in bagno ancora barcollando, aprì la porta, mentre mi dirigevo alla doccia diedi uno sguardo di sbieco al mio riflesso nello specchio, in un primo momento non ci feci caso, ma poi tornai indietro e mi concentrai di più sul mio riflesso, vidi che avevo delle borse sotto gli occhi e che erano lucidi, appena mi guardai ero intenzionata ad urlare ma poi mi trattenni, non mi ricordai perché avevo quell’aspetto, in realtà non mi ricordavo di niente di quello che era successo il giorno precedente. L’unica cosa che ricordavo era la vittoria della partita, poi ritornai a quello che stavo facendo e mi vestii, una volta uscita dal bagno vidi che il letto di Hermione era ben fatto quindi capii che era già scesa nella Sala Grande, presi i miei libri e scesi anch’io, una volta entrata in Sala raggiunsi gli altri che erano già seduti godendosi la colazione. Ron e Hermione ridevano allegramente mentre Harry anche lui con un sorriso stampato in faccia sentiva la conversazione dei due amici, i gemelli e Lee Jordan erano seduti a qualche centimetro di distanza da loro e anche i gemelli ridevano e soprattutto scherzavano, facendo vittime i ragazzini del primo anno. Seamus e Dean invece non sembravano di buon umore come gli altri, anzi anche loro come me avevano borse sotto gli occhi e non facevano altro che fare sbuffi di nausea, almeno non sono l’unica pensai mentre mi dirigevo al mio posto che era vicino a quello di Hermione, appena seduta il mal di testa mi costrinse ad abbassare il capo appoggiando esso sugli avambracci che a loro volta erano appoggiati sui libri, quando Harry, Ron e Hermione mi videro compiere quel gesto le loro risa scemarono per poi non lasciandomi più in pace:
- Ti senti... bene? – chiese Ron incerto
- Benissimo – mentì con voce ovattata mentre alzavo il pollice
- A me non sembra proprio – constatò Hermione tornando la so-tutto-io di sempre
- Perché che cosa te lo fa pensare? – non facendoci caso alzai la testa mostrando l’ovvio
- Oh, mio Dio, che ti è successo? – Hermione si mise una mano davanti alla bocca, molti del tavolo di Grifondoro la sentirono così da rivolgersi tutti nella nostra direzione
- Miseriaccia – fece Ron
- Hai esagerato col Whisky? – rise Harry
- Si, e alla grande direi – parlò una voce dietro di me
- E tu che ne sai, Fred?! Io non mi ricordo niente di quello che ho fatto! – alzai lo sguardo su di lui, il che mi provocò un’altra fitta martellata alla testa
- Sai quante volte, io e George ci siamo ubriacati?! E credimi so perfettamente i sintomi che provi adesso – si sedette vicino a me – E poi, lo so perché ti ho accompagnato in camera – continuò disinvolto mettendomi un braccio sulle spalle che io respinsi amaramente, Hermione trasalii e si sentii stupida non accorgendosi che Fred era entrato in camera nostra – E poi credo che vomiterai tra poco
- Grazie dell’avvertimento Fred – feci aspra per poi tornare afflosciata sui libri
- Perché non vai da Madama Chips, credo che lei...
- Si, così saprà che abbiamo fatto una festa, avviserà la McGranitt che toglierà dei punti a Grifondoro
- Già, ha ragione – ammise Ron annuendo mentre masticava fragorosamente un cucchiaio di cereali, Hermione in risposta gli fece una smorfia. Mentre il trio tornava ai propri discorsi, Fred si avvicinò a me, restammo a un palmo di distanza, col viso uno di fronte all’altro
- Sei sicura di non ricordarti niente – mormorò, non voleva che gli altri lo sentissero
- No, niente di niente... perché? – mi incuriosì
- No... ehm... niente... lascia perdere – se ne uscì atono
- E' l’ora della posta! – avvisò Ron alzando un dito in cielo, indicando i gufi – Guardate c’è uno che viene verso di noi! Ah, è soltanto Errol
Il gufo atterrò nella ciotola di patatine al centro del tavolo, in mano aveva una lettera ingiallita, al suo esterno c’era iscritto il mio nome, allibita la presi lasciando il gufo ancora nella ciotola i cui occhi roteavano, tutti allungarono il collo sulla lettera che tenevo in mano e soprattutto Fred e Hermione che erano seduti al mio fianco mi bloccavano la vista sulla lettera
- Scusatemi?! – esclamai ai due
- Oh... si, certo... scusa – parlarono in coro
Quando si allontanarono un po’, stetti per qualche secondo a fissare il mio nome scritto con inchiostro nero dietro la busta
- Ma chi può avertela mandata, stiamo tutti a Hogwarts però il gufo è il nostro – vide Ron
- Credo che me la manda tuo padre – constatai – Forse ha scoperto cos’ha mio padre – pronunciai tutto d'un soffio, con tutto quello che era successo in questi giorni mi ero completamente dimenticata di mio padre e di tutto il resto, aprì la lettera al suo interno c’era un foglio anch’esso ingiallito che ospitava una scrittura un po’ a zampa di gallina e disordinata ma comprensibile
- Si, quella è la scrittura di papà – confermò Fred indicando la lettera, cominciai a leggere ad alta voce:
  
Julia, Fred e beh sicuramente lo dirai anche agli altri, sono quasi vicino alla soluzione ma c’è una cosa che non riesco proprio a capire visto che c’è anche l’assortimento di metodi babbani, ho provato a chiedere a tua madre ma niente da fare, dice che non capisce nulla di quella roba, ovviamente tua madre è rimasta alla Tana dopo quello che è successo e tuo “padre” non si è mosso da dove l’abbiamo lasciato l’ultima volta, forse aprendolo abbiamo fatto si che un meccanismo si sia spento, facendo così spegnere le sue attività da automa, ma per essere più sicuri l’ho legato al tavolo, Molly (e riferisci anche ai ragazzi) sta bene, quando è svenuta l’ultima volta sono riuscito a farla tornare in sé e adesso non fa altro che urlarmi contro dicendo di: “togliere quel coso dal tavolo!”. Oltre a preoccuparmi dell’enorme scienza di cui è costituito quell’automa sono andato anche al Ministero a chiedere ai più fidati amici di James se per caso hanno avuto notizie del tuo vero padre, ma non so se è per sospetto o inconsapevolezza che nessuno mi ha risposto, sembrerebbe che tuo padre sia sparito dalla faccia della terra in un attimo, ma proprio ieri credo di aver trovato la soluzione al nostro problema, ad Hogwarts domani mi sembra che dovrà venire Malocchio Moody per dare una controllata al castello e potrai chiedere a lui, sono sicuro che saprà cosa hanno fatto a tuo padre (beh forse), e non dimentichiamoci che lui è un Auror, perciò chiedi alla persona giusta
 P.S, verrò anch’io a fare qualche domanda a Moody, perciò non preoccuparti
 Arthur Weasley

  
- Miseriaccia! – esclamò Ron mettendosi le mani nei capelli, io feci un sospiro sorpreso e di scatto mi alzai dal mio posto mantenendo la vista ancora soffermata sul foglio ingiallito, questo movimento ovviamente mi provocò un giramento di testa e nausea che mi ricostrinse a mettermi di nuovo la mano davanti alla bocca
- Bene, allora facciamo come ci ha detto il signor Weasley – mi ripresi
- Sei, sicura di non voler andare da Madama Chips? – chiese ancora Hermione
- Però, mio padre non è sicuro che verrà domani, forse dovremmo chiedere a qualcuno che è sicuro – fece Fred
- E a chi? – domandai ovvia – Alla professoressa McGranitt o a Silente, così si porranno delle domande e si insospettiranno?!
- Povera ragazza, sei così inesperta – parlò con disinvoltura riappoggiandomi il braccio sulle spalle
- Mpf! – sbuffai girando la testa per non guardarlo e scostandomi il braccio dalle spalle
- Ci occuperemo io e Fred per questo – intervenne George facendo il finto offeso
- Bene – pronunciai seccata rivolgendogli uno sguardo assassino per poi dirigermi all’uscita della Sala Grande per andare all’ora di Pozioni. Gli altri mi seguirono, Hermione si mise al mio fianco per bisbigliarmi qualcosa: - Beh, almeno avete parlato – io alzai gli occhi al cielo infastidita, all’uscita della Sala vidi Neville che mi corse incontro alzando una mano per far si che lo vedessi, in mano aveva una sacchetta di colore verde smeraldo
- JULIA! JULIA! – gridò
- Ciao, Neville che c’è?
- Ti ho portato le radici di Aconito – appena pronunciò quella parola lo strattonai per un braccio portandolo lontano dagli altri – Come avevi detto tu, no?
- Ti avevo detto però di portarmelo di nascosto, senza che nessuno vedesse niente – gli ricordai a denti stretti – Ma comunque grazie – presi il sacchetto – E con Luna come va? – chiesi per essere gentile
- O-oh, va bene... bene – fece timido
- Alla grande Neville, beh... allora grazie – finì e mi allontanai per andare dagli altri, misi la sacchetta nella tasca del mantello prima che la vedessero gli altri
- Allora, andiamo a lezione? – mi rivolsi agli altri facendo finta di niente
- Cosa ti ha dato Neville? – e ti pareva che Ron non si metteva in mezzo, io lo guardai infuriata
- Niente - risposi
- Non è vero ti ho visto anch’io dargli qualcosa – continuò Hermione, ci fu una breve pausa – Aconito... ha detto radici di Aconito, serve per fare la pozione Veritaserum, la pozione della verità! – esortò – Cosa devi fare con il Veritaserum?! – sbraitò – E' per fino una pozione illegale Julia! – in quel momento Hermione e Fred strabuzzarono gli occhi
- Non vorrai mica... – capì Hermione allibita ma fu sovrastata dalle parole di Fred
- Hai intenzione di rifilarmi quella cosa?! – esclamò Fred avvicinandosi pericolosamente a me indicando un punto qualsiasi alla mia destra del corridoio come se in quel punto ci fosse la pozione
- Senti, vieni con me – gli presi il polso e ci dirigemmo in una parte quasi desolata del corridoio
- Si – affermai infine con difficoltà guardando i suoi occhi verdi – Scusa
- Io mi fidavo di te! – ed ecco che fa la vittima
- Si, lo so, ma sai come sono fatta, io non credo se non lo vedo, ti chiedo di nuovo scusa
- Sai ieri notte quando avevi preso il Whisky e non riuscivi a camminare, ti ho accompagnato fino in camera
- Si, questo lo so, lo hai già detto
- Ma non ho detto un’altra cosa, che quando ti misi a letto ho mormorato che mi mancavi, ma non so se adesso lo direi ancora! – ammise arrabbiato
- Veramente hai detto questo? – mi sorpresi
- Si – ripetè diventando meno scontroso e guardandomi negli occhi – A meno che non vuoi costringermi a forza a ingoiare qualche pozione illegale
- Io non ti ho mai criticato quando usavi prodotti illegali per i tuoi scherzi e poi usavi come cavie i bambini del primo anno – replicai
- Mpf! – sbuffò sapendo che avevo ragione – E poi adesso non sto più sperimentando prodotti sui bambini del primo anno!
- Beh comunque l’hai fatto! – dissi – Quindi siamo pari, e poi ero incerta se usare sul serio quella pozione su di te, perché... perché...
- Perché...? – mi canzonò lui
- Perché mi stavo arrendendo all’idea che tu avessi veramente detto la verità! – confessai
- Ah! Sul serio! Ti arrendi adesso! Quindi mi hai perdonato! – si mise a braccia conserte con voce atona
- Non ancora – precisai – Ma credo che cederò se tu continui ancora a parlarmi – scherzai, non riuscivi mai a stare arrabbiata con Fred
- Hai proprio la testa dura – ma mi vide aprire subito la bocca per replicare che lui si affrettò a dire – E questa è una delle cose che mi ha costretto a baciarti alla festa
- Costretto?! Ma se sono stata io a lanciarmi su di te, mentre tu stavi fuori alla porta del dormitorio a imprecare che io non ti avevo baciato – constatai
- Ah! Allora mi hai baciato per pietà! Perché ti facevo pena? – in quel momento Fred mi sembrava una ragazza. Parlò all’inizio con sorpresa forse perché non si aspettava che qualcuno lo ascoltasse quella notte per poi tornare di nuovo sicuro di sé
- NO! – mi spazientì – Ti ho baciato – abbassai gli occhi – Perché lo volevo, ok?! – rialzai gli occhi accigliata, lui fece un sorriso compiaciuto – Adesso la smettiamo di parlare di chi ha baciato chi?!
- OK! D’accordo... non ti scaldare – fece lui sorridendo mettendosi le mani davanti
- Comunque tu mi hai perdonato? – feci gli occhi dolci
- Beh, visto che di questi tempi mi stai facendo arrabbiare come mai nessuno ci è riuscito finora e che stavi quasi per rifilarmi una pozione illegale... beh direi, dopo che ho sentito quello che hai detto, di si – alzai un angolo della bocca non facendomi accorgere
- Vieni anche tu domani a fare l’interrogatorio a Moody? – chiesi
- Contaci! – confermò facendo un sorriso malizioso, poi raggiungemmo gli altri

 

P.S - la trama si infittisce sempre di più, spero che mi dite le vostre opinioni :-)

  

  
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