28/08/2012
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Capitolo 29
Interrogatorio
- Allora, tentano di uccidere un giocatore al Torneo Tremaghi per colpa sua, lei ha fatto un sogno, suo padre tenta di uccidere sua madre, poi arriva all’improvviso un serpente, lei salva i genitori giusto in tempo, si scopre che suo padre è un ibrido o chissà che sia e… e... mi dite io che cavolo centro con questa faccenda?! – ricapitolò Malocchio Moody facendo avanti e indietro zoppicando, dove il suo unico appoggio era un bastone logoro però pieno di intarsi che gli arrivava quasi sotto il collo, il suo occhio non umano scrutava iperattivo tutta la stanza non soffermandosi mai su un’oggetto o una persona in particolare
- si, beh… diciamo che è come hai detto tu Alastor – acconsentì Arthur Weasley dietro di me – abbiamo chiesto a te perché visto che tu hai più esperienza... in... in
- mi avete chiamato perché visto che ho una gamba di ferro credevate che io vi potevo aiutare, giusto? – fece Malocchio facendo dei passi avanti verso Arthur, credetti che si fosse offeso
- Si – annuì Arthur alla fine con un gran sospiro togliendosi così di quella piccola briciola di timore che aveva in gola – allora puoi aiutarci?
- Odio ammetterlo però si – finì Moody sedendosi sulla sedia del suo ufficio, ci fu una breve pausa
- e allora?! – intervenne Fred per la prima volta dietro di me, Moody sembrò adesso accorgersene della sua presenza, tant’è che anche il suo occhio non umano si soffermò su di lui, Alastor tirò su un profondo respiro
- Tu devi essere uno dei tanti figli di Arthur, visto i capelli. Spera solo che nella vecchiaia non ti cadranno come i suoi – Fred lo guardava interrogativo
- Che c’entrano i miei capelli adesso?! – cercò di capirci qualcosa Fred furioso – Ci vogliamo soffermare su quello che sta succedendo a Julia o no? Allora, lei dice che ci può aiutare, stiamo aspettando – fece un passo avanti come se in quel momento era pronto a dare un pugno in faccia a Moody che invece fece un altro respiro profondo
- Allora, come stavo dicendo insolente ragazzo, la magia che ha il padre di questa qui...
- Si chiama Julia Gray, professore – precisò Fred – ma “questa qui” non l’ho mai sentita, non è una studentessa della nostra scuola – Alastor guardò Fred come se potesse ucciderlo in questo momento
- Fred... – intervenne Arthur per calmare il figlio
- No, Arthur , il ragazzo sta solo facendo il gentiluomo non è così?! – fece un sorriso finto – adesso vorrei continuare se non le dispiace signor Weasley (Fred), come stavo dicendo il padre della signorina Gray – spiegò guardando Fred, poi si soffermò su Arthur e me – Come hai detto tu Arthur ha una magia oscura molto potente, diciamo così una miscela fra babbani e maghi, ma si direbbe che il padre di questa ragazza non è il vero signor Gray, quindi per farne una copia c’è voluto sicuramente magia oscura molto potente ma per il meccanismo che ha dentro di se hanno solo dovuto minacciare un abile babbano esperto...
- Ma adesso che ci penso – un’altra interruzione di Fred – Come hanno fatto a mantenere in vita la carne fuori i meccanismi? Cioè... insomma non avendo organi all’interno del corpo, la carne si dovrebbe decomporre, non è così?
- Ottimo ragionamento ragazzo! – si congratulò Alastor – Da quello che mi ha spiegato tuo padre, si direbbe che il corpo cioè la pelle sia vera, umana e credo che non si sia decomposta perché ci hanno inflitto qualcosa
- Ma come può essere la pelle vera se lui non è il mio vero padre? – chiesi
- Secondo la mia teoria, avranno ucciso un’altra persona per poi con la magia fargli assumere le sembianze di tuo padre – chiarì Moody semplicemente, io rimasi sorpresa con quanta facilità abbia detto quelle parole - Poi passando al sogno credo che la persona che hai veramente sognato sia tuo padre, il tuo vero padre, e Voldemort voleva qualcosa da lui che purtroppo noi non sappiamo, sai se tuo padre teneva a qualcosa in particolare? Che non faceva toccare a nessuno?
- No, sinceramente no, l’unica cosa a cui tiene a cuore sono i tanti quaderni e blocchetti che contengono tutti i suoi appunti che si porta dietro, ma non so che cosa ci dovrebbe vedere di interessante in quei quaderni
- Beh, però da quello che mi hai raccontato lo stavano torturando con una maledizione senza perdono, hai mai fatto un altro sogno dall’ultima volta?
- No, da quando ho fatto quel sogno non sono mai riuscita a dormire completamente
- Stanotte prova a dormire, forse farai un altro sogno, che forse ci dirà dov’è il tuo vero padre – prima di rispondere a Malocchio mi venne un fremito e un brivido dietro la schiena ricordandomi di come mi ero sentita l’ultima volta ma poi con voce flebile annuì:
- S-si, ci proverò
- Bene, per ora è tutto, finché la signorina Gray non sognerà qualcosa io comincerò sul da farsi nel mio ufficio
- Grazie Alastor – salutò Arthur
- Di niente Weasley, questo è il mio lavoro – poi si rivolse a me – Tienitelo stretto, il ragazzo, ha stoffa – io feci un mezzo sorriso per poi chiuderci la porta di legno alle nostre spalle
P.S - spero che vi piaccia, anche se il capitolo è piccolo, vi prego vorrei la vostra opinione :-)