Riposi un libro nello zaino nel momento in cui Harry, intento a inseguire Niall che gli aveva rubato la merenda, mi piombò addosso, facendoci cadere entrambi per terra.
-Scusa, non ti avevo vista!- disse, dandomi una mano ad alzarmi -sei tutta intera?-
Oh, no pensai. Io ero tutta intera, ma non si poteva dire lo stesso del mio povero quaderno di Italiano. Avevo passato settimane a scrivere appunti e riassunti in vista di quel giorno (la prof doveva controllare i quaderni e mettere i voti) e ora era tutto rotto e calpestato.
-Certo, Harry. Stai tranquillo. Vai da Niall, o dovrai dire addio per sempre alla tua merenda-
-Addio per sempre, merenda-
-Simpatico- dissi io, facendo trasudare sarcasmo dalla voce.
-Posso farmi perdonare?-
-A me che tu non possa riassumere il programma di sei mesi in meno di due ore... no, non puoi farti perdonare-
-Allora andiamocene-
-Non dire sciocchezze, Styles-
-Sono serio. Andiamo via e saltiamo l'ora di Italiano. Pomeriggio ti aggiusto il quaderno-
-Sicuro che ne hai voglia?-
-Ovvio che non ne ho voglia- dice serio -ma voglio farmi perdonare in qualche modo quindi...- suona la campanella -corri!-
Harry mi prende per mano e mi trascina al piano terra.
-Vieni!-
-Neanche morta! È il bagno dei maschi-
-Vuoi uscire o no?-
Mi faccio coraggio e lo seguo all'interno del bagno. Un odore schifoso mi riempie le narici, facendomi venire voglia di vomitare. Noto subito una finestra aperta, accanto ai lavandini.
Harry mi aiuta a passarci e mi ritrovo subito, con grande sorpresa, al di fuori della scuola. Peccato che la finestra nel bagno delle ragazze porti al cortile, e non alla strada come questa.
-Ora che facciamo?-
-Centro commerciale?-
***
-No, è impossibile!-
-Ti dico che è vero-
-Ma sono come cane e gatto-
-Gli opposti si attraggono, no?- disse Harry, alzando le sopracciglia.
-Sì, ma... Zayn e Jessica? Bah...-
Ci sedemmo su una panchina per finire le bibite, quando notai un completino nel negozio dietro di noi e mollai Styles per qualche minuto. Giusto il tempo di tornare alla panchina, che Harry era stato sostituito da un pupazzo gigante.
-L'ho preso per te- disse lui -ti piace?-
-È stupendamente grande- risposi io, prendendo in mano il pupazzo -grazie-
Scoccai a Harry un bacio sulla guancia, prima di riprendere il pullman e tornare a casa.
Arrivammo sotto casa mia esattamente alle 13.32.
-Ci si vede a scuola, Styles- dissi io, aprendo la porta del cancello.
-Aspetta- ma prima che potessi ribattere, le labbra del moro si erano già posate sulle mie.
Ricambiai dolcemente il bacio, sfiorandogli il collo. Gli rivolsi un'occhiata dolce quanto perplessa.
-Ci si vede a scuola- disse, facendomi l'occhiolino.
Richiusi il cancello alle mie spalle con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto.
Oh, Styles.