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Autore: katyjolinar    12/03/2007    3 recensioni
Un incidente sul lavoro coinvolgerà Ziva, e Tony l'aiuterà a superare il trauma conseguente. Tony/Ziva
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La luce negli occhi

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Passarono i giorni.

Dopo una settimana, Tony aveva smesso di preparare il divano per sè alla sera, dato che non l'aveva mai usato e continuava a dormire con Ziva, perchè lei, ogni volta, prima di addormentarsi scoppiava a piangere, ricadendo nello sconforto e nel terrore di non poter mai più vedere nulla, dai paesaggi ai volti delle persone che la circondavano; in particolare aveva paura di dimenticarsi quale fosse l'aspetto delle persone a cui voleva bene: i suoi colleghi dell'NCIS.

La ferita da arma da fuoco era ormai guarita, e Tony decise che per lei era arrivato il momento di imparare a vivere come una cieca, quindi presero un mattino di permesso e la accompagnò in un centro per non vedenti, per imparare a leggere e scrivere in Brail. Ovviamente, in quanto suo conduttore, avrebbe dovuto impararlo anche lui. Nonostante il mezzo rifiuto iniziale della donna, entrambi riuscirono a imparare il nuovo alfabeto a tempo di record: un mese dopo erano in grado di decifrare qualunque testo di qualunque lunghezza che fosse scritto in Brail.

In un mese, inoltre, Ziva si era accorta che gli altri sensi si stavano sviluppando, soprattutto l'udito e l'olfatto: al lavoro riconosceva i suoi colleghi dall'odore, anche se loro non parlavano, perchè sembrava che ognuno di loro avesse un profumo caratteristico: Gibbs profumava di legno trattato e caffè, Ducky del disinfettante che usava solitamente per pulire i suoi tavoli da autopsia, Abby di caffè e caramello, McGee di profumo da uomo; ma l'odore che riconosceva subito, anche se la fonte era lontana, era quello di Tony: bagnoschiuma al pino e dopobarba. Era un profumo che le infondeva tranquillità e sicurezza, quello in cui si immergeva ogni sera prima di addormentarsi, quando, poggiando la testa nell'incavo della spalla dell'uomo, si lasciava abbracciare e aspirava a pieni polmoni quell'aroma.

Tony, i primi giorni, riceveva spesso telefonate sul cellulare da svariate donne, e lui dovette dare buca a tutte, per occuparsi di Ziva, la quale, ogni volta che il cellulare dell'uomo squillava, lo prendeva in giro chiedendogli se era una delle sue fidanzate a chiamarlo. Dopo due settimane, però, il telefono smise di suonare, e lui, stranamente, ne sembrò sollevato.

In quel mese iniziale di convivenza, i due stavano cominciando a conoscersi meglio di quanto avessero fatto in passato, e lentamente si avvicinarono, rafforzando la loro amicizia. Tony, riprendendo alcune vecchie abitudini, spesso apriva armadi e cassetti a caso, per vedere cosa ci fosse dentro e scoprire qualcosa di più su Ziva

Una sera, al secondo mese di convivenza, mentre la donna era in bagno per cambiarsi e lui era già a letto, aprì uno per volta i cassetti del comodino, trovandovi molte cose interessanti, tra cui della biancheria sexy in pizzo e un romanzo rosa, con un segnalibro a metà.

Incuriosito da quella scoperta, prese il libro e lesse il titolo: "Congiunzione d'amore", poi lo aprì in una pagina a caso e lesse.

Ziva uscì dal bagno, e sentendo che Tony sfogliava un libro, gli chiese:

Ziva: "Che leggi?"

Tony fece il suo sorriso sornione e citò una frase a caso, nella pagina segnata con il segnalibri:

Tony: " 'Ho cercato nelle stelle il tuo nome e ho aspettato che arrivassi a me. Finalmente è successo e ora sono la donna più felice dell'universo. Fino a questo momento eri stato solo un sogno, una parola detta alla luna...' Caspita, Ziva! non sapevo che leggessi questa roba!"

Ziva divenne livida di rabbia, si avvicinò al letto e cercò di prendergli il libro dalle mani. Tony, però, forte del vantaggio della vista, lo aveva già allontanato, e lei perse l'equilibrio, cadendo sul letto, accanto a lui.

Ziva: "Razza di stupido! Chi ti ha dato il permesso di curiosare nei miei cassetti?"

Tony: "Era semplice curiosità, 'Romanticona'."

La donna, ancora più irritata, gli tirò una gomitata sulle costole, quindi riuscì a riprendersi il libro.

Ziva: "Tieni la tua curiosità fuori di casa mia! Già da piccola, delle volte, quando veniva a trovare mio padre, dovevo sopportare l'invadenza di mio fratello."

Tony: "Tuo fratello? Ma non era una sorella?"

Ziva: "In realtà siamo di madri diverse."

Tony: "Ah. Ti va di parlarmi di lui?" chiese, incuriosito, vedendola anche un po' incupirsi.

Ziva: "Sei sicuro di voler sapere di lui?"

Tony: "Sì. Sono curioso."

Ziva: "Era un terrorista israeliano. E' morto quando vi ho conosciuti. E' stato ucciso mentre tentava di uccidere un agente."

Tony: "Ora capisco perchè non ne parli mai."

Ziva: "No, Tony. Io non ne parlo mai per un altro motivo: era Ari Aswari."

Tony divenne serio tutto di un colpo.

Tony: "Ari era tuo fratello?"

Ziva: "Sì, e c'è dell'altro: non è stato Gibbs a ucciderlo. L'ho fatto io." percepì che tony era scosso, quindi continuò "Anthony, mi dispiace che Kate sia morta... io... è colpa mia."

Ci fu un attimo di silenzio teso, poi l'uomo si riprere e, sdraiandosi su un lato, la guardò in volto, prendendole delicatamente il mento tra due dita.

Tony: "Ziva, non è colpa tua se quel terrorista ha ucciso Kate."

Detto questo, la baciò sulla fronte, poi, vedendola un po' più rilassata, si abbassò e le diede un bacio a fior di labbra. Ziva si rilassò ulteriormente e, accoccolandosi contro il petto dell'uomo, addormentandosi subito dopo.

Tony ci mise un po' di più a prendere sonno, perchè pensava a quello che aveva appena fatto. Aveva baciato Ziva... certo, non l'aveva baciata come quella volta, sotto copertura, era solo un bacio a fior di labbra, ma era bastato quel breve contatto per farlo pensare, senza però venire a capo di nulla. Infatti si addormentò senza essere riuscito ad arrivare a qualche conclusione.

Qualche giorno dopo erano appena arrivati al lavoro quando:

Gibbs: "McGee! Abbiamo il cadavere di un Marine vicino a un locale medio-orientale."

McGee: "Un locale medio-orientale?"

Tony: "E' uno di quei locali dove si mangia cibo tipico dei paesi arabi e delle belle ragazze ballano la danza del ventre, Pivello."

McGee: "La danza del ventre? Come quella di Shakira?"

Tony: "Tu conosci Shakira? Non sapevo che fossi così colto in fatto di musica..."

Gibbs: "McGee, muoviti!"

Quando i due furono usciti, Tony si avvicinò alla scrivania di Ziva e si poggiò al tavolo, accanto a lei.

Tony: "Adoro Shakira. Come balla lei la danza del ventre, non la balla nessuna!"

Ziva: "Lei sa solo muovere il culo, non è la vera danza del ventre, quella..."

Tony: "E tu che ne sai?"

Ziva non rispose, e riprese a leggere il suo libro scritto in Brail.

Tony: "Che cosa leggi? La versione Brail di 'Congiunzione d'amore'?" toccò la copertina con le dita e lesse " 'Moby Dick'? certo che ne hai di voglia... è una palla mortale."

Ziva: "A me piace."

Al pomeriggio, a casa, Tony stava mettendo a posto i suoi vestiti puliti. Aprì l'armadio per appendere le camicie, ma urtò uno scatolone di cartone, che cadde ai suoi piedi, facendo parecchio fracasso, come se fosse stato pieno di campanelli. Appese le camicie, poi si abbassò per raccogliere lo scatolone, dal quale erano uscite due foto.

Le prese in mano e le osservò: una rappresentava una bambina di circa 10 anni con lunghi capelli ricci e neri, mentre l'altra rappresentava la stessa all'età di 16 o 17 anni, e dedusse che fossero di Ziva. La cosa che lo incuriosì era come era vestita in quelle foto: una gonna lunga e larga in seta semitrasparente a vita bassa, un top dello stesso colore e una cintura di medagliette: era un costume da danza del ventre.

Ancora più incuriosito, aprì lo scatolone, trovandovi dentro, ammucchiati, delle gonne in seta di colore giallo, rosso e arancione, dei reggiseni degli stessi colori e delle cinture in stoffa con le medagliette dorate, il tutto della misura di Ziva.

Tony: "Wow!" disse fra sè.

Ziva, nel frattempo, gli si era avvicinata alle spalle e gli aveva tolto dalle mani la cintura con le medaglie.

Ziva: "Tu non ti fai mai gli affari tuoi?"

Tony: "Scusa, non l'ho fatto apposta. La scatola era caduta e io... non sapevo che ballassi la danza del ventre..."

Ziva: "E non era mia intenzione fartelo sapere." si affrettò a rispondere la donna, prendendo lo scatolone e rimettendolo a posto.

Tony: "Perchè? Ti vergogni?"

Ziva: "No, perchè ti conosco."

CONTINUA...

   
 
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