Alleluia!!!! Ce l’ho fatta!!!!
Non mi sembra vero!!! Finalmente riesco a pubblicare!
Se vi facessi una lista delle cose che mi hanno tenuta lontana dalla tastiera
non mi credereste… non ultima, la totale mancanza di ispirazione!!!
Se poi ci mettiamo lo studio che si accumula sempre di più, internet che non va
e varie vacanze lontana dal computer poi…… Beh, però alla fine ce l’ho fatta!
Quindi bando alle ciance e via col sesto cap!!
La
prigione di Konoha era un posto davvero squallido e freddo. Posto dietro il Quartier
Generale della polizia della Foglia, era un edificio austero e scuro,
progettato per ospitare ninja traditori e altri pericolosi criminali. Nei
lunghi e stretti corridoi i passi dei due ninja risuonavano innaturalmente amplificati
dal silenzio che lì regnava sovrano.
Un giovane
membro della squadra di polizia si fece loro incontro.
-Kakashi-sempai… voi non potreste stare qui..-
-La
signorina vorrebbe parlare con il prigioniero.- Inutile specificare quale.
-Temo che
non sia possibile. Ordini dell’Hokage.-
-Non credo
che l’Hokage avrà nulla in contrario, se io mi porrò
come garante.-
-Ma…-
-Non lo
verrà a sapere nessuno, ragazzo… Avanti, lasciaci passare.-
-Mi
spiace, ma ho ricevuto degli ordini.-
-Talvolta
gli ordini sono fatti per essere trasgrediti.-
-Sono
spiacente, Kakashi-sempai, ma proprio non posso.-
Ryku, che
fino ad allora si era tenuta in disparte senza
partecipare allo scambio di battute tra i due, si fece avanti, fissando il
giovane negli occhi.
-Ti prego… Voglio solo dirgli addio.-
-Va bene.-
disse quello dopo un attimo di esitazione –Ma avrete
solo dieci minuti, e se succederà qualcosa, la responsabilità sarà soltanto
sua, Kakashi-sempai.-
-Certo,
sta’ tranquillo.-
Mentre
il giovane jonin li accompagnava alla cella, Kakashi si complimentò sottovoce con Ryku per la
tempestività con cui aveva usato i suoi poteri mentali.
>
>
C’erano
spifferi in quella cella. Da una minuscola finestra filtrava debole un leggero
raggio lunare, che cadeva a illuminare il lungo mantello
dell’Akatsuki, gettato a terra senza riguardo per
quella parte di vita che ormai si era decisamente lasciato alle spalle.
Era
maledettamente stanco. Sperava solo che la notte passasse in fretta. Non aveva
paura della morte. Se dovevano giustiziarlo, che lo
facessero subito. Una preoccupazione in meno, per loro e per lui stesso.
La luce
nella cella si fece più fievole; una nuvola aveva oscurato
la luna. Il tempo sembrava non passare. Odiava quella sensazione di essere
sospeso tra la vita e la morte. “Non mi piace trovarmi in una guerra. Ma trovarmi sull’orlo di una che non posso evitare è ancora
peggio.”, aveva detto Shisui una volta, ricordando
una frase tratta da chissà quale film. Ora lo comprendeva appieno. Era una cosa
frustrante.
Il filo
dei suoi pensieri si interruppe quando sentì la porta
aprirsi, e vide entrare nella cella Kakashi, seguito
da Ryku. L’uomo si posizionò sulla porta con un
laconico -Fate come se non ci fossi-, mentre la giovane, dopo un attimo di
esitazione nel vederlo così, seduto sul freddo pavimento della stanza, (come… prostrato), gli corse incontro e
lo abbracciò tra le lacrime.
-Perché
l’hai fatto?- chiese tra i singhiozzi che, fino ad allora
trattenuti a forza, ora le scuotevano le spalle e il torace.
-Perché se
non l’avessi fatto ora anche tu saresti qua con me, in
attesa di morire.-
-Allora
sarebbe stato giusto così!-
-No… Non
avrei mai potuto permetterlo…-
-Itachi,
ti prego…-
-Ho fatto
la mia scelta.-
-Ma
perché? Io non riesco a capire…-
-Non possiamo
continuare così, Ryku… E’ stato un sogno quello che abbiamo vissuto finora… Un
sogno splendido, dolce, consolante, meraviglioso… ma pur sempre un sogno.-
-Ma… e
le promesse che mi hai fatto? Non hanno più alcun valore per te? Quando mi hai chiesto di sposarti…-
-Non devi
pensare questo… Quando ti ho fatto quelle promesse ci
credevo veramente… Anche quando ti ho chiesto di sposarmi, stasera… Ho cercato
di tramutare il nostro sogno in realtà, e per un attimo ho creduto d poterci
riuscire, ma mi sbagliavo. Quando ti ho vista lì, trattenuta a forza da quella Anbu, mentre tutta la gente
ti guardava incredula e inorridita… Credi che non abbia visto Sasuke, quando se n’è andato, appena mi ha visto? E’ stato
allora che ho capito che il nostro era solo un castello per aria, mi capisci?-
<
<
It's time to say goodbye
I know it will make you cry
You make your Destiny
I know you'll find the way
And outside Sun is bright
The things will be alright
<
<
-Il mio
tempo è finito, ormai. Ho giocato le mie carte, e ho perso. Ma
non deve succedere la stessa cosa con te, Ryku. Ascoltami: cosa avrei potuto
offrirti, dimmi, cosa? Una vita da traditrice? Una fuga continua, una lotta
senza tregue? Lo so bene io cosa si prova a essere dei
nukenin.-
-Allora
perché mi hai chiesto di sposarti? Se conoscevi i
rischi, perché me lo hai chiesto? Perché illudermi
così?-
-In quel
momento mi era sembrato che potessimo farcela. Mi sono accorto troppo tardi che
mi sbagliavo, Ryku. Io non voglio che ti accada qualcosa per causa mia. Ho sofferto
abbastanza quando ti ho creduta morta. Sapevo che ero
io il responsabile indiretto.-
-Ma…-
-No ti prego, lasciami finire. Ormai io mi sono compromesso troppo
per poter sperare in un vita felice, ma per te è
diverso. Io sapevo perfettamente che un giorno mi avrebbero preso, e ora che
quel giorno è arrivato, ho capito di poter ottenere ancora qualcosa con la mia
morte: la libertà e una nuova vita, per te e per Sasuke.
La possibilità di andare avanti. Voi che ce l’avete,
sfruttatela al meglio.-
-No…-
-Sì… Ho
fatto tutto quello che ho fatto in cerca della
libertà, della felicità, e solo ora mi accorgo che è stato un errore, nulla di
più. Sono stato cieco, e ho fallito. Ho rovinato le vostre
vite, me ne rendo conto. Sono stato egoista. Ora voglio restituirvele.-
-Sei
ancora egoista… non capisci che così facendo mi rovinerai ancora di più?-
-So che
non è facile da accettare, ma un giorno sono certo che ti accorgerai che ho
agito solo per il vostro bene, per una volta. Quel giorno riuscirai a
dimenticarmi, e a voltare pagina.-
-Io non ti
dimenticherò mai, tu lo sai.-
-Devi
farlo, invece. Devi andare avanti, anche senza di me. Promettimi che lo farai.-
-Io…-
-Promettimelo.-
Kakashi
si sporse dalla porta, tossicchiando per richiamare la ragazza. I dieci minuti
erano scaduti. Lei gli fece un vago cenno di risposta, poi si rivolse di nuovo
all’uomo che amava.
-Devo
andare…-
-Vai
allora.-
-Andrà
tutto bene, vedrai…- aggiunse Itachi, vedendo che la giovane non si muoveva dall’angolo dove si era inginocchiata per parlargli.
-Ti odio, Itachi…- disse lei, baciandolo tra le lacrime.
-Lo so… Ora vai. E non voltarti indietro.- sussurrò il nukenin, mentre la mano, che aveva tenuto stretta a quella
di lei fino a quando non era stato costretto a
lasciarla, restava sospesa nel vuoto quasi come in un tentativo di ricondurre a
sé gli ultimi stralci di un sogno da cui ci si è ormai inesorabilmente
svegliati.
Ryku lo
lasciò così, seduto dove l’aveva trovato, ad aspettare la morte con in faccia un sorriso malinconico e sereno.
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<
Kakashi
aspettò che la giovane si fosse allontanata, ed entrò nella cella
socchiudendosi la porta alle spalle. Il silenzio nella stanza era teso, e
Itachi lasciò che fosse il ninja più anziano a romperlo.
-Perché
non fuggi? Tutti, persino l’Hokage, si aspettano che
tu lo faccia.-
Itachi si
limitò a fissare l’amico di un tempo con i profondi occhi neri che il jonin ben conosceva. Kakashi si stupì nel non vedervi il particolare disegno
dello Sharingan. Tuttavia
continuò a parlare.
-Se tu
morirai, lei morirà con te, spero che tu te ne renda conto. Ha ancora troppo
bisogno di te per continuare da sola. Non la ami neanche un po’? Non TI ami
neanche un po’?-
-Cosa
succede, Kakashi? Credi di essere ritornato ai vecchi
tempi, quando tu avevi 21 anni e noi 12, e ci facevi
da consigliere di coppia? Ne è passata di acqua sotto
i ponti da allora… Ti sei per caso dimenticato di cosa è successo in questi 7
anni?-
-Non lo
dimentico, Itachi, non temere. So bene quello che hai fatto a Sasuke, a noi tutti. Non è per te che mi preoccupo, ma per
Ryku. Non voglio che soffra ancora per causa tua.-
-E dimmi…
se ora io in questo preciso istante decidessi di darti
retta e di fuggire? Cosa faresti, Hatake
Kakashi, jonin del
Villaggio della Foglia? Chi sceglieresti? La felicità
della tua protetta Ryku o la fedeltà al tuo villaggio, al tuo Hokage?-
Kakashi
maledisse se stesso e la sua linguaccia. Avrebbe
dovuto lasciarli fare senza immischiarsi. Itachi sapeva bene dove colpire,
anche senza l’aiuto dello Sharingan Ipnotico. Era da
sempre stata la sua specialità, da ragazzo sveglio qual era, capire il punto
debole dell’avversario e su di esso far leva. E lui, Hatake Kakashi,
uno dei più potenti jonin di Konoha,
era stato in grado di farsi mettere nel sacco con una rapidità sorprendente. I
compagni o la missione. Dopo tanti anni, non era ancora in grado di scegliere.
-Tranquillo,
Kakashi, non ho alcuna intenzione
di fuggire. Io la mia scelta l’ho fatta. Forse però sarebbe il momento che
anche tu facessi la tua.-
Il ninja
più anziano se ne andò in silenzio, chiudendosi la
porta alle spalle, e sfiorandosi con una mano la maschera.
<<
No turning back
Coz I wanna know who I am and I want to live my life
No turning back
Tomorrow's awaiting, I'm on the way
<
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<
<
Le vie di Konoha erano buie e silenziose. Tutti ormai erano andati a
dormire. Una leggera brezza primaverile spazzava le strade, scompigliando i
capelli di una giovane che camminava sola lungo il viale che costeggiava il
fiume.
Ricordava
quei momenti di anni e anni fa, quando ai suoi occhi
di bambina la vita sembrava sempre serena, quando non poteva neanche immaginare
a cosa l’avrebbe portata l’amicizia con un suo coetaneo conosciuto per caso a
una festa.
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<
-Allora anche tu
entrerai in Accademia domani?-
-Già, non vedo l’ora!
Scommetto che ci sarà un sacco di gente simpatica da conoscere…-
-Io spero che saremo
in classe assieme… Non mi piace stare con gente che non conosco… E poi, sai
cosa mi ha detto mio padre?-
-No, cosa?-
-Mi raccomando,
Itachi, tieni alto l’onore del Clan e bla bla bla…-
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<
<
-Quindi domani darai
l’esame per uscire dall’Accademia…-
-Già. Dicono che
ormai sono pronto. Io non voglio lasciare l’Accademia però…-
-Perché?-
-Beh, perché ci sono
i miei amici… Ci siete tu e Shisui…-
-Ma sì, resteremo
amici comunque!!!…… vero?-
-Perché non dovremmo scusa?-
-Boh, non so… era
così per dire…-
<
<
<
-Wow! Davvero hai
imparato a usare lo Sharingan?
Dai, fammi vedere ti prego!-
…
-Cavolo!! Che forte!! Ma cosa sono quelle tre virgolette nere?-
-Indicano il
livello…-
-E tre è alto?-
-E’ il più potente…-
<
<
<
-E’ vero quello che dice tuo padre? Che stai per entrare negli Anbu?-
-Sì… lui è
gasatissimo, ma a me non me ne frega molto…-
-Ma come?!?! Alla tua età nella Squadra Speciale! E’ un grande
onore!-
-Si guarda, se
continuo così va a finire che tra qualche anno divento Hokage…
Sarebbe il sogno del mio vecchio…-
-Ma tu non vuoi.-
-Certo che no! Ma sai che cumulo di seccature in più? Io voglio vivermela,
la mia vita, mica star dietro a tutti ‘sti casini!-
<
<
-Ti annuncio che, con
grande gioia del mio Clan, sono diventato Capitano…-
-Ehi, mi raccomando,
non lasciarti trasportare troppo dall’entusiasmo, eh!-
-Lascia perdere, per
favore…-
-Ma così sei praticamente un jonin, come Kakashi! Figo!-
-Mica tanto… Nella
mia Squadra i miei compagni sono tutti più anziani di me… credi forse che mi
daranno retta?-
-E tu conquistali! Fagli vedere che
il tuo ruolo te lo sei meritato…-
-Come?-
-Un modo lo troverai…
Sii te stesso, il tuo valore lo capiranno da soli se
non sono ciechi. E comunque, se hai bisogno di una
mano, io sono qua.-
-Lo sei sempre
stata…-
…
-Itachi! Cosa stai facendo? Torna subito a casa e lascia stare la tua
amichetta!-
-S…sì, padre…-
-Cos’è questa storia che ti vedo in giro a baciarti?-
-Nulla…-
-Questa storia deve
finire, sono stato chiaro?-
-…… Chiarissimo.-
<
<
-Ricordi quello che
mi avevi promesso?-
-Che ti avrei portato
i biscotti di mia madre?-
-No, sono serio. Che mi saresti stata…-
-… sempre vicina.
Sì.-
-Ti devo parlare.-
-Che succede? Casini con tuo padre?-
-Più o meno. Si
tratta di Shisui.-
<
<
-Ti amo, Itachi…-
-Ma come fai? Dopo quello
che ho fatto a mio cugino? Dopo quello che sto per
fare alla mia famiglia?-
-No, non capisci. Io
amo TE, Itachi. TE, così come sei, né più né meno. Sharingan
Ipnotico compreso, ok? Io ti
capisco, sai? Non dev’essere facile per te…-
-Non lo è mai stato. Ma presto le cose cambieranno.-
<
<
Ritornata
a casa, Ryku vide il ciliegio. Le ritornò in mente quella sera, quella magnifica sera di 8 anni prima. Il suo più bel
compleanno.
<
<
Un compleanno da dimenticare, di
certo. Aveva litigato con i suoi compagni di squadra, aveva litigato con sua
madre, aveva litigato con Fugaku-san.
Kakashi era in giro in missione. Con Itachi non
parlava più da un pezzo, ormai. Accidenti alle sue missioni da Anbu. Era sempre via. Meno male che
quando era entrato nella Squadra Speciale diceva che era solo un cumulo di
seccature in più. L’ultima volta che si erano scambiati qualche parola
era stato un mese prima, lui era di ritorno da una missione di livello A, e lei
era andata a trovarlo. Itachi l’aveva liquidata dicendo che doveva andare da Shisui, che non lo vedeva da un pezzo. Manco stessero insieme, quei due! Se l’era presa
così tanto che aveva deciso di non vederlo più. Rimuginandoci sopra,
aveva pensato che forse aveva esagerato. Come mai era così gelosa del cugino del suo migliore amico?
Le era sembrato che Shisui glielo stesse “rubando”,
insomma. Del resto, non che Itachi si fosse dato un gran
daffare per ricucire i rapporti. Dopo due volte che l’aveva cercata e
lei non si era fatta trovare aveva gettato la spugna.
Non si era neanche degnato di farle gli auguri per i suoi 12 anni quel giorno.
Al diavolo, lui e suo cugino! Non la voleva nei dintorni? Bastava dirlo! La sua
vita non dipendeva mica dal prodigio Uchiha!
O almeno così aveva pensato. Ora, sola nella sua stanza al buio,
ripensava ai giorni trascorsi insieme. Avrebbe voluto averlo al suo fianco.
Come negli anni passati, quando a poco a poco quel ragazzino un po’ timido e
scontroso l’aveva aiutata a riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa del
padre, caduto in missione quando lei aveva solo 4
anni. Ora si sentiva più sola che mai.
Cadde lentamente in uno stato di
dormiveglia, dal quale si ridestò al sentire uno strano picchiettare sul vetro
della finestra che si apriva sul giardino. Accostatasi ad essa,
scorse una figura nascosta tra i rami del ciliegio, che arrivavano proprio di
fronte al vetro. Riconobbe subito la sagoma famigliare di Itachi
Uchiha che le faceva segno di seguirla. Dopo un
attimo di incertezza decise di seguirlo.
I due ragazzini scivolarono
silenziosamente fino a terra. Ryku si appoggiò con la schiena al tronco
dell’albero, in attesa di scuse. Scuse
che non arrivarono. Furono invece le labbra del suo migliore amico a
cogliere di sorpresa le sue in un bacio rapido, per poi ritrarsi subito.
-Ma sei
pazzo?!?!-
<
<
Hope I’m not disturbing you
Because you look in the thought right now
I don’t mean to be rude
Cos this is normally not my stile
Can I take you out?
I feel if I don’t ask chance will pass
and I’ll never see your face again
I’ll never see your face again,no
<
You maybe thinking I am strange
Not every single day,no
Beauty comes my way,so
<
<
-Scusa... non volevo
essere così... Ma avevo paura di non trovare più le parole per dirtelo,
insomma… Mi è venuto… spontaneo, ecco.-
-Cosa…-
-Davvero, mi dispiace, ma… insomma,
in quest’ultimo periodo mi sono accorto… ecco… di
quanto tu fossi importante per me. E… e mi spiace di non
esserci stato per così tanto tempo, ma vedi… non sapevo proprio cosa fare
perché mio padre ce l’aveva con le missioni, non vuole che vada in giro a fare
il perditempo, dice lui… E poi, Shisui continuava a
chiedermi di vederci ed era geloso se dicevo che ero con te… All’inizio non
capivo come mai, visto che eri solo la mia migliore amica, ma adesso… beh,
adesso ho capito. Non troverò più un’altra come te, Ryku. Non volevo perdere l’occasione, capisci?- Itachi le parlò tutto
d’un fiato, poi si ammutolì, guardando il terreno.
Ryku era sconvolta. Forse… forse
iniziava a capire. Nessuno dei due si era accorto di come quell’amicizia
nata per caso si fosse col tempo tramutata in qualcosa
di più. E ora Itachi aveva trovato la forza di
riconoscerlo e ammetterlo prima con se stesso e poi con lei.
-Oh, Itachi, ti voglio bene! Ti
voglio tanto tanto bene!-
disse, saltandogli quasi tra le braccia, mentre le loro labbra si congiungevano
di nuovo, questa volta in un bacio più profondo. Il loro
primo vero bacio, al quale ne sarebbero seguiti ancora tanti altri, senza che
nessuno dei due potesse più farne a meno. Ma
questo i due ancora non lo sapevano, e neanche se ne preoccupavano.
Scioltosi dall’abbraccio, Itachi si
frugò in una tasca, e ne estrasse un pacchettino.
-Questo è per te. Buon compleanno,
Ryku.-
Ryku scartò il regalo, troppo
felice persino per trovare parole per ringraziarlo. Era un medaglione
circolare, con al centro una stella avvolta in fiamme
rosse e dorate.
-E’… belissimo. Grazie, Ita-kun…-
-Guarda bene il cerchio esterno…-
Ryku concentrò l’attenzione dove
Itachi le aveva indicato. Nonostante
la poca luce, riuscì a leggere una scritta: “Sempre Insieme”.
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Quando
lo vennero a prendere, Itachi non si oppose in alcun modo. Lasciò che i due Anbu lo conducessero fuori dalla
prigione fino alla piazza principale, dove molta gente, nonostante non fosse
ancora sorto il sole, si era radunata per assistere all’esecuzione di uno dei
criminali più ricercati di tutto il Paese del Fuoco. Donne, uomini, vecchi,
persino alcuni bambini guardarono passare il gruppo di ninja, accalcandosi per
vedere più da vicino l’assassino del Clan Uchiha
finalmente in catene. Itachi vide più di una madre stringere a sé i propri
figli al suo passaggio, come per proteggerli.
Gli Anbu lo condussero al centro della piazza, dove nella notte
era stato allestito in tutta fretta un piccolo palco. Lì sedeva l’Hokage affiancata da Shizune. Tsunade si alzò.
-Itachi Uchiha, figlio di Fugaku Uchiha, nukenin di livello S, ex
capitano Anbu del Villaggio della Foglia. Tu hai
sterminato il tuo Clan, tradito il tuo villaggio, …-
“Non c’è
bisogno di fare l’elenco dettagliato dei miei reati… Come se io non sapessi
cosa ho fatto e questa gente fosse all’oscuro delle mie azioni.” Pensò il ventenne.
-… infine,
hai spinto tuo fratello, Sasuke Uchiha
al tradimento, e hai convinto Ryku Asukawa ad agire
contro le leggi di Konoha. Per tutte queste azioni
oggi vieni condannato a morte per decapitazione. Hai
qualcosa da dichiarare, prima dell’esecuzione della sentenza?-
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If it's wrong to tell the truth
What am I supposed to do
When all I want to do is speak my mind
If it's wrong to do what's right
I'm prepared to testify
If loving you with all my heart's a crime
Then I'm guilty
<
<
-A sei
anni sono entrato in accademia. Mio padre mi disse che dovevo tenere alto
l’onore del mio Clan. La mia migliore amica mi disse che era felice che fossimo
in classe insieme. Mi sono fatto molti amici, e tutti mi ammiravano
per le mie capacità. A sette anni sono diventato genin.
Mio padre mi disse di migliorare sempre di più. La mia migliore amica mi chiese
se saremmo rimasti comunque amici. Ho perso tutti i
miei vecchi compagni, perché tutti ora mi invidiavano
per le mie capacità. A otto anni ho attivato per la
prima volta lo Sharingan. Mio padre mi disse che
rappresentavo un ottimo elemento nel mio Clan. La mia amica ammirò il disegno
che si creava nelle mie iridi. I miei amici di un tempo mi guardavano con
diffidenza a causa delle mie capacità. A dieci anni sono diventato Chuunin, per poi entrare negli Anbu.
Mio padre mi disse che era questo che da suo figlio si aspettava. La mia
migliore amica mi disse ridendo che stavo per diventare Hokage.
Per tutti ero solo il Prodigio Uchiha. Per mio
fratello ero solo un mito irraggiungibile. Io volevo bene a mio fratello. Mi
faceva pena. Vittima come me del destino di ninja che dalla
nascita è stato posto su di noi. Mi invidiava
per la mia forza, così come io invidiavo lui perché non sarebbe mai stato posto
più in alto degli altri. Volevo proteggerlo. Per quasi
nessuno ero un ragazzino, con un nome e dei sentimenti. A tredici anni
sono diventato Capitano Anbu. I miei compagni di
squadra mi guardavano con diffidenza per la mia giovane età. Io e la mia amica
capimmo di amarci. Mio padre volle che io subordinassi quei pochi sentimenti
che mi restavano al mio dovere verso il Clan. Il resto è storia. Mi chiedete se
ho qualcosa da dire? Ce l’ho. Fin dall’inizio sono
stato considerato alla stregua di uno strumento. Non un bambino, non un
ragazzo, non una persona. Un ninja. Nessuno si è mai preoccupato di cosa io volessi o non volessi fare. La mia forza mi ha posto su un
piedistallo che mi ha allontanato da tutte le persone a cui tenevo.
Il mio villaggio, il mio stesso Clan hanno iniziato a
considerarmi alla stregua di una statua di un eroe, che tutti ammirano ma
nessuno ama. Di quella statua ho assunto la freddezza. Solo una persona è stata
capace di guardare oltre lo strato di gelida pietra. Ha saputo amarmi, e io
l’ho ricambiata e tuttora la ricambio. Io amo Ryku Asukawa. Per lei ho dato tutto ciò che avevo. Se è
sbagliato amare qualcuno fino a essere pronti a
rinunciare a tutto il resto, se è sbagliato lottare per ciò a cui si tiene, se
è sbagliato seguire il proprio cuore, allora condannatemi, perché sono
colpevole.-
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<
Nel
silenzio che seguì Ryku si fece largo tra gli Anbu
che circondavano il giovane che amava. Lo raggiunse e lo baciò stringendogli il
volto tra le mani. Le sue lacrime si mescolarono a quelle che silenziose
scorrevano sul volto del nukenin. Un Anbu intervenne a separarli.
-Itachi!
Fuggi, ti prego… Non morire… Io ti amo.- Ryku cercò di
ribellarsi alla presa del ninja che stava cercando di allontanarla.
-Tempo fa ti ho fatto la promessa più importante della mia vita.
Che ti avrei amata fino alla fine dei miei giorni.
Oggi sono pronto a tenerle fede.- Anche Itachi si
dibatteva, per poterle dire ancora quelle ultime parole.
-Non posso
vivere senza di te…- Ryku si liberò dalla presa dell’Anbu
che la tratteneva, avvicinandosi di nuovo a Itachi.
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However cold the wind and rain
I'll be there to ease up your pain
However cruel the mirrors of sin
Remember, beauty is found within
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-Io non ti
lascerò mai. Sarò sempre al tuo fianco, anche se non potrai vedermi. Sarò lì,
ad aiutarti. Quando avrai bisogno, cercami e mi
troverai sempre. Sarò sempre lì, nel tuo cuore. Addio, amore mio.- Le ultime
parole non furono chiaramente udibili nella confusione che si era generata mentre Itachi veniva portato a forza sul patibolo.
-Itachi…!-
Ryku tentò ancora di avvicinarsi al giovane, invano. Gli Anbu
la spinsero lontana e la tennero ferma, mentre il boia prendeva in consegna il
prigioniero, costringendolo ad inginocchiarsi sul patibolo di fronte all’intero
villaggio.
-Coraggio,
presto sarà tutto finito…- gli sussurrò in tono di
scherno all’orecchio.
Poi,
mentre un altro ninja teneva fermo Itachi, il boia estrasse con studiata
lentezza la katana dal suo fodero, producendo un rumore metallico che sembrò
far riecheggiare nel silenzio l’attesa di un gesto che mettesse la parola fine
a quella scena.
Itachi
alzò la testa, e fissò per un ultima volta Ryku negli
occhi. Il sole sorse, e il suo primo raggio investì in pieno il viso del nukenin ventenne. Il boia sollevò la katana, cogliendo in
pieno quel raggio di sole, facendone rilucere la lama affilata, portando di
nuovo in ombra il volto dell’Uchiha.
<
<
COME WHAT MAY,
I WILL LOVE YOU
UNTIL
MY DYING DAY
<
<
Con un
gesto deciso, il boia calò la katana.
<
<
OMG OMG!!!mi
viene da piangere al pensiero che sono arrivata fin qua. Mi ero immaginata
tante volte questa scena ma non mi sono mai sentita
così male come nello scriverla. E non è venuta neanche
bella come volevo che venisse. Non l’ho descritta bene, non
so. Spero di essere riuscita a comunicarvi un po’ quello che provavo comunque… vi risparmio discorsi pro suicidio
sull’ineluttabilità della morte e giù di lì. Avvertenza per chi si illudesse di aver letto l’ultimo cap:
VI SBAGLIATE!!!! Manca ancora l’OVVIO epilogo, ma non pensate che sia tanto scontato… cioè, almeno, spero di no. Va beh, vedrete vedrete cosa
ha in serbo per voi la vostra Yaya86.. ^__-
<
e ora,
i dovutissimi ringraziamenti:
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Shine no Kami: Tsunade
è praticamente morta… come OSA fare del male a Ita-kun!?!?!
Comunque, proprio a riguardo, ti consiglio di leggere anke l’epilogo (quando riuscirò a pubblicarlo, ma spero di
fare in fretta)…il finale è tutt’altro che scontato!
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Eleanor89:evvai, qualcuno ke mi capisce…!!!grazie 1000 per il commento!
-
Alessia_ffFan: non mi uccidere per questo cap… e poi nench’io voglio vedere Itachi morto così……
-
Sk(anche
se hai recensito il cap1…ma t risp qua!): cioè, come se non la sapessi la mia risposta… allora ti dico
solo questo: hai presente il casino che avevo in testa prima che ci facessimo
lo schemino??? Se non ce l’hai presente, prendi il Chaos greco: ecco, qualcosa del genere. Oppure l’apeiron di anassimandro,
sempre il solito discorso… se no c’e sempre l’apeiron
dei pitagorici (esiste? A me il prof ha detto di sì…) senza
però i numeri che mettano ordine… comunque grazie x il commentino, è
sempre bello avere dei sostenitori!!!
-
Kate92:
grazie, grazie 1000 davvero x quello che mi hai detto… la tua recensione mi ha davvero commossa…non speravo di sortire un
tale effetto! Comunque, per quanto riguarda il caro Sasu, non so neanch’io… non
compare neanche in questo cap, perché io stessa non
so come farlo reagire… farò il possibile nell’epilogo per non farlo totalmente ooc, ma non so se ci riuscirò. Ho un po’ di progetti per il
caro Sas’ke!! Itachi ooc mi pare ormai che sia un must
in questa fic… ^_- scherzo, ovviamente, il fatto è
che una volta
cominciata in un modo una fic, e una volta impostato
il personaggio principale in un certo modo non posso neanche farlo cambiare del
tutto di punto in bianco… poi, cosa vuoi farci, io ho un debole per QUESTO
Itachi...
-
Ok,
qui concludo davvero. Mi scuso ancora una volta per
l’imperdonabile ritardo! E mi raccomando, commentate!!