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Autore: PandoraGroovesnore    29/08/2012    2 recensioni
Akako e Kaito faranno un'incontro che sconvolgerà completamente le loro vite. Qual'è il segreto di quella donna che sembra essere maledetta? Un' organizzazione più temibile ha delle mire su KID? sarà la gemma Pandora la soluzione? E KID avrà degli alleati? Akako potrà essere ricambiata?
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora prima di tutto scusate per il lento aggiornamento! Sono stata davvero impegnata questo periodo (oddio immaginate quando rinizio l’università ad Ottobre che macello che sarà! Meno male che la storia è già un bel pezzo avanti, sono io che sono pigra nello ri-scriverla al PC!) vabbè la smetto di blaterare a vanvera e rispondo subito alle gentilissime persone che mi hanno lasciato un commento! Ah questo apitolo è un pò più corto, ho pensato che se suddivido la storia in capitoli più corti rieso ad aggiornare più velocemente! :3

Aoko_90: Piacere e grazie mille! :D allora rispondiamo con ordine, io normalmente sono una fan delle coppie ehm, alternative, raramente mi piacciono le canon, son strana lo sò! Però diciamo che queta fan fiction l’ho pensata sopratutto per puntare i riflettoro su Akako, che io trovo spassosissima!  Amo quel suo carattere altezzoso e vanitoso, è una parte di me repressa che mi diverte tirare fuori o leggerla nei manga e poi m affascina il fatto che sia una vera strega, nonostante io studi medicina ho sempre amato la magia forse a causa di Harry Potter XD Quindi tutto questo papiro per dire che non sò se sarà una Kaito x Aoko o una Kaito x Akako alla fine ma non nascondo che preferisco quest’ ultima, anche perchè sarebbe una cosa originale! Cerchèrò di pensare qualcosa sul  passato di Koizumi-san allora! Ma vedrai ci sarà anche Aoko, Hakuba kun ed altri! Si la bionda è la nostra Vermouth anche lei avrà un ruolo non sottovalutabile e si, Toichi ha fatto breccia nel cuore della nostra Belmotta! Ti saluto! Kisses

Shana17: Ti ringrazio ^w^! Come ho detto prima cercherò di sveltire con la transcrizione al PC così aggiornerò più velocemente!

Al prossimo capitolo! Sayonara!!

2. Punto di rottura

Negazione è il primo stadio di depressione, caratterizzato da un’ ondata di torpore ed indifferenza per la crisi.

Quando giunsi difronte alla casa di Kaito, ero completamente inzuppata d’acqua.

Lui uscì dopo che ebbi suonato per la seconda volta il campanello.

“Konbanwa, che cosa posso fare per – Akako!” esclamò.

Dovevo avere davvero un’ aspetto orribile perchè lui sembrava davvero preoccupato. Mi lasciò entrare ed io lo feci barcollando. Si tolse il maglione che stava indossando e me lo mise sulle spalle.

“Che ti è successo? Perchè stavi camminando sotto questa pioggia? Perchè non hai un ombrello con te? Ed anche se non avevi un ombrello, non puoi usare uno dei tuoi incantesimi per produrlo un benedetto ombrello?”

Io aprii la bocca per poter replicare qualcosa ma non riuscii a far uscire niente. Era così freddo, ma mi stavo lentamente abituando. Dopotutto avevo corso sotto la pioggia per quasi un’ ora. La cosa buffa riguardo il freddo è che dopo un pò ne diventi insensibile.

“Ehi.. stavo solo scherzando.. Che ti è successo?” chiese poi con un tono più dolce.

Io potei solamente tossire, ed era una tosse così terribile che mi fece perdere l’equilibrio. Kaitò mi prese. Mi sembrò che il pavimento si stesse muovendo. Avevo bisogno di sedermi prima che gli dicessi tutta la storia.

“Hai un cambio per caso? La tuta per educazione fisica magari?” mi chiese. Il suo braccio era ancora intorno a me mentre mi guidava nel salotto.

Io feci di no con la testa. Lui mi chiese di sedermi sul divano mentre andava a prendere qualche vestito.

Continuai a tossire. Impiegò meno di un minuto per recuperare una maglietta bianca troppo grande per me e un paio di calzonicini azzurri. Portò anche un asciugamano.

“Penso che questi ti possano andar bene. Non preoccuparti sono puliti.” E così dicendo me li porse.

“Penso sia meglio che prima ti cambi e dopo mi dici perchè sei qui.” Mi disse mentre si sedette al mio fianco. “O magari, ammetti che sei venuta perchè ti mancavo.” Aggiunse con un ghigno.

Io gli lanciai un’ occhiataccia e lui mi fece segno per dirmi che stava solo scherzando.

Cercai di alzarmi ma ripersi quasi l’equilibrio di nuovo.

“Se non ti dispiace, ci penso io al cambio abito per te? Ne?” chiese.

Visto che non ne potevo più della camicetta zuppa che sembrava soffocasse il mio corpo stanco di quel freddo gelido, riluttante feci un segno affermativo.

“Okay, chiudi gli occhi principesa,” disse. “Conta fino a cinque.”

Uno.. Due.. Tre.. Quattro..” contai mentalmente prima di riaprire gli occhi. Guardai giù e vidi che ero già vestita della larga maglietta bianca e degli shorts. Penzolando dal suo braccio c’erano la mia uniforme e.. la mia biancheria.

“EHI, HAI VISTO LE MIE – PERCHE’ DIAVOLO HAI TOLTO ANCHE LA MIA BIANCHERIA?”

Se tutto il tuo corpo potesse avvampare, il mio probabilmente lo fece.

“Questa è l’Akako che conosco! Non posso vederti tutta silenziosa e mogia mogia così.” Eccolo dinuovo con quel sorrisetto arrogante. “Ora asciugati i capelli con quell’ asciugamano prima che ti prendi la febbre.”

“LE HAI VISTE NON E’ VERO?”

“Oh perfavore, non è nulla che io non abbia mai visto prima.” Si alsò e fece una scrollata di spalle. “Metterò questi nell’ asciugatrice, ed sia meglio che tu usi quell’ asciugamano su i tuoi capelli, stai gocciolando sul nostro divano. Haha si arrabbierà con me se diventa sporco di fango.”

Annuii. La tosse però non mi dava tregua, mentre strizzavo i capelli per rimuovere l’acqua. Lui sorrise.

“Vediamo, cosa posso fare per te? Matte – Non rispondermi adesso,  cerchiamo di rimetterti in sesto. Non abbiamo nessuna zuppa ma ho del ramen instantaneo.”  E detto questo mi lasciò da sola nel soggiorno e andò dove presumetti ci fosse la cucina.

Hmmm. Sono nella casa di Kaito Kuroba. E probabilmente siamo soli. Solo a pensarci arrossii nuovmente, stavolta solo in viso però. Mi tamponai i capelli con l’asciugamano e lo piegai da una parte appoggiandolo al bracciolo quando ebbi finito.

Si stava facendo tardi. Ero nei suoi vestiti e non indossavo nessuna biancheria intima. Questo era tutto un nuovo lato di lui che non conoscevo. Non sapevo che fosse capace di preoccuparsi per me in quel modo.

Scossi la testa. Che cavolo stavo pensando!  Di tutti i momenti questo era cruciale ed io mi facevo pensieri da ragazzine? Ciò che era più importante era ..

“Tre minuti.”

Guardai alle mie spalle ed eccolo lì. Non era teletrasporto, solo le movenze da prestigiatore. Nelle sue mani portava una ciotola di ramen con dei chopsticks sopra. Li posò sul tavolino da caffè.

“Aspettiamo che sia pronto. Probabilmente non è come quei pasti stregati che hai a casa tua ma non ho ancora fatto la spesa.” Disse.

“Va bene,” dissi. “Grazie.”

“Penso di avere qualche goccie per la tosse, le prendo in cucina dopo che hai finito il tuo ramen.”

“Kuroba-kun, possiamo parlare di quello che è successo ora?”

“Pensi di potercela fare?”

“Certo” dissi. Dovevo almeno inscenare la mia solita spigliatezza e  sicurezza.

“E’ qualcosa che ha percaso a che fare con Kisa-san?”

“Come lo sai?”

“Ti sei più o meno mesa a correre dietro di lei dopo che avevamo finito di parlare.”

“Lei non è colei che dice di essere” Cominciai “L’ho seguita e si è diretta verso quella camminata nel parco da trekking, e poi c’era quest motocicletta rosso fiammante, e poi si è levata la facia e si è messa a parlare al telefono ..” iniziai a parlare tutto di un fiato.

Ricominciai a tossire rendendomi conto le le mie parole suonavano assai ridicole. Dopotutto non mi sentivo ancora bene. Forse non avrei dovuto correre troppo.

“Ehi ehi, rallenta un attimo!”

“Ti stà dando la caccia! Sà che tu sei KID! Sa anche che tuo padre era il KID precedente e che tu hai ereditato il suo lavoro!”

Evidente panico. Lo vidi nei suoi occhi. Lui si girò via dal mio sguardo e poi mostrò finta indifferenza.

“Maa, assumendo anche che io sia KID, per quale motivo dovrei preoccuparmene? Non hanno nessuna prova e non sarebbe di certo la prima volta che qualcuno mi stà dando la caccia...”

“Questo nemico è più forte.” Replicai “ E ha detto che ti terrà sotto osservazione per un pò per vedere se sei veramente KID. Non ne è così sicura perchè ha detto che KID potrebbe essere uno dei seguaci di tuo padre.”

Non potevo vedere il suo viso ma potevo affermare benissimo che stava riflettendo attentamente.

“Ipotezziamo che io sia KID e che tu mi stai dicendo questo perchè sei preoccupata per me.. per caso hai sentito se la donna ha menzionato i nomi dei suoi partners” disse con tono cauto, “dimmi, magari hai sentito un certo Jackal?”

Io feci di no con il capo. “non ha fatto nessun nome. Sai, per “assumere” che tu sia KID i tuoi sospetti sono davvero accurati..”

Lui mi schernì “Assumendo che tu sia una strega, allora avresti dovuto gettergli una maledizione per farla finita.”

Potevo sentire i miei  occhi inumidirsi e iniziai a tremare. Ma non era dovuto al freddo, era dovuto alla paura che mi stava consumando.

“Io.. io ci ho provato ovviamente...”

“Oi, che ti succede?” Lui mise le sue mani sulle mie spalle.

“Ho provato a lanciargli una maledizione ma non ha funzionato... C’è qualcosa di inumano in quella donna! E’ protetta da qualcosa..” Stavo piangendo in quel momento. Le streghe non piangono, cose terribili accadono quando qualcuno della mia stirpe è costretto a piangere. Affondai il viso tra le mani per non far vedere le mie lacrime.

“Poi.. poi la maledizione mi si è ritorta contro..” Se lui ha sentito l’ultima parte o no a causa del mio tono quasi inaudibile, frse non lo verrò mai a sapere. Ma mi abbracciò.

“Va tutto okay , tutto okay” mormorava cercando di  rassicurarmi, ma sapevo che trovava difficile autoconvicersi a sua volta.

Io non ero mai stata così triste, spaventata, debole e semplicemente annullata. Le tenebre e tutte quelle sensazioni di sconforto, insicurezza, paura da cui di solito traevo forza e grinta mi si stavano inghiottendo in modo atroce. Perciò l’unica cosa che mi venne da fare fù cercare di uscirne almeno parlandone con lui trai i singhiozzi.

“Per Lucifero... Kuroba... ho perso i miei poteri...” Mi lasciai andare e piansi sul suo petto.

 

To be continued!!

  
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