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Autore: Iaia_Confy    29/08/2012    2 recensioni
Daphne è una figlia adottiva di 17 anni, fin da piccola vive col Padre Lewrence che lavora tuttora nel purgatorio con il nonno non che padre di Lewrence e con Madre vampira di nome Ashley che come mestiere fa l'avvocato sia di umani che di suo marito.
Un giorno Daphne andando al centro commerciale si è imbattuta con un uomo in una biblioteca, era misterioso e lui faceva una certa influenza su di lei a tal punto di darle un appuntamento vicino all'ago dove lei fin da piccola la notte si sedeva per star un pò sola .....
Ciao spero che ti piaccia la mia trama o storia , per la verità lo scritta molto veloce e sintetica. Non sono brava a scrivere storie, per la punto è la prima che scrivo. Mi resta da dire solo una buona lettura e se ti va puoi scrivermi qualcosa sotto ogni capitolo.
un bacio da Iaia_Confy P.s. scusa il disordine ma ancora devo capire come si usa la pagina :)
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                               I'm Only Seventeen 

                                                                                   1-Capitolo
“Eccoci!!!” disse urlando la mia amica Vanessa,  la guardai sorridendo compiaciuta per lei. Era una patita dello shopping, a scuola tutti seguivano il suo”look” sapeva anticipare ogni stagione con abiti o accessori di ultima moda. Poi era una tipetta solare,simpatica e scherzosa, ma avvolte sapeva essere anche molto vendicativa. Una volta alle medie ci imbucammo a una festa del suo nuovo ragazzo, io sono un tipo troppo riservato non vado mai alle feste o fare shopping ma in alcuni casi faccio eccezioni. Ma Vanessa insisteva nel farsi accompagnare ed eccomi che mi trovavo in un angolino aspettandola mentre andava a trovare il suo ragazzo. Sapete come andò a finire? Lei lo trovò che baciava un’altra e la furiosa Vanessa andandosene via strascinandomi con lei chiamò per primo i carabinieri e per secondo il giorno dopo a scuola aveva messo in giro voci assurde su di loro e  dall'ora nessuno le faceva alcun torto.
A proposito mi chiamo Daphne Van Alen e sono una strega dalla nascita,sono stata adottata quandero ancora in fasce da mio Padre Lawrence Van Alen che lavora negli inferi con il nonno come capo e da mia Madre Ashley  Van Alen che è una grande avvocatessa vampiro che lavora sia per umani che per mio padre o mio nonno. In famiglia sono l’unica umana, anche se sono strega invecchio lo stesso. 
Da quello che so dei miei veri genitori che erano streghe da varie generazioni e che sono morti a cause sconosciute ancora per me, i miei genitori adottivi non sanno che la notte fin da quand’ero piccola, mia madre biologica viene nei sogni e mi tormenta con qualcosa ma non capisco cosa ….
“Insomma vuoi scendere?? Il centro commerciale non aspetta mica noi” sbattei più volte le palpebre e poi guardarla capendo che dovevvo  scendere subito per poi stare al suo passo e parlarle “scusami Vanessa” sorrideva come al solito impaziente … “ lo sai che amo ….. ” “fare shopping!” conclusi la sua frase  “ecco lo sai” bhè ovvio che lo sapevo era la mia migliore amica, anzi unica ci consociamo da piccolissime e dall’ora eravamo inseparabili. 
Entrando ci prendemmo sotto braccio ma appena la guardai supplicandola con i miei  occhi dolci che erano infallibili, lei sospiro rassegnata e mi disse “ so anche questo, vai pure ci vediamo al Bar qui vicino l’uscita” gli diedi un bacio sulla guancia e subito a passo felpato mi dirigo verso la mia adorata biblioteca! Nella mia stanza ho una marea di libri di vario genere, a me piace molto leggere anche se mia madre odia vedermi avere un libro fra le mani più tosto che uscire, ma il mio adorato papà anzi il mio futuro marito e uomo di vita e che nessuno poteva essere come lui prendeva le mie difese e il suo motto su di me è sempre stato e sarà probabilmente a vita “meglio vederti qui che LI”  quel LI è riferito a un ragazzo qualsiasi.
Entrando salutai la commessa che se non sbaglio si chiama Claudia  “Ciao benvenuta” chissà quante volte diceva quella frase al giorno. “Ciao, do un’occhiata e se c’è da chiedere vengo da te promesso”lei sorridendo mi annui e subito mi misi a gironzolare per trovare il mio genere  preferito “Fantasy”. Inclinai la testa per leggere i titoli e ne prendo uno per leggerne la trama. All’improvviso sento il collo pungermi un po’ come se fosse una sensazione, posai una mano sul collo e mi girai un po’ col busto per intravedere un uomo con occhiali da sole scuri che mi fissava. Che strano, non riuscivo a togliergli gli  occhi di dosso, era come se mi stesse chiamando a sé, come se mi stesse dicendo di andare vicino a lui come se mi stesse dicendo che mi voleva.
Con il libro stretto a me mi avvicinai piano, e lui si girò del tutto di fronte a me, arrivata continuai a guardarlo. Forse mi ero sbagliata ma ero sicura che lui mi stesse chiamando pur di farmi avvicinare a lui.
Si girò e senza dirmi nulla si allontano andando dietro a dei scaffali, voleva essere seguito?
Per non perderlo mi incamminai per dietro a lui senza fiatare. Quando arrivai dietro l’angolo non lo vidi più rimanendoci male, fin quando non mi sentii circondare la vita da delle braccia e rabbrividire sentendo un sussurro vicino al mio orecchio  “Non aver paura” mi diceva, aveva la voce più bella e sensuale che io abbia mai sentito, forte e coraggiosa … stringevo il libro con tutte e due le mani appena sentii qualcosa poggiarsi sul mio collo, era umido e caldo era durato un secondo ma ne avrei voluti altri di sicuro, o povera me …. e dopo parlò di nuovo “So chi sei Daphne….” allungò la "e" finale che mi fece ingoiare a vuoto  “e voglio vederti ancora, stanotte, vicino allago dove di solito vai dopo essere sgattaiolata via di casa”, sentivo una risatina o sbaglio? Cercavo di girarmi ma mi teneva ben salda ma poi mi lasciò liberà e nel girarmi non lo trovai più, sconvolta mi guardavo attorno capendo dov’ero , guardo il libro fra le mie mani e vado subito alla cassa per pagarlo e uscir fuori immediatamente da quel negozio per sedermi su una panchina e tranquillizzarmi un pò pensando a quello che mi aveva detto, oh! Dai Daphne hai paura ora?
In quel momento volevo uccidermi per la decisione presa al riguardo di stanotte.
  
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