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Autore: Momos    30/08/2012    2 recensioni
-E tu come hai fatto ad entrare?- urlò. -Esci subito, noi non ci conosciamo-
-Jared, non mi riconosci?- chiesi ridendo. Poi gli mostrai Mythra, la piccola fenice rossa tatuata sul mio polso. Lui strabuzzò gli occhi.
-Victoria? La piccola Victoria?- chiese lui continuando a guardarmi
-Non sono più così piccola- risposi io sorridente.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato una settimana dal mio arrivo e avevo passato i giorni seguenti al bacio chiusa in camera, uscivo solo per mangiare qualcosa a pranzo senza però rivolgere la parola a nessuno. Jared non capiva cosa stava succedendo, ma fortunatamente non si immischiava. Continuavo a chiedermi perché lo avevo fatto e il mio pensiero tornava sempre su quella scatola. Era stato il suo contenuto a farmi agire in quel modo? O la mia testolina aveva agito per conto del cuore?
 
-Vic posso entrare un attimo?- sentii la voce di Shannon risuonare nel silenzio della notte. Mi tirai su dal letto e andai ad aprire la porta chiusa a chiave. Vederlo li, appoggiato allo stipite della porta mi fece arrossire. Era teso e questo faceva risaltare tutti i suoi muscoli scolpiti, sembrava una statua di marmo, era perfetto.
-dimmi- risposi cercando di essere il più dolce possibile, in fondo ero io ad essere in torto.
-Posso entrare o dobbiamo parlare qui fuori con Jared che sicuramente sta origliando?- l’ultimo pezzo della frase lo urlò e dopo qualche secondo si sentì una porta richiudersi e una piccola risata risuonare nel corridoio. Mi spostai e lo lasciai entrare. Mi superò velocemente e si mise seduto sul letto a gambe incrociate. Mi fece cenno di sedermi accanto a lui così mi avvicinai e mi misi sul letto. Nessuno dei due parlava e il silenzio iniziava a pesare.
-Vogliamo rimanere in silenzio tutto il tempo?- disse con un mezzo sorriso
-Sei venuto tu qui dicendo che dovevi parlarmi quindi io aspettavo te- risposi facendo spallucce. Ogni tanto lo guardavo con la coda dell’occhio e lo trovavo sempre con lo sguardo basso a contemplare le mie lenzuola.
-Hai ragione- finalmente alzò lo sguardo e lo puntò dritto su di me –volevo chiederti scusa, ho davvero esagerato. Non so cosa mi sia preso- mi prese la mano e la strinse nella sua –mi perdoni?- non era più serio ma rideva e cercava di farmi gli occhioni dolci. Scoppiai in una risata vedendolo così e annuii. Giocherellava con la mia mano finché non la fece combaciare con la sua e rise –hai una mano davvero minuscola- disse notando l’enorme differenza.
-No, è la tua a essere troppo grande- risposi ridendo. Mi guardò perplesso e scosse la testa. Lasciò la mia mano e si alzò dal letto.
Bé, ti lascio dormire. Notte- e chiuse la porta. Mi abbandonai sul letto schiacciandomi con il cuscino la faccia per reprimere un urlo di gioia.
La settimana più brutta della mia vita era finalmente finita.
Il mattino dopo mi svegliai radiosa e mi unii a loro per la colazione.
-Non dirmi che anche tu mangi quella roba?!- mi disse Shannon con la bocca arricciata guardando il latte di soia con mandorle che aveva preparato Jared. Io annuii e mandai giù.
-Sono vegana- ma prima che potesse controbattere, continuai –non perché lo è tuo fratello ma mamma mi ha cresciuta così probabilmente è l’unica cosa buona che ha fatto- Shannon sbuffò e guardò Jared
-Vic, dillo che lo sei solo perché tu mi veneri e fai tutto quello che faccio io- disse Jared con tono altezzoso. Scoppiammo a ridere
-Certo Jared, tu sei il mio sole, il mio Dio, il mio modello da seguire- risposi per farlo felice. Jared rise e andò a posare le ciotole nel lavandino.
Bé, come mai oggi sei così allegra e sei scesa a fare colazione? Sei stata una settimana chiusa in quella stanza. Chissà che puzza- chiese provocatorio Jared con una risatina.
-Dopo una settimana che mangio pochissimo avevo fame e quindi sono scesa o volevi avere un cadavere in casa?!- non era la risposta che voleva sentire infatti si alzò sbuffando e uscì in giardino.
 
 
Mi trascinavo dal salotto alla camera in continuazione strusciando i piedi a terra. Mi annoiavo.
-Vic, ti prego puoi alzare i piedi? Odio quel rumore- mi supplicò Shannon
-Quale questo?- chiesi ridendo e continuando a strusciare i piedi più veloci di prima. Lui rise e mi tirò su da terra facendomi appoggiare con la vita sulla sua spalla.
-Mettimi giù- gli dissi cercando di rialzarmi ma era come se i muscoli della pancia si rifiutassero di ubbidirmi. Mi teneva con un braccio le gambe e camminava per casa come se il mio peso fosse quello di una piuma e ignorando le mie continue lamentele. Arrivammo in giardino, dove Jared sedeva su una sedia bianca all’ombra di una palma. Shannon si avvicinò alla piscina, mi tirò ancora più giù facendomi bagnare le punte dei capelli. Lo implorai ancora ma mi rispose con un'altra domanda.
-la smetti di strusciare i piedi?- rise lui. Jared si guastava la scena ridendo.
-Si, la smetto! Mettimi giù però! Ho il sangue alla testa- risposi io ridendo.
-Tappati il naso- urlò lui. Un attimo dopo eravamo immersi entrambi nella piscina. L’acqua fredda mi fece rabbrividire e con una spinta tornai su.
-Ma sei matto! L’acqua è congelata!- urlai io salendo sulle sue spalle
-Io odio quando qualcuno trascina i piedi- rise lui immergendosi di nuovo con me attaccata a lui. Appena tornata su sgattaiolai fuori dalla piscina e corsi da Jared seguita da Shannon.
-Jared, ti vogliamo bene!- dissi mentre io e Shan lo abbracciavamo bagnando anche lui.
-No fermi! Siete zuppi! Lasciatemi- urlava lui dimenandosi. Poi Shannon lo tirò su di peso e lo lanciò nella piscina.
-tu sei tutto matto, Vic non ti fa bene! Sei andato fuori di testa- urlava Jared. Shannon mi afferrò per mano e ci rituffammo insieme.
-Lasciami- urlò Jared prima di sparire sott’acqua. Quando riemerse rideva.
-Urli proprio da donna sai?!- disse Shannon asciugandosi con le mani l’acqua dalla faccia. Jared incrociò le braccia
-Io urlo come mi pare siccome sono stato trascinato qui contro la mia volontà- rispose lui. Shannon lo schizzò con l’acqua
-Ma taci brutta divaH- gli disse ridendo. Vidi Jared sbarrare gli occhi e uscire dalla piscina. Shannon mi guardò accigliato e uscì seguendo suo fratello.
-Bro! Stavo scherzando, non pensavo potessi prendertela così- si scusò. Si avvicinò per abbracciarlo quando Jared, con una forza che non avevo mai visto, lo spinse di nuovo in acqua e scoppiò a ridere.
-Credi che io me la prenda? Io sono una diva e anche la più bella di tutte!- ci fece l’occhiolino e entrò in casa per cambiarsi. Scoppiai a ridere e uscii anche io dalla piscina.
-vado ad asciugarmi- dissi mentre rientravo in casa. Tornai in camera e mi infilai qualcosa di asciutto. Continuavo a guardare l’armadio e a pensare al suo contenuto. La scatola. C’era una domanda che mi balenava nella testa. Shannon aveva lasciato di proposito li la scatola o era convinto di averla messa altrove? 

   
 
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