13
Novembre 2009
“Chiarimenti”
Continuò
ad osservare il suo cocktail, in perenne attesa del suo arrivo,
sospirò più e più volte, quasi
annoiato.
Ancora non riuscì a crederci di essere venuto al Matrimonio nonostante tutto quello che era successo mesi fa, e dire che si vestì pure bene, sistemò i capelli, legati per la prima volta in una coda senza sembrare per davvero un incrocio con un porcospino, ma non resistette ad evitare il trucco, va bene conciarsi come un damerino, ma non volle di certo abbandonare del tutto il suo modo di essere, nemmeno per un giorno.
Ancora non riuscì a crederci di essere venuto al Matrimonio nonostante tutto quello che era successo mesi fa, e dire che si vestì pure bene, sistemò i capelli, legati per la prima volta in una coda senza sembrare per davvero un incrocio con un porcospino, ma non resistette ad evitare il trucco, va bene conciarsi come un damerino, ma non volle di certo abbandonare del tutto il suo modo di essere, nemmeno per un giorno.
Spostò
lo sguardo smeraldino lungo l’intero perimetro della villetta
affittata per il ricevimento, incredibile che i genitori di Roxas
abbiano speso così tanto per un semplice matrimonio.
Si
strinse le spalle, portandosi una mano tra i capelli e cercando con
ancora più nervosismo, finchè i suoi occhi si
bloccarono alla
figura del biondo.
Roxas si trovava dalla parte opposta rispetto a lui, lo vide presentare Xion ad Hayner e Naminè, mostrando poi le foto che probabilmente scattò prima al matrimonio, comportandosi come se lui fosse inesistente.
Roxas si trovava dalla parte opposta rispetto a lui, lo vide presentare Xion ad Hayner e Naminè, mostrando poi le foto che probabilmente scattò prima al matrimonio, comportandosi come se lui fosse inesistente.
Ogni
tanto gli rivolse una veloce occhiata, trasmettendo ad Axel
un’ansia
che crebbe mano a mano i loro sguardi si incrociarono. In quei
momenti si maledì, perché il bel sorriso del
biondo sparì ogni
qual volta incontrò i suoi occhi.
Axel
strinse i pugni, voltando il capo con aria seccata.
Era
un bambino,
un permaloso e testardo bambino, e lui si stufò di stargli
sempre
appresso.
E
pensare che successe tutto per una sciocchezza.
...........................
Fu
un sabato sera importante, Demyx dovette fare un concerto a Traverse
Town, ma ebbe una discussione con il bassista, che decise di
abbandonarlo qualche giorno prima del grande evento, così
Axel
accettò volentieri di aiutarlo, in fondo era un buon modo
per
divertirsi e conoscere nuove ragazze, si sa che vanno matte per i
musicisti, inoltre aveva bisogno di sfogarsi, era stato appena
licenziato come barista per il suo pessimo carattere, di sicuro la
musica e qualche bevuta lo avrebbero tirato su di morale.
Terminato
il concerto, con Demyx raggiunse gli altri al bancone del bar,
notò
sorpreso che Saix ordinò già per lui.
Strano
a dirsi, ma in quell’ultimo periodo sembrò essere
diventato
più…Umano, il rosso giurò inoltre di
averlo visto sforzare
qualche sorriso in più. Sarebbe dovuto essere contento di
questo, ma
sapeva che in fondo, il suo strano comportamento era dovuto per via
della sua situazione famigliare. La madre di Axel continuò a
peggiorare e suo padre per assisterla si prese più ferie del
dovuto, di questo passo, rischiava di perdere il lavoro. Su questo
avvenimento ne erano a conoscenza solo Saix, perché da
sempre amico
di famiglia, e Roxas, confidente e amico che abita in
un’altra
Nazione.
Axel
fu talmente immerso nei propri pensieri, che non si rese nemmeno
conto della litigata che Demyx e Xaldin stessero facendo alle sue
spalle.
«Non
avresti possibilità…»
«E
chi lo dice! Lo sanno tutti che le ragazze hanno un debole per chi
suona la chitarra, mica sono diventato così bravo per niente»
Assentì il biondo.
Xaldin
ridacchiò, dandogli una leggera spintonata, che
però fatta da lui
diventò “leggermente” più
forte del dovuto, per poco Demyx non
cadde all’indietro «Ma
sentitelo, e poi si parla di “passione”.
Tzè...L’unica
passione che ha lui è per le ragazze»
Demyx
mugugnò un “non è vero”,
seguito da sonori sbuffi e le braccia
incrociate, ma l’atmosfera venne interrotta da una chiamata,
Axel
voltò il capo per capire chi fosse e immediatamente
sbiancò.
Terra.
«Merda» Imprecò a bassa voce, fece scivolare il suo sguardo verso il drink che gli aveva ordinato Saix e lo spostò verso Xaldin, fingendo assoluta noncuranza.
«Merda» Imprecò a bassa voce, fece scivolare il suo sguardo verso il drink che gli aveva ordinato Saix e lo spostò verso Xaldin, fingendo assoluta noncuranza.
«Ciao
Axel»
«Yo,
Terra!!
» Lo
salutò,
fingendo un’allegria talmente evidente che fece insospettire
persino Demyx.
Il nuovo arrivato inarcò un sopraciglio, mostrando un piccolo sorrisetto «Se devi far finta di essere contento di vedermi, per lo meno cerca di non strillare come una ragazzina» Indi posò l’occhio sulla bibita vicino a Xaldin «Stavi bevendo per caso? »
Il nuovo arrivato inarcò un sopraciglio, mostrando un piccolo sorrisetto «Se devi far finta di essere contento di vedermi, per lo meno cerca di non strillare come una ragazzina» Indi posò l’occhio sulla bibita vicino a Xaldin «Stavi bevendo per caso? »
«Io?
Per poi guidare? Ma sei matto!
» Rise
falsamente.
Terra
incrociò le braccia, appoggiandosi sul bancone e mostrando
un altro
dei suoi sorrisetti da so tutto io «Sei
pessimo a mentire, lo sai?
»
«Ha
ragione»
Disse schietto Saix.
Axel
gli lanciò un’occhiataccia, se la metteva
così allora sarà lui a
portarlo a casa sbronzo per i prossimi mesi, così
imparerà a non
chiudere quella boccaccia nei momenti meno opportuni.
«Ma
se è tutto vero, allora non ti dispiace se lo bevo io?
»
Dopo
qualche istante di esitazione, il rosso gli passò con aria
affranta
la bevanda.
Maledetto
Stronzo.
Può
fare il galletto con lui solo perché è
un’agente della polizia,
inoltre conosce suo padre da anni, non odia Terra, ma detesta quel
suo modo di fare solo per beccarlo in flagrante mentre guida
completamente ubriaco, portandolo a casa dal padre come se fosse
un’adolescente in piena crisi sociale. Ma come spesso
ripeteva,
“faceva parte del suo lavoro”, anzi, molte volte
avrebbe dovuto
ritirargli la patente di guida senza troppi ripensamenti, invece si
fece sempre in quattro per affibbiarli al massimo qualche ramanzina
o, in casi eccezionali una multa.
«Ah
e comunque…»
Disse il castano, prima di bere un altro sorso della bibita «Questa
sera non sono in servizio»
A
quelle parole, Axel sgranò gli occhi, battendo forte il
pugno sul
tavolo «Sei
un idiota, ridammi il MIO drink!
»
«Axel, sei stato fregato» Assentì Saix con un lieve ghigno sul volto «E bravo Terra, ma bada che te lo paghi tu»
«Ammetto che questa volta me l’hai fatta» Sorrise il rosso, portandosi le mani ai capelli e cercando con lo sguardo il barista per ordinare un’altra bibita.
«Axel, sei stato fregato» Assentì Saix con un lieve ghigno sul volto «E bravo Terra, ma bada che te lo paghi tu»
«Ammetto che questa volta me l’hai fatta» Sorrise il rosso, portandosi le mani ai capelli e cercando con lo sguardo il barista per ordinare un’altra bibita.
«Cosa
ti porta qui Terra? Non ti facevo un tipo da concerti folli»
«Sono
arrivato poco fa, in tempo per sentire un’imbarazzante
stonatura
del cantante nell’assolo finale»
«Ma…Ma…» Frignò Demyx che, dopo quella battuta, sembrò più afflitto di prima, evidentemente Terra non si accorse che il cantante stonato in questione, fosse proprio il biondino al suo fianco, ma quando notò il suo malumore rivolse immediatamente un’occhiata ad Axel «Che gli prende? »
«Ma…Ma…» Frignò Demyx che, dopo quella battuta, sembrò più afflitto di prima, evidentemente Terra non si accorse che il cantante stonato in questione, fosse proprio il biondino al suo fianco, ma quando notò il suo malumore rivolse immediatamente un’occhiata ad Axel «Che gli prende? »
«Niente
di importante…»
Minimizzò
Saix
«E’
in serata OFF. Non ha rimorchiato nessuna ragazza e perciò
ha
l’umore a pezzi»
Mentì il rosso, anche se in fondo cu fu una punta di
verità, per
quanto si sforzasse, i modi di fare di Demyx non erano proprio il
massimo per rimorchiare.
Terra
si strinse le spalle, posando successivamente il suo sguardo su una
ragazza a caso, il locale quella sera ne sembrò pieno «Perché
non ci prova con quella?
»
«Mi
ha dato buca lunedì»
Mormorò tristemente il biondo.
«Ah…»
Dopo di chè rivolse un ulteriore occhiata ad una seconda
ragazza,
questa volta più giovane rispetto la prima «E
quella?
»
«Mi
ha detto che non poteva uscire perché deve studiare per un
compito
in classe»
«Demyx…»
«Si Saix? »
«Si Saix? »
«Siamo
a Luglio»
«…Oh…»Piagnucolò
sconsolato.
A
quel punto anche Xaldin sembrò voler partecipare a: Trova
quante ragazze hanno tirato pacco a Demyx,
dalle scuse più banali a quelle più assurde. E ne
uscirono di
incredibili, come:
1)
Spiacente un’indovina mi ha detto che quel giorno esatto
potrei
rischiare di morire quindi è meglio che non esca di casa.
2)
Scusa ma devo finire di studiarmi tutto l’elenco telefonico,
non
posso proprio uscire.
3)
Mio fratello ha una mano incastrata nel tostapane, devo aiutarlo a
liberarsi.
4)
Mi dispiace, ma quel giorno è l’onomastico della
moglie del
giardiniere della mia vicina di casa.
«Pazzesco! Dovresti partecipare al guinness per il più alto numero di due di picche!! Ahaha! »
«Xaldin
smettila!!
» Lo
interruppe il biondino, ma solo per qualche istante, perché
alla
risata del metallaro si aggiunse anche quella del rosso, Terra
cercò
di trattenersi ma doveva ammettere che certe scuse erano davvero
micidiali.
Xaldin
notò un’altra ragazza molto carina dai capelli
scuri entrare al
locale e prendere un tavolo vicino a loro, diede una leggera gomitata
a Demyx «Avanti,
perché non ci provi?
»
«Così
riderete di me? Scordatevelo»
Brontolò il ragazzo, incrociando le braccia, gli altri
continuandolo
ad incitarlo per farsi avanti e, dopo numerosi tentativi, alla fine
Demyx cedette, dirigendosi al tavolo della ragazza.
Axel
osservò per bene la scenette con un flebile ghigno stampato
in
volto, riconoscendo dopo qualche minuto la ragazza con cui stesse
parlando il suo amico. Quando Demyx tornò, tuttavia, non
sembrò
così amareggiato come ci si aspettasse «Tutto
apposto»
«E
cioè? Ancora un due di picche?
»
«Sì
ma questa volta ci sono i buoni motivi»
Lanciò un sospiro, stringendosi le spalle «Ho
fatto le mie migliori battute, ma lei ha detto che non può
uscire
con me perché le piacciono le ragazze»
I
presenti si scambiarono una veloce occhiata, finchè Axel
scoppiò in
una fragorosa risata di fronte a loro, portandosi le mani allo
stomaco «Impossibile!
Demyx, è una scusa vecchia come mia nonna!
» Si
asciugò
una lacrima.
«E
tu che ne sai? Magari può essere vero»
Borbottò il biondo. Axel scosse il capo, mostrando un
sorrisetto
vittorioso «Impossibile
ti dico, ci sono stato a letto un mese fa e ti assicuro che non
è
affatto dell’altra sponda»
Demyx
lo osservò con la bocca spalancata, mentre Axel non la
smetteva di
ridere, seguito da Xaldin e Terra, nonostante quest’ultimo
cercò
invano di trattenersi il più possibile.
Solo
Saix sembrò non riderci su, anche se un sorrisetto tuttavia
glielo
strappò per la battuta del rosso «Sei
sempre il solito, Axel»
«E’
inutile!! Non conquisterò nessuna questa sera!
»
Piagnucolò
Demyx, cercando conforto dai suoi amici che però, lo
ignorarono,
chiacchierando tra di loro come se nulla fosse successo.
Ma
proprio quando tutti stettero per abbandonare l’argomento trova
una ragazza per Demyx,
un’altra “fortunata” concorrente
sembrò entrare in scena, ma
appena la notarono, i ragazzi si arresero ancor prima di spronarlo a
provarci.
Il
perché?
La
ragazza in questione era Larxene Dallas, una snob, scorbutica,
arrogante e presuntuosa fanciulla, molti si facevano ingannare dal
suo aspetto angelico, capelli biondi, occhi azzurri, può
sembrare la
ragazza dei sogni che tutti vorrebbero, ma si sa: Non è
tutto oro
quel che luccica.
«Con
quella hai già perso a prescindere»
Disse
Xaldin,
bevendo un sorso di birra.
Axel
non sembrò d’accordo sulla sua affermazione «Nah,
secondo me potrebbe anche farcela, non mi sembra così
pretenziosa»
Gli
occhi di Demyx si illuminarono non appena sentirono quelle parole
«Grazie
Axel, tu sì che sei…Un
momento…Pretenziosa? Guarda che non sono
mica da buttare!
»
«Ti
stavo solo difendendo»
Sbottò il rosso, sorseggiando il drink appena ordinato.
«Perché non ci provi tu! Dato che ti credi così bravo!»
«Perché a me non interessa quella vipera» Rise il fulvo «Non vado matto per le bionde»
«Perché non ci provi tu! Dato che ti credi così bravo!»
«Perché a me non interessa quella vipera» Rise il fulvo «Non vado matto per le bionde»
«Strano»
Mormorò
Saix,
voltandosi verso di lui «Da
come ti comporti, credevo che a te piacessero molto
i biondi»
Axel lo fulminò con lo sguardo, nascondendo un lieve rossore «Fanculo»
Axel lo fulminò con lo sguardo, nascondendo un lieve rossore «Fanculo»
«Forse
vorresti dire LE biondE»
Lo corresse Xaldin.
L’altro
scosse il capo, volgendo un ghigno divertito verso il fulvo
«Veramente,
io intendevo proprio i…»
Ma
Axel interruppe la conversazione, alzandosi di scatto
«E va bene,
vado io!
» Indi si
diresse verso Larxene, che intanto stava parlando al cellulare.
Saix
sarebbe stato finalmente zitto, non seppe cosa lo spingesse a
prenderlo in giro sul suo rapporto con Roxas (perché palese
che si
stesse riferendo a lui), ma tutto questo doveva finire, e forse
Larxene sarebbe potuta essere d’aiuto.
Giunto
alle sue spalle, poté sentire la sua
“soave” voce da principessa
«Parla
più forte, non riesco a sentire un cazzo in questo posto di
merda»
Inarcò un sopraciglio, soffocando una risatina. Però… Alla faccia della finezza, forse non si sarebbe dovuto fare avanti lui ma Xaldin, con i loro caratteri sarebbero potuti andare d’accordo in fin dei conti, ma ormai era fatta, non poteva di certo tornare indietro.
Inarcò un sopraciglio, soffocando una risatina. Però… Alla faccia della finezza, forse non si sarebbe dovuto fare avanti lui ma Xaldin, con i loro caratteri sarebbero potuti andare d’accordo in fin dei conti, ma ormai era fatta, non poteva di certo tornare indietro.
«Eh-ehm…Scusa…»
Le
diede un
piccolo colpetto alla spalla, tanto per farsi notare, la bionda si
voltò di scatto verso di lui, mostrandogli uno sguardo
infastidito
«Che
vuoi?! Non vedi che sono al telefono?!
»
«Non
hai notato che è impossibile parlare al cellulare con una
musica
così assordante come sottofondo?
»
Lei portò le mani ai fianchi, roteando gli occhi «Se è così assordante allora perché ti trovi qui? »
Lei portò le mani ai fianchi, roteando gli occhi «Se è così assordante allora perché ti trovi qui? »
«Ho
aiutato un mio amico al concerto di poco fa»
La bionda sgranò gli occhi con stupore, avvicinandosi al suo viso «Wow, allora tu suoni, devi avere molte ragazze ai tuoi piedi…»
La bionda sgranò gli occhi con stupore, avvicinandosi al suo viso «Wow, allora tu suoni, devi avere molte ragazze ai tuoi piedi…»
Il
rosso si strinse le spalle, tirando fuori un piccolo sorrisetto
«Eh…In
effetti sì e…»
«O
ragazzi, a giudicare da come ti trucchi»
Gli lanciò un’occhiataccia, sotto lo sguardo
stupito del fulvo,
che al contrario, era convinto di essere riuscito per lo meno a
guadagnare qualche punto sulla conquista, ma come poté
capire,
Larxene era una che non si faceva impressionare facilmente.
Detto ciò, la ragazza chiuse la chiamata di prima e se ne andò.
Detto ciò, la ragazza chiuse la chiamata di prima e se ne andò.
Axel
rimase per qualche istante immobile, oltre alla musica adesso il
locale era coperto dalle risate dei suoi compagni, sicuramente lo
avrebbero preso in giro appena tornato. Era una cosa che non poteva
di certo permettersi, decise di raggiungere Larxene, afferrandola per
un braccio.
«Ma
che vuoi ancora?!
» Gli urlò.
«Ascoltami,
io non piaccio a te…»
«Perspicace»
«E
tu non piaci a me. Ma si dia chiaro che non intendo farmi rovinare
la giornata da te, diventando lo zimbello della serata»
Larxene
lanciò una veloce occhiata al gruppetto di Axel che
osservavano la
scena incuriositi, ovviamente da quella distanza a stento riuscivano
a sentirli «Una
scommessa eh? Voi maschi siete così idioti»
Biascicò con un lieve sorrisetto.
Il
rosso cercò di ignorare la sua battuta spudoratamente
femminista e
passò oltre «Lo
so che sei una tipa difficile, ed è proprio per questo che
ho
accettato la sfida»
«Un
vero uomo»
Commentò sarcasticamente la bionda, ma dopo qualche minuto
di
esitazione, incrociò le braccia, voltandosi verso Axel «Fingerò.
Fino ad un certo limite, sia chiaro. Inoltre dovrai offrirmi da bere
e se mi va anche da mangiare»
«Che
cosa?!
»
«Ti conosco di vista, sei Axel Morris giusto? Sapendo da che famiglia provieni direi che non hai problemi di soldi, quindi non venire a fare il tirchio con me»
«Ti conosco di vista, sei Axel Morris giusto? Sapendo da che famiglia provieni direi che non hai problemi di soldi, quindi non venire a fare il tirchio con me»
Ma
tu guarda che atteggiamento.
Per
fortuna che si trattò solo di una sera, qualche giorno in
più di
sicuro non l‘avrebbe retta oltre «D’accordo»
Disse,
leggermente infastidito da tutte quelle proposte, ma per lo meno non
fu costretto ad ascoltare le prese in giro dei suoi cosiddetti amici.
Cominciò
a pensare di aver perso colpi con le ragazze.
Portò
una mano sulla spalla della bionda, facendole cenno di seguirla al
bancone per sbeffeggiare della sua conquista davanti agli altri, ma
prima che potesse fare un altro passo in più, Larxene si
bloccò «Un
ultima cosa…»
«Vuoi anche un passaggio in macchina al ritorno?” Tentò di indovinare, la ragazza inarcò un sopraciglio, mostrando un leggero sorrisetto «Non male come idea» Tornò seria, indicando il tavolo dei suoi amici «Ma non è questo. Devi dire al tuo amichetto biondo di smetterla di guardarmi il culo»
A quella strana richiesta Axel soffocò una risata, facendo le spallucce e riprendendo a camminare «Memorizzato»
«Vuoi anche un passaggio in macchina al ritorno?” Tentò di indovinare, la ragazza inarcò un sopraciglio, mostrando un leggero sorrisetto «Non male come idea» Tornò seria, indicando il tavolo dei suoi amici «Ma non è questo. Devi dire al tuo amichetto biondo di smetterla di guardarmi il culo»
A quella strana richiesta Axel soffocò una risata, facendo le spallucce e riprendendo a camminare «Memorizzato»
.............
Il
mattino seguente, Axel venne svegliato di soprassalto dal suono di un
campanello, guardò fuori dalla finestra, vedendo i suoi
genitori
davanti alla porta.
Imprecò mentalmente, al diavolo la sua scarsa memoria. Quella mattina sarebbe venuti a fargli visita e lui se l’era completamente scordato, la serata durò più del previsto ed Axel tornò letteralmente ubriaco marcio con…
Imprecò mentalmente, al diavolo la sua scarsa memoria. Quella mattina sarebbe venuti a fargli visita e lui se l’era completamente scordato, la serata durò più del previsto ed Axel tornò letteralmente ubriaco marcio con…
Oh
cazzo…
Non ricordò quasi nulla del suo arrivo a casa, a stento riuscì a stare in piedi. Ma Larxene? Che sia rimasta qui durante la notte?
Non poté permettere che i suoi vedessero scoraggiare per la casa una ragazza conosciuta la sera precedente dal figlio, non di fronte a sua madre.
Non ricordò quasi nulla del suo arrivo a casa, a stento riuscì a stare in piedi. Ma Larxene? Che sia rimasta qui durante la notte?
Non poté permettere che i suoi vedessero scoraggiare per la casa una ragazza conosciuta la sera precedente dal figlio, non di fronte a sua madre.
Mentre
si vestì chiamò ininterrottamente la bionda «Oh
Larzxeeene? Dove sei finita? Vieni qui!
»
Improvvisamente gli piombò davanti la ragazza, vestita con una cannoniera bianca e ancora in mutande
Improvvisamente gli piombò davanti la ragazza, vestita con una cannoniera bianca e ancora in mutande
«Numero
uno: Non chiamarmi come se fossi il tuo cane.
Numero
due: Non farti strane illusioni per ieri notte, ero solo molto
ubriaca.
Numero
tre: Hai una cucina che è davvero un orror… »
«Non
c’è tempo!
»
Gli
urlò il giovane, recuperando i suoi pantaloni e spingendola
vicino
alla finestra «Devi
andartene, ora!
»
«Che
cosa?! Ma tu guarda che maleducato, cercavo solo di…»
«Senti,
me lo racconterai la prossima volta»
Sospirò il rosso, aprendo la finestra di camera sua e
indicandogli
la scala antincendio «Esci
immediatamente, poi ti spiegherò tutto, ma non ora!
»
Lei
portò le mani ai fianchi, inarcando un sopraciglio «Vuoi
che io esca dalla finestra di casa?!
»
«Esattamente»
La incitò, in un primo istante Larxene fu contraria sul da
farsi, ma
dopo che lottò contro la tenacia (e soprattutto la forza)
del
ragazzo, fu come “costretta” ad uscire, prendendo
la scala
antincendio, ma prima di potersene andare, si voltò
un’ultima
volta, ormai fuori controllo «
Sei davvero un idiota Axel Morris, un grande pezzo di__»
Ma
il fulvo chiuse la finestra, annuendo come per assecondarla «Sì
sì, hai tutte le ragioni del mondo per odiarmi, a presto!
»
Detto ciò si rivestì velocemente, mentre il
campanello continuò a
suonare più volte.
Cercò
di sistemarmi come meglio poté i capelli, senza accorgersene
che il
trucco ormai sbavato lo rese nuovamente un pagliaccio da circo, se
Roxas fosse stato qui non si sarebbe fatto scrupoli nel farglielo
notare.
Ma
lui non c’era...
Aprì
nervosamente la porta, facendo entrare i genitori nel suo
appartamento, entrambi osservarono le stanze con un leggero timore,
come se si aspettassero da un momento all’altro di trovare
della
biancheria sporca da settimane in giro per casa o qualche ragazza
mezza nuda sbucare fuori dal bagno come l’ultima volta.
«Allora?
Volete…Volete qualcosa da bere? O meglio, andiamo a mangiare
fuori,
che ne dite?
» Un ottima
scusa per non fare vedere lo stato attuale della cucina.
Dall’ultima
volta in cui Demyx si dilettò nella preparazione delle
frittelle,
Axel si promise ogni giorno di ripulire il disastro.
Passò
una settimana, e ancora si sentì il terribile odore di
frittella
bruciata.
Appena
la madre si voltò verso il figlio, lanciò un urlo
preoccupato
«Axel!
Ma…Ma cosa ti è successo?!»
Lui
in un breve istante non capì il motivo del suo
atteggiamento, rimase
immobile, aggrottando la fronte «Eh?
»
«Sei
stato di nuovo in mezzo ad una rissa, vero?»
Domandò freddamente il padre.
A
quel punto si ricordò di avere il trucco di ieri sera ancora
sul
viso, tirò fuori un piccolo sorrisetto, cercando di calmare
sua
madre «Sta
tranquilla ma’, è solo il trucco sbavato»
Si portò un dito vicino agli occhi, sporcandoselo di nero «Vedi?
»
La madre tirò un sospiro di sollievo,rivolgendosi poi al marito «Direi che possiamo andare a pranzare in quel delizioso ristorante al centro»
La madre tirò un sospiro di sollievo,rivolgendosi poi al marito «Direi che possiamo andare a pranzare in quel delizioso ristorante al centro»
«Meglio
di no” Disse l’uomo «Non
vorrei ti sforzassi troppo»
«Sei
sempre il solito guastafeste»
Scherzò la donna, voltandosi verso il figlio «Allora
credo mangeremo qui, hai fatto la spesa tesoro?
»
Axel borbottò un «Credo» Seguito da un “Forse», ma quando sentì gli urli dei suoi genitori alla vista della cucina, capì che non sarebbe potuto andare avanti per molto con le solite scuse.
Axel borbottò un «Credo» Seguito da un “Forse», ma quando sentì gli urli dei suoi genitori alla vista della cucina, capì che non sarebbe potuto andare avanti per molto con le solite scuse.
«Axel!
La….La cucina…»
«E’
scoppiata qualche guerra qui dentro?!
»
«Esagerati,
è solo un po’ di sporcizia»
Prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni «Chiamo
una cameriera e vediamo di risolvere la questione»
«Non se ne parla nemmeno» Sbottò il padre «Vivere da solo avrebbe dovuto farti diventare più responsabile, invece trovo la cucina un disastro, vestiti sparsi ovunque…»
«Sparsi ma non sporchi»
«Non se ne parla nemmeno» Sbottò il padre «Vivere da solo avrebbe dovuto farti diventare più responsabile, invece trovo la cucina un disastro, vestiti sparsi ovunque…»
«Sparsi ma non sporchi»
«E
questa?
» Domandò
la
madre, alzando un paio di maglie macchiate di sugo, il rosso
ridacchiò, grattandosi nervosamente il capo «Bhè…Quasi
tutti»
La
donna fece per posare i vestiti, quando le scivolò dal
mucchio un
reggiseno rosa confetto, ma prima che potesse dire un’altra
parola
in più, Axel lo afferrò di scatto «Ecco
dov’era finito, Denise sarà sollevata»
«Axel!
»
«Oh
no, aspetta…Credo che questo sia di
Giselle…Mmh…O forse di
Larxene…»
«Axel!!
»
«Che
c’è papà?! Fammi riflettere e poi ti
saprò dire i nomi»
Ci
pensò su
qualche altro istante «Nah…Sarà
di Giselle, è poco ma sicuro, Larxene non mi sa da una tipa
che ama
il rosa»
L’uomo
si portò una mano al viso, sospirando pesantemente «Non
mi interessa di chi sia questo reggiseno»
«Almeno
sono ragazze per bene?
»
«Se
si concedono la prima sera non credo proprio ma’»
Rise il figlio, sotto lo sguardo severo del padre
«Ti metti a scherzare in questo momento?! Tua madre sta male, stiamo cercando tutti di aiutarla e tu pensi solo a divertirti»
«Ti metti a scherzare in questo momento?! Tua madre sta male, stiamo cercando tutti di aiutarla e tu pensi solo a divertirti»
«Guarda
che ti sbagli! Ho lavorato giusto fino a ieri»
«Fino
a ieri?»
«Ehm
sì»
Disse con imbarazzo «Sono stato licenziato, ma tanto me ne
sarei
andato comunque, quel posto non faceva per me»
«E’
da più di due anni che passi da un lavoro
all’altro, ma non ti
vergogni?!»
«Jack!
» Lo
sgridò
la moglie «Non
tollero altri litigi, non oggi, vi prego»
Si sedette esausta sul divano, cercando di trattenere un sospiro di
rassegnazione.
Axel distolse lo sguardo dal padre, allontanandosi dai genitori verso la cucina.
Axel distolse lo sguardo dal padre, allontanandosi dai genitori verso la cucina.
Aveva
ragione, aveva maledettamente ragione, per quanto si sforzasse,
doveva essere realista, sua madre aveva il cancro e lui si stava
comportando come se nulla fosse, suo padre rischiava di perdere il
posto di lavoro e lui si ubriacava ogni sera con i suoi amici, senza
pensare di trovare un impiego fisso.
Certo,
fece diverse domande di lavoro, fece perfino il provino per un film
che stavano girando vicino a Traverse Town, ma ancora nessuna
chiamata.
In
quell’istante, Axel si sentì completamente
affranto.
.................
Quando
i suoi genitori se ne andarono, tirò nuovamente fuori dalla
tasca il
cellulare, componendo in fretta un numero. Quasi si
dimenticò del
fuso orario talmente era pensieroso.
Roxas
tuttavia non rispose a nessuna delle chiamate, passarono i minuti,
fino ad arrivare ad un ora, Axel decise così di lasciargli
un
ulteriore messaggio nella segreteria telefonica.
"Yo
Roxas, so che magari sei impegnato, dal momento che non mi hai
più
risposto, ma avrei bisogno assolutamente di parlare, chiamami appena
puoi"
Riattaccò,
sperando di ricevere una sua telefonata pochi istanti dopo, ma non fu
così…
E
nemmeno nell’ora seguente, così decise nuovamente
di inviargli un
altro messaggio vocale.
"Ciao
Roxas, sono di nuovo io. Strano che non rispondi. Bhè, sappi
che io
sto aspettando una tua chiamata"
Sospirò,
portandosi una mano tra i capelli "E’
importante e…Ho...Ho bisogno di parlarne con qualcuno"
Si morse il labbro inferiore, sedendosi stanco sul divano "No
anzi, non con qualcuno…Ma con te,
ho bisogno di parlare con te. A più tardi"
Ma
quella telefonata non avvenne nemmeno nelle ore seguenti, Axel
cominciò davvero a pensare che fosse successo qualcosa o
semplicemente che ce l’avesse con lui.
Più passò il tempo e più si preoccupò, più si preoccupò e più si arrabbiò, più si arrabbiò e più pensò al motivo che lo spingesse ogni volta a cercare quasi con ossessione quel ragazzino.
Più passò il tempo e più si preoccupò, più si preoccupò e più si arrabbiò, più si arrabbiò e più pensò al motivo che lo spingesse ogni volta a cercare quasi con ossessione quel ragazzino.
Il
bisogno di sentire la sua voce rassicurante, delle sue risate
cristalline, della sua vita in Inghilterra e di quanto Sora lo
irritasse ogni qual volta lo batteva nei videogame.
Le
ore trascorsero, così come la nottata, passata in bianco dai
mille
pensieri del rosso, sulla sua famiglia, sul suo futuro e,
perché
no…Anche sul fatto che Roxas non gli abbia nemmeno mandato
un
messaggio per scusarsi.
Dopo
quasi due giorni, finalmente ricevette quella tanto attesa chiamata,
ma questa volta Axel non sembrò sconsolato e desideroso di
sentirlo
come ieri, anzi…
"Ah
ma bene, finalmente ti decidi a rispondermi!"
Sbottò il ragazzo, mentre chiuse con un colpo secco il
frigorifero.
"Che
accoglienza"
Borbottò il più giovane
Axel
sbatté più volte le palpebre, sorpreso di quanto
menefreghismo
avesse quel ragazzo "Cosa
pretendi? Che ti sommerga di complimenti dopo avermi fatto aspettare
due giorni la tua chiamata? Spero tu stia scherzando"
Lo
sentì mugugnare, irritandosi ancora di più "Hey
piccoletto, dovrei essere io quello offeso, non tu, smettila di
borbottare"
"Non dirmi cosa devo fare» Rispose infastidito "Ho anche io i miei buoni motivi per avercela con te»
"Non dirmi cosa devo fare» Rispose infastidito "Ho anche io i miei buoni motivi per avercela con te»
"E
cosa avrei fatto di così tremendo?!"
"Solo quindici chiamate e circa una ventina di messaggi in quarantotto ore" Sospirò "Non ti sembra di esagerare? Vorrei vivere la mia vita in santa pace senza che tu debba ogni volta intrometterti"
"Solo quindici chiamate e circa una ventina di messaggi in quarantotto ore" Sospirò "Non ti sembra di esagerare? Vorrei vivere la mia vita in santa pace senza che tu debba ogni volta intrometterti"
Axel
sentì un nodo improvviso alla gola, quelle parole gli fecero
male,
eccome…
Ma ciò nonostante, la sua impulsività verbale ebbe la meglio "Che cazzo stai dicendo?! Se tu avessi risposto immediatamente non ti avrei contattato così tante volte, avevo bisogno di parlarti, ma tu mi evitavi per chissà quale ragione e…"
Ma ciò nonostante, la sua impulsività verbale ebbe la meglio "Che cazzo stai dicendo?! Se tu avessi risposto immediatamente non ti avrei contattato così tante volte, avevo bisogno di parlarti, ma tu mi evitavi per chissà quale ragione e…"
"Non
ti ho evitato, quel giorno ero semplicemente uscito con dei miei
amici e dentro al locale non prendeva, quando me ne sono ricordato,
ho pensato che tu stessi dormendo, mica potevo svegliarti per questa
sciocchezza"
"Avresti
potuto…"
Disse l’altro "…Se
ci tenevi davvero a sapere come stavo"
In
quell’istante ci fu un completo silenzio.
"Axel"
Sospirò il biondo "Non
farne un dramma come al solito, nemmeno mia madre se la prende
così
quando non rispondo al cellulare"
"Ci
credo, preferisce spassarsela tutto il tempo con il suo fidanzato
piuttosto che controllarti"
Altro
silenzio.
"Vaffanculo"
"Eh
no!"
Tentò di fermarlo, prima che chiudesse la chiamata «Ora
non giocare la parte della vittima, quello preso per i fondelli sono
io, pensavo di essere il tuo migliore amico, ma mi abbandoni proprio
nel momento in cui ho più bisogno di te, per andarti a
divertire con
i tuoi nuovi amichetti ingle__ "
"Un
po’ come fai TU ogni singola sera, telefonandomi
completamente
ubriaco e facendomi ascoltare quelle disgustose gare di rutti dei
tuoi amici!" Gli
rinfacciò il ragazzo, ormai fuori di sé "Chissà
cosa dovevi dirmi di così importante QUESTA VOLTA…"
A
quell’affermazione, Axel inarcò un sopraciglio,
appoggiando la
schiena contro il muro "Cosa
intendi dire con, questa
volta?"
Dopo
qualche esitazione
"N_niente di
importante"
Il
suo tono fu talmente basso che quasi sussurrò.
"Che le mie chiamate sono noiose?"
"Che le mie chiamate sono noiose?"
"No
è che…"
"Perché
è questo quello che mi hai fatto intuire, non sono stupido
come
pensi che sia, Roxas."
"Strano, a me sembra il contrario"
"Strano, a me sembra il contrario"
"Ti
prendi gioco di me?!"
Gli urlò, sentendo un sospiro esasperato da parte del
più giovane
"Axel
Smettila di farmi tutte queste pressioni, mi stai assillando ed io
sono stufo!! S-T-U-F-O, memorizzato?!"
Domandò,
con una leggera punta di ironia, ricalcando per bene la grande mania
del rosso di fare lo spelling su qualsiasi parola gli passi per la
mente, cosa che lo fece innervosire ancora di più.
"Questa
volta sono io che ti mando a quel paese"
"Bene, spiegami la strada che di sicuro la conosci meglio di me"
"Bene, spiegami la strada che di sicuro la conosci meglio di me"
Dopo
quell’ultima affermazione, Axel riattaccò
bruscamente la chiamata,
maledicendo nuovamente Saix per aver avuto ragione fin
dall’inizio.
Era stufo?
Lo stava assillando?
Era stufo?
Lo stava assillando?
Voleva
essere lasciato in pace? Bene.
Da
quel momento non lo avrebbe più chiamato, neanche un
messaggio, e
così fece finché ricevette la lettera
d’invito al matrimonio di
Dalia (la madre di Roxas) e Luxord, il 13 Novembre
2009.
...............................
Sospirò,
ripensando non solo a quei lunghi giorni, ma nei mesi seguenti fino
ad ora.
Axel non la smise di fissarlo per tutto il tempo, studiò ogni suo più piccolo movimento, sentendosi terribilmente a disagio.
Axel non la smise di fissarlo per tutto il tempo, studiò ogni suo più piccolo movimento, sentendosi terribilmente a disagio.
Probabilmente
lo avrebbe ammesso perfino a Saix, se fosse stato lì con
lui: Roxas
gli mancava.
Il solo pensiero di non rivolgergli più la parola gli fece rimpiangere tutte quelle cose che gli disse quel giorno. Gli mancò tutto di lui, dai suoi occhi celesti, capaci di infondergli quella sicurezza e quel calore che mai nessuno ci riuscì prima, al suo buffo sguardo quando gli scompigliava scherzosamente i capelli, facendogli assumere un’espressione imbronciata, che lui trovava assolutamente adorabile.
Il solo pensiero di non rivolgergli più la parola gli fece rimpiangere tutte quelle cose che gli disse quel giorno. Gli mancò tutto di lui, dai suoi occhi celesti, capaci di infondergli quella sicurezza e quel calore che mai nessuno ci riuscì prima, al suo buffo sguardo quando gli scompigliava scherzosamente i capelli, facendogli assumere un’espressione imbronciata, che lui trovava assolutamente adorabile.
Non
seppe cosa lo legasse così forte a quel ragazzino, ma non
volle
aspettare oltre, si diresse verso di lui con l’intenzione di
risolvere questa faccenda.
Non
gli importò se c’era gente o se lui non avesse
voglia di
parlargli, Axel voleva solo che le cose tornassero come prima, voleva
di nuovo sentirsi parte
della sua vita.
Ma
prima che potesse raggiungerlo, qualcuno gli afferrò la
manica della
giacca, bloccando il suo tentativo di far pace con Roxas, o almeno
per ora.
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E
rieccomi! Avrei dovuto postare mooolto prima, purtroppo la mia
coscienza mi ha portata a concentrarmi prima sui compiti, dato che
avrò un'esame abbastanza complicato XD
Sì,
lo ammetto, il capitolo non è un granchè,
è concentrato per lo più
sullo stile di vita di Axel, ma non potevo non inserire le vicende
del locale *-*
In
quanto a Larxene, bhè...io adoro quella
ragazza, mi serviva una ragazza col suo caratteraccio per quella
parte, purtroppo non so se sia abbastanza IC, ho cercato di renderla
come il meglio possibile, anche per gli altri.
Che
altro dire, spero vi sia piaciuta e spero anche in una vostra
recensione!^^
Ora
vado a mangiare fuori! (Finalmente *-*) ma di
sicuro mi beccherò la pioggia a giudicare dal tempo! XD
Sono stata crudele con quei due? Ehhh...Ma vi prometto che al prossimo capitolo succederà una bella cosa!
Sono stata crudele con quei due? Ehhh...Ma vi prometto che al prossimo capitolo succederà una bella cosa!
A
breve risponderò alle recensioni!
Grazie
mille a tutti quelli che hanno metto la storia tra le preferite! (si
commuove) e tra le seguite! (si commuove ancora di
più) e
a chi ha recensito (scoppia in lacrime)
Mi
rendete davvero taaaaaanto ma taaaaaanto ma taaaaanto (okay la smetto
XD) Felice !^^'
A
questa storia ci tengo parecchio e mi fa piacere di non essere un
disastro (o almeno credo)<3
Un
bacio a tutti e alla prossima <3