Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: helena485    30/08/2012    2 recensioni
le giornate spensierate, senza problemi sulla nave sembra stiano finendo a causa di alcuni sogni particolari di Nami, come affronteranno questa nuova avventura la ciurma di cappello di paglia? riusciranno ad aiutare la loro navigatrice? fatemi sapere se vi piace la mia storia è la prima volta che scrivo su dei personaggi esistenti negli anime, in realtà mi piaceva la coppia Zoro/Nami per questo ho cercato di scrivere una storia che li rendesse protagonisti, spero di non creare un pasticcio, buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami | Coppie: Nami/Zoro, Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scusatemi tantooooooo, il tempo è volato e non ho avuto tempo di scrivere, chiedo perdono a tutti i miei lettori che seguono questa storia, spero mi possiate perdonare e che non perdiate la voglia di leggere la storia.. senza farvi aspettare oltre vi lascio leggere..

Buona lettura ^^

Dopo aver fatto una ricca colazione, su richiesta del capitano più allegro del solito, ci incamminammo verso la casa della strega, guidati da Rubbis che non mi perdeva un attimo di vista.

- Nami, quando ti stanchi non esitare a dirlo!- disse Rubbis

- sta tranquillo sono molto resistente! - gli risposi senza troppe moine, odiavo essere trattata come una bambina, io so cavarmela benissimo!

- ad ogni modo, se riusciremo a distruggere la maledizione che ci lega, non sei obbligata ad andartene, potresti anche restare e regnare al mio fianco -

- io credo di no! - incalzò Zoro appena dietro di noi che, ovviamente, aveva ascoltato ogni parola di quella conversazione.

- questa è una decisione che deve prendere solo Nami - disse Rubbis con sguardo di sfida

- si infatti, perciò smettetela! - dissi fulminandoli con lo sguardo.

- Nami è mia!- a quelle parole si bloccarono tutti indirizzando i loro sguardi verso il capitano che non sembrava esserne turbato. – E’ la mia navigatrice! Poi immaginare tu stesso che è un membro essenziale nella mia ciurma, per cui levati dalla testa l’idea di sposarla o roba simile, perché lei viene via con noi!- disse le ultime parole sfoggiando un sorriso a trentadue denti. Dio quanto mi piaceva quel sorriso…

Zoro osservava ancora incredulo il capitano, che stesse progettando un piano di vendetta?!

- si, posso capirlo, ma Nami è importante anche per me! - disse Rubbis

- come puoi dire che una persona appena conosciuta sia importante per te? Parli così solo perché adesso la tua vita dipende dalla sua, non ti importa niente di lei, invece a noi che siamo i suoi compagni, amici, la sua famiglia, per noi lei è tutto! - disse Robin con sguardo severo.

- hanno ragione, non potrei mai separarmi da loro, sono la mia famiglia, non resterò qui, non regnerò con te, non posso nemmeno amarti! - dissi sorridendo.

- questo perché sei già innamorata di un altro uomo! L’ho capito sai, da come vi guardate - io e Zoro ci guardammo imbarazzati, in tanto avevamo ripreso il cammino, notai che l’espressione del capitano, poco distante da noi, era triste, non più serena e tranquilla, semplicemente triste. Forse stava sentendo, forse aveva capito, forse anche lui prova qualcosa per me.. e se così fosse.. avrei rovinato tutto, se io e Zoro uscissimo allo scoperto il capitano ne soffrirebbe.. non posso fare una cosa del genere al mio capitano, al mio Rufy.. a in fondo perché non potevo? Amare una persona non è un reato, ma forse Zoro non era l’unico ad essere entrato nel mio cuore, forse anche Rufy aveva fatto breccia nel mio cuore.. i pensieri mi inondavano la testa, non riuscivo a capire cosa provavo in quel momento, non sapevo cosa fare, avevo solo una gran voglia di stringere il mio capitano e coccolarlo fino a fargli tornare il sorriso.

Avevo deciso di andare da lui, fare quattro chiacchiere, cercare di tirarlo su, ma proprio quando stavo per andare vidi Robin arrivargli da dietro togliergli il cappello che aveva in testa e metterselo.. come aveva osato?! Solo io posso mettere il cappello del capitano, quello è il suo tesoro, solo io posso custodirlo in sua assenza! Una bruciore mi pervase lo stomaco, ero furiosa.

- Nami che hai? - mi chiese Rubbis

- niente! - gli risposi secca.

- mi è preso un forte bruciore di stomaco, non sarà che devi andare in bagno?! - mi chiese tranquillo.

- ma quale bagno cretino! - gli dissi atterrandolo con un pugno sulla testa.

- ma.. che ho detto..- disse rialzandosi a stento.

- amico, quella è la vera Nami! - disse Zoro sorridendo beffardo

Il dolore del pugno che avevo dato a Rubbis non tardò ad arrivare, cavolo, sapevo far male!

 

(Rufy)

Mi sentivo triste, avevo capito perfettamente a chi si fosse riferito Rubbis dicendo: “questo perché sei già innamorata di un altro uomo”, quell’uomo non sono io, è Zoro, Nami ama Zoro. Improvvisamente sentii il mio cappello diventare leggero e mi accorsi di Robin al mio fianco con il cappello tra le mani.

- che stai facendo? - le chiesi sorpreso.

- ti faccio compagnia! - disse sorridendo, mettendosi il mio cappello

- non dovresti mettere il mio cappello! - dissi serio

- a Nami lo fai mettere! - disse continuando a sorridere

-  Nami può!- dissi senza pensare che avrei potuto offenderla. – è la mia navigatrice, lei può perché ho fiducia in lei, ci sono molto legato -

- dovresti iniziare ad avere fiducia anche in me - disse diventando seria – so quello che provi per lei, e so che lei non prova la stessa cosa per te -

-  questo l’ho capito- ammisi. – ma non importa, non posso certo smettere di volerle bene solo perché lei non mi ricambia - dissi sorridendo

- questo è vero.. ma potresti guardarti intorno..- disse

- che vuoi dire? - chiesi perplesso

- Nami non è l’unica ragazza sulla nave, non è l’unica a volerti bene, e non è l’unica alla quale dare fiducia - disse l’ultima frase passando una mano sul cappello, ma io non capivo cosa volesse dire

-lo so, voi tutti mi volete bene, questo lo so - dissi pensando volesse farmi capire questo.

- proprio non capisci eh - disse sorridendo

- ti ho detto che ho capito -

- Rufy quello che voglio dirti è che.. - venne interrotta dalla mano di Nami che le strappò il cappello dalla testa correndo via urlando “questo è mio”. Non ne capivo il motivo ma quel gesto mi aveva riempito il cuore di gioia, batteva all’impazzata. Diressi lo sguardo verso Robin che sorrideva.

- cosa stavi dicendo? - le chiesi

- niente, non importa, ci saranno altre occasioni per parlare – disse allontanandosi.

- che strane le donne.. -

 

(Nami )

Senza capire perché, corsi verso di loro e afferrai il cappello del capitano dalla testa di Robin fuggendo subito dopo.

- questo è mio - le gridai sorridendo. Lei non rispose ma sorrise, il mio sguardo poi si diresse verso il capitano che incredulo aveva osservato la scena per poi spostare lo sguardo verso Robin. Perché il solo fatto che lui l’abbia guardata con quello sguardo così interessato mi dava fastidio? Decisi di ignorare il fastidio e indossando il cappello raggiunsi di nuovo Rubbis, che sembrava gli stesse per venire una crisi, e Zoro.

- perché lo hai fatto? - chiese Zoro senza guardarmi

- questo è il tesoro del capitano, solo io posso custodirlo - gli dissi senza troppi giri di parole, su questa cosa non transigo, non mi importa se Zoro o Robin ci rimangono male, solo io posso portare il cappello di Rufy, lo sanno tutti.

- capisco, se è solo per questo che lo hai fatto.. – disse Zoro serio. Non mi credeva, non credeva a una sola delle parole che aveva pronunciato. Non ci credevo nemmeno io, la verità è che una parte di me desiderava avere il capitano tutto per se, una parte di me amava il capitano.. si possono amare due persone contemporaneamente?! Evidentemente si..

- siamo a metà strada, nessuno mai ha osato oltrepassare questa zona, gli abitanti dell’isola la temono, non so bene il perché ma pare che sia una zona maledetta. Si narra che chiunque abbia oltrepassato la linea di confine, che si trova proprio a pochi metri da noi, non sia più tornato – disse serio.

- come facciamo a vedere la linea di confine? – chiese Zoro.

- oh è molto semplice, vedete quei due alberi? – indicò i due alberi poco distanti da noi, erano stranissimi, i loro tronchi erano enormi e i rami formavano un arco intrecciandosi verso l’alto.. sembrava un’entrata, mancava solo il tappeto con la scritta “benvenuti”,  si capiva benissimo, come aveva detto lui, dove fosse il confine.

- fantastico - disse il capitano

- ragazzi io penso che resterò qui - disse Usop iniziando a tremare

- io resto con Usop - aggiunse Chopper

- avanti Usop, non vorrai perderti l’occasione di vivere questa nuova avventura - disse Rufy entusiasta. Chopper osservava Usop perplesso, mentre il poverino cercava una scusa per svignarsela.

- e va bene, andiamo! – disse rassegnato.

Oltrepassammo cauti l’arco di alberi e subito riuscii a percepire il cambiamento dell’atmosfera, l’aria era irrespirabile, una nebbia fittissima ci circondò, non si vedeva un palmo dal naso avevo perso i miei compagni nel giro di un istante. Mi sentivo stanca, le gambe appesantite e gli occhi mi si chiudevano da soli. Iniziai a chiamare uno dopo l’atro i miei compagni ma non riuscivo a sentire alcuna risposta, camminavo senza una meta ma più di una volta mi era sembrato di sentire una presenza alle mie spalle.

Improvvisamente andai a sbattere contro qualcosa.

- Nami! - disse il capitano stringendomi a se.

- Rufy - dissi contenta

- finalmente ti ho trovata, ti ho cercata tanto, avevo paura di averti persa di nuovo - disse sollevato

- Rufy che ti prende, lasciami, sono qui adesso stai tranquillo, ma come hai fatto a trovarmi? -

- ho seguito il tuo profumo – disse con il suo solito sorriso.

- dai adesso andiamo a cercare gli altri, saranno preoccupati – dissi allontanandomi da lui ma mi bloccai quando mi sentii afferrare la mano.

- che ti prende? – gli chiesi incuriosita

- provi qualcosa per Zoro vero? – mi disse serio

- Rufy questo non è il posto ne il momento adatto per parlare di questo – gli dissi nervosa, come potevo dirglielo? Come potevo rischiare di perderlo?

- Nami io devo saperlo, devo mettermi l’anima in pace, non posso resistere così – disse abbandonandosi per terra con la testa tra le mani

- Rufy che stai dicendo? – dissi inginocchiandomi davanti a lui. Alzò lo sguardo per guardarmi ma quello k vidi mi sconvolse, stava piangendo.

- Nami tu sei mia! – disse mettendomi sulle sue gambe.

- Rufy ma che dici? E fammi scendere – dissi stupida dal suo comportamento.

- Nami io ti amo! – disse prendendo il mio viso con la mano per portarlo vicino al suo.

Ero paralizzata, ma non dalla paura ma dalle diverse emozioni che si scatenavano in quel momento dentro di me, non sapevo se essere felice, triste o arrabbiata, non sapevo se piangere o ridere, se scansarmi o restare ferma, potevo solo guardare incredula il mio capitano piangere per me.

- Perché non mi ami anche tu? Perché? –

- Rufy ti prego torna in te! – sentii in lontananza le voci dei miei compagni avvicinarsi e senza pensarci due volte con un urlo li chiamai.  Io in tanto mi ero liberata dalla presa del capitano che però non ne voleva sapere di lasciarmi scendere dalle sue gambe. Si precipitarono tutti e quando si accorsero di come si erano messe le cose tra me e il capitano assunsero tutti delle facce non molto rassicuranti specie quelle di alcuni (Zoro, Robin e Rubbis)

- Ragazzi non so cosa gli sia preso, non riesco a farlo calmare – dissi

- Rufy lasciala andare avanti! – disse Zoro avvicinandosi a me ma Rufy assumendo un’espressione mai vista sul suo volto si alzò in piedi afferrandomi saldamente.

- State lontani, lei è mia! –

- andiamo non fare lo sciocco, lasciala! – disse Zoro innervosendosi

- Nami resta con me, sarai la mia regina, regneremo su tutti i mari – disse guardandomi e solo allora mi accorsi dell’alone nero che aveva sotto gli occhi.

- cosa ti sta succedendo Rufy? Perché ti comporti così? – gli dissi iniziando a piangere

- perché tu sei la persona più importante per me e non posso permettere che ti portino via, resta con me Nami! Per sempre! – il suo corpo stava cambiando, lo sentivo tremare, vedevo i suoi canini allungarsi più del normale e i suoi occhi diventare rossi come il sangue, le sue unghie crescevano affilare e le sentivo lacerarmi la carne dove mi teneva stretta, i ragazzi osservavano la scena pietrificati mentre Zoro si preparava ad affrontare il suo migliore amico o meglio quello che sembrava esserlo.

Sfoderò la spada ma prima che potesse sferrare il colpo mi liberai dalla presa per precipitarmi davanti al capitano impedendo che gli facesse del male.

- Fermati Zoro!- dissi seria ma continuando a piangere. – Non osare toccarlo – continuai.

- Nami non è più lui! – disse arrabbiato

- E’ lui invece, e qualunque cosa abbia lo aiuteremo – dissi dando le spalle a Zoro per andare dal mio capitano

- Rufy vieni qui – gli dissi aprendo le braccia. Lui senza perdere tempo si precipitò da me accoccolandosi tra le mie braccia, sembrava un bambino impaurito.

- Cosa vuoi Rufy? – gli chiesi accarezzandogli i capelli più lunghi del solito

- voglio la mia Nami! – disse piangendo

- sono qui Rufy, non andrò via – gli dissi

- puoi amare un mostro come me? – mi chiese allontanandosi da me per guardarmi negli occhi.

- tu non sei un mostro Rufy, non potresti mai esserlo per me – gli dissi sorridendo.

- non mi hai risposto – disse

- sei tu che non capisci! – gli avvolsi le braccia intorno al collo e mi avvicinai al suo viso, sentivo il suo respiro sulla pelle, era affannato, i suoi occhi erano fissi su di me e mi imbarazzai di questo, per un attimo mi dimenticai degli sguardi dei nostri compagni fissi su di noi ai quali nemmeno lui aveva dato importanza.

- Ti amerei anche se fossi un mostro!- gli sussurrai prima di eliminare le distanze tra le nostre bocche. Assaporai il suo sapore sulle labbra, era come una droga, ne volevo sempre di più, non riuscivo a staccarmi da lui mentre mi stringeva e mi baciava con passione. Lo sentivo farsi strada con la lingua nella mia bocca e cercare di sentire il mio corpo sempre di più, non sentivo più i suoi denti affilati e le sue unghie graffiarmi la pelle, stava tornando “normale”. Mi staccai da lui ricordandomi dei nostri compagni ma quando aprii gli occhi per cercarli non c’erano più, in tanto lui aveva preso a Baciarmi il collo per poi scendere più sotto verso il seno.

- Rufy che fai? – gli chiesi bloccandolo

- Hai detto di amarmi giusto? Lo hai detto! – disse fermandosi a guardarmi, era tornato quello di prima, il mio capitano.

- Si l’ho detto! –

- Mi ami? –

- Si! – ammisi arrossendo

- Dimmelo – disse serio

- Ti amo –

- sto solo facendo quello che il tuo cuore desidera – disse sorridendo

- quello che il mio cuore desidera? –

- si, perché è la stessa cosa che desidera anche il mio, perché ti amo – i suoi soliti discorsi da bambino che in qualche modo seguivano sempre un filo logico.

- si ma.. non qui, fermati – dissi nervosa

- vuoi fare l’amore con me? – mi chiese serio

- si – gli risposi senza pensare e dopo uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti mi fece sdraiare per terra e ricominciò a baciarmi, con una mano iniziò ad accarezzarmi la gamba per poi salire e passare sotto la maglietta che mi sfilò per andare a giocare con il seno che toccava delicatamente. Mi tolse il reggiseno che gli impediva i movimenti e con la bocca scese fino ai capezzoli che iniziò a torturare con la lingua. Mai lo avrei creduto capace di questo, non pensavo potesse rivelarsi così bravo.

Con la mano aveva lasciato il seno ed era tornato ad accarezzare la gamba fino ad arrivare sotto la gonna, non riuscii a trattenere un gemito quando si insinuò con le dita dentro di me dandomi piacere, iniziai ad ansimare. Io in tanto gli avevo tolto la maglietta e accarezzavo il suo petto e la sua schiena, per poi scendere in basso e sfilargli i pantaloni, lo sentivo sorridere sopra di me, tra i due quella impacciata ero io, e non riuscivo a spiegarmi il perché.

- Nami posso farlo? – disse tornando a guardarmi.

- Si!- gli dissi guidandolo dentro di me, non riuscii a trattenere un urlo quando lo sentii muoversi dentro di me, un caldo piacere mi pervase e vampate di calore mi attraversavano il corpo ad ogni suo movimento. Era sopra di me, mi fissava mentre si muoveva, lo sentivo tremare, ansimare e desiderare di venire. Mi sorrise prima di parlare.

-Adesso svegliati –

Aprii gli occhi, stavo sognando, mi ritrovai distesa per terra avvolta dalla nebbia che piano, piano svaniva davanti ai miei occhi, era stato tutto un sogno, eppure sembrava così reale, riuscivo a sentire ancora il dolore provocato dalle unghie di Rufy e istintivamente mi toccai il braccio che mi aveva stretto e mi accorsi dei buchi che mi aveva fatto nel sogno, ma allora era successo veramente! O molto probabilmente era un altro dei sogni che mi tormentavano sulla nave per colpa di Rubbis, però questa volta lui sembrava non entrarci per niente. Decisi di ignorare per un po’ quel sogno e andare a cercare gli altri, ad ogni passo la nebbia sembrava farmi strada, era come se volesse guidarmi, iniziai a sentire uno strano rumore, che riconobbi quasi subito, il russare di Rufy era inconfondibile, andai dove il rumore sembrava più forte e lo trovai steso per terra mentre dormiva beato.

- Rufy! – dissi avvicinandomi. Continuava a russare indisturbato.

- Rufy il pranzo è pronto! –

- Pranzo?! SI MANGIA!! – disse svegliandosi di soprassalto. – dov’è il cibo? – chiese deluso.

- Non c’è Rufy, era una piccola bugia – dissi sorridendo

- ah Nami, sei tu.. – teneva lo sguardo basso, era imbarazzato per qualcosa che non riuscivo a comprendere. Possibile che anche lui avesse fatto lo stesso sogno?  

- che ti prende Rufy? – gli chiesi perplessa. Mi afferrò il braccio alla sprovvista senza guardarmi in faccia, era imbarazzato.

- Questi come te li sei procurati? – si riferiva  ai buchi sulle braccia.

- ho fatto uno strano sogno – ammisi

- te li ho fatti io vero? –

- era solo un sogno Rufy! – dissi sorridendo

- No, era reale in qualche modo, guarda! – disse mostrandomi le mani macchiate del mio sangue.

- hai fato il mio stesso sogno? – gli chiesi sconvolta. Cavolo che vergogna!

- si, noi abbiamo.. abbiamo.. – notai l’imbarazzo sul suo volto e innervosendomi gli diedi un pugno in testa. – ahi! Perché lo hai fatto? –

- era solo uno stupido sogno! non provare più a dire quello che abbiamo fatto!- dissi furiosa.

- non era un sogno! – disse serio

- smettila! –

- io credo di provarle davvero quelle cose, anche se non ne sono sicuro, non so cosa sia l’amore ma quello che è successo è stato bello! –

- Rufy andiamo non è successo niente, è stato solo un sogno e tu non provi quelle cose, come non le provo io! Forza dimentichiamoci dell’accaduto e andiamo a cercare gli altri -  dissi alzandomi

- se davvero non provi quelle cose non dovrebbe essere difficile per te resistermi giusto?! – disse avvicinandosi

- che vuoi dire? – chiesi stupita, quello non sembrava il mio capitano, sembrava essere cresciuto tutto d’un tratto.

- voglio dire che se io mi comportassi come è successo in sogno tu non proveresti niente giusto?! Non mi baceresti nemmeno – disse con lo sguardo triste ma curioso al tempo stesso. Stava davvero cercando di mettermi alla prova? Proprio lui?

- non lo faresti mai! E comunque no, non ti bacerei! –

- voglio esserne sicuro – senza nemmeno finire la frase mi avvolse con il braccio stringendomi a se e costringendomi a fissarlo a pochi centimetri di distanza.

- Rufy lasciami andare! – gli ordinai cercando di liberarmi

- Nami non ho intenzione di fare niente che tu non voglia, devo solo sapere! – disse sorridendo tristemente, perché era così triste? Possibile che provasse davvero quelle cose per me?

- se vuoi delle risposte potresti semplicemente chiedere! –

- mi diresti delle bugie, come fai sempre, quando hai paura nascondi la verità! – aveva ragione, non riesco ad essere sincera in momenti come questo, sono una codarda ma non potevo cambiare le cose.

- Nami te lo prometto, se riuscirai a non baciarmi ti lascerò in pace –

-va bene Rufy, fai come vuoi – dissi rassegnata, non sarebbe stato poi così difficile riuscire a non baciarlo giusto?! Mi prese il fiso con una mano portandoselo delicatamente vicino al suo, era come nel sogno, sentivo il suo respiro sulla pelle, il mio corpo reagii al tocco delle sue mani che poco prima, anche se in sogno, mi avevano regalato piacere.

- Nami.. –

- che c’è? – gli chiesi tornando alla realtà

- tu.. non senti niente? – mi chiese imbarazzato

- cosa dovrei sentire? –

- dovresti avere voglia di baciarmi – disse amareggiato, aveva la stessa espressione di un bambino al quale è appena stata sottratta la caramella

- Rufy se anche io ti baciassi non significherebbe niente –

- ma nel sogno hai detto più volte di amarmi e poi abbiamo.. – lo interruppi con un sonoro colpo in testa. – ti ho detto di non ripeterlo – gli dissi liberandomi dalla presa

- e comunque era un sogno e non mi era possibile controllarlo, è successo e basta –

- ma io l’ho fatto! Nel sogno volevo ucciderti ma ho cambiato le cose! –

- come volevi uccidermi? Ma che stai dicendo? Perché? –

- non lo so era una voce che avevo nella testa che mi ordinava di farlo ma poi ho deciso di cambiare le cose – disse sorridendo fiero di se

- c’è qualcosa che non va in tutto questo, qualcuno voleva spingerti ad eliminarmi, ma chi? Chi può essere in grado di fare questo? –

- Rubbis riesce a controllare i tuoi sogni –

- si ma solo i miei, in oltre non potrebbe mai uccidermi perché così morirebbe anche lui –

- allora è la strega! – disse con il suo solito sorriso a trentadue denti.

- è probabile, ma  adesso sarà meglio trovare gli altri! –

- Nami prima di andare via potrei baciarti? –

- ma che dici Rufy, ti ho dimostrato di riuscire a resistere no? Quindi adesso basta! –

- lo so ma vorrei provare almeno una volta a farlo dal vivo e non in sogno –

- io non so se.. – dissi indecisa, in fondo era solo un bacio, per me non significava niente, o meglio avrei finto che fosse così.. quella dannata voglia di baciarlo assaliva anche me!

- va bene, ma dopo la finiremo con questa storia ok?! –

- ok! – mi strinse a se e lo sentii respirare il mio profumo, avvicinò il suo viso al mio e sentii le sue labbra ma non dove dovevano essere..

- Rufy che stai facendo? – gli chiesi spostandomi

- ti sto baciando – mi disse serio

- sulla guancia? – dissi perplessa

- e dove? –

- pensavo volessi farlo come nel sogno – ammisi un po’ delusa

- non sono capace – cosa ci si poteva aspettare da Rufy – e poi ho paura di ricevere un altro pugno –

- si, ok, se è questo che vuoi va bene! –

- insegnami tu – disse sorridendo. Io spalancai gli occhi, ovviamente per lui non era altro che un modo nuovo per assaggiare qualcosa di diverso dal cibo. – non spetta a me insegnarti una cosa come questa, dovresti farlo con la tua ragazza quando ne avrai una! –

- ma tu sei la mia navigatrice, in oltre è a te che l’ho chiesto –

- va bene, ma non dirlo a nessuno! –

- ok! – questa volta fui io ad avvicinarmi, gli poggia le braccia intorno al collo e sfiorai le sue labbra

- è come nel sogno – disse – si, ma è diverso – gli dissi e prima che potesse dire altro gli baciai delicatamente le labbra ma mentre stavo per staccarmi, mise una mano tra i miei capelli per non farmi andare via e dischiuse le labbra facendosi strada nella mia bocca con la lingua, mi stava assaporando, e sapeva farlo, mi aveva preso in giro!

- Rufy adesso basta! – dissi staccandomi da lui, quando improvvisamente tutto si fece nero intorno a me e Rufy scomparve sotto i miei occhi.

- cosa ho fatto questa volta? – percepii la voce di Rufy in lontananza e aprii gli occhi.

- Ti sei svegliata finalmente – disse Zoro al mio fianco, quando misi a fuoco vidi tutti i miei compagni intorno a me.

- cosa è successo? – chiesi stordita

- non appena varcato il confine tu e Rubbis vi siete addormentanti di botto – disse Robin indicando Rubbis non molto distante da me - quindi era solo un sogno?! –

Come d’istinto mi guardai il braccio e notai che non c’era nessuna ferita, guardai Rufy che mi fissava incuriosito

- che ho fatto? – mi chiese preoccupato per la sua sorte

- eh? –

- mi hai chiamato più volte mentre dormivi e a un certo punto hai detto “Rufy adesso basta”  ma ti giuro che io non ho fatto niente!-

- sta tranquillo Nami stava solo sognando – gli disse Robin

- si ma cosa?! – incalzò Zoro innervosito

- era un sogno terribilmente strano, e c’era Rufy intento ad uccidermi- dissi cercando di evitare tutto il resto

- io volevo ucciderti? – disse Rufy preoccupato

- si ma eri spinto da una voce nella tua testa, ad ogni modo era solo un sogno! –

- solo questo? – chiese Zoro

- eh? –

- hai sognato solo questo? – specificò la domanda

- s.. si, solo questo, nient’altro! – dissi cercando di nascondere l’imbarazzo che provavo nel ripensare a quello che la mia mente era riuscita a creare.

- comunque resta da capire il perché del vostro sonno improvviso – disse Robin turbata

- provate a svegliare Rubbis, è da troppo tempo che dorme- continuò

Si sentivano i lamenti del ragazzo intento a sognare chissà cosa, almeno quando sognava non provavo il suo stesso dolore, una misera consolazione pensando che almeno non aveva fatto il mio stesso sogno, ne aveva potuto percepire le mie emozioni.

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: helena485