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Autore: xbelieveinpeace    30/08/2012    6 recensioni
Qualcuno non crede nell’amore, qualcuno non sa cosa si prova ad essere davvero amati, qualcuno ha paura di amare. Qualcun altro però crede fermamente nell’amore in ogni sua forma, qualcun altro darebbe qualsiasi cosa per sentirsi davvero amato, qualcun altro non vede l’ora di innamorarsi. Qualcuno eccelle in matematica, qualcun altro è un disastro coi numeri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeff Sterling, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tornando alla matematica, c’è qualcosa in particolare che non ti è chiaro?” Chiese Sebastian a Jeff, sorseggiando il suo caffè.
“Mi sono perso alle divisioni coi decimali, credo.” Rispose Jeff, sorridendo compiaciuto quando notò che Sebastian stava ridendo, quasi strozzandosi col caffè.
“C’è… Molto lavoro da fare, allora.”
“Non devi sentirti obbligato, posso cavarmela in qualche altro modo.”
“Assolutamente, risolveremo il problema della matematica una volta per tutte.” Sebastian gli sorrise e per un momento Jeff si sentì in pace con l’universo, poi però tornò alla sua solita inespressività.
“Grazie, Sebby. Davvero, grazie mille.”
“Figurati, è un piacere Jeff.” E ancora un altro sorriso, ricambiato subito dal biondo. Mi rovinerai, Sebastian Smythe.

“David, stai scherzando? Tutta questa roba è troppa per quattro persone!” Disse Nick guardando esterrefatto le bottiglie sul pavimento.
“Thad ci ha dato buca, non è colpa mia.” Rispose David alzando le spalle.
“Sarebbe stato troppo alcol anche per dieci persone,” Commentò Trent. “chiamiamo qualcun altro o teniamo il resto di scorta.”
“Sì, ma è tutto deserto questo weekend. Conoscete qualcuno che è rimasto alla Dalton e che si unirebbe a noi?” Chiese David.
E Jeff sapeva benissimo a chi avrebbe potuto chiederlo. No, era una pessima idea. I ragazzi non avrebbero mai detto di si e lui aveva di sicuro altro da fare. Eppure poteva provarci, no? Magari si sarebbero divertiti, tutti insieme. “Potrei invitare Sebastian.” Disse Jeff, attendendo la reazione dei ragazzi. Era passata una settimana dal quando avevano preso quel caffè insieme e Jeff si era divertito un sacco con lui, le sue battute erano divertenti e non si era rivelato questo grandissimo pezzo di idiota alla fine.
Tutti lo guardarono stupiti appena Jeff aprì bocca. “Abbiamo passato del tempo insieme e si è offerto di aiutarmi in matematica.” Si spiegò il biondo.
“Matematica?” Chiese Nick, confuso.
“Ha visto che me la cavo maluccio e tu hai abbandonato la nave.” Si spiegò Jeff.
“E come biasimarlo.” Aggiunse Trent.
“Non è così male, ve lo assicuro.” Jeff guardò David con i suoi famosissimi occhi da cucciolo, sapendo che l’amico non avrebbe resistito.
“Vai a chiamarlo.” Disse David, sospirando.
Jeff gli sorrise. “Torno subito, nel frattempo provate a rendere questo posto più o meno presentabile.” Si infilò una maglietta velocemente uscendo dalla stanza che condivideva con Nick, diretto a quella di Sebastian. Camminò fino alla fine del corridoio e bussò leggermente alla porta, mettendosi le mani in tasca. Jeff quasi sperava che Sebastian dicesse di no, preso dal panico all’improvviso. Jeff sapeva benissimo che avevano appena rotto il ghiaccio, eppure voleva solo farlo sentire parte del gruppo. Dopo qualche secondo Sebastian aprì la porta della sua stanza, sorridendo appena vide Jeff. Indossava un paio di jeans scuri decisamente troppo stretti e una camicia blu con le maniche risvoltate ai gomiti. Porca vacca, Smythe. “Hey, Jeff.” Gli disse, sempre con lo stesso sorriso sulle labbra. “Avevi bisogno di qualcosa? Stavo uscendo e sono un po’ di fretta…”
“Oh, stavi uscendo?” Jeff cercò di non sembrare troppo deluso dalla risposta, togliendosi i capelli dagli occhi. “Beh, allora non fa niente, ci vediamo.” Disse togliendosi le mani dalle tasche e girando i tacchi per tornare nella sua stanza.
Sebastian corrugò le sopracciglia, confuso. “Jeff, aspetta!” Il moro uscì dalla stanza, afferrando il braccio di Jeff per fermarlo, voltandosi subito verso di lui. “Sei venuto a chiamarmi per un motivo, voglio sapere qual è.”
“David ha comprato alcol per dieci persone mentre dovevamo essere solo in cinque ma Thad ci ha dato buca, quindi se hai voglia di ubriacarti e di giocare a giochi cretini fino all’alba con noi sei decisamente il benvenuto.”
Sebastian rise, coprendosi la bocca con la mano. Jeff gliel’afferrò subito, togliendogliela dal volto. “Sei il benvenuto se la smetti di coprirti la bocca quando ridi, Sebby.” Aggiunse sorridendo.
Sebastian lo guardò sorpreso per un istante, cercando di ricordarsi il filo della conversazione.
“Non penso di essere molto simpatico agli altri, Jeff.”
“Quando ho proposto di invitarti non hanno obbiettato.” Erano solo un po’ sorpresi, aggiunse mentalmente.
“Di sicuro preferirei passare la serata con te piuttosto che tornare da Scandals.” Disse Sebastian a bassa voce, come se non fosse riuscito a tenere un pensiero in testa, una cosa che purtroppo gli succedeva molto spesso. Parlava a sproposito e non riusciva a farci nulla. Jeff lo guardò stupito for due secondi, prima di essere interrotto da Sebastian. “Prendo le chiavi e arrivo.” Sebastian gli sorrise nervosamente, entrando in camera prese le chiavi e il telefono, chiuse la porta e mise tutto in tasca.
“Pronto?” Gli chiese Jeff sorridendogli.
“Pronto.” Rispose lui, camminando con Jeff fino alla sua stanza.

Dopo due ore la stanza W36 era completamente sottosopra: Nick stava scegliendo qualche canzone dal pc di Jeff, ma nessuna arrivava al ritornello senza essere scartata. Trent stava commentando ogni singolo vestito nei loro armadi e Sebastian stava insegnando a David come improvvisare qualche cocktail mentre Jeff era sdraiato a testa ingiù sul letto, pregando Trent di mettere a posto le sue magliette.
“Come fai ad andare in giro con questi?” Chiese Trent inorridito mostrandogli dei bermuda arancioni a righe gialle e azzurre.
“Boh, sono comodi.” Disse Jeff. “Ora smettila di insultare i miei poveri vestiti.”
“Chi vuole giocare a ‘Io Non Ho Mai’?” Chiese Nick, girandosi verso di loro.
“Che gioco sarebbe?” Chiese Sebastian.
“Ognuno di noi prende una bottiglia e ci si siede in cerchio. A testa qualcuno dice ‘Io non ho mai…’ seguito da qualcosa, e se ti è capitato o l’hai fatto devi bere.” Spiegò Jeff.
“Sembra divertente.” Disse Sebastian.
“Lo è. Venite qui!” Li chiamò Nick, passando una bottiglia a ciascuno.
“Io voglio il Malibu!” Si lamentò Jeff, che aveva già buttato giù qualche cocktail di Sebastian e non reggeva benissimo l’alcol, ovvero stava già delirando. Nick gli passò l’intera bottiglia, ridendo già solo al pensiero di Jeff ubriaco.
“Comincio io!” Esclamò Trent. “Allora, io non ho mai… baciato una ragazza.”
Nick, David e Sebastian bevvero dalle loro bottiglie. Trent guardò Sebastian scandalizzato. “Smythe?” Urlò, facendo ridere Sebastian.
“Ero a Parigi ed ero troppo ubriaco, lei aveva i capelli corti e l’ho scambiata per un ragazzo.” Tutti scoppiarono a ridere, ci misero un po’ per riprendersi, continuando il gioco.
“E’ il mio turno!” Disse Jeff, pensando a qualcosa. “Io non ho mai… Fatto sesso con un ragazzo.”
Sebastian e David bevvero.
“Mi manca Wes.” Disse quest'ultimo malinconico, bevendo ancora dalla bottiglia sotto gli sguardi straniti di tutti.
Dopo una buona mezz’ora i ragazzi avevano quasi svuotato le loro bottiglie ed erano ubriachi persi, tranne Sebastian, che apparentemente non sapeva cosa fosse l’effetto dell’alcol. Nick e David erano sdraiati per terra mentre Sebastian cercava di rubare la bottiglia di Malibu a Jeff, senza successo.
“Direi che è ora di ‘Obbligo o Verità’, amici miei.” Disse Trent. Jeff annuì, sedendosi sul suo letto e abbracciando la sua bottiglia. Sebastian rise, sedendosi dietro di lui. Trent fece girare la sua bottiglia vuota, che finì su David.
“Obbligo.” Disse lui, guardando Trent con aria di sfida.
“Devi salire le scale e andare nei dormitori dei senior, dirgli che c’è un’orgia nella tua camera ma che hai finito i preservativi e te ne servono tre.”
Tutti scoppiarono a ridere come dei dannati, non credendo alle loro orecchie.
“Signori, se volete assistere!” Disse David uscendo dalla stanza e salendo le scale.
“Andiamo.” Sussurrò Jeff a Sebastian, lasciando la bottiglia per terra e prendendolo per mano mentre saliva dietro a Nick e Trent. Sebastian avrebbe giurato di aver sentito una scossa quando le dita di Jeff si intrecciarono con le sue. Non gli era mai successo prima d’ora. Che diamine gli stava succedendo? La risata ubriaca di Jeff lo riportò alla realtà. Si sporsero un pochino per osservare David parlare con un ragazzo, il ragazzo scomparire nella sua camera e tornare con una scatola in mano, David che lo ringraziava e che ripercorreva lo stesso corridoio. Si affrettarono a scendere le scale, precipitandosi in camera. Dopo qualche minuto David entrò mostrando una scatola di preservativi. “Me ne hanno data una intera.” Non si resero effettivamente conto di quanto tempo passarono a ridere, Jeff e Trent avevano letteralmente le lacrime agli occhi.
“Proseguiamo?” Chiese Nick, girando la bottiglia che finì su Trent.
“Verità.” Disse lui, asciugandosi le lacrime.
“Ammettilo.”
“Cosa?”
“Lo sai cosa.”
“Che ho una cotta per Jude?”
“Dicci qualcosa che non sappiamo.” Disse Jeff dal suo letto, avendo deciso di usare lo stomaco di Sebastian come cuscino, restando con le gambe sospese in aria. Si alzò solo per girare la bottiglia, che finì su Nick. “Nicky, bacia Trent.” Jeff conosceva benissimo Nick, sapeva che avrebbe scelto obbligo e che avrebbe fatto qualsiasi cosa, essendo ubriaco perso.
“Non capisco perché nell’obbligo di Nick ci debba andare di mezzo-” Trent non fece in tempo a finire la frase che subito le labbra di Nick furono sulle sue, approfondendo il contatto appena Trent decise di lasciarsi un po’ andare. Diciamo che non si staccarono per due minuti pieni. Appena Jeff gli tirò un cuscino per farli smettere si girò verso Sebastian. “Sebby, Sebby, Sebby! Tocca a te!” esclamò passandogli la bottiglia, alla quale fece fare un giro e finì su Nick.
“Obbligo, lui sceglie sempre obbligo.” Gli mormorò Jeff, ridacchiando.
“Che vogliamo fargli fare?” Disse Sebastian.
“Non importa, qualsiasi cosa.”
“Umh, riporta la scatola dei preservativi ai ragazzi di sopra e ringraziali. Ricordati di toglierne tre.” Sebastian scoppiò a ridere, seguito da tutti gli altri. Osservarono Nick alzarsi, togliere tre pacchetti rosa, prendere la scatola e salire al piano di sopra. Erano troppo stanchi e troppo poco lucidi per seguirlo. Appena Nick tornò nella loro stanza toccò a David girare la bottiglia, che finì su Jeff. “Obbligo.” Disse Jeff sorridendo come se gli stessero offrendo un chilo di cioccolato.
“Jeffie… Bacia Sebastian.” Gli disse David.
Sebastian spalancò gli occhi. “Cosa? No!” Protestò il moro, terrorizzato. C’era qualcosa di strano nei suoi sentimenti verso Jeff, qualcosa che Sebastian non aveva mai provato in vita sua. Con lui aveva sempre voglia di sorridere e di scherzare, al contrario di come sembrava andargli il resto dell’anno alla Dalton, in solitudine, proprio come all’inizio. Voleva sentirsi apprezzato, ma aveva solo ferito gli amici delle persone che aveva più vicine e non era neanche stato capace di portare i Warblers alle nazionali. Tornò alla realtà quando Jeff si girò verso di lui con uno sguardo triste. “Non fa niente, Sebby.” Disse tracciandogli il naso con l’indice fino alla punta, sorridendo e girandosi di nuovo verso David. “Jeffie, bacia Nick.”
“Yay!” Esclamò Jeff, scendendo subito dal letto per attaccare le labbra di Nick, che rispose al bacio con altrettanta forza. Jeff si sedette sulle sue gambe e Nick si sdraiò sul pavimento, senza staccare le sue labbra da quelle di Jeff.
“Lo fanno sempre, ogni singola volta.” Disse Trent a Sebastian, osservando come avesse finalmente messo le mani su quella bottiglia di Malibu, buttandone giù un bel po’. Sebastian si sentì ancora peggio appena il sapore del Malibu di Jeff si fece sentire, realizzando che avrebbe potuto essere lui quello avvinghiato al biondo in quel momento, che avrebbe voluto sentire il sapore del cocco e del liquore sulle labbra di Jeff, non da quella bottiglia. Appena si rese conto di cosa gli stava passando per la testa spalancò gli occhi, ingoiando rumorosamente il Malibu. Jeff nel frattempo si era staccato da Nick, tornando a sedersi fra le gambe di Sebastian. Jeff sbadigliò e provò a sistemarsi i capelli che Nick aveva afferrato nel bacio. Sebastian lo guardò e rise, aiutandolo ad appiattirsi un po’ il ciuffo, sentendo il suo stomaco sciogliersi appena Jeff gli sorrise in quel suo modo adorabile.
Sono rovinato.



 
Note.
Eccoci qui, questo capitolo lo odio e mi perseguita. Non vedevo l’ora di pubblicarlo e cacciarlo via(?). E’ uno scempio, davvero. Sto lavorando al terzo e al quarto e saranno migliori, lo prometto. Non so come mai questo sia così brutto ç__ç AAH se qualcuno volesse spoiler o altro, da oggi in poi li taggo con l’hashtag #LetItOutFF su twitter così li potete trovare, o semplicemente chiedetemeli @xbelieveinpeace. Grazie mille alla Lucions, a Charlie e a amessitgrows (non so il tuo nome che cosa brutta) per aver recensito, se qualcun altro si vuole aggiungere faccia pure lol. Stavolta insultatemi e tiratemi i pomodori, vi scongiuro. Byee.
xbelieveinpeace

   
 
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