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Autore: Ann Flood    30/08/2012    14 recensioni
Lovino Vargas riesce miracolosamente a passare l'esame d'ammissione alla Stanford University causando così lo stupore di parenti e amici. Finalmente potrà incontrare persone nuove, che lo miglioreranno, lo faranno maturare e chissà, magari anche innamorare... o forse no? (storia molto demenziale ai limiti dell'assurdo)
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1: L'importante è crederci  

Molti definiscono l'università come l'anticipazione al mondo adulto. Una volta entrato, pian piano abbandonerai la vita da teenager ed inizierai a fare i conti con le prime vere responsabilità, l'ansia post-esame, la soddisfazione di potersi avvicinare sempre di più al realizzare i propri sogni e magari chissà, a viverli già da ora.
Lovino Vargas lo sapeva bene. Avere il coraggio di trasferirsi in un'altra nazione, imparare una nuova lingua, essere ammessi alla Stanford University e studiare alla facoltà di economia e finanze dimostrando alla propria famiglia di valere qualcosa, non era un cosa da tutti. E sebbene lo definissero un ragazzino permaloso e immaturo, per una volta aveva riscattato se stesso. "Chi è il bambinone adesso?" pensava fra se e se.

Finalmente! Basta paragoni con suo fratello, basta pregiudizi sui suoi modi di fare, adesso era libero da quelle catene, avrebbe conosciuto persone nuove, che lo avrebbero migliorato, maturato e chissà, magari anche fatto innamorare.

L'importante è crederci Lovino...

****

-"Stanza 203, dovrebbe essere questa..." Il ragazzo era di fronte alla porta di quella che sarebbe stata la sua "casa" per i prossimi 3 anni. Fece un grande respiro, e bussò.

Ad aprire fu un ragazzo dall'aspetto vagamente inquietante. I suoi capelli erano bianchi, "probabilmente tinti" pensò Lovino guardandolo. Non era possibile avere dei capelli così bianchi a quell'età... forse si trattava di albinismo? Ma la cosa che fece quasi sobbalzare il ragazzo furono i suoi occhi rossi. Si trattava di lenti a contatto? O quel ragazzo aveva bisogno di usare in quantità industriali del buon collirio?

"Mai giudicare un libro dalla copertina" pensò, magari non era così spaventoso parlarci.

-"Uhm? E tu chi saresti?" Chiese l'inquietante albino. Perfetto, quel ragazzo oltre ad essere inquietante fisicamente, aveva anche una voce tremendamente rauca e con un fortissimo accento tedesco.
-"S-sono il nuovo coinquilino, Lovino Vargas"
-"Ah si entra, non far caso al disordine... è colpa dell'altro coinquilino."

La stanza era in un caos totale, fili elettrici, cartacce, pezzi di metallo e plastica, residui di cibo da fast food e strani disegni su alieni/robot. Sembrava quasi che l'altro coinquilino fosse uno scienziato pazzo appassionato di cibo spazzatura e MIB -Man In Black-.
L'attenzione del ragazzo si focalizzò su uno strano "peluche" sopra quella che doveva essere una scrivania. Era tutto grigio, senza bocca, con gli occhi rossi e il corpo "plastico". Davvero inquietante.
-"Oh quella è una riproduzione di Mr. Tony, l'alieno trovato a Roswell nel 1947..." Disse perplesso l'albino, poi si accorse di aver spaventato ancora di più il nuovo coinquilino e pensò bene di presentarsi. -"Comunque io sono Gilbert Beilschmidt, ma tu chiamami Gil, o il magnifico! Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure al sottoscritto!"
Lovino lo guardò pensando a come avrebbe imparato quel cognome. Odiava i tedeschi per brutte esperienze passate, ed ora convivere con uno di loro gli sembrava il peggiore degli incubi. -"...Dove dormo?" esclamò irritato.
Gilbert indicò un sospetto ammasso di rifiuti accanto alla finestra -"...Beh, sotto quel mucchio di cartacce c'è un letto, puoi dormire lì!"
Il giovane ragazzo passò una mano tra i suoi lisci capelli castani, trattenendosi a stento dal dire parolacce al suo nuovo coinquilino, ma si era ripromesso di non fare più la figura dello sboccato. Anche se controvoglia, iniziò a sgomberare quello che sarebbe stato il suo letto. Improvvisamente un tonfo lo fece sobbalzare.

Di colpo si aprì la porta della loro stanza. Un ragazzone biondo con l'aria del classico americano esclamò: -"Gil, Gil! Devi venire assolutamente! Il professor Roderich è impazzito! Hanno scritto sulla sua nuova cabrio <
Chopin tornatene in Australia> ed ora sta incolpando i tuoi amici!"

-"Australia?!! Dannazione avrò ripetuto mille volte ad Antonio che l'Australia e l'Austria non sono la stessa nazione!"


Gilbert si affrettò ad uscire dalla stanza senza neanche dar il tempo a Lovino di fare mente locale su cosa stesse succedendo.

-"Tu chi sei?" Disse con una certa nonchalance il biondo.
-"S-Sono il nuovo coinquilino, Lovino Vargas... avevano avvisato del mio arrivo no?"
-"Aah quindi sei tu l'italiano?!"
Senza dargli neanche il tempo di rispondere, il ragazzone con un braccio afferrò il collo di Lovino, e con l'altro gli strofinò un pugno sul capo -"Piacere!! Io sono Alfred Jones, tutti mi chiamano Fred o Freddy, da oggi vivremo insieme!!"

Più irritato che mai Lovino si liberò da quella presa, rischiando quasi di spezzarsi l'osso del collo. -"Grazie... ma non amo molto il contatto fisico, potresti evitare di... strozzarmi?"
-"Oh scusa hai ragione, mi faccio prendere molto dall'entusiasmo! Allora dimmi... è vero che voi italiani mangiate solo pasta e che ballate notte e giorno la tarantella?" Lovino lo guardò sconcertato... si quello doveva essere un italofobo o qualcosa del genere. -"No... quelli sono solo pregiudizi razziali... è come se io ti chiedessi se è vero che voi americani vi nutrite solo di cibo da fast food... no?"

-"Beh hai ragione... anche se io mangio davvero solo cibo da fast food" Affermò sinceramente Alfred, o meglio, Fred. Da quell'affermazione Lovino si rese conto che probabilmente non avrebbe tratto nulla di buono ne da quel ragazzone miope che gli stava di fronte, ne da quello spaventoso albino di prima. Sospirò e posò i suoi bagagli sopra al letto, finalmente poteva riposarsi, alla facoltà ci sarebbe passato il giorno successivo.

****

Senza neanche rendersene conto si era addormentato profondamente, ma venne successivamente svegliato da strani rumori che provenivano dalla stanza.
D'impulso aprì gli occhi e si ritrovò davanti il viso di un ragazzo con dei grandi - quasi spaventosi in quel momento - occhi verdi. Sobbalzò e urlò : -"AAhh!! Chi cazzo sei?!!" infrangendo così i suoi buoni propositi di non dire parolacce.
-"Hola Chico ~ " Rispose quel ragazzo fin troppo sospetto sfoggiando un sorrisone a 32 denti.
Con una manata degna di Bud Spencer, Lovino spintonò quello pseudo-stalker che lo stava fissando da una distanza molto ravvicinata e affermò con fare minaccioso: -"Mai! Mai un ragazzo deve avvicinare così tanto il suo viso al mio!" Poi con una mano si toccò il cuore che batteva alla velocità della luce.
-"Dai... neanche ci conosciamo è già ti provoco questi sentimenti?" Ammiccò l'altro ragazzo.
-"Eh? Ma cosa stai dicendo?! Controllavo se non mi fosse venuto un attacco cardiaco! Mi hai spaventato a morte accidenti!"
Probabilmente Lovino lo avrebbe preso a pugni per poi gettare la sua carcassa giù dalla finestra, ma per questioni di coscienza, e soprattutto legali, dovette trattenersi.
-"Mon Cher, ti avevo avvertito, devi sempre ascoltare il tuo fratellone." Affermò un ragazzo con i capelli fin troppo lunghi e la faccia da stupratore seriale - o almeno Lovino così lo vedeva -
Il povero ragazzo guardò perplesso entrambi, ma chi erano? E i suoi coinquilini che fine avevano fatto?
-"Oh che scortese non mi sono nemmeno presentato! Io sono Antonio" Disse porgendo una mano che Lovino non si azzardò nemmeno a toccare. Antonio capendo di pretendere troppo dal ragazzo a cui aveva causato un mini-infarto, ritirò la mano, mentre lo stuprat... l'altro ragazzo si sedette di fianco a Lovino e poggiò senza alcun ritegno la mano sulla gamba di quest'ultimo.
Poi con uno svenevole accento francese si presentò -"Mon petit amie, io sono François Bonnefoy, ma qui mi chiamano Francis" Lovino si rese conto che quei due tipi non erano per niente apposto, ed era meglio starne alla larga.
-"Tu..." disse indicando Antonio "smettila di fissarmi in quel modo!" poi in modo molto scortese scostò la mano di Francis "e tu non mi toccare! Mi irrita!" poi continuò dicendo "io comunque... mi chiamo Lovino e sono nuovo" purtroppo per questioni di cortesia - che diciamocela tutta, Lovino non sapeva neanche dove stesse di casa - dovette anche lui presentarsi.

-"Uhhh Che nome particolare!! Posso chiamarti Lovi? O Lovinito?" Interruppe sovraeccitato Antonio.
-"Ma certo... che no." Rispose in tono sarcastico... Lovinito? Cosa diavolo sarebbe? La versione spagnola del suo nome già a dir poco imbarazzante?
D'un tratto Alfred spuntò da dietro la scrivania, causando così l'infarto collettivo dei 3 ragazzi. -"Dio mio da quanto tempo eri lì???!" Urlò senza alcun ritegno l'italiano, troppi infarti gli facevano male.
-"Stavo finendo il mio progetto su mr. Tony! Adesso parla!!!" e con orgoglio mostrò la sua creatura che giorno dopo giorno diventava sempre più viva.
-"Fuck*n, F*ck You, B*tch, Motherfu**er" furono queste le parole che aveva imparato mr. Tony.
-"...Che finezza" replicò il francese, avendo conquistato il tacito appoggio di Antonio e Lovino - sebbene quest'ultimo non potesse permettersi di giudicare quel "bambolotto" - All'americano brillavano gli occhi, la sua creatura parlava!
Lovino al contrario era sempre più spaventato dalla situazione. Un coinquilino albino e tedesco, l'altro scienziato pazzo, due emeriti sconosciuti che lo avevano braccato, il peluche più brutto e sboccato che avesse mai visto... cosa poteva esserci di peggio?

Beh Lovino preparati... perché questo è soltanto l'inizio.


Note
1) Questa è la mia prima fanfic pubblicata su EFP, perdonatemi se ho sbagliato in qualcosa, sono stati errori involontari D:
2) Come avrete senz'altro intuito, il protagonista è Lovino Vargas (mi amor <3 ) quindi non mancheranno parole volgari, cercherò di trattenermi, ma purtroppo lo sapete... Lovino una parolaccia ogni tanto deve dirla.
3) Se vi piace commentate :D sennò... pazienza me ne torno nel mio angolo buio ad aloneggiare <3

Grazie mille a chi leggerà questo scempio <3

 

  
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